Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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    Älya
    Älya;
    L'urlo di Tichondrius riscosse la ragazza dai suoi pensieri di fuga, facendole alzare lo sguardo allarmata.
    Mentre Älya lo guardava con un sopracciglio alzato ed un'espressione confusa sul volto, l'uoma si contorceva dal dolore, il simbolo del patto magico che aveva sulla spalla si illuminava attaccando il braccio.

    Si alzò in piedi, arretrando, mentre delle guardie naniche lo circondavano, ormai svenuto.
    Ma che...? Mormorò confusa, rendendosi conto dei simboli arcani che erano stati tracciati a metà sul tappeto.
    Il golem di lava. Ricordò improvvisamente.

    L'incontro con Zack gliel'aveva fatto completamente dimenticare, sebbene si trattasse di una questione importante.
    Era magia nera quella che risiedeva nell'arma recuperata dal nemico e che quindi attaccava l'imponente uoma.
    Tichondrius stesso aveva confermato loro che non ci sarebbe stato alcun pericolo, ma si era sbagliato di grosso ed aveva compromesso la missione.
    Älya si rimproverò, per la poca attenzione prestata alla questione, dato che la situazione precipitava notevolmente e le faceva perdere tempo.

    Imprigionate quello sporco Uoma! Aveva appena comandato il re, temendo un attacco nemico.
    Non aveva tutti i torti, ma Älya non voleva essere accusata.

    Fece un passo verso il re, rimanendo comunque a debita distanza: sapeva che rendergli meno rispetto le avrebbe garantito una bella permanenza nelle prigioni.
    Maestà, non siamo impostori. Annunciò, scostando le vesti dalla spalla e mostrando il simbolo del Patto Magico della corte dwyniana. La Regina Rori in persona mi ha mandato per conto di Eledhwen, perché sicura che il messaggio da consegnare fosse di grande importanza. Il Patto magico costringe me a portare a termine la missione e non comprometterla: sarei stata uccisa da esso se avessi anche provato a tradire il Regno. Concluse, fissando le espressioni serie delle guardie che l'avevano accerchiata.
    Le dava fastidio che le si fossero avvicinate tanto, con le armi ben puntate verso di lei: sapeva di non aver commesso gesti di bontà nella vita, ma non era mai stata una traditrice.

    Non aggiunse altro, attendendo che anche le sue compagne mostrassero i loro rispettivi simboli, sapendo di aver già rischiato grosso parlando direttamente col re, senza essere interpellata.
     
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    Elen;
    Tichondrius sembrava sudare parecchio ma non poteva essere fatica poichè si erano tutti svegliati da poco inoltre adesso dall'uoma percepiva vibrazioni poco rassicuranti.
    Sembrava star combattendo una battaglia molto difficile poichè neanche il sigillo magico basto a fermare completamente le sue azioni. La causa poteva essere la spada del golem? forse stava finalmente rivelando la sua vera natura.
    Quale che fosse il motivo L'uoma attaccò il re, o almeno sembrò tentarci, oltre a lasciare un simbolo magico incompleto sul pavimento che serviva a chissà cosa.
    Elen non aveva mai visto quel tipo di magia e non avrebbe saputo prevedere i suoi utilizzi o i suoi rituali ma era terribilmente simile ad uno dei cerchi che usava per evocare i suoi famigli.
    Spero che il sigillo magico riesca a sopprimere l'influsso di quella spada, se è quella il motivo dietro il comportamento di Tichondrius
    Pensò la mezz'elfa consapevole del fatto che l'uoma non avrebbe mai messo a rischio la missione di sua spontanea volontà:il suo senso dell'onore e del dovere erano troppo forti e radicati in lui per poter perdere contro una maledizione qualunque.

