Posts written by evil-naraku

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    vorrei modificare la lista dei veleni xd

    Sleep Poison(SP 1-10): un veleno che addormenta la vittima per un tempo massimo di due ore così da permettere a Shikaku di fare il suo dovere senza avere troppi problemi

    cecity Poison(CP 1-10):veleno che acceva temporaneamente l'avversario per un tempo massimo di un ora.

    Paralizing Poison(PP 1-10): veleno che paralizza l'avversario per un ora(tempo massimo). Anche dopo un ora il suo effetto passa molto lentamente.

    Toxin(T 1-10):veleno mortale che uccide il nemico poco alla volta corrodendo i suoi organi interni. Uccide l'avversario nel giro di un ora dopo esalazione(vale anche per i pg più resistenti) tranne l'uso di un antidoto adeguato prima dello scadere del termine.

    Pain Killer Poison(PKP 1-10):veleno che disabilità i centri del dolore nell'avversario così da impedirgli di capire quando è vicino alla morte o comunque non gli fa sentire il dolore in ogni sua forma, in cambio l'avversario diventa però più coraggioso pensando di non star venendo ferito.

    Siero Della Verità(SDV 1-10):usato durante gli interrogatori da Shikaku per assicurarsi che la persona interrogata non provi a fregarlo dandogli informazioni errate.

    Adrenalina (A 1-10):sostanza capace di ridare le energie perse al bersaglio seppur solo temporaneamente, la durata e la quantità di energie che questo fluido dona aumenta con la concentrazione.

    Basilisk Poison (BP 1-10):veleno che pietrifica il bersaglio, il porcesso parte dal punto in cui è stato iniettato il veleno fino ad espandersi a tutto il corpo, con la concentrazione aumetna la velocità di espansione del processo stesso con valori minimi per uno e massimi per 10.

    N.B tutti i veleni sono disponibili solo con concetrazioni pari a 1 tranne per il Basilisk poison e Adrenalina che sono stati acquistati e analizzati a concentrazione 10
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    Shikaku cerca un pg che lo accompagni sull'isola dei draghi qui^^
    mi sono organizzato con xdantex per far incontrare il suo pg drago con questa spedizione quindi se entro una settimana non si fa vivo nessuno va bene anche soltanto il narratore
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    LA STORIA FIN ORA Minaccia pirata
    Leoven segue Shikaku su un vascello, nominato Menarea, con lo scopo di derubarlo e dopo un iniziale dialogo viene scoperto da quest'ultimo.
    Durante il dialogo il ladro viene anche a conoscenza della missione affidata alla nave e al suo equipaggio scoprendo di trovarsi in una situazione estremamente pericolosa:dovranno affrontare un gruppo di pirati.
    Scoprono anche le motivazioni dietro i membri dellequipaggio e Shikaku prende a cuore le loro storie decidendo di proteggerli per no ncausare dolore alle loro famiglie.
    I due si conoscono meglio, dando l'uno all'altro nomi falsi, e insieme ideano un piano nel quale l'assassino distrae i pirati mentre il ladro uccide il capitano del vascello pirata.
    Proprio mentre discutono i dettagli cala la nebbia e porta con se il vascello pirata, nominato Nemesis, insieme allobiettivo della loro missione:i pirati.
    La battaglia ha quindi inizio vedendo Shikaku leggermente in difficoltà contro un numero così elevato di nemici ma se la cava abbatanza bene anche se le cose precipitano quando un marinaio della Menarea viene ucciso:Shikaku perde il controllo e si sfoga sull'uccisore facendogliela pagare cara.
    Subito dopo interviene Leoven che, dopo aver ucciso il capitano della Nemesis, lo annuncia pubblicamente e la battaglia finisce.
    In seguito il ladro fa capire che è intenzionato a prendere il comando della nave pirata e l'assassino lo lascia fare sebbene avesse sperato di avere la sua compagnia durante la prossima missione.
    Mentre Leoven prende il comando della nave pirata Shikaku pulisce la Menarea dai cadaveri e chiude i pirati catturati in cella controllandoli fino al ritirono in porto.


