Qualcosa è cambiato

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  1. » Fyan
     
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    Älya
    Älya;
    Appena uscita, la ragazza sospirò e si guardò un po' intorno: il sole era ormai sorto e la gente aveva cominciato ad uscire di casa e a dirigersi verso i posti di lavoro, o semplicemente per passeggiare.

    Dopo aver viaggiato per un giorno intero con pause brevi e una ferita al fianco e con il cervello in perenne movimento su come risolvere la situazione, Älya cominciava a sentire la stanchezza; ora che il dolore era attenuato dagli antidolorifici e che si trovava lontano e al sicuro, riusciva ad avvertire finalmente a concentrarsi sulla sua situzione.
    Non aveva idea su cosa fare, soprattutto come fare a dire a Shikaku quello che le era successo.
    Era abbastanza evidente che fosse cambiato qualcosa in lei.

    Per il momento sarebbe tornata a casa e poi lì avrebbe messo a posto i pensieri e trovato un modo per ragionare, senza affidarsi all'istinto che le remava sempre contro.

    Alzò lo sguardo e vide che il ragazzo l'aveva raggiunta: a volta sapeva essere provvidenziale.
    Lo vide offrirle del cibo e chiederle direttive.
    Non aveva mangiato molto, in realtà, quindi accettò quello che le stava offrendo, ringraziandolo.
    Non so nemmeno io quanto resteremo. Disse, voltando lo sguardo e puntandolo in direzione di casa sua.
    Non so nemmeno cosa fare. Continuò col pensiero.

    Per ora seguimi, ti porto a casa mia, lì penserò cosa fare.
    Detto ciò si incamminò sulla via principale, guardando le botteghe che a poco a poco aprivano i battenti e i primi clienti che si dirigevano a fare compere.
    Passò davanti al fabbro e ripensò ancora di non avere con sé il suo pugnale; poteva difendersi con la piccola lama che portava al collo, ma non era assolutamente come maneggiare la sua arma.
    Eppure, dentro di sé, aveva ancora la convinzione che l'aveva mossa qualche anno prima a viaggiare per Eirydia: eliminare delinquenti ed assassini.
    Era diventata una specie di cacciatrice di taglie, alla fine.

    Dopo un po' di cammino silenzioso, fu davanti alla piccola porta del suo appartamento, nascosta dietro ad una rientranza e coperta di edera, un po' meno rigogliosa di quello che ricordava.
    Aprì la porta e fece entrare Shikaku, chiudendola subito dopo e guardando la piccola stanza in cui erano entrati insieme.
    La polvere aveva coperto quasi tutta la scarsa mobilia, ma ad Älya sembrava sempre la stessa stanza che aveva comprato quando era arrivata su Aluan.
    Soprattutto la grande finestra che dava al sottotetto e che la ragazza aveva sempre adorato catturò la sua attenzione.

    Nonostante il medico le avesse consigliato di non sforzarsi, sentiva di dover raggiungere quel sottotetto: l'avrebbe aiutata a pensare.
     
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54 replies since 5/7/2014, 17:24   294 views
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