Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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  1. Edgard Strolgher
     
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    Tichondrius;
    Il gruppo espresse la preferenza di andare al complesso di accoglienza militare. Alya lasciò che fosse l'uoma a guidarli verso l'ubicazione di quel posto, quindi, tutti insieme con Tichondrius in testa alla fila cominciarono a muoversi verso la loro destinazione. Il villaggio era in pieno fermento a quell'ora, le botteghe iniziavano a chiudere e c'erano sempre i clienti dell'ultima ora che si affaccendavano cercando di completare gli acquisti prima della chiusura serale. La struttura schematica della disposizione degli edifici nel villaggio era pessima, gli edifici erano molto vicini, quasi accavallati e in caso di incendio il disastro era inevitabile, ma l'uoma sapeva bene che quella soluzione era pensata per poter rallentare le incursioni nemiche e impilare gli assalitori in stretti vicoli che permettevano di essere affrontati pochi alla volta anche in inferiorità numerica e permetteva ai residenti di ciascuna abitazione di lanciare dalla finestra acqua o olio bollente sui nemici, o magari vasi di piante, pietre o altri oggetti contundenti.
    Naturalmente Tichondrius, forte della sua disciplina e del suo addestramento con la saggezza dell'uo, sapeva che pozzi ad intervalli più frequenti e una copertura esterna delle abitazioni fatte mischiando alla normale copertura del pietrame con polvere di argilla essiccata avrebbe permesso una certa resistenza al fuoco almeno per il tempo necessario a recuperare l'acqua dal pozzo più vicino e ad usarla direttamente sulla fonte del rogo. Se tutto il mondo abbracciasse la filosofia dell'uo avrebbe potuto vivere in modo migliore. Più organizzati, più preparati, più protetti, più pronti...
    Mentre si spostavano per raggiungere il complesso militare, Tichondrius si ricordò di un particolare e ne parlò subito al gruppo:
    Badate ad una cosa...dove stiamo andando ora le regole sono un po' diverse a quelli a cui siamo abituati. Tra avventori le armi non sono mai in vista, proprio per celare intenzioni ostili. Tra i soldati di leva le cose sono diverse! Le armi devono essere in buona vista, perché nessuno è tanto incosciente da viaggiare disarmato e celare le proprie armi o le proprie intenzioni, equivale a dire di non averne di buone. Quindi tenete l'arma principale in bella vista - poi sottolineò con foga - ...solo l'arma principale! Dobbiamo rendere chiare le nostre intenzioni, ma questo non vuol dire che dobbiamo scoprirci!
    A tal proposito si sfilò dalla cintura il suo coltello da caccia e lo diede ad Alya.
    Non puoi andartene in giro con le lame celate sguainate, sarebbe pericoloso e probabilmente una minaccia di attacco. Legatela alla cintura e fingeremo che sia la tua arma!
    La dimensione del coltello da caccia di Tichondrius era proporzionata alla sua mole, come tutto il suo equipaggiamento. Nelle mani di Alya, il coltello sembrava una spada ad una mano e mezza.
    Giunti a destinazione, aggirarono il locale per lasciare le loro cavalcature nella stalla. L'uoma pagò una guardia e stalliere per porre attenzione ai loro cavalli che avevano anche importanti equipaggiamenti e provviste per il viaggio e che non potevano portarsi nella locanda a causa della loro mole, e parlando di mole, lo stalliere per poco non ebbe un colpo nel vedere il mastodontico destriero che cavalcava la guida del gruppo. Quando l'uoma varcò la soglia, vennero accolti da una chiassosa combriccola di guardie e qualche avventore che avevano avuto la loro stessa idea. L'aria era difficilmente respirabile, a causa dell'olezzo di birra e alcool, presente nell'aria. Tutto sommato era un'atmosfera incoraggiante, chiasso e risate sottolineavano uno stato di serenità generale anche se non mancarono sguardi allarmati e preoccupati all'ingresso di Tichondrius che dovette letteralmente farsi piccolo per entrare nell'uscio su misura umana.
    Il resto del gruppo aveva seguito il suo consiglio. Spade, aste e bacchette magiche erano tutte in vista. L'uoma aveva lasciato lo spadone del golem con le bisacce sul cavallo. Era molto meglio che nessuno vedesse quella spada, non potevano correre rischi inutili. L'Hellfalas trattò personalmente con l'oste, un ex miliziano di nome Volund, dalla barba ispida e bianca. I due avevano combattuto insieme diversi anni prima, quando l'uoma non era ancora stato messo a capo di un battaglione e in quel frangente era stato mandato in un manipolo di guerrieri umani per difendere una città di interesse dei nani che offrivano asilo alla tribù uoma di stazione sulle montagne. Grazie ai loro precedenti contatti, Tichondrius e Volund non ebbero problemi a contrattare e la compagnia ottenne anche un piccolo sconto, che marcò sensibilmente il vantaggio che avrebbero avuto nel scegliere quel posto come sistemazione notturna. Il gruppo avrebbe consumato da bere gratuitamente, massimo due boccali a testa comunque, il resto l'avrebbero dovuto pagare e avevano due camere al secondo piano (non c'era una camera abbastanza grande per tutti e quattro, soprattutto considerando la dimensione del guerriero). Una tripla in cui avrebbero dimorato Tichondrius ed Elen, e un'altra in cui sarebbero state Alya e Rosalinda. L'uoma aveva calcolato tutto in modo che le due maghe avessero una scorta di un membro fisico, che avrebbe potuto tenere lontani i nemici dai membri magici per il tempo necessario a formulare i dovuti incantesimi. Anche se li erano al sicuro, relativamente, era sempre meglio prendere buone precauzioni. Tichondrius non aveva alcuna scelta se non trovarsi almeno con una donna, a meno che non voleva lasciare le tre donne nella tripla e dormire lui da solo nella doppia, ma non riusciva a zittire il suo senso di dovere e dell'onore, mancando di sorvegliare il messaggero elfico, membro chiave della loro missione.
     
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