    shikaku
    Shikaku;
    Tornato al porto Shikaku era statpo pagato per la missione compiuta con 3 sacchi d'oro che aggiunti ai due che già possedeva facevano 5. Comiciava a trasportare con se troppo denaro e doveva trovare un modo di spenderlo se non voleva diventare faciel preda dei ladri di quel posto.
    Una spesa che aveva già deciso di affrontare era una locanda dove riposare la notte e poi cercare nuove missioni ma prima voleva cercare un negozio di veleni.
    Chiese in giro se da quelle parti c'era qualcosa di simile e, dopo aver chiesto alla quarta persona, trovò un'anziano che lo indirizzò verso un vicolo cieco in fondo al quale vi era una porta con un insegna verde e le lettere dalla forma simile a quella di un serpente.
    Quel piccolo negozio si chiamava "Il punto di non ritorno", veniva da chiedersi a cosa passava per la testa del proprietario così da giustificare quel nome.
    Entrò nel negozio, facendo suonare una campana che avvisava dell'arrivo dei nuovi clienti, e l'assassino riconobbe subito l'odore di veleni nell'aria. Quell'odore saturava l'ambieten circostante e Shikaku dovette sforzarsi di leggere attentamente ogni veleno messo in mostra.
    Alcuni già li conosceva quindi li ignorò anche se, per qualche strana ragione, ogni boccetta aveva una propria sigla con un numero che adnava da 1 a 10. Era incuriosito da quel dettaglio ma voleva prima trovare qualcosa di suo gradimento.
    Individuò un veleno pietrificante, ottenuto da un basilisco, un veleno che faceva sentire di meno la fatica il che indusse a pensare l'assassino che doveva contenere una buona dose di adrenalina.
    Shikaku prese una boccetta di veleno pietrificante e di adrenalina, per ora le avrebbe dato quel nome, e si diresse al bancone dal quale uscì un omino basso con tattuaggi sotto gli occhi simili ad occhiae.
    Mise la emerse sul bancone e l'uomo comunicò il prezzo all'asssassino, ricco com'era adesso non aveva certo problemi disoldi e quella sera stessa avrebbe analizzato i veleni così da riprodurli all'infinito.
    Il prezzo dei due veleni, con una numero 10 stampato sull'etichetta, era di 20 monete d'oro ma li valevano tutti se facevano ciò che promettevano.
    Subito dopo Shikaku chiese all'uomo anche il significato di quei numeri e venne a conoscenza di un processo, inventato dal gestore del negozio, noto come concetrazione che aumentava l'efficacia dei veleni aumentando appunto la concentrazione degli agenti avvelenanti nelle dosi.
    Shikaku trovò questo processo utile e chiese di diventare allievo dell'uomo e questi accettò dicendo che poteva insegnare all'assassino soltanto in cambio del suo aiuto nel negozio.
    Lui accettò senza pensarci due volte ma stabilì con il propietario che sarebbe stato un part time poichè era anche impegnato a compiere le missioni pubblicate sulla bacheca del porto.

    Stabilite queste condizioni l'assassino prese con i veleni acquistati e si diresse ad una locanda per rifocillarsi e riposare, ci mise poco a trovarne una e volle passare una serata tranquilla. Aveva ben altro da fare quella sera:doveva analizzare i veleni acquistati ed essere capace di riprodurli.
    I buoni propositi vennero mantenuti e la cena insieme ad una nottata esaurirono la quinta sacca d'oro già messa a dura prova dai costosi veleni acquistati.
    L'assassino non fece caso a come era decorato il luogo e memorizzò il nome della locanda soltanto per farne una base durante i suoi periodi di riposo, era troppo eccitato di scoprire i segreti di quella nuova tecnica e dei due nuovi veleni così come un bambino non vedeva l'ora di giocare con un giocattolo nuovo.
    La notte sembrò passare in lampo e Shikaku riuscì soltanto alle due passate nel suo intento perdendo almeno 3 ore di sonno il che avrebbe avuto pesanti conseguenze sui suoi ritmi già lenti.
    La mattina successiva infatti si svegliò tardi e diede, forse per la prima volta, un'occhiata alla stanza che aveva prenotato:era spogli priva di qualunque mobilio con soltanto un letto di paglia e un tetto che smebrava voler crollare da un momento all'altro
    Dovevo essere davvero contento per aver scelto una catapecchia simile....l'importante è che ora so come riprodurre entrambi i veleni
    Pensò scendendl le scale e facendo colazione come meglio poteva, oramai era il solo in quella enorme sala a dimostrazione del fatto che doveva essere almeno mezzogiorno e lui aveva dormito decisamente troppo.
    Pagò la colazione e uscì per andare a controllare la bacheca, desolata anche quella, con unicamente due fogli disponibili:la missione del ricercatore di draghi e quella della consegna in territorio nanico.
    Questa è sfortuna.....preferisco affrontare dei draghi piuttosto che avere a che fare con dei nani irritabili a causa del loro essere nani
    Si disse l'assassino per poi prendere il foglio e sedersi al suo solito posto e leggere i dettagli della missione, di quella fastidiosa missione.
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    shikaku
    Shikaku;
    Marker si allontanò salendo sulla nave pirata:il viaggio di ritorno sarebbe stato sicuramente meno interessante dell'andata ma, con un pò di fortuna, i due si sarebbero reincontrati.
    Rimasto solo sulla Menarea insieme ai vari cadaveri sparsi sulla nave Shikaku cominciò ad affondarli nel mondo delle ombra uno alla volta, liberandosi del sangue e delle armi allo stesso modo.
    A lavoro finito, e ci mise un pò dal momento che doveva tenere d'occhio anche i pochi pirati sopravvissuti fatti prigionieri durante l'attacco, La nave sembrava aver perso ogni traccia di quella battaglia e rimaneva a terra soltanto il marinaio decapitato dal quartiermastro.
    L'assassino si rivolse a quei pochi pirati che erano usciti vivi dalla battaglia e gli disse
    Tentate qualche tiro mancino durante il ritorno e vi assicuro che invidierete la morte del vostro quartiermastro
    La voce era calma ma fredda e tagliente come una lama, doveva capire che faceva sul serio in modo tale da assicurarsi un viaggio senza colpi di scena, un morto era già troppo da sopportare per lui.

