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Dagan;
Dagan non poteva sapere cosa di preciso stesse succedendo, ma sapeva che Ferydan stesse facendo qualcosa. Qualcosa con la mente, dato che era immobile davanti a lui e semplicemente lo fissava senza fare altro.
Eppure il dolore nella sua testa che sembrava dargli una specie di vertigine e dolore insieme non poteva essere altro che opera sua. Ogni tanto, quasi indesideratamente, davanti agli occhi gli passava qualche ricordo del passato, totalmente fuori luogo con la situazione.
Non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito di dolore quando gli sembrò di sentire il peso nella mente farsi più tagliente e acuto, quasi insopportabile.
Fu in quel momento che desiderò non avere nella mente quella che interpretava come una specie di presenza, di volersene liberare, ed immaginò di trovarsi dietro ad un muro che lo proteggesse.
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Lys;Lys rimase ad osservare la scena e si ritrovò a mordersi il labbro senza che se fosse accorta.
Quando Dagan emise un gemito di dolore, la principessa sentì scattare qualcosa dentro di lei che le imponeva di intervenire.
Gli elfi erano un popolo civile che non combatteva ad armi impari con qualcuno che non avrebbe potuto difendersi: era questo il suo motto di futura regina.
Ferydan, aspetta disse.
Proprio in quel momento Ferydan stava cercando di distruggere l'improvviso muro che Dagan aveva inavvertitamente innalzato pur di difendersi.
Voglio farlo io.
Suo cugino si fermò all'istante come richiamato da un'entità superiore.
Cosa? Perché chiese. Non aveva senso che Elyseth volesse ispezionare personalmente il prigioniero.
Fammi provare rispose Lys: non aveva voglia di spiegargli il motivo davanti ai soldati, ne avrebbero riparlato in seguito.
Continuo a pensare che siate troppo coinvolta disse: probabilmente aveva la stessa intenzione di non porre rimostranze in quella sede. Non mi avete detto che vi eravate già incontrati ad Aresmelle.
Sai come la penso sul modo di trattare i prigionieri, fossero anche i peggiori del continenti.. -
.Dagan;
Ferydan, aspetta
Alla voce che Dagan sentì quasi per caso, improvvisamente il peso nella mente si affievolì, lasciando il ragazzo con una strana sensazione di nausea. Si ritrovò sudato e col fiato corto senza neanche sapere come. Lottare contro la presenza intrusa di Ferydan era stato ben più stancante di quanto avesse immaginato.
Voglio farlo io.
Strinse i denti. Allora non cambiava nulla. Nonostante il tono della principessa gli fosse sembrato leggermente preoccupato, non riusciva a fidarsi delle sue intenzioni. Magari voleva solo controllare meglio e non sarebbe stata meno impietosa dell'elfo.
Non avrebbe implorato pietà, anche se tutto nel suo corpo glielo chiedeva. Ma l'orgoglio era più grande di ogni dolore.. -
.Lys;Lys sospirò sentendo d'improvviso l'attenzione di tutti su di sé carica di aspettative.
Andrà bene, tutto bene si disse, mentre cercava di tranquillizzarsi.
Mosse qualche passo verso Dagan che le sembrò davvero stanco: in parte si rimproverò di avere il cuore tenero, ma non riusciva a sopportare quella visione.
Gli piazzò gli occhi sul viso anche se prevedeva che il ragazzo li avrebbe evitati e si concentrò per cercare un contatto.
Quel che trovò fu una mente stanca e delle barriere rudimentali gravemente danneggiate, un animo scontroso, restio e forse anche spaventato.
Ho bisogno del tuo aiuto disse dosando bene le parole. Devi scusare Ferydan, è solo preoccupato per me.
Fece una pausa alla ricerca dell'argomentazione migliore: era certa che non avrebbe ottenuto molto, ma in fondo al suo animo sperava che Dagan potesse collaborare in nome del modo in cui aveva difeso Selene.
Mi hai aiutata senza che te lo avessi chiesto: non credo che tu fossi complice del fuggitivo e non voglio sapere perché fossi in quella stanza. Ora ti chiedo un favore: concentrati sul ricordo del fuggitivo più che puoi e lascia che lo esamini.. -
.Dagan;
Gli occhi della principessa erano dello stesso colore di quelli di Ferydan, o almeno così gli sembrava, però sembravano meno di ghiaccio, in qualche modo. Dagan li evitò subito, come se farlo non le avrebbe concesso di entrargli nella mente.
Stava per ricercare di nuovo la forza necessaria a contrastare qualsiasi cosa tentassero di fare nella sua testa, ma quel che si aspettava non arrivò mai.
Sentì invece una voce a tratti, come se qualcuno stesse parlando ma non le avesse prestato attenzione.
Gli sembrava la voce della principessa, eppure non l'aveva vista muovere le labbra per parlargli. A dirla tutta, la voce gli sembrava anche piena di echi.
