Progetto Chimera - 2° parte

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  1. Edgard Strolgher
     
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    Alistair;
    Alistair ce l'aveva messa tutta...aveva fiutato come meglio poteva nella stamberga sino a rilevare e trovare una traccia utile che si perdeva però fuori dalla casa passando attraverso il buco di bruciatura che aveva allargato la finestra al fine di fornire alla coppia in fuga, una via per andar via dai loro inseguitori. Ma anche a quel punto non si era dato per vinto riuscendo a trovare una traccia sotterranea che conduceva sino ai monti di Maj'Krat nel regno dei nani.
    Era difficile tracciare una pista dal sottosuolo visto che sulla superficie della terra i fenomeni di precipitazione avevano sicuramente cancellato tutto e quella ricerca seppur ingannevole convinceva pochissimo il mutaforma e sapeva che doveva essere sincero con Adara per poterle fornire tutti i dettagli della ricerca in corso.
    Bene, allora possiamo anche partire subito per me, siamo tutti in grado di passare la notte fuori e una stanza non è necessaria. Tuttavia credo che se non troviamo qualcosa di conclusivo sulle montagne sarà quasi impossibile seguire un ulteriore