    Subito dopo fece emergere altre ombre che presero la forma di una bara, lasciare quell'uomo alle intemperie era troppo crudele inoltre voleva che i familiari avessero almeno il corpo indietro così da poter andare avanti senza farsi illusioni di alcun tipo.
    Le ombra sparirono lasciando il posto ad una bara di legno in cui l'assassino sistemo il corpo e la testa del marinaio, aveva fatto quello che era giusto e ora avrebbe accompagnato i pirati nelle celle della Menarea.
    Sirivolse nuovamente ai pirati e gli disse
    Adesso vi accompagnero alla vostra cella e una volta arrivati al porto non sarete più una mia responsabilità quindi non datemi problemi
    Dopo aver pronunciato queste parole Shikaku costrinse i vari pirati a entrare nella nave e scendere fino al livello delle celle:stanze piccole e buie da cui però passava abbastanza aria e della luce, sicuramente una collocazione migliore di quella che i loro schiavi sperimentavano.
    Una volta che li vide entrare nelle celle chiuse tutti i lucchetti e prese le chiavi diventando di fatto il loro carceriere finchè non avessero raggiunto il porto. Voleva controllarli come si deve e assicurarsi di lasciare ai marinai una nottata tranquilla e allegra.

    Appena sarò tornato a Dwyn riposerò una giornata e poi un'altra missione, sicuramente non sarà una stupida caccia ai pirati che mi renderà famoso
    Pensò mentre teneva un occhio sui prigionieri, una cosa come quella poteva donargli la fama di un folle pronto ad accettare di tutto ma questo non sempre era un bene.


    Dopo la risposta del narratore quindi posso aprire al porto per far partire un'altra missione?^^
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    benvenuta^^
    concordo con te sul fatto che i forum in questi ultimi tempi stanno vivendo un periodo di crisi ma non bisogna mai perdere la speranza u.u
    a parte questo se avrai problemi con la ricerca delle immagini mandami pure un pm e ti trovarò qualcosa di perfetto^^ è l'unico modo in cui posso rendermi utile xd
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    shikaku
    Shikaku;
    Marker indicò il punto in cui si trovava la bandiera, dicendo molto chiaramente che poteva benissimo sparire.
    Sia che avesse intenzione di crearne una nuova che di restare senza almeno avrebbero portato al porto una prova a sostegno di quella storia e non destare alcun sospetto.
    Dall'ombra di Shikaku emerse un uccello nero che volò nella nebbia con l'unico scopo di recuperare la bandiera, l'assassino non ci teneva a spalancare le sue ali in quella situazione rivelando altre informazioni circa le sue abilità o il fatto che fosse un'ourthgal.
    Il volatile fatto d'ombra tornò dopo poco mettendo la bandiera pirata fra le mani dell'assassino per poi rituffarsi e sparire nell'ombra dell'umo vestito di nero:avevano la loro prova e potevano levare le tende mentre Marker prendeva il comando di una anve pirata priva di equipaggio, nome e bandiera.
    Direi che qui abbiamo finito ma mi auguro di non dover prendere parte ad un'ulteriore caccia ai pirati, non apprezzo molto questo tipo di situazioni
    Disse Shikaku con calma e noncuranza così da far capire al suo nuovo amico che avrebbe fatto meglio a tenere la testa bassa o cambiare zona così da non dover richiedere l'intervento di un nuovo equipaggio.
    Il pirata dall'altro lato sicuramente aveva già capito cosa stava accadendo quindi non avrebbe fatto nulla distupido, sapeva che avrebbe presto avuto un nuovo cpaitano e nuovi compagni di avventure quindi perchè sfidare la sorte?.

    Fatto questo salutò l'uomo, ora capitano della nave pirata, e pensò a come ammazzare il tempo durante il ritorno al porto. Forse adesso che erano tutto un pò allegri avrebbe potuto dare il via ad una rissa coi fiocchi e divertirsi un pò.
    L'idea l'aveva già avuta prima dell'attacco e adesso poteva attuarla senza preoccuparsi di mettere a rischio la vita di quei poveracci o la buona riuscita della missione.
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    shikaku
    Shikaku;
    La furia omicida dell'assassino si fermò soltanto nel momento in cui i pirati abbassarono le armi in segno di resa, era finita e la Menrarea veva vinto sacrficando soltanto una vita, per quanto importante essa fosse.

    L'assassino ritirò anche le ombre dal suo corpo deviando lo sguardo da ogni luogo in cui era visibile del sangue così da concentrarsi su Marker quando lo raggiunse. Lui sembrava essere stato risparmiato anche se i suoi vestiti erano in condizioni pessime.
    La prima domanda del ladro non era degna di una risposta, sapeva benissimo che non stava affatto bene, ma la seconda frase incuriosì l'assassino. Che Marker stesse progettando di rubare la nave pirata? il fatto che chiedesse se c'erano degli schiavi poteva voler dire una sola cosa.
    Stava cercando dei nuovi membri per la ciurma pirata e gli schiavi erano dei sostituti ideali, sempre se l'ammontare disponibile sarebbe bastato a sostituire tutte le vittime avute fra i pirati.
    All'ultima frase Shikau rispose a tono dicendo
    Concordo, abbiamo eliminato tutti i pirati e sicuramente a nessuno verrebbe in mente di cercare il relitto di una nave in queste condizioni
    Fintanto che cambiavano zona l'assassino non aveva problemi a lasciar andare la Nemesis inoltre sembrava che Marker avesse trovato un simpatico passatempo e finchè non gli veniva a noia poteva anche lasciarli la nave pirata.
    L'unico problema era che, se causavano troppi problemi, un'altra missione simile avrebbe avuto inizio e sapendolo lui avrebbe partecipato per difendere persone abastanza disperate da accettare.

