Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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  1. Edgard Strolgher
     
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    Tichondrius;
    Tichondrius, che aveva a cuore solo la salvezza del ragazzino e non gli interessava altro sull'argomento, tipo: chi fosse, come mai Alya sembrava conoscerlo, come si fosse messo in quella situazione e robe simili, fu semplicemente lieto di avergli salvato la vita e, una volta terminato il pericolo, rinfoderò la sua spada personale e si mise in piedi a braccia conserte accanto alla spada del golem di magma senza toccarla con un solo dito.
    Non sapeva quanto tempo avrebbe sottratto al gruppo la questione del ragazzino e lui voleva permettere loro di occuparsene pienamente, ma c'erano questioni più urgenti di cui aveva necessità di parlare con l'intero gruppo. Così disse:
    Squadra! Vorrei... - Condizionale non imperativo, Tichondrius stava ancora cercando di dimostrarsi un leader diplomatico, pronto a mettere il bene della missione e la collaborazione e la stima del gruppo nei suoi confronti sopra ogni cosa, persino sopra il suo stesso credo e la sua disciplina, certo l'avrebbe ripresa a salde mani non appena sarebbe rientrato nei ranghi degli uoma, ma fra creature diverse da lui, avrebbe anche potuto continuare in quel modo - ...indire una consulta della massima urgenza. Quindi vi chiedo di riunirvi tutti in cerchio attorno questa spada! Tichondrius, CHIEDEVA, alla sua squadra la loro collaborazione per quello che intendeva fare. Non era espertissimo di cultura umana ed elfica, ma non sapeva se sarebbe in grado di rendersi più malleabile di così, per l'uoma era arrivato veramente al massimo del massimo, e sperava in cuor suo di non doversi sforzare ulteriormente. Sapeva per sua esperienza che un capo troppo morbido non otteneva l'obbedienza da parte dei suoi uomini e spesso, una decisione autonoma contravvenendo agli ordini, specialmente se erano ordini dettati da un abile stratega poteva costare perdite di valorosi guerrieri, uno sbaglio che il guerriero non intendeva lasciarsi addosso. La missione non era delle solite a cui lui era abituato. Non c'erano i nani o gli uoma a beneficiarne, ma l'intera fazione del regno e, benché gli uoma partecipassero per il regno come debito rispetto ai nani che offrivano loro ospitalità sulle loro montagne, era un loro personale interesse.
    L'Hellfalas attese pazientemente che tutto il gruppo fosse attorno all'arma, incurante di quanto tempo ci sarebbe voluto per scollarsi momentaneamente del ragazzo e metterlo comunque in sicurezza, poteva essere una buona idea usare l'evocazione per proteggerlo, oppure averlo accanto durante la consulta.
    Quando tutti gli furono accanto e ottenne da loro la piena attenzione cominciò a parlare:
    Un buon capo deve valutare pienamente ogni implicazione di una missione guardando ben oltre il muro delle successive mosse, prevedendo gli effetti delle sue decisioni a lunga andata, ma ascolta sempre il parere del consiglio!
    Attese qualche altro secondo per far capire a tutti che non intendeva continuare la sua linea di azione, specialmente per una cosa tanto delicata senza l'adesione, se non unanime, almeno della maggioranza della squadra.
    Innanzitutto, vi ho chiesto di riunirvi attorno alla spada perché vorrei che l'analizzaste con ogni mezzo fisico o magico abbiate a vostra disposizione e mi diciate le vostre impressioni su questo artefatto!
    Attese nuovamente che tutti analizzassero l'arma e che a turno esponessero le loro impressioni sulla spada. Benché essa fosse sicuramente magica, cosa che capiva persino l'uoma, che non ne sapeva niente di magia, ogni altro effetto secondario, a parte che conferiva enorme forza e velocità e che conferisse il controllo sull'elemento magma, era completamente celato o assente.
