Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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  1. » Fyan
     
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    Älya
    Älya;
    Il rumore del bussare pesantemente alla sua porta svegliò Älya dal sonno agitato in cui era caduta durante l'ora di pausa che le era stata fornita dalla nana dalle trecce bionde.
    Mi sono addormentata. Borbottò innervosita, mentre si alzava in fretta dal letto e raggiungeva la porta della stanza.

    Fuori, una nana molto giovane, la stava attendendo con un vassoio pieno di pietanze tra le mani.
    La ragazza la guardò, ricordandosi improvvisamente della cena che le era stata promessa solamente un'ora prima.
    Sì, grazie. Puoi dare a me. Disse, senza sforzarsi di essere cortese, tendendo le mani in avanti per prendere il vassoio.
    Senza rendersene conto, aveva parlato nella sua lingua madre, il dwyniano, facendo assumere alla nana un'espressione confusa sul volto: era troppo giovane e probabilmente nemmeno conosceva l'elfico.
    Älya sospirò e prese il vassoio da sé, accennando un sorriso stanco, l'unico modo per comunicare con la cameriera.
    Senza attendere altre reazioni, la ragazza entrò nella stanza, appoggiando il vassoio su di un tavolo, mentre la nana si congedava nella propria lingua.

    Nuovamente sola, Älya ebbe il tempo di rifocillarsi come non faceva da qualche settimana, da quando aveva avuto l'onore di mangiare alla corte della regina Rori.
    Non fece molto caso a quello che metteva sotto ai denti, lieta solamente di poter mangiare, perché in mente aveva ancora il sogno che aveva appena fatto.
    Non sognava spesso, ma da quando aveva ucciso Marcus Tehnal a Sintad, continuava a fare lo stesso incubo: si trovava sempre nella casa povera in cui era stata soccorsa, aveva sempre le mani sporche di sangue e subiva lo sguardo determinato di Zack, che giurava vendetta.
    Era uno sguardo che ancora la terrorizzava.

    Finì di mangiare in silenzio e per istinto volse lo sguardo alle pareti, cercando una finestra.
    Era solita rendersi conto del passare del tempo osservando il cielo, ma Maj'krat si trovava dentro una montagna e di finestre nella sua stanza non vi era nemmeno l'ombra.
    Sospirò e, conscia di quanto tardi fosse, si avviò a letto, sperando di non sognare ancora i suoi errori.
     
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