    A mio parere possiamo tornare al porto e dichiarare di aver affondato la Nemesis ma vorranno una prova.....la bandiera della nave dovrebbe essere perfetta non credi?
    Chiese al futuro capitano della anve pirata, se i sopravvisuti accettavano di venire derubati della loro bandiera pirata, del loro simbolo, potevano avere salva la vita altrmenti la cosa avrebbe preso una brutta piega.
    Ora tutto era nelle mani dei pirati inoltre Marker avrebbe dovuto ideare un nuovo simbolo e un nuovo nome per quella nave, La nemesis era stata affondata in fin dei conti così come il suo equipaggio quindi sia il suo nome che il suo simbolo dovevano morire con essa.
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    shikaku
    Shikaku;
    Shikaku non stava riuscendo e mettere a segno nessun colpo ma almeno stava distraendo i pirati abbastanza da farli cadere vittima degli attacchi dei marinai che riuscivano ogni tanto ad abbattere un nemico.
    La tattica stava dando buoni risultati quindi l'assassino continuò su quella strada sperando che Marker si sbrigasse nel compiere il suo dovere, lui poteva continuare ancora ma i marinai della Menarea non erano abituati a battaglie così lunghe.
    La cosa più fastidiosa era il fatto hce quel trio di pirati, guidati dal tizio con l'ascia bipenne, erano ancora vivi e vegeti anche se le ombre riuscivano a impedirgli di fare vittime fra gli alleati di Shikaku.

    Fu allora che accadde la tragedia:un marinario riuscì a uccidere un membro del trio, così l'assassino aveva soprannominato il gruppo, bagnando i suoi vestiti con del sangue, che fece bene attenzione a non osservare.
    Non voleva svenire nel bel mezzo della battaglia e svegliarsi chissà dove non ricordando come ci era finito.
    Quel coraggioso marinario venne decapitato senza alcuna pietà dal capo del trio, ora duo, e nel vedere ciò Shikaku sentì una grande rabbia montare dentro.
    Quell'uomo aveva sicuramente una famiglia che lo aspettava chissà dove e adesso era condannata a morire di fame o vivere una vita ancora più dura senza sapere che il loro padre aveva combattuto coraggiosamente contro dei pirati.

    La battaglia doveva finire subito e l'assassino non poteva aspettare più la morte del capitano pirata, ricoprì il suo corpo di ombre, veloce come un lampo, diventando una macchia nera dentro quell'immenso mucchio di uomini, intenti ad uccidersi l'un l'altro.
    Si scagliò contro l'uomo armato d'ascia bipenne ed evocò dal suo corpo, ora completamente nero e ricoperto di ombre, una decina di lame tutte dirette verso di lui pronte a deviare e trafiggerlo in 10 diversi punti come punizione per quella singola uccisione.
    L'ideale sarebbe stato trafiggerlo alle spalle, alle gambe, al cuore, alla testa e con le lame rimanenti taglizzare il suo corpo in 3 pezzi diversi.
    Avrebbe provato una sofferenza 10 volte superiore a quella del marinaio ucciso e sarebbe servito da esempio per gli altri, non che questo avrebbe fermato l'assassino dallo sterminare ogni singolo pirata che avesse attentato alla vita di quegli uomini.
    Compiuto questo atto, dettato più dal desiderio di vendetta, Shikaku avrebbe ritirato le lame e le avrebbe dirette contro gli altri pirati servendosene come 10 braccia affilate e senzienti in cerca di vittime.
    Nessun pirata avrebbe fatto del male ai suoi alleati poichè avevano sin troppo da perdere per morire in un luogo come quello.

    Dopo qualche minuto arrivò Marker urlando di aver uccisoil capitano della Nemesis ed esibendo un tentacolo come per provare di nonstar mentendo.
    Finalmente, forse, i pirati si sarebbero arresi e quella battaglia avrebbe potuto terminare dando alle famiglie di ognuno di quegli uomini un pò d'aria fino alla prossima emrgenza.
    Quanto a Marker era un tipo dalle mille risorse che non aveva certo bisogno del denaro in premio, il suo premio poteva benissimo essere il ricordo iqella battaglia da trasformare in una storia di cui vantarsi con gli amici e il pensiero i aver aiutato un enorme numero di famiglie a vivere con dignità per un'altro pò di tempo.
    Shikaku non aggiunse nulla alle parole di Marker ma continuava a cercare di mietere vittime tra i pirati con le sue 10 lame oscure che si aggiravano sul campo di battaglia come serpenti in cerca di una preda.
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    shikaku
    Shikaku;
    La situazione cominciava a diventare irritante e l'assassino ricordò perchè odiava le situazioni in cui era in minoranza numerica:bloccare una persona non escludeva la possibilità che altri ospiti intervenissero.
    La prima cosa che fece l'assassino fu evocare delle mani nere dall'ombra di quel coraggioso pirata e trafiggerlo istantaneamente con una lama nera, evocata allo stesso modo, quello era il piano e, per sicurezza, lo blocco anche trasferendo una parte delle sue nella sua ombra.
    In momenti come quelli capiva quanto fosse fastidiosa la sua fobia del sangue ma con il tempo aveva imparato che c'era sempre una soluzione senza contare che il suo compito era quello di distrarre i pirati finchè Marker non uccideva il capitano.
    L'assassino si diresse con calma verso il pirata armato di ascia bipenne mentre un piccolo uccello nero usiva dalla sua ombra per posizionarsi molto in alto e osservare l'intera scena.
    Scena che adesso Shikaku vedeva dal suo occhio bendato così da non farsi più fregare come poco prima.
    Il piano era di bloccare qualunque pirata venisse in contatto con la sua ombra, o con ombre che toccavano la sua, per bloccarlo pochi secondi e trafiggerlo a morte con una lama d'ombra evocata da sotto i piedi della vittima.
    Mentre attuava questo piano si sarebbe limitato a schivare gli attacchi nemici per risparmiare più energie possibili: aveva deciso che i suoi obiettivi primari erano i pirati che erano riusciti a sfuggire alle sue catene, troppo furbi per rimanere oltre sul campo di battaglia.
    Se non poteva colpire loro si sarebbe sfogato sui pesci piccoli rendendo le cose più facili al resto dell'equipaggio, questo piano sembrava abbastanza buono e permetteva di fare il maggior numero di vittime in un tempo molto breve.