    Dei nani portarono via l'uoma, fu una strana scena vedere il possente guerriero abbattuto dal sigillo magico quando nemmeno quel golem era riuscito a metterlo al tappeto. Da un gruppo di nani fra l'altro.
    L'emozione dominante assistendo alla scena era preoccupazione e paura per quello che avrebbero potuto fargli ora che lo sospettavano di tradimento contro il regno.
    Il re dei nani saltò subito alla conclusione peggiore:tradimento contro il regno. Elen si sentì oppressa dal pensiero di aver portato infamia sul nome della sua famiglia e la reazione di Alya fu esemplare dando il buon esempio ad Elen.
    Mostrò anch'essa il suo sigillo magico, come prova della sua fedeltà, lasciando che le parole della ragazza parlassero per tutto il gruppo. Era comunque troppo preoccupata per Tichondrius e incapace di articolare un discorso forte come quello da poco pronunciato.
    Stranamente non era spavetata dalle guardie consapevole che una barriera poteva tenerle lontane il tempo necessario per spiegare meglio il malinteso.
    Adesso che la loro guida non era più con loro doveva dimostrare un pò di spina dorsale, in caso di pericolo, e rispondere al re così da fargli capire che il gruppo aveva l'unica intenzione di consegnare il messaggio.
    Obiettivo peraltro adempiuto nel momento in cui la lettera era arrivata fra le mani del re dei nani.

    Non restava che attendere la decisione del re dei nani sperando di non dover ricorrere a difese magiche e rischiare di peggiorare l'intera faccenda. I nani le erano simpatici ma l'idea di venire privata dei suoi averi e venire trascinata in prigione non riusciva davvero a concepirla.
     
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  3. Eirydia
     
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    I precedenti post OT sono stati spostati qui ^^

    Narratore;
    Maestà, non siamo impostori. La Regina Rori in persona mi ha mandato per conto di Eledhwen, perché sicura che il messaggio da consegnare fosse di grande importanza. Il Patto magico costringe me a portare a termine la missione e non comprometterla: sarei stata uccisa da esso se avessi anche provato a tradire il Regno.

    Re Duinhir rimase a riflettere seduto sul trono. Si accarezzò la barba mentre lanciava fugaci occhiate all'Uoma, portato lentamente via dalle guardie verso le segrete. Lo osservò di spalle allontanarsi, inerme, mentre era sorretto dal gruppo armato di nani.
    Perché mai Eledhwen ha mandato un Uoma alla mia corte? si domandò indignato. Nessuno più di lui poteva disprezzare le alte creature provenienti da oltremare. Rivisse velocemente la spiacevole situazione in consiglio, quando gli avevano imposto di lasciarli vivere sulle sue montagne.
    Gli umani erano già disastrati per i fatti loro: il loro re era caduto in guerra e tentavano di ristabilirsi con le loro forze, sotto la protezione di Eledhwen. In più il re elfico aveva sotto il proprio dominio tutte le razze abitanti dei boschi. Il piccolo popolo faceva capo alla regina delle fate, ma costei rendeva conto ad Eledhwen per protezione.

    Non rimanevano altri sovrani se non lui. Il popolo nanico aveva già dovuto aprire le proprie porte agli Ourthugal, pochi esemplari reduci di campagne di caccia contro di loro. Per fortuna erano un popolo senza grandi pretese, senza organizzazione politica se non qualche "branco". Si erano integrati facilmente e, dopo poco, l'astio di Duinhir era scemato senza che se ne accorgesse.

    Con gli Uoma era stata tutta un'altra storia. Si erano dimostrati sì pacifici, ma il loro credo religioso — che si identificava con quello politico — non era visto di buon occhio dal sovrano nella montagna.
    Avevano stipulato un patto secondo il quale l'accampamento dei naufraghi — del tutto provvisorio, a detta del re — sarebbe stato accettato sulle sue montagne, a condizione che questo non avrebbe influenzato la vita politica. Le tre figure di governo non avevano voce in capitolo nelle decisioni del Consiglio dei Regnanti e anche eventuali proselitismi della dottrina dell'Uo erano bandite.

    Come mai Eledhwen aveva dovuto ricorrere ad uno di loro per recapitare il messaggio? Doveva essere di estrema urgenza.
    Il vostro compagno sarà sottoposto ad interrogatorio. Chiederò spiegazioni a Re Eledhwen e ai capi Uoma. Qualcuno di voi desidera prestare testimonianza per quel momento in favore dell'Uoma?
    Altrimenti, siete congedati.


    Se la situazione poteva essere a rischio, non avrebbe mai letto la comunicazione del re degli elfi in pubblico.
     
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    Älya
    Älya;
    Quando il Re dei nani annunciò che avrebbero potuto essere congedate, Älya tirò un sospiro di sollievo: non aveva intenzione di perdere ancora tempo a Maj'krat e sapeva che il viaggio verso Yel sarebbe stato più lungo dell'andata.
    Se erano stati accolti da un temporale, con quel freddo avrebbe trovato una bufera di neve ad attenderla.

