Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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  1. evil-naraku
     
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    Elen;
    Elen, non si sa come, riuscì a rimanere sveglia anche se si era rirpomessa di dormire una volta consumato il pranzo offerto dai nani.
    Sentì bussare alla porta, doveva essere la nana con il vassoio del pranzo, così sialzò e aprì la porta accogliendo la sua ospite con un sorriso. Prese il vassoio e le disse con una voce stanca ma pur sempre gentile
    Grazie, se lo desidera può rimanere qui e consumare il pranzo insieme a me
    La nana sorrise e fece un piccolo inchino, senza pronunciare una parola, per poi andarsene facendo intendere che Elen doveva essergli simpatica.
    Il fatto che quella donna non disse nemmeno una parola fece pensare alla mezz'elfa che non conoscesse l'elfico ma avesse vagamente intuito il senso della frase e percepito la gentilezza che la mezz'elfa aveva cercato di trasmettere con le sue parole e i suoi gesti.

    Una volta sola nella stanza, cosa che aveva cercato di evitare, la mezz'elfa chiuse la porta e poggiò il vassoio sul tavolo pensando a come stavano impiegando il tempo gli altri.
    Alya stava riposando o controllando le sue armi o almeno queste erano le due opzioni più credibili, Rosalinda stava riposando e studiando qualche nuovo incantesimo e Tichondrius stava lucidando le sue armi.
    L'uoma era la persona per cui era più preoccupata poichè si trovava in una stanza da solo con quella spada malefica dalle proprietà sconosciute, Elen aveva la continua tentazione di chiedere dove fosse la sua stanza e raggiungerlo così da avere quantomeno l'illusione di poerlo aiutare in qualche modo.

    Assorbita da questi pensieri la mezz'elfa consumò il pranzo sperando che nelle altre stanze tutti i membri del gruppo si stessero riposando come si deve. Dovevano essere perfetti per l'udienza con il re dei nani e lei in special modo non doveva commettere alcun errore nel consegnare la lettera.
    Guardando la cosa da un punto di vista puramente logico il marchio le avrebbe lanciato un segnale nel caso ci fosse stato qualche comportamento errato o deleterio per la missione ma Elen era preoccupata lo stesso.
    Finito il pranzo Elen venne assalita con maggiore vigore dai suoi dubbi e insicurezze tanto che, in cerca di un pò di pace, si stese sul letto di paglia e siaddormentò stringendo a se l'asta magica.
    Avere vicino a se quell'oggetto le dava un senso di sicurezza oltre a ricordarle la madre deceduta, magari l'avrebbe sognata e rassicurata su tutte le cose che la spaventavano ma sicuramente al suo risveglio non l'avrebbe ricordato.
    L'unica cosa che avrebbe avvertito era, forse, il senso di calore materno e sicurezza che il sogno le aveva donato.
    Con questi pensieri la mezz'elfa si addormentò sprofondando lentamente nel mondo dei sogni mentre il mondo reale diventava sempre più sfocato e lontano un pò come un miraggio che spariva fra le sabbie del deserto.
     
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