Rompere la prigionia

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  1. Edgard Strolgher
     
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    Tichondrius;
    La giovane mezz'elfa disse che era rimasta per testimoniare in suo favore e che voleva avere l'occasione di ringraziarlo per gli sforzi che aveva fatto per farle maturare un po' di fiducia in se stessa, cosa che le aveva dato la forza necessaria a decidere di cominciare un viaggio all'espolrazione di Eirydia prima del suo rientro a casa.
    Ti sono grato per la tua testimonianza. E non c'è bisogno di ringraziarmi. Il coraggio e la determinazione sono un dono che l'uo fa ad ogni essere vivente, sono le persone che non credono nelle tue capacità che ti hanno impedito di riconoscerlo e ritrovarlo in te stessa. Io non ho fatto niente di più di ciò che farei per un qualsiasi guerriero da addestrare...devi sapere che la risorsa numero uno nella vita è proprio quello che si ha da offrire a se stessi! Non bisogna necessariamente credere nell'uo per credere nell'importanza della disciplina, ma ti basterà credere alle parole che ti ho dato nel corso del nostro viaggio per trovare la forza necessaria a perseguire ogni obbiettivo che ti prefisserai nella vita. Ora le nostre strade si separano ma finché ricorderai ciò che ti ho insegnato porterai una parte di me nei tuoi viaggi. Geath lohcke serah Elen, hawke in arishock! Significa "Buona fortuna umana Elen, procedi nella luce", luce intesa come fortuna, è un augurio per il tuo viaggio!
    Al termine di quelle parole, Tichondrius montò con uno slancio issandosi sulla staffa del suo mastodontico destriero e con un piccolo colpo di talloni lo spronò al trotto di bassa velocità. Mentre si allontanava continuava a seguire con lo sguardo la giovane cercando di mostrare i più sinceri auguri per tutto. Cadeva una neve leggera ma fitta e le temperature umide in seguito alla tormenta rendevano l'aria alquanto nebbiosa e per tanto ne l'uoma fu in grado di distinguere la sagoma della ragazza ne lei quella del colosso, anche se vista la sua mole fu distinguibile un po' più a lungo. Quando continuare a guardare la fioca nebbia bianca non aveva più alcun senso, Tichondrius si voltò e proseguì per la sua strada. Non sapeva come mai aveva preso il sentiero che conduceva a sud-est ma sembrava che dentro di lui ci fosse più di un motivo per farlo. Da un lato il patto magico strepitava perché prendesse quella direzione e si allontanasse più possibile alla fortezza dei nani, al re Duinhir e a qualsiasi membro del regno ritenendolo pericoloso per la loro incolumità e dall'altro lato sembrava che il compimento del suo destino e la maggior parte delle risposte che lo attendevano e che ancora attendevano risposte cercavano giustizia nella direzione che stava intraprendendo.
    Alle domande che si faceva se n'era aggiunta una: come mai il patto magico era ancora attivo in lui mentre agli altri era sparito? Forse lo stava ancora difendendo...
    O forse cerca vanamente di difendere altri da te...da noi...
    Sentì Tichondrius in una voce dentro la sua testa...era ormai abbastanza lontano dalla fortezza e non sarebbe potuto rientrare neanche dimostrando di essere il guerriero mandato dagli elfi e mostrando il patto magico visti gli eventi accaduti quindi, non essendoci più pericolo, il potere del patto andò scemando. Man mano che si indeboliva sentì una sensazione curiosa, come se la magia del patto stesse arginando un potere enorme che ora stava cominciando a scuotersi nel tentativo di liberarsi. Quando la magia si fu completamente dissolta, una nube di fuoco oscuro esplose dalla sua posizione portando con se anche il suo cavallo, un cambiamento sia fisico sia metafisico aveva alterato i due esseri che ora avevano cominciato una nuova vita.
    Il cavallo era diventato una sorta di essere a metà tra uno stallone da guerra e un castigo. Naturalmente non era un vero e proprio castigo poiché non era una creatura magica e non era fatto interamente di fuoco ma la sua criniera era come se fosse fatta di fumo e in un momento in cui l'animale sembrò sbuffare e nitrire essa divenne fiammeggiante. Gli zoccoli era fatti di pietra lavica con venature da cui sembrava uscire magma incandescente, le rune che sembravano intravedersi sul suo collo ora si vedevano perfettamente e ne aveva anche altre sul corpo. Lui invece era ancora sommariamente lo stesso nell'aspetto, cosa alquanto strana, non riusciva a capire cosa potesse renderlo tanto diverso da non subire una mutazione, specialmente se pensava al cavaliere nero.
    Il cavallo che ti è stato dato ha subito un'alterazione magica che gli ha donato quelle dimensioni innaturali, si è trasformato poiché c'erano già degli incantesimi di alterazione dell'aspetto su di lui e la magia che vi ha appena preso ha dato il suo tocco personale a ciò che aveva già addosso...
    Disse una voce nella nebbia...
    Chi sei? Fatti vedere! - Fu la risposta concitata di Tichondrius.
    Sono Apokarimal, ti basti sapere che sono uno dei membri di un concilio dei maghi e bada che è l'ultima cosa che ti sarà dato sapere di me! - Disse l'essere mentre, facendosi avanti, mostrava la sua figura. Era un mago in nero, incappucciato, e dal suo cappuccio fuoriusciva solo una maschere di un teschio caprino, uno dei simboli oscuri a cui era stato sempre messo in guardia.
    Che cosa vuoi?
    Te, in effetti...ma se ci pensi attentamente e guardi dentro il tuo animo, potrai convenire con me che anche se non sono riuscito a piegare la tua volontà e resti sostanzialmente "libero" la tua lealtà è cambiata!
    E cosa vorresti esattamente da me?
    Sono stato incaricato di scovare, valutare e convertire i membri più idonei dei campioni del regno e di rivoltarli contro il regno stesso. Un nuovo ordine che rovescerà le sorti della guerra
    Non riesco a mettere a tacere ciò che sono sempre stato e ciò in cui ho sempre creduto, voglio abbandonare le spoglie di ciò che ero!
    Hai il potere per farlo, il magma è versatile! Ha il potere e l'energia latente del fuoco e il cuore e la durezza della roccia. Entrambe le forze combinate generano una sostanza plasmabile che può essere raffreddata per assumere una forma che si ritiene definitiva. Il resto, dipende solo dalla tua volontà!
    Tichondrius si concentrò facendo emergere da se stesso il potere del magma incandescente, benché poteva avvertirne l'intenso calore non ne fu scottato perché stava agendo direttamente su se stesso. La sostanza ribolliva e modellava il suo aspetto e quando finalmente il calore si andava assiepando restò l'immagine del cavaliere che aveva visto, forgiato dallo stesso potere che aveva ricevuto. Un nuovo Tichondrius
    Un aspetto interessante...molto bene, mio primo cavaliere maledetto, è giunto il momento di venire a conoscere il tuo nuovo destino
    Così, Tichondrius e Apokarimal, si diressero verso un nuovo destino. Per forgiare una nuova identità, l'uoma non avrebbe più usato con leggerezza il suo nome, anche se era impossibile per se e per il suo cavallo essere riconosciuti e ricollegati a ciò che erano un tempo, decise quindi di chiamare il cavallo Rovina e quanto a se, avrebbe mantenuto il nome poiché non gli era stato semplicemente dato, ma se lo era guadagnato con il suo modo di combattere, sarebbe riemerso o riforgiato con ciò che avrebbe compiuto in futuro.
    Un nuovo magna ha cominciato a bruciare!
     
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