Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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    Älya
    Älya;
    Dal momento in cui Rosalinda le ebbe dato il cambio nel turno di guardia, Älya si addormentò subito: sapeva che avrebbe dovuto stancarsi tanto per riuscire a dormire bene, nelle situazioni di tensione o quando era in missione.
    Era tranquillamente capace di dormire quasi per tutta la giornata, eppure ciò cambiava di netto quando le veniva assegnato un compito.

    Si svegliò con le prime luci dell'alba, che passavano tra le fronde degli alberi e notò Elen seduta di guardia e Tichondrius alle prese con i cavalli.
    Sembrava che nessun cavallo si fidasse di lui, ma decise di non darci troppo peso: probabilmente erano impauriti dalla sua stazza.
    Rosalinda dormiva ancora, quindi la ragazza si alzò e la andò a svegliare, altrimenti avrebbero ritardato sulla tabella di marcia.

    Quando ebbe finito di riporre nelle borse del suo cavallo le coperte, si guardò intorno, accarezzando distrattamente il muso del proprio destriero.
    Aveva calcolato di raggiungere il gruppo nei pressi delle rovine di Hollet, quindi era sicura che, di lì a poco, il bosco si sarebbe diradato ed il castello sarebbe apparso all'orizzonte.
    Ci era già stata una volta e aveva notato quanto la struttura fosse in rovina, tanto da essere completamente fuori di testa al sol pensiero di metterci piede.
    Eppure aveva sentito dalle storie dei bardi nelle locande, che quel castello un tempo era il punto di ritrovo di svariati studenti, soprattutto maghi e figure leggendarie come la stessa regina Rori ci avevano studiato.

    Mi chiedo perché sia caduto in rovina. Rifletté, stiracchiando i muscoli indolenziti ed attendendo che i compagni fossero pronti per partire.

    Se non vado errata, dovremmo essere vicini al Castello di Hollet. Quindi a metà strada per Maj'krat. Si rivolse a Tichondrius, l'unico che sembrava pronto e non distratto dai preparativi.
    Non aveva una carta con sé, ma si fidava della propria esperienza di viaggio ed era certa di trovarsi nel punto giusto.



    Dato che abbiamo superato le 4 pagine e che ci siamo spostati, se non avete nulla in contrario possiamo aprire alla scuola di Hollet, al parco magari (:
    Posso farlo io stessa, ditemi se siete d'accordo (:
     
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    io direi di ruolare per ancora un paio di giri descrivendo che siamo in vista della città e poi spostarci nell'altra sezione!
     
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    Hollet è solo un castello (:
    Potete descrivere voi la vista del castello, al mio prossimo turno apro lì e continuiamo tranquillamente ^^
     
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    Elen;
    Lamezz'elfa fu svegliata da Rosalinda abbastanza facilmente e gentilmente, forse quel silenzio non nascondeva antipatia nei suoi confronti ma solo preoccupazione per chissà cosa.
    Elen ringraziò la ragazza e si mise di guardia per assicurarsi che nessunoli infastidisse anche se inizialmente fu difficile liberarsi di quella sensazione di torpore immediatamente successiva al risveglio, nei primi minutii riflessi erano un pò lenti ma si riprese abbastanza in fretta.

    Nel tempo trascorso a fare la guardia vide passare solo piccoli animali e qualche uccello ma nessun intruso e, nel complesso, fu una serata tranquilla senza pericoli di alcun tipo.
    Il loro capo sapeva il fatto suo anche se la mezz'elfa avrebbe preferito che Tichondrius fosse un pò più aperto al dialogo, aveva sicuramente molto da insegnarle e il fatto che la sua disciplina gli vietasse di spendere più parole del dovuto rendeva tali conoscenze difficili da diffondere.
    La notte, a parte tali avvistamenti sporadici, passò in fretta ed Elen, una volta assicuratasi che si fossero alzati tutti, cominciò a prepararsi per la ripartenza anche se i suoi preparativi erano pochi rispetto a quelli dell'uoma o del resto del gruppo.
    Doveva solo assicurarsi di portare con se la sua asta magica così da poter proteggere il gruppo e assicurarsi che il messaggio per il re dei nani fosse al sicuro, se avesse avuto una borsa o un piccolo contenitore avrebbe potuto prendere alcune provviste per la loro prossima sosta ma non disponeva di tale comodità.
    Sarà meglio procurarsene uno dopo o durante questo viaggio, potrebbe tornarmi utile in futuro
    Pensò la nezz'elfa, in tal modo si sarebbe avvicinata ancora di più all'essere indipendente e forse avrebbe potuto acquistare un pò di fiducia in se stessa.

    Elen notò anche che i cavalli sembravano intimoriti da Tichondrius molto piùche a inizio viaggio, cosa era successo a quei poveri animali? l'uoma non li stava trattando male anzi si stava prendendo cura di loro e nonostante questo non si fidavano di lui.
    Elen trovò tutto ciò strano ma le sue conoscenze di magia non erano sufficienti a formulare alcuna ipotesi al riguardo, sapeva solo che probabilmente l'uoma avrebbe affidato i cavalli a qualcun altro visti i problemi che stava avendo o almeno questo era quello che le suggeriva ilsuo sesto senso.