    Mentre la battaglia proseguiva la nebbia sembrava diradarsi lasciando il posto ad una visuale ben più piacevole e alla luce argentea della luna, che illuminava l'intero campo di battaglia.
    L'unica cosa che poteva migliorare quella situazione era una nuvola che andasse a coprire la luna, immergendo il campo di battaglia nelle ombre.
    A quel modo avrebbe avuto la possibilità di bloccare chiunque e ucciderlo molto più rapidamente di come poteva fare in quel momento visto che non poteva bloccare i pirati isolato dal complesso di ombre della nave in tutta sicurezza.
    Prima o poi dovrò riuscire a sconfiggere questa mia fobia...mi limita troppo mentre gli altri non sembrano preoccuparsi di spargere il sangue altrui
    Penso Shikaku poihè i pirati non sembravano preoccuparsi di uccidere gli altri facendo un lavoro pulito ma tendevano a causare ferite sanguinolente lasciando sul pavimento della nave delle fastidiose pozze rosse.
    I marinai della Menarea d'altro canto stavano resistendo bene e nessuno di loro era ancora morto, forse quella missione poteva andare liscia come Shikaku aveva sperato.


    -kage no tenken:toccando l’ombra del nemico può immobilizzarlo per alcuni secondi necessari a colpirlo con il pungiglione, e quindi avvelenarlo, oppure a dare questa possibilità a qualcun altro.

    -Tsuranuku:infilza il nemico con delle lame d’ombra il nemico, Shikaku può anche non essere in contatto con l’ombra in questione basta che questa si trovi in un raggio di 30 metri da lui.
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    roleElen_zps23b15369
    Elen;
    Elen, come previsto, si risvegliò il mattino dopo piena di energie e del tutto incapace di ricordare se e cosa avesse sognato quella notte.
    Si sentiva tuttavia tranquilla e aveva la precisa sensazione che sarebbe andato tutto per il verso giusto, il suo intuito glielo assicurava e le dava la forza di esorcizzare ogni paura presente nella sua mente la sera prima.
    Sapeva che presto o tardi una guardia l'avrebbe chiamata per consegnare la lettera al re così decise di rendersi più presentabile possibile:sistemò i capelli cercando di farli apparire più ordinati del solito e tolse un pò di polvere e paglia dai vestiti.
    Era inevitabile visto dove aveva dormito ma adesso era tutto a posto e la mezz'elfa poteva dire di avere un aspetto passabile per apparire di fronte ad un re.
    La guardia non tardò ad arrivare comunicando in elfico che il re era pronto a ricevere l'intera compagnia, a breve la missione sarebbe stata completata e il patto magico sarebbe sparito nel momento stesso in cui Elen avesse consegnato la lettera.
    La mezz'elfa seguì il nano, fornito di armatura scintillante e un ascia dall'aspetto pericoloso, e dopo un pò vide il resto del gruppo accompagnato da altri 3 nani armati di tutto punto. Elen non capì il motivo di tanta prudenza.
    Erano alleati e non avrebbero mai commesso atti ostili nei loro confronti.
    A parte questo trovò Rosalinda silenziosa come sempre, Tichondrius in uno stato di meditazione ches embrva averlo isolato dal mondo esterno e Alya più cosciente degli altri due anche se silente.
    Il gruppò si riunì presto finchè non giunsero in una sala enorme decorata con arazzi, decorazioni varie e alcune pietre preziose.
    La cosa che più attirava l'attenzione era un'enorme cristallo sul soffitto che sembrava brillare di luce naturale e illuminata tutta la sala con la sua luce azzurrognola, era stupendo ma lei non potev lasciarsi rapire da quello spettacolo di luci e colori.
    Si inchinò al cospetto del re dei nani, sentendo il suo sguardo su di lei e sull'intera compagnia, sperando che dopo la lettura della lettera avrebbe condiviso con loro il suo contenuto. A missione compiuta avevano il diritto di sapere per cosa avevano rischiato la vita e cosa fosse tanto importante da richiedere quella segretezza.
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    roleElen_zps23b15369
    Elen;
    Elen, non si sa come, riuscì a rimanere sveglia anche se si era rirpomessa di dormire una volta consumato il pranzo offerto dai nani.
    Sentì bussare alla porta, doveva essere la nana con il vassoio del pranzo, così sialzò e aprì la porta accogliendo la sua ospite con un sorriso. Prese il vassoio e le disse con una voce stanca ma pur sempre gentile
    Grazie, se lo desidera può rimanere qui e consumare il pranzo insieme a me
    La nana sorrise e fece un piccolo inchino, senza pronunciare una parola, per poi andarsene facendo intendere che Elen doveva essergli simpatica.
    Il fatto che quella donna non disse nemmeno una parola fece pensare alla mezz'elfa che non conoscesse l'elfico ma avesse vagamente intuito il senso della frase e percepito la gentilezza che la mezz'elfa aveva cercato di trasmettere con le sue parole e i suoi gesti.

