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Lys smontò di nuovo dalla sella mentre Belture prendeva la parola per raccontare cosa era successo in quei giorni.
Abbiamo seguito la traccia dei fuggiaschi e abbiamo ragione di supporre che il rapitore fosse un elfo molto esperto, abile nel nascondere la sua identità e posizione.
Durante la nostra esplorazione delle scogliere del nord, sua Altezza Elyseth e Ven si sono scontrati con un ibrido, del quale non conosciamo molto. Somigliava ad un serpente marino, signora.
Abbiamo trovato miss Esther nella zona est della palude, ma del suo rapitore nessuna traccia. Si è dileguato prima che potessimo trovarlo.
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Lilithan ascoltò il racconto spostando lo sguardo sui membri del gruppo quando nominati. Inviò uno sguardo inguietato a Lys, come a volerle chiedere che diavoleria fosse quel mostro, e uno di rimprovero e preoccupato insieme a Esther. Come avevano fatto a rapirla? Dove si era cacciata quella incosciente perché la portassero via?
Sibilò un'imprecazione quando Belture dichiarò che del rapitore non si aveva notizia.
Esther? l'appellò, piazzandosi preoccupata una mano sul fianco. Sapresti almeno descrivermelo? Ha detto nulla?
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La rezione di Esther fu di alzare immediatamente le barriere nella sua mente. Fece molta fatica a trattenere l'improvviso arrossamento delle guance ed un'espressione che non fosse colpevole. Lilithan le aveva chiesto con franchezza chi fosse il suo rapitore.
Tentennò un momento di troppo, con tutti gli occhi che la fissavano in silenzio. Non le piaceva per niente quella situazione.
N-non lo so. Disse tremante. Non me lo ricordo.
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La principessa si ripromise di spiegare in seguito a Lilithan cosa avevano supposto sull'ibrido, ma il suo sguardo su attirato dall'esitazione di Esther.
Ricordava lo sconforto che aveva provato nell'apprendere che l'elfa non ricordasse nulla, contando che uno degli obiettivi della spedizione era proprio identificarlo.
Restò perciò in silenzio in attesa di una reazione di Lilithan.
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Non lo ricordi. ripeté Lilithan, come ancora preoccupata. Sapeva dell’amnesia di Esther e il fatto che l'evento si ripetesse non la rincuorava.
Belture, raduna i mentalisti. Forse potranno far chiarezza sulla situazione di Esther. Gli altri sono congedati. rispose dopo una breve pausa di riflessione. Si rivolse a Lys.
Altezza, richiedo anche la vostra presenza, se mi è permessa.
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... I mentalisti...
Esther sbiancò, mentre Lilithan si distraeva per parlare a Belture e Lys. Non voleva in nessun modo incontrare i mentalisti: avrebbero scoperto di sicuro della sua menzogna. E del fatto che provasse qualcosa per un ragazzo dei Ribelli.
Ma non poteva nemmeno rifiutarsi di farlo o l'avrebbero capito allo stesso modo. Era praticamente spacciata.
Lanciò uno sguardo di soccorso a Dagan, l'unico che sembrava essere il miglior confidente in quella situazione. Poi si voltò e seguì la soldatessa.
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Sentirsi chiamare 'altezza' da Lilithan risultò piuttosto strano a Lys, abituata ad un rapporto confidenziale.
Tuttavia, in un contesto ufficiale come quello, non era il caso di darsi del tu.
Immagini bene le mie intenzioni rispose quando Lilithan le propose di seguire le investigazioni della squadra di mentalisti.
Voglio vedere chiaro in questa faccenda.
Lys e Ven, allora, si salutarono in fretta, mentre gli altri membri della squadra venivano congedati e la principessa si unì alle altre due.
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L'unico a voler tardare nello sparire dalla scena fu Dagan, che come al solito non era proprio capace di starsene al suo posto, soprattutto dopo aver ascoltato le parole del capo delle guardie. Non conosceva Lilithan, ma gli era capitato che qualche elfo superbo gli investigasse nella mente e non era stato affatto piacevole. Non conosceva neanche Esther, ma non gli era di certo sembrata avere cattive intenzioni. Anche se il fine era quello di indagare sulla losca presenza che si nascondeva dietro al rapimento dell'elfa senza memoria, non gli sembrava un buon motivo per farle del male gratuito.
I mentalisti? ripeté, col suo strano accento di lingua umana. Ovviamente cogliere lo sguardo della sventurata non aiutò a lasciarlo neutrale. Non vorrete sottoporla a quella tortura? Non merita un simile trattamento.
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La voce di Dagan in quel contesto risultò come una nota stonata per Lys.
Che altro c'è adesso? si chiese frustrata.
A quel ragazzo non andava mai bene niente e aveva sempre troppa impudenza per tenerlo per sé.
Prima che chiunque altro potesse intervenire, la principessa prese la parola.
La gentile Esther non sarà sottoposta a nessuna tortura disse con tono formale, abbastanza da sperare di non ammettere repliche.
Siete congedato, messere.
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Dagan si raddrizzò per riprendere un contegno, cercando di non guardare la principessa in maniera seccata come gli stava venendo spontaneo. Non poté rispondere nulla e quella era una chiara richiesta di sparire, al che Dagan non fece altro che espirare un po' più veementemente del normale per placarsi. Fissò invece la principessa in quei suoi occhi celesti con una specie di sorrisetto di scherno e si esibì in un leggero inchino come facevano sempre Llet e Belture prima di parlare a Lys.
