a caccia di missioni

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  1. Nebbia Cinerea
     
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    Leoven;

    Isola di Dwyn. Leoven non sapeva che cosa lo avesse spinto a visitare quell'isola per prima. Ferrins era diventata la sua nuova casa a tutti gli effetti e non si era mai spostato da li. Però nell'ultimo periodo si era sentito inquieto e neppure i furti lo rendevano più felice come un tempo.
    L'assenza di scoperta lo faceva sentire vuoto, e non gli piaceva sentirsi così. L'isola non aveva più segreti per lui e questo aveva iniziato a fargliela venire a noia. Senza pensarci troppo, si era diretto al porto e si era imbarcato sulla prima nave per la prima isola.
    A dire il vero, Leoven aveva avuto pure il lusso della scelta, ma si era convinto che fosse stato il caso a decretare la sua destinazione.
    Dwyn era un'isola particolare. Il suo maestro gli aveva raccontato, anni addietro, della presenza illustre della regina e della residenza della famiglia reale. Si sfregò le mani con gioia, pregustando possibili ed interessanti furti alla reggia, con chissà quali miracolosi tesori. Guardò dietro di se, verso il suo piccolo bagaglio. Non aveva portato molti travestimenti. Una bandana, una giacca di pelle lunga, nera, e degli abiti di vari tipi.
    Indosso teneva il suo look normale, il giaccotto di pelle marrone con il piccolo mantello bianco che ricadeva sulla schiena. Sorrise, osservando l'isola farsi sempre più grande.
    Quando giuse in porto, rimase sorpreso dall'incredibile quantità di persone che si muovevano in fretta da un punto all'altro, quasi come fossero formiche in fuga. Con un gesto paranoico, controllò che le sue due lame gemelle fossero ancora ben assicurate ai loro foderi sulla sua schiena, poi si diresse sorridendo verso il centro della città.
    Si prospetta interessant... Oh, tu guarda! pensò osservando un uomo dall'aria aristocratica parlare ad un mercante. Sorrise quando lo vide ridere e riagganciarsi sulla cintura un borsello portamonete dall'aria pesante.
    Leoven si mise la mano in tasca, estraendo con calma un piccolo taglierino. Si mosse spinto dalla folla verso l'uomo, tagliando, con un movimento preciso e senza fare alcun rumore, il borsello. Poi sempre seguendo la spinta della folla, si allontanò dal luogo del misfatto con un sorriso divertito sulle labbra.
    Oh si, comincia bene la giornata! pensò estraendo il portamonete per controllare cosa avesse guadagnato. Abbastanza per un alloggio di diversi giorni. E per una serie di birre. Iniziò a ridere, e avrebbe dato pure nell'occhio, se non fosse per il rumore che su Dwyn era presente quasi costantemente. Si mosse verso la locanda più vicina.
    Era una semplice locanda, al momento del suo ingresso praticamente vuota. Affittò una camera singola e, dopo aver posato i bagagli, ritornò in mezzo alla gente.
    Aveva fame e aveva bisogno di un luogo dove ragionare sul da farsi. Dal giaccotto di pelle estrasse una piccola mappa dell'isola, controllando la sua posizione. Si era fermato in mezzo alla strada per farlo e numerose persone lo urtarono, scusandosi. Stizzito, la rimise via e si diresse verso un piccolo luogo che aveva individuato velocemente sulla cartina, apparentemente riparato. Passò vicino al mercato dove, con un rapido gesto, prese una mela dalla bancarella di un fruttivendolo distratto, giocherellandoci allegramente passandosela da una mano all'altra, divertito.
    Dopo alcuni minuti di movimento in mezzo alla ressa, la gente iniziò a scemare. La zona che aveva individuato era vicina alla scogliera del porto. Un piccolo vento fresco lo colpì subito sul viso, facendolo sorridere. Individuò un piccolo albero, isolato dagli altri e ci salì agilmente, sedendosi sopra un suo ramo.
     
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7 replies since 30/7/2014, 14:25   115 views
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