    Una volta sola nella stanza, cosa che aveva cercato di evitare, la mezz'elfa chiuse la porta e poggiò il vassoio sul tavolo pensando a come stavano impiegando il tempo gli altri.
    Alya stava riposando o controllando le sue armi o almeno queste erano le due opzioni più credibili, Rosalinda stava riposando e studiando qualche nuovo incantesimo e Tichondrius stava lucidando le sue armi.
    L'uoma era la persona per cui era più preoccupata poichè si trovava in una stanza da solo con quella spada malefica dalle proprietà sconosciute, Elen aveva la continua tentazione di chiedere dove fosse la sua stanza e raggiungerlo così da avere quantomeno l'illusione di poerlo aiutare in qualche modo.

    Assorbita da questi pensieri la mezz'elfa consumò il pranzo sperando che nelle altre stanze tutti i membri del gruppo si stessero riposando come si deve. Dovevano essere perfetti per l'udienza con il re dei nani e lei in special modo non doveva commettere alcun errore nel consegnare la lettera.
    Guardando la cosa da un punto di vista puramente logico il marchio le avrebbe lanciato un segnale nel caso ci fosse stato qualche comportamento errato o deleterio per la missione ma Elen era preoccupata lo stesso.
    Finito il pranzo Elen venne assalita con maggiore vigore dai suoi dubbi e insicurezze tanto che, in cerca di un pò di pace, si stese sul letto di paglia e siaddormentò stringendo a se l'asta magica.
    Avere vicino a se quell'oggetto le dava un senso di sicurezza oltre a ricordarle la madre deceduta, magari l'avrebbe sognata e rassicurata su tutte le cose che la spaventavano ma sicuramente al suo risveglio non l'avrebbe ricordato.
    L'unica cosa che avrebbe avvertito era, forse, il senso di calore materno e sicurezza che il sogno le aveva donato.
    Con questi pensieri la mezz'elfa si addormentò sprofondando lentamente nel mondo dei sogni mentre il mondo reale diventava sempre più sfocato e lontano un pò come un miraggio che spariva fra le sabbie del deserto.
  12. .
    shikaku
    Shikaku;
    Il primo assalto fallì e uno dei due pungiglioni venne bloccato e spezzato dai pirati, la qual cosa non piacque all'assassino visto che aveva cercato di dargli una morte indolore.
    L'avevano addirittura preso in giro asserendo al fatto che non sarebbe stato facile sbarazzarsi di loro con una sicurezza invidiabile, ancora non lo conoscevano e lui non aveva tanta voglia di farsi conoscere ma se la tirava troppo per le lunghe qualcun'altro ci avrebbe rimesso la pelle su quella nave.
    concordo, dubito che uscirete vivi da questo scontro. Con le vostre azioni non avete fatto altro che scegliere una morte più dolorosa di quella che avevo in mente per voi
    Shikaku allargò la sua ombra fino a creare un cerchio molto ampio, sul pavimento della nave, che incluse e oscuro anche le ombre dei pirati che lo stavano attaccando.
    Adesso che l'avevano provocato si sarebbero fatto molto male oltre a sanguinare un bel pò:delle catene nere uscirono dall'ombra oscura evocata dall'assassino per bloccare i pirati. La prima cosa a venire presa furono i loro piedi, onde evitare fughe impreviste, e seguirono le braccia in diversi punti per limitarne i movimenti.
    Considerata l'espansione dell'ombra ai piedi dell'assassino la forza delle catene doveva essere notevole ma, per non sfidare troppo la sorte, Shikaku evocò quell'ombra circolare delle lance nere che avrebbero trafitto il cuore e la testa di quei pirati, ormai bloccati nei movimenti dalla sua tecnica di immobilizamento, deviando dalla loro rotta se necessario.
    Fatto ciò avrebbe annullato le catene, le lance e fatto tornare la sua ombra a dimensioni umane:non gli piaceva far vedere i suoi oteri ad altri se poteva evitarlo.
    In seguito avrebbe riparato il pungiglione rotto tramite la materializzazione delle ombre:finchè poteva la sua tecnica era quella di addormentare il bersaglio per poi ucciderlo con la cara vecchia forza bruta.

    Nello sfortunato caso che anche questo piano fosse fallito avrebbe optato per qualcosa di più radicale che avrebbe sicuramente funzionato.

    A parte questo aveva notato che un gruppo di marinai si era posizionato davanti al ponte che legava la Menarea e la Nemesis:era cominciato un'altro scontro in quel punto e Shikaku avrebbe forrse fatto meglio a controllare che la forze alleate avessero la meglio.


    tecniche
    -Tsuranuku:infilza il nemico con delle lame d’ombra il nemico, Shikaku può anche non essere in contatto con l’ombra in questione basta che questa si trovi in un raggio di 30 metri da lui.