Come la mia signora comanda. fece, mentre dentro di sé gli risuonava in testa il "Siete congedato, messere." con un'aria del tutto ridicola e canzonatoria.
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Il cuore della principessa si sgonfiò: si era aspettata un aspro battibecco che per fortuna non c'era stato, ma vedere Dagan che andava via fu tutt'altro che un sollievo.
Non le era mai capitato di sentirsi esasperata dalla presenza di qualcuno, ma allo stesso tempo temere la sua assenza. Un combattimento assurdo che la faceva sorprende di se stessa.
Decise poi di rivolgere la sua attenzione a Lilithan e Esther.
Cerchiamo di capire cos'è successo disse cercando di accennare un sorriso, mentre il suo animo ancora si macinava.
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Lilithan fissò per un ultimo secondo con occhio di rimprovero la schiena dell'umano impertinente che si allontanava, per poi rivolgere tutta la sua attenzione alle due elfe che erano con lei. Era da tanto tempo che voleva in realtà far vedere Esther dai mentalisti, anche prima che avvenisse lo spiacevole incidente di quel presunto rapimento.
Sono d'accordo. concordò con le parole di Lys. Seguitemi, per favore.
La squadra mentalisti specializzata delle guardie che lei gestiva si riuniva sempre in una sala al pian terreno del castello di Aresmelle, in una delle decorate logge interne. In realtà si riunivano anche nei sotterranei per gli interrogatori, in altri tempi di guerra, ma quello non era decisamente il caso. Come Lys aveva detto, Esther sarebbe stata trattata con la maggior cura possibile.
Lilithan aprì una porta di legno sotto le logge trovando lo studiolo che i mentalisti usavano già pieno. Belture doveva già averli avvertiti.
Erano un gruppo di quattro elfi, i più specializzati. Belture aveva fatto parte della squadra in passato, ma date le sue abilità anche nell'individuare menti che osavano celarsi, era stato spostato come cercatore.
I presenti salutarono i nuovi entrati con un cenno rispettoso.
Principessa. Capitano.
Edited by Kiramor - 23/11/2016, 14:11
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 Esther camminò a testa bassa, seguendo appena dalla distanza la principessa e la sua tutrice, del tutto convinte che lei stessa fosse d'accordo con quell'iniziativa.
Per cominciare aveva una paura tremenda dei mentalisti, soprattutto dopo aver sentito le parole di Dagan, che aveva deciso di stare dalla sua parte. Aveva detto torture e la cosa non era affatto rassicurante. In effetti, da quando aveva conosciuto Seanah, non credeva di fidarsi poi così tanto della gente al governo della fazione Regno. Aveva davvero cominciato a pensare che fossero loro dalla parte del torto e che avessero costretto la gente di Knagwar a reagire.
Cerchiamo di capire cos'è successo.
Sorrise appena, per nulla convinta, poi tornò a guardarsi i piedi, mentre camminava. Aveva il terrore di una reazione negativa da parte di Lilithan. Era quasi praticamente sicura che l'avrebbero cacciata da Aresmelle dopo quella questione. E forse sarebbe stato meglio: avrebbe cercato Seanah.
Entrata nella stanza Esther osservò i quattro elfi che le avrebbero letto la mente. Anche se erano stati garbati da accoglierla in una stanza del castello, invece che in una cella buia e fredda, l'elfa non poté fare a meno di pensare di essere finita nelle mani di quattro aguzzini.
Chinò piano il capo, in segno riverente, senza dire nulla. Si era già cacciata nei guai abbastanza quel giorno.
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Gli elfi mentalisti salutarono tutti in modo riverente e invitarono Esther a sedere su una sedia decorata ed imbottita.
Lilithan si posizionò davanti a lei con una faccia rassicurante e seria.
Rilassati. le disse. Saremo delicati.
L'umano aveva parlato della perquisizione mentale come fosse una tortura, ed Esther sembrava ben spaventata. Ma sapevano essere gentili se volevano.
Si concentrò insieme agli altri mentalisti per indagare nella mente dell'elfa. Almeno un volto, un nome, qualche informazione su dove cercare.
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Esther si sedette su quella comoda sedia allo stesso modo in cui si sarebbe seduta su un letto di spuntoni. Gli sguardi che seguivano i suoi movimenti erano i peggiori che avesse mai ricevuto. Capiva fin troppo bene come mai Dagan si fosse appellato a quella procedura come una tortura.
Sentì subito le menti, compresa quella familiare della soldatessa. Erano gentili, delicati, nulla a che vedere con la freddezza di Seanah, quando anche col permesso le aveva fatto male per bloccarle i ricordi.
Strinse i denti: non potevano sapere di lui. Cercò di contrastare la loro ricerca: si concentrò sul terrasque, qui goblin. Mai sull'elfo di Knagwar.
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Lys;Lys smontò di nuovo dalla sella mentre Belture prendeva la parola per raccontare cosa era successo in quei giorni.
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Lilithan;
L'unico a voler tardare nello sparire dalla scena fu Dagan, che come al solito non era proprio capace di starsene al suo posto, soprattutto dopo aver ascoltato le parole del capo delle guardie. Non conosceva Lilithan, ma gli era capitato che qualche elfo superbo gli investigasse nella mente e non era stato affatto piacevole. Non conosceva neanche Esther, ma non gli era di certo sembrata avere cattive intenzioni. Anche se il fine era quello di indagare sulla losca presenza che si nascondeva dietro al rapimento dell'elfa senza memoria, non gli sembrava un buon motivo per farle del male gratuito.Dagan;