Seanah Dorchadas

Scheda accettata il 23/08/2015

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    Kiramor
    Seanah

    Nome: Seanah
    Cognome: Dorchadas
    Data di nascità: 28 Gennaio 519
    Età: 343 anni - 20 apparenti.
    Razza: Elfo.
    Residenza: Kagwar.
    Luogo di nascita: Catene Innevate.
    Sesso: Maschile.
    Fazione: Ribelli - tendenze neutrali.

    Aspetto fisico

    Altezza: 1.88 m
    Peso: 76 kg
    Occhi: Verdi
    Capelli: Neri
    Descrizione fisica: Seanah appare come un giovane sulla ventina, nonostante abbia vissuto molto più a lungo di un qualunque essere umano che abbia lo stesso aspetto. Rientra fisicamente negli standard della sua razza e non riscontra particolarità fisiche peculiari.
    È proporzionato e dai lineamenti affilati come qualsiasi altro elfo.
    Le orecchie a punta sbucano fra le ciocche nere che, irrimediabilmente spettinate, gli ricadono sulla fronte.
    L'incarnato è compatto e regolare, la carnagione molto chiara, sottolineata dal contrasto con il colore dei capelli. Com'è frequente per quelli della sua razza, i suoi capelli non mancano di piccole trecce e ninnoli vari.
    I suoi occhi sono verdi, allungati e non particolarmente grandi. Il più delle volte il suo sguardo risulta distaccato, sebbene sia molto attento a ciò che succeda intorno a lui.
    L'andatura è decisa e il suo incedere non lascia dubbi sul suo carattere: volitivo e sicuro, anche troppo.
    Non è facile al sorriso ma questo non significa che sia impossibile vederne uno sul suo volto.
    Segni particolari: ---

    Carattere


    Descrizione: Seanah rientra forse nella definizione più tradizionale dell'elfo comune. Silenzioso, riservato, tutto d'un pezzo. È la descrizione che gli affibbierebbe un perfetto estraneo e soprattutto chi della razza elfica non fa parte.
    Nonostante questi aggettivi ogni tanto gli facciano comodo, è tutt'altro che scevro di emozioni, come talvolta può sembrare.
    La verità è che gli è stato insegnato a non dare spettacolo di sé stesso e delle sue emozioni. Per questo il più delle volte può apparire distaccato.
    Seanah non parla molto e tende a non dare spiegazioni. Lascia spesso che siano le azioni a parlare per lui e non si prodiga in inutili rigiri di parole anche quando forse la situazione richiederebbe una tattica diplomatica più accorta. Per questo è stato ritenuto a volte scostante, supponente e persino scortese.
    È capace di collaborare con compagni se una missione lo richiede, ma preferisce di gran lunga agire da solo. A volte persino dai suoi compagni è considerato indecifrabile e presuntuoso nel voler fare di testa sua.
    Il suo comportamento è spesso frainteso e giudicato frettolosamente. Misterioso eppure molto più semplice di come gli altri erroneamente lo percepiscono. Capisce molte cose che semplicemente agli altri passano inosservate. Guarda in faccia la verità, così com'è, e l'accetta mentre gli altri la coprono con veli zuccherati.
    Ha una bassa tolleranza per l'ignoranza, perciò potrebbe risultare un po' arrogante. Se riflettesse un attimo in più, scoprirebbe che buona parte del suo isolamento è dovuto proprio a lui stesso. Anche se magari trova piacevole la sua solitudine, nessuno vuole davvero stare da solo.
    Fin da quando era bambino gli è stato insegnato che ciò che più conta in assoluto è l'esito della missione o dell'incarico affidatogli. Per questo motivo è molto concentrato sui suoi obiettivi, e talvolta tralascia i dettagli. Vede qualunque cosa in funzione del suo obiettivo.
    Non per questo però è indifferente alle motivazioni.
    Nonostante anni e anni di lavoro lo abbiano temprato alla mera esecuzione senza spiegazioni di sorta, ciò che davvero gli interessa è la motivazione che dovrebbe spingerlo a fare qualcosa.
    Era stato un piccolo elfo molto curioso, prima che suo padre e le attività svolte gli avessero insegnato che non ha senso porsi troppe domande.
    Obbediente al volere di suo padre e la gilda, spesso ha tralasciato le motivazioni che lo spingevano.
    Regno? Ribelli?
    Che gli importava?
    L'importante era la missione. Che fosse per i ribelli perché fra i ribelli era nato, non aveva alcuna importanza.
    Se lo ripeteva spesso e ormai dopo trecentocinquant'anni di vita ha imparato bene ad agire ancor prima di chiedersi se ciò che sta facendo sia giusto o sbagliato.
    Eppure, di tanto in tanto, quella che forse è la sua coscienza ritorna a bussare alle porte della sua curiosità. Cos'è bene e cosa no? Chi decide cosa è giusto o sbagliato? Combattere per una causa: quale?