    -kage no kusari:condensa una catena d'ombra che esce dall'ombra del nemico e lo lega, com ogni materializzazione la lcatena è tnato più forte quanto più forte e la volotnà dell'assassino.
    Ovviamente si può spezzare ma richiede una quantità di energia legata alle dimensioni dell'ombra a cui la catena è collegata(di giorno sarà debolissima ma di notte è una tecnica temibile).

    abilità
    -Materializzazione:Shikaku tramite un duro addestramento è diventato capace di convertire le ombre in materia anche senza rilasciare il potere demoniaco che risiede nel suo corpo.
    -Estrazione:Shikaku amplifica tramite addestramento la quantità di ombre che può evocare dal regno delle ombre così da poter usare tecniche più complesse e potenti o potenziare quelle già esistenti.
    -manipolazione:può manipolare(nel senso che può fargli cambiare forma) le ombre a patto che rimangano in contatto con l'oggetto a cui appartegono ma non può manipolare l'ombra di esseri viventi. Se più ombre sono collegate fra di loro l'ombra risultante è come se appartenesse ad un unica entità permettendo le azioni più disparate.
  13. .
    roleElen_zps23b15369
    Elen;
    Elen avrebbe voluto alleviare l'aria, carica di tensione, che percepiva intorno al gruppo, ma si rendeva conto che la presenza dell'uoma e del suo destriero rendeva la cosa impossibile.
    Era risaputo che i nani si trovavano a disagio con individui di alta statura e l'uoma poteva essere ocnsiderato un gigante anche fra gli umani che erano ben più alti dei nani.
    INtorno a lei percepiva voci bisbigliare qualcosa ma on aveva mai studiato la lingua dei nani quindi non potè cpaire se erano voci benevole,malevole o semplici lamentele sul loro gigantesco ospite.
    Seguìla guida nanica in silenzio cercando quantomeno di apparire rilassata, magari vedendo il membro del gruppo più debole tranquillo i nani si sarebbero calmati un poco.
    La qual cosa non era semplice:Elen era stanca morta a causa della pioggia e del vento quindi sicuramente sarebbe crollata appena si fosse stessa su qualcosa simile ad un letto.

    La loro guida li accompagni, evidentemente impressioanto e intimorito dalla stazza dell'uoma, finchè non comunicò al gruppo che l'indomani avrebbero visto il re in elfico.
    Elen ebbe l'impressione che, seppur per un attimo, il nano l'avesse guardata anche se non ne capiva il motivo, sorrise alla loro guida per non sembrare scortese e per ringraziarla di tutto il lavoro svolto.
    Elen si ritrovò a chiedersi ancora cosa potesse spingere nani ed elfi a collaborare, cosa poteva esserci nella lettera per il re? la tentazione di aprirla nacque e morì altrettanto velocemente cancellata dal patto magico. Quella magia ricordò alla mezz'elfa che soltanto il re poteva leggere la lettera con una bruciante sensazione ormai familiare alla piccola Elen, l'aveva percepita fin troppe volte durante la permenza di quel bambino.
    Comunicò in seguito che la cena sarebbe stata servita fra un'ora:un tempo troppo breve per permettere al fisico di riprendersi o alla mente di rilassarsi. Elen avrebbe tentato per poi riposare al meglio quella notte stessa.
    L'indomani avrebbero compiuto il loro dovere e compiuto un altro passo verso la pace, questa era la speranza di Elen e sperava vivamente di non sbagliarsi.

    La mezz'elfa seguì la nana, dalle trecce dorate, fino alla stanza in cui avrebbe riposato. Non vedeva l'ora di rilassarsi anche se soltanto per poco.
    Si trattava di una stanza il cui unico mobilio era foramto da un letto con della paglia, dall'aspetto morbido, e una sedia con un tavolo dove poter appoggiare gli averi degli ospiti.
    Vi era anche un armadio ma sembrava fatto su misura per un nano quindi sicuramente ospiti non naneschi avrebbero avuto difficolta ad usarlo.
    Si stese sul letto di paglia e sentì il corpo rilassarsi, la paglia era più comoda del previsto o lei era troppo stanca per fare caso a piccoli o grandi dettagli circa l'intera stanza. Il semplice fatto che avessero conservato quelle stanze per loro era un grande onore.
    Elen, per la prima volta da molto tempo, si sentiva importante o, per meglio dire, necessaria ad uno scopo. Era una bella sensazione che le faceva sperare di poter diventare qualcuno di necessario anche una volta finita quella missione.
    Tichondrius le aveva insegnato che con il dovuto impegno si poteva raggiungere la maggioranza degli obiettivi e questo non lo avrebbe mai dimenticato anche se dubitava che avrebbe fatto un incontro fortunato come quello tanto presto.
    Questo e tanti altri pensieri turbinavano nella mente della mezz'elfa, pensieri a cui diede una risposta anche se molto lentamente finchè non rimase soltanto il vuoto dato dalla sicurezza che non c'erano più faccende in sospeso.
  14. .
    shikaku
    Shikaku;
    L?assassino non aveva un attimo di riposo:altri 2 pirati lo stavano caricando, impugnando armi in condizioni ben migliori rispetto a quelle dei loro predecessori, e un terzo sembrava pronto a fargli molto male con un'ascia bipenne.
    Riflettendo sulla situazione in cui si trovava poteva dire con certezza che la sua tossina aveva un azione troppo lenta per quella situazione così avrebbe dovuto fare uso delle forza bruta o sfruttare la sua abilità con qualche attacco a sorpresa.
    Per ora avrebbe evitato di usare le sue abilità vedendo fino a che punto poteva evitare spargimenti di sangue e utilizzando il sonnifero per neutralizzare i bersagli e ucciderli nel sonno.