    Quando tutti l'ebbero analizzata e detto ciò che avevano da proferire sulla questione, Tichondrius proseguì:
    Comincerò col confessarvi che l'uo condanna a pieno la magia e chi ne porta il seme. Dal conferimento del grado di guerriero leggendario secondo i canoni della nostra tribù, sono stato in grado di comprendere la posizione delle altre razze verso la magia e per tanto la mia avversione non è totale, tuttavia, se dovessi essere scoperto in possesso di abilità magiche, visto che non sono registrato tra la mia gente come mago, verrei condannato con gravi conseguenze. Non è a cuor leggero che affronto le mie decisioni! Tenere o no questa spada lo è ancora di più visto che mette in pericolo addirittura me stesso oltre che la nostra missione e il futuro di Eirydia.
    Fece un'ulteriore pausa affinché tutti potessero acquisire pienamente quelle informazioni e comprendere il personale pericolo che correva nel lasciar fiorire dentro di se il seme della magia, sempre se esso sarebbe perdurato anche con l'allontanamento dalla spada. Era essenziale che l'intero gruppo comprendesse quanto saggio e oculato fosse l'uo, una saggezza che ogni arshaad, cioè ogni leader, ogni capitano, ogni comandante, doveva avere per condurre i propri uomini alla vittoria e alla salvezza anche nelle battaglie più pericolose.
    Quando il messaggio fu assimilato a dovere continuò:
    Un'altro particolare, questa volta non personale che vorrei porre all'attenzione di questo consiglio è che come ben sapete, il marchio magico ha la duplice funzione di impedirci di aprire il messaggio, in quanto contenente informazioni confidenziali e sensibili per il futuro di Eirydia, e che spinge ciascuno di noi a perseguire il bene della missione con ogni mezzo possibile e al di la delle nostre volontà. Ho letto le vostre preoccupazioni, come voi avete letto le mie, segno che la compattezza della squadra si fortifica in modo incoraggiante, ma a parte questo vi invito a considerare la questione ponendovi queste domande: Credete che il patto magico avrebbe permesso di portare con noi quest'arma se fosse realmente pericolosa per la missione? A causa della mia avversione alla magia e dell'alto rischio che corro verso la mia gente nel portare in me il seme della magia, non riesco a liberarmi della lama, quindi non potrebbe essere che la sua presenza nelle mie mani potrebbe essere determinante per il successo? Al patto magico non importa del mio credo e di cosa succederà a me dopo questa missione, importa solo della missione!
    Lasciò riflette per qualche minuto la sua squadra restando in attonito silenzio, ognuno di loro doveva ponderare bene la cosa. L'uoma aveva avuto tutto il tempo dall'istante in cui aveva preso con se la spada per giungere alle sue conclusioni ed era più che giusto che gli altri avessero lo stesso tempo. Tuttavia, in una missione come quella che si trovavano ad affrontare, la tempistica era un fattore fondamentale e non avevano nessuna possibilità e nemmeno potevano permettersi di indugiare in simili riflessioni per due giorni, prima di prendere una decisione...sebbene fosse esattamente il tempo che aveva impiegato l'uoma. Quando riprese la parola, il tono della sua voce venne marcato da una nota solenne ostentando una certa autorità.
    Vorrei che uno ad uno, ora, mi diciate se ritenete che sia saggio o meno che io porti questa spada con noi!
    E tacque, attendendo il parere del consiglio da lui indetto. Non sapeva se il patto gli avrebbe lasciato la possibilità di abbandonare quell'arma se il consiglio si sarebbe rifiutato, ma in fondo il patto agiva sinergicamente per la stessa causa, quindi alla luce di tutte le implicazioni avrebbero dovuto accettare tutti. Tichondrius ovviamente, come aveva confessato, non voleva la magia e aveva il timore di perdere tutto a causa di ciò che sarebbe potuto accadere se in lui la magia, avrebbe continuato a scorrere per sempre e per tanto, desiderava liberarsi di quella spada più di tutti, ma per il bene della loro terra, anche se non apparteneva agli uoma, avrebbe affrontato il destino dei Sareebas se sarebbe servito a garantire per la loro impresa.
     
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