    Il viaggio riprese poco dopo in un ambiente più piacevole della landa da poco attraversata:la foresta.
    Il luogo era pieno di alberi, animali selvatici che, per chissà quale motivo, erano tutti silenziosi come se temessero qualcosa o qualcuno, euna vegetazione estremamente variegata.
    Alla mezz'elfa sembrava quasi una passeggiata di piacere ma sapeva anche che i nemici avrebbero approfittato del primo momento di debolezza del gruppo o di uno dei suoi componenti, doveva rimanere all'erta e assicurarsi di bloccare qualsiasi attacco diretto a lei o ad un membro del gruppo.
    Se anche ci fosse qualcuno in giro sicuramente Tichondrius lo noterebbe prima di me
    Pensò la mezz'elfa senza per questo abbassare la guardia, voleva rendersi utile il più possibile così da lasciare un bel ricordo nei suoi compagni di viaggio.
    Contava di reincontrarli in futuro per poter stringere amicizia con loro anche se vedeva ben poche speranze con l'uoma, il suo credo rendeva difficile concepire l'idea di amicizia o almeno era così che Elen la vedeva non essendo un esperta in quel campo.

    Elen, durante il tragitto, pensò all'apparizione di Alya e alle sue strane armi tutt'altro che comuni. Chi aveva creato quelle lame? il design sembrava molto legato alla natura quindi che fossero opera di un elfo? lo scudo sembrava la corazza di uan tartaruga e il suo colore verde sembrava proprio voler rievocare quell'animale.
    Quelle armi sono un regalo di qualcuno?
    Chiese la mezz'elfa ad Alya con la solita voce bassa e timida, doveva acnora bituarsi alla sua presenza ma sicuramente quel dialogo l'avrebbe aiutata ad aprirsi con lei così come era successo con Rosalinda ora chiusa in uno strano silenzio.
    Elen era certa che quell'arma fosse opera di un elfo ma preferiva avere un conferma da parte della ragazza invece che rimanere del dubbio per sempre.
     
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    Tichondrius;
    Tichondrius lasciò i cavalli liberi di tornare ai loro legittimi proprietari, almeno per la durata della missione, il suo cavallo da guerra non reagiva come gli altri alla sua presenza e al suo tocco. Si avvicinava volentieri e portava spesso il muso in avanti per farsi accarezzare. Probabilmente, dato che la magia degli elfi lo avevano reso grande quanto un rinoceronte e quindi adeguato alle dimensione dell'uoma, si sentiva a suo agio in vicinanza del colossale guerriero, differentemente dagli altri che erano come poni in prossimità di un gigante. I suoi occhi lo scrutavano pieni di intelligenza e Tichondrius, che non aveva mai posseduto una cavalcatura a causa della sua stazza, provava un sempre crescente desiderio di domandare agli elfi di poter tenere quel cavallo una volta terminata la loro missione...in un certo senso stava nascendo una certa affinità tra i due, Tichondrius lo riusciva a sentire e a percepire.
    Non fu necessario dare l'ordine di rimettersi in marcia, vedendo l'uoma che si preparava per il viaggio, anche Elen e a seguire le altre si prepararono a partire. In meno di un giro di clessidra, la squadra era di nuovo in marcia.
    Il paesaggio cambiò di nuovo e le rocce che spuntavano sul terreno diventarono sempre più rade mentre la vegetazione cominciava a lasciarli completamente per una buona decina di miglia a nord-ovest. In compenso, nella tarda mattinata, cominciava a scorgersi all'orizzonte una barbuta coltre vegetale che si innalzava dalla linea in cui cielo e terra di confondevano creando una verdeggiante massa di barbigli. La foresta Alisan, che da secoli proteggeva il fianco della scuola di Hollet dagli attacchi che venivano al di la del fiume. La vista di quei punti di riferimento, conferivano alla compagnia la notizia di essere arrivati a metà del loro viaggio.
    Con ogni probabilità di marcia, avrebbero raggiunto il castello in serata e, a quel punto, sarebbe stato sciocco procedere oltre, ma sarebbe stato una buona idea di sostare nei loro meandri.
    Il sole splendeva focoso allo zenit rendendo afosa la loro cavalcata e, nel frattempo, le guglie svettanti del castello cominciavano a farsi vedere. Tichondrius cominciava a sentirsi strano, stava sudando anche se stava semplicemente cavalcando, la sua pelle era un po' pallida, molto probabilmente era opera del caldo e del fatto che le otri d'acqua cominciavano a svuotarsi. Il loro punto di ristoro sarebbe stato la scuola, oppure una brusca deviata ad est verso il fiume che scorre nella foresta, una mossa che avrebbe costretto la compagnia a marciare più del dovuto per raggiungere la meta del castello. Un'allungata inutile che rendeva necessario uno sforzo di volontà per mantenere quella traiettoria e proseguire verso Hollet.
     
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