Spalancò gli occhi che si era già apprestato a stringere solo per riflesso e incontrò finalmente le iridi di lei.
Serrò la mandibola.
Non c'entro niente. ripeté nel pensiero, non sicuro che potesse davvero sentirlo. Non che avesse bisogno di ribadirlo, poiché la principessa aveva espressamente detto che non voleva sapere che cosa ci fosse andato a fare lui nella stanza. Ricercò nella mente le poche immagini che aveva dell'incappucciato che gli era corso prima incontro e che lui aveva bloccato quando aveva visto stringesse in mano il ciondolo.
Quel monile è davvero così importante? era più un pensiero che stava rivolgendo a sé stesso, ma non era abituato ad avere gente che guardava e ascoltava i suoi pensieri.. -
.Lys;Lys esaminò con meticolosa attenzione ogni dettaglio dei ricordi che Dagan le aveva fornito alla ricerca di un particolare, un simbolo, qualsiasi cosa che potesse rimandare al committente del furto.
Solo Dagan poteva pensare che chi fa da sé fa per tre con i reali di Aresmelle.
Chiunque fosse interessato al ciondolo, non si sarebbe di certo sporcato le mani.
Conservò quel ricordo per poterlo far vedere a Ferydan: aveva notato un leggero simbolo sul polso del ladro, ma non sapeva come interpretarlo.
Lo è molto di più di quello che immagini rispose quando Dagan pensò fra sé in modo troppo vistoso da essere ignorato. Ti ringrazio per non aver rifiutato di aiutarmi.SPOILER (clicca per visualizzare)Oppotunità per cascamorto-mode :DD. -
.Dagan;
Come negare il proprio aiuto ad una gentil donzella? rispose Dagan, chiedendosi lui stesso quanto ci fosse di ironico e quanto di ammiccante in quella frase.
Da una parte non poteva che ringraziare l'intervento di Lys per averlo salvato dalle grinfie di Ferydan, ma non poté negare che se la principessa non fosse salita proprio in quel momento se la sarebbe data a gambe velocemente e senza problemi.
In ogni caso, non gli dispiaceva aver risolto la situazione senza troppi danni. In qualche modo ne era uscito indenne, anche se con la mente sottosopra.
Si augurò che la storia finisse lì, anche se tutto quell'interesse per il ciondolo fomentava ancora di più la sua voglia di sapere. Allora Yasil aveva davvero ragione.
E se quel ladro avesse avuto contatti con lui...?. -
.Lys;Lys sentì improvvisamente del calore alle guance e non fu sicura di quale espressione avesse invaso il suo viso. Era imbarazzo?
Si riscosse da quella strana sensazione e si rivolse ai soldati. Lasciatelo andare disse. I suoi ricordi non sono stati alterati, è estraneo ai fatti.
Si sentì investire dallo sguardo di Ferydan carico di disappunto, ma decise che avrebbero parlato in privato subito dopo.
I soldati obbedirono e mollarono la presa senza esitazioni.
Lys lanciò un'altra occhiata a Dagan: non si fidava di lui, gli aveva solo risparmiato una tortura che riteneva inutile e aveva avuto ragione.
Il fatto che si fosse introdotto in camera sua era un chiaro simbolo che l'intenzione di rubare il ciondolo era reale, così come il fatto che avesse chiesto ad un suo amico di fare il palo. Era un ricordo che la principessa aveva notato di sfuggita, ma che le era bastato a chiarire la situazione.
Non aveva idee di quali fossero le credenze di quelle zone a proposito dei cristalli, per di più per qualcuno che ignorava le arti magiche.. -
.Dagan;
Quando i soldati lasciarono andare Dagan, il primo impulso fu davvero quello di prendere a cazzotti qualcuno pur di aprirsi la strada per andar via. In ogni caso, non lo fece: ora che la principessa aveva appurato al sua "innocenza", poteva ritenere che le cose andassero "bene".
Con permesso. disse dunque per congedarsi, con un tono tutt'altro che tranquillo, riprendendo il sentiero per tornare in paese. Era meglio star lontano da quel gruppo. E poi, doveva ammetterlo, ora che il ciondolo era stato rubato da qualcun altro, aveva tutte le intenzioni di cercare il ladro. Forse sarebbe anche stato più facile riappropriarsene.
Solo sulla via del ritorno, con le mani affondate nelle tasche dei calzoni, da un cespuglio saltò fuori qualcosa, o meglio, qualcuno. Corydan, il suo amico con i capelli rossi, lo raggiunse con una faccia preoccupatissima.
Cosa diavolo è successo?? Ho cercato di seguirvi, ma!
Dagan lo fermò sul nascere, cercando di raccontare la faccenda, immaginandosi già cosa avrebbe detto suo padre di tutta quella storia. Perché, lo sapeva, Dirk in qualche modo l'avrebbe saputo. Anche solo dalla lunga lingua di Corydan, per sbaglio..
Serata d'addio |