    Appena i primi due pirati furono abbatsanza vicini da minacciarlo con le loro sciabole scintillanti Shikaku estrasse i pungiglioni e materializzò nella fodera il sonnifero da lui ideato.
    Avrebbe colpito entrambi con un affondo vicino al cuore così da favorire la diffusione del veleno e dopo averli visti sprofondare nel sonno, cosa che aveniva pochi secondi dopo la puntura.
    Avrebbe ritirato gli aghi e colpito il primo con un destro diretto al cuore, che lo avrebbe spinto in mare ormai privo di vita, e il secondo avrebbe visto il suo collo spezzato da una presa ferrea quanto letale per poi gettarlo contro con quello che sembrava il più forte del gruppo.
    Sia che ignorasse il comagno o tentassedi prenderlo a Shikaku serviva soltanto quel secondi di distrazione per svivolargli di lato e iniettargli due dosi di paralizzante per poi colpirlo con un pugno, molto più forte degli altri e veloce, diretto al cuore.
    Gli schemi dell'assassino erano pochi e sicuramente poco originali ma, finchè poteva, voleva evitare di causare ai nemici ferite che potevano sanguinare e spezzargli invece le ossa. Questo era l'unico modo che aveva di uccidere qualcuno senza dover poi spostare lo sguardo dal cadavere.

    Compiuto tutto ciò avrebbe buttato il secondo pirata in mare, esattamente come il primo, e avrebbe fatto lo stesso con il terzo. Sempre se tutto era andato come lui aveva previsto.
    In caso contrario avrebbe dovuto trafiggerli tutti e 3 evicando delle lance, nere come la pece, e veloci, come il vento che sferzava le vele della Menarea, dalle ombre dei 3 per trafiggerli dritti al cuore.
    Questo li avrebbe uccisli istantaneamente e e lui non avrebbe dovuto muovere un dito per far accadere tutto ciò ma era comunque il piano di emergenza da usare nel caso quei pirati fossero più resistenti di quanto previsto.
    Il trambusto, causato dalle grida della battaglia, aveva allarmato i marinai che stavano cominciando a uscire dalle loro stanze consapevoli che era giunto il momento di combattere contro i pirati.
    Quella era l'unica cosa che Shikaku voleva evitare e non ci era riuscito, adesso avrebbe dovuto impegnarsi molto di più per non dare alcuna occasione a quegli stupidi di rischiare la vita.

    Sicuramente ne arriveranno altri ma se il pericolo maggiore era rappresentato da avversari di questo livello dovrei riuscire a uscirne in buone condizioni
    Pensò l'assassino anche se non era altrettanto ottimista per i marinai, che si trovavano all'aperto e avevano riempio almeno un terzo dello spazio disponibile. Avrebbe trovato un modo o almeno lo sperava.
  15. .
    shikaku
    Shikaku;
    Marker sembrò piuttosto scosso dai poteri dell'assassino tanto da rifiutarsi di osservarlo e cantare un motivetto tratto da chissà quale canzone portuale.
    Non aveva mai sentito quei versi, che smisero quando Shikaku propose la sua idea di attaccare per primi, poichè il ragazzo non era d'accordo asserendo che dovevano essere assaliti e non attaccar briga con quei pirati.
    Shikaku annuì, sapendo che era inutile discutere, ma fu quello che accadde dopo a sorprenderlo: Marker aveva apertamente lodato le capacità dell'uomo in nero, che fosse capace di tali parole era una sorpresa su cui avrebbe riflettuto più tardi.
    Buona fortuna anche a te amico
    Con queste parole Shikaku rispose al giovane, a modo suo aveva voluto far intendere che potevano essere amici e forse lo sarebbero diventati se sopravvivevano a quell'impresa epica.
    Estrasse la chiave delle catene dai suoi vestiti per sbloccare il lucchetto e buttare quei fastidiosi pesi in mare aperto, adesso si sentiva libero e non avrebbe lasciato scampo a nessuno che avesse osato mettere piede sulla Menarea.

    Dall'altro lato delle nebbia si sentì eccheggiare una voce forte e determinata, una voce che spronava i suoi uomini ad attaccare. Doveva trattarsi del capitano ourthgal che mandava la sua ciurma all'arrembaggio.
    In poco tempo cominciarono ad atterrare i primi pirati con indosso maglie sgualcite, bandane rosse e bianche e pantaloni corti stracciati un tempo in condizioni molto migliori. Il loro abbigliamento era un pugno nell'occhio per Shikaku.
    Devo finire questo lavoro al più presto, una tale mancanza di stile non riesco proprip a sopportarla
    Pensò mentre affrontava i primi pirati:si avvicinò rapidamente al primo che era atterrato per infliggergli un destro micidiale, che avrebbe dovuto farlo volare in acqua con la cassa toracica in mille pezzettini.
    Passò al secondo che sembrava pronto a calare la sua lama, arrugginita e per nulla originale, sul collo dell'assasino.
    Il fendente non raggiunse mai Shikaku che si spostò rapidamente di lato e tentò con una gomitata in piena faccia così da spaccargli il cranio e farlo cadere a terra, dove sarebbe rimasto finchè Shikaku non avesse deciso di buttarlo in mare.
    I colpi vennero portato con violenza e velocità inaudite, tanto da apparire come neri fulmini e tagliare anche la gocce d'acqua che incontravano.
    Portare sempre con se quelle catene era scomodo ma facevano il loro lavoro fortificando il corpo dell'uomo trasformandolo in un'arma letale sempre più efficiente.

    Alzò lo sguardò per controllare se c'erano dei nuovi arrivati, forse di qualcuno si era occupato Marker lasciando qualche secondo di respiro prima della seconda ondata di pirati.
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