    Ricoprì il simbolo del Patto Magico, che ancora non era svanito, probabilmente perché il Re ancora non aveva letto il messaggio e poi fece un cenno di riverenza al a Re Duinhir, ringraziandolo tacitamente.

    L'uoma era stato un compagno di squadra, ma ad Älya non era mai andato molto a genio: non le piaceva che la si comandasse ed i modi di fare di Tichondrius, per quanto giusti e degni di un abile comandante, non rientravano nelle sue preferenze.
    Non avrebbe perso del tempo per lui, quando aveva di meglio da fare.

    Prima di lasciare la sala del trono, la ragazza di rivolse ad Elen e Rosalinda, che non avevano aperto bocca per tutta la conversazione.
    Badate voi a Tichondrius. So che non è un traditore e voi saprete difenderlo.
    Rosalinda le annuì e le confermò che sarebbe rimasta a Maj'krat finché l'uoma non sarebbe stato salvo.

    Älya le fece un cenno con la testa e poi si voltò verso il re, facendo un ultimo inchino.
    Zack la aspettava.


     
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    Elen;
    Il re rimase in silenzio, analizzando cosa fosse più saggio fare, e giunse alla conclusione che l'uoma avrebbe avuto un processo probabilmente equo.
    Diede inoltre la possibilità al gruppo di testimoniare in difesa di Tichondrius, cosa molto gentile da parte sua dal punto di vista di Elen, ma sia Alya che Rosalinda si ritirarono.
    Alya era sicuramente preoccupata per il bambino e la promessa fattagli nel momento in cui lo avevano lasciato in quella specie di orfanotrofio. Elen non potè davvero biasimarla per quella scelta.
    Pensò anche che non aveva legato molto con l'uoma tanto percepire l'obbligo morale di aiutarlo in quel momento di difficoltà.
    Rosalinda fu una delusione poichè lei era parte del gruppo iniziale e almeno un pò avrebbe potuto preoccuparsi della sorte del loro comandante. cosa fece invece? se ne andò in silenzio chiamata da chissà quale impegno. Forse Elen aveva giudicato troppo in fretta il carattere della maga ma gli avrebbe dato una seconda possibilità.
    Questo se mai l'avesse incontrata nuovamente in futuro.

    Testimonierò per Tichondrius, ho una vaga idea di cosa lo abbia spinto a compiere quelle azioni e racocnterò tutto quello che so se sarà necessario
    Disse la mezz'elfa con voce ferma, credeva di avere la voce ferma, al re. Lei sospettava che la colpa fosse della cattiva influenza della spada del golem di magma:avevano preso in considerazione l'idea che fosse oscura e pericolosa e di liberarsene appena giunti a destinazione.
    Avrebbe messo a corrente chi di dovere degli eventi relativi al viaggio e i pericoli affrontati e forse loro avrebbero potuto aiutare l'uoma a cui Elen doveva il ritrovamento di una piccola dose di fiducia, persa ormai da molto tempo.
    In secondo luogo le sarebbe piaciuto viaggiare con Tichondrius per imparare molto di più su come sopravvivere e fortificare il suo spirito ritrovando la forza e la stabilità di un tempo e, con scarse speranze di successo, superarle grazie ai suoi insegnamenti.
    Doveva molto a Tichondrius e non avrebbe permesso a nessuno di giudicarlo per qualcosa che era stato costretto a fare sotto l'influenza di chissà quale maleficio.
    Chissà forse li avrebbero potuto distruggere la spada sorgente di tanti guai per il gruppo e per la salute dell'uoma.
     
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  6. Eirydia
     
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    Fine Missione

    Missione Compiuta!

    La quest principale è terminata con l'arrivo dei messaggeri a Maj'krat e il recapito del messaggio al Re dei Nani.
    Gli utenti interessati possono aggiornare la Storia PG nella Scheda aggiungendo un post con un breve riassunto degli eventi.
    Qualunque sviluppo della storia dopo gli avvenimenti nella Quest potrà continuare in separata Role Rilevante.

    Grazie per aver partecipato e buon divertimento!

     
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20 replies since 9/12/2014, 18:52   238 views
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