Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Edgard Strolgher
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Players
    Posts
    5,612
    Location
    Impero delle tenebre

    Status
    Offline
    uomadied_zpse6b1384a
    Tichondrius;
    Tichondrius era chiuso nel suo silenzio già da un po' quando fu raggiunto da Alya, era chiaro che il suo comportamento aveva attirato anche troppo la sua attenzione anche se era sicuro che non fosse poi così diverso da quello che un uoma farebbe in presenza di altri uoma. Non c'erano contatti per chiacchiere o per starsene attorno al fuoco a cincischiare e per tanto ognuno restava da solo a coltivare le proprie priorità. Il fatto che Tichondrius si comportava diversamente con loro era solo per cercare di assottigliare il divario con la loro concezione di compagnia. Quindi era più probabile che il suo sudore e le sue preoccupazioni avessero sfondato le linee della sua difesa e si fosse manifestate attraverso il suo volto e alcuni dei più semplici atteggiamenti, di sicuro c'era lo zampino di quel fastidioso sudore freddo che continuava ad imperlargli la fronte. La domanda arrivò alla mente dell'uoma prima ancora che Alya aprisse bocca, avrebbe voluto sapere se l'uoma stava bene e voleva conoscere la ragione del suo disagio. Anche quando la domanda fu posta ad alta voce l'uoma non rispose subito, ma comunque rispose prima che anche Elen giungesse a lui.
    La risposta alla tua domanda implicherebbe che io sappia se ciò che sta avvenendo è un bene o un male. Il mio corpo non conosce la magia ne le conseguenze di un flusso magico. Una persona che ha avuto la magia nel suo corpo troverebbe il suo stato normale e anormale il mio, una persona che non ha mai avuto dentro di se un flusso magico non saprebbe nemmeno di cosa sto parlando, per tanto la risposta è celata nelle sabbie della grande clessidra!
    Le parole dell'uoma erano complicate e risuonavano in maniera molto più marcata del modo di parlare dettato dalla conoscenza e dalla disciplina dell'uo, per tanto non sarebbe stato facile capire. Tuttavia il messaggio era chiaro, percepiva la magia dentro al suo corpo, benché non sapesse controllarla, e a causa del suo credo non era in grado di dire se era un bene o un male.
    Quando anche Elen gli fu vicino, si offrì di dargli sollievo con la magia, il problema sostanziale era che la magia rappresentava proprio ciò che stava impensierendo così tanto Tichondrius, non sapeva se era mosso dal marchio del patto magico o dalla magia oscura, ma stava accogliendo e coltivando la magia della spada all'interno del suo corpo. Ne sentiva il flusso, sempre più presente, sempre più forte.
    Normalmente, un qualsiasi cultore dell'uo lo avesse sorpreso ad usare la magia lo avrebbe bollato come Saarebas, un uoma mago disertore che non si è consegnato ai suoi superiore e che ha tenuto in segreto i suoi poteri. Gli uoma invece che si denunciavano o costituivano come portatori della magia venivano chiamati Lotav, esseri pericolosi. Essi venivano sempre associati ad un Eeme, colui che respinge il male. Per gli Eeme, i Lotav erano solo strumenti, non avevano una libertà propria e venivano tenuti prigionieri tramite verghe di controllo, capaci di ucciderli se avessero disobbedito ai loro Eeme. L'uo condannava i portatori del seme malvagio della magia, e ancor di più di coloro che la nascondevano nella loro stessa comunità, gli avrebbero spezzato le corna, e lo avrebbero incatenato e drogato per impedirgli l'uso delle arti magiche, nel peggiore dei casi avrebbero anche potuto cucirgli la bocca...cucirgliela fisicamente e non un semplice modo di dire per indurlo al silenzio. Le labbra superiori e quelle inferiori sarebbero state perforate da ago e filo in più punti e strette tanto da provocare grande dolore in ogni tentativo di proferir parola. Avrebbe portato tatuato in fronte il simbolo del tradimento e perso il suo onore di guerriero leggendario che ha ottenuto l'indipendenza e la libertà dalla tribù.