    Altro

    Abbigliamento: Seanah veste principalmente comodi abiti da viaggio. A causa della sua occupazione, gli conviene essere sempre comodo e passare inosservato. Mantelli e profondi cappucci non mancano mai.
    Oggetti: Due pugnali da combattimento e veleni per armi; Altri due pugnali celati; Cerbottana con dardi avvelenati; Coltelli da lancio; Borsa da viaggio con un piccolo kit medico; Set di composti alchemici vari.
    Hobby: Più di ogni altra cosa, Seanah ama il bosco e la sua quiete.
    Familiari: Suo padre Belenther Dorchadas. Non ha mai saputo nulla di sua madre, neanche il suo nome.
    Storia: Seanah è nato nell'epoca chiamata “Il grande regno della pace”. Prima ancora che l'Isola di Knog fosse rinominata così e prima ancora che la fazione dei Ribelli nascesse.
    Quando nacque, la sua famiglia era già stata esiliata sull'isola delle Catene Innevate. Il suo era un piccolo insediamento sulle montagne dove solo il gelo e la neve imperavano. Non c'erano città, solo bande di malviventi esiliati dal Consiglio che continuavano a comportarsi nella stessa maniera di quando erano stati esiliati, gli uni contro gli altri.
    La vita era difficile lassù, e non era raro vedere gente morire di stenti per le asperità del clima e della terra. La caccia era spesso infruttuosa e, in più, non era difficile incontrare qualche mostro affamato. Tutte le minacce di Eirydia erano confinate sull'isola delle Catene Innevate.
    Seanah imparò a vivere fra gente pronta a tradire e minacce sempre in agguato.
    Sua madre morì di parto e l'unica persona che si prese cura di lui fu Belenther, suo padre.
    Era in realtà proprio a causa sua se erano stati esiliati lì.
    Belenther era un negromante. Riuscì a portare avanti i suoi studi in maniera anonima per diversi anni, ma non fu in grado di nascondere i primi esperimenti anche se abitavano nell'estrema periferia della città più vicina. Alcuni suoi esperimenti erano persino sfuggiti al suo controllo e si aggirarono nella foresta per diversi mesi.
    Passò qualche anno finché risalirono a lui come operatore di quel disordine e fu esiliato con a sua moglie ancora incinta.
    Gli anni passarono e Seanah e Belenther riuscirono a sopravvivere, mentre col passare dei decenni l'isola s'andava organizzando sempre più.
    I piccoli accampamenti si trasformavano in villaggi dove, sebbene con metodi non sempre ortodossi, si andava stabilendo una sorta di gerarchia.
    Quando un certo Knog fu esiliato sull'isola delle Catene Innevate, quella che adesso viene chiamata Knagwar non era altro che un borgo in una valle meno fredda delle montagne, riparata dai venti gelidi. Era lì che i due Dorchadas vivevano in quel periodo.
    Era lì che i due Dorchadas incontrarono Knog per la prima volta.
    Era umano, era un mago esiliato da Jairtas, i cui crimini nessuno sapeva bene ma di cui tutti sussurravano. Persino fra gli esiliati il suo nome era temuto.
    E Belenther lo conosceva da molto prima.
    Anzi, ad essere precisi erano stati corrispondenti durante gli studi sulla negromanzia. Belenther era sicuro che prima o poi si sarebbero incontrati sull'isola dell'esilio e più di una volta Seanah lo aveva sentito parlare della vendetta che insieme avrebbero servito al resto del regno.
    Col grande carisma di cui Knog era dotato, presto attirò l'attenzione di molti esiliati, coinvolse le pericolose minoranze che sentivano ingiusto il trattamento riservato loro e pian piano l'ideale ribelle venne a galla.
    Belenther si occupò di sostenere Knog fondando una gilda di stregoni a lui fedeli e aiutandolo così ad organizzare i seguaci.
    Inutile dire che Seanah fu coinvolto nella causa senza che in realtà essa lo interessasse più di tanto. Non aveva vissuto gli anni del regno, non aveva idea di cosa significasse essere liberi di viaggiare e nemmeno si sentiva così tanto interessato a ciò che c'era fuori.
    Certo, l'idea di una vita di più semplice e comoda non gli dispiaceva: non era certo entusiasta di combattere con il gelo, con l'infertilità della terra e le bestie feroci.
    Eppure era fedele alla gilda. Dopotutto cosa lo legava al luogo dov'era nato?
    Partecipò alle prime rappresaglie e agli inizi delle ostilità. Fu formato alla guerra, allo spionaggio, a tutte quelle attività che l'esercito messo su da Knog e i suoi si prospettava di versare contro il regno.
    Sopravvisse alla guerra, anche quando furono costretti a ritirarsi alla morte di Knog. La gilda non cessò mai le sue attività, attendeva solo di poter tornare in forze per attaccare di novo al momento propizio.
    Seanah lavora tutt'ora con la gilda. Tutti coloro che come lui furono addestrati in quegli anni sono delle ottime pedine che la gilda usa per i suoi scopi.
    Questa volta la tattica di attacco sarebbe stata ben diversa.

    Stile di Combattimento

    Descrizione: Lo stile di combattimento di Seanah si basa sul corpo a corpo. Come qualunque elfo conosce e sa usare la magia, ma è incline ad utilizzarla impressa sulle armi. Non predilige lo scontro aperto: preferisce attaccare nell'ombra con colpi precisi e letali invece che trovarsi nella mischia. Grazie all'influenza di suo padre ha dimestichezza con gli infusi, le pozioni e i veleni: non esita ad utilizzarli per i più diversi scopi.
    Fa sempre le cose con la testa: evita gli scontri dove sa di non avere la meglio e elabora piani per riuscire eventualmente ad uccidere qualcuno senza che questi possa difendersi.
    Punti di forza: La velocità e il suo essere discreto e silenzioso. Così riesce a cogliere impreparati i nemici.
    Punti di debolezza: In mischia non dà il massimo, ma il suo vero punto debole sono i combattenti a distanza: potrebbero far saltare in aria qualche suo piano o semplicemente non permettergli di raggiungere l'arciere di turno. In casi simili potrebbe decidere di ritirarsi.

    Tessera

    Foto:
    Link altri pg:
    1#pg: That Irving
    2#pg: Selene Lalaith
    3#pg: Eiko Redan
    4#pg:
    5#pg:



    Edited by Kiramor - 5/1/2016, 16:01
     
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    Edited by Kiramor - 12/11/2015, 03:04
     
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