    Non poteva accettare di mantenere dentro di se la magia, eppure qualcosa interferiva. Che fosse la magia nera che avevano visto con l'evocazione del golem di lava o che il patto magico sapeva che quella magia serviva per il successo della missione non lo sapeva, ed era proprio quello che voleva scoprire. Ma la cosa che lo tormentava di più era questo:
    Sarebbe stato in grado di abbandonare la spada appena la magia che gli imponeva di tenerla con se lo avrebbe lasciato libero?
    E se avesse lasciato la spada, sarebbe tornato il nobile e rispettato guerriero senza la magia?
    O sarebbe diventato il Saarebas, il mago disertore?
    Non poteva sopportare di essere trattato come un abominio dalla sua gente e nemmeno voleva passare la sua vita da esiliato per partire e allontanarsi dalla sua gente senza mai più tornarvi. Doveva sapere...
    Non sono nemmeno sicuro di star male. Non so se è così che si sente ogni mago. Ad ogni modo, se sentirò gravare su di me oltremodo questo peso e avrò bisogno di un sollievo sarò lieto di accettare cure mediche, non magiche! E' la magia che mi rende nervoso!
    Tichondrius era stato molto distillato nel dire ciò che lo preoccupava, già non era di per se il tipo, poi anche il suo addestramento verteva per dire solo lo stretto necessario. Forse per far capire bene cosa lo tormentava avrebbe dovuto dire dei suoi sospetti sulla possibilità di essere stato colpito dalla magia nera, visto anche il comportamento dei cavalli, avrebbe dovuto dire che non sapeva se il suo attaccamento alla spada e alla magia che stava facendo scorrere dentro di lui fossero dettate dal patto magico e dall'importanza della missione o se il suo contatto era necessario per continuare a trasmettergli una sorta di veleno magico che lo avrebbe consumato del tutto, avrebbe dovuto dire di come veniva trattati i maghi tra gli uoma e della sua preoccupazione di fare la stessa fine. Ma restò in silenzio e per non destare altri sospetti sulle sue preoccupazioni rinfoderò la spada e si rivolse verso i suoi compagni si missione a braccia conserte mentre torreggiava su di loro con la sua mole. Si avvicinò al fuoco e si mise seduto con la schiena contro il muro di cinta, avrebbe dormito così, in quella posizione, con la sua spada fedele al suo fianco, nascosta da un lembo di coperta, per il momento era meglio limitare al minimo i contatti con la spada del golem. Forse se la toccava solo in casi di necessità i suoi influssi sarebbero stati interrotti, l'indomani mattina era meglio avvolgerla in qualche bisaccia e tenerla addosso al cavallo, sempre ammesso che non avrebbe corrotto lui facendolo diventare una sorta di destriero malvagio fiammeggiante. Mentre scivolava nel sonno, non sapeva neanche perché, sognò di diventare una sorta di cavaliere nero dotato di immensi poteri magici in sella ad un mastodontico destriero da guerra con zoccoli simili a roccia lavica con crepacci di magma incandescente pulsante, le narici che emettevano fumo mentre dentro le loro fessure sembrava ribollire fuoco liquido, la criniera e la coda erano di pure fiamme, ma il suo cavaliere le poteva afferrare come i più normali e setosi crini di stallone, una visione sontuosa, pervasa e dominata dal potere con occhi rossi fiammeggianti che brillavano dagli anfratti di un elmo nero, benché non vi fossero iridi ne pupille, qualcosa suggeriva che quello sguardo stava guardando proprio Tichondrius, era uno strano sguardo...era come se lo chiamava, ma non sarebbe stata l'interpretazione più esatta. Aspettava! Paziente! Voleva...diventare...
     
    Top
    .
43 replies since 14/10/2014, 19:57   391 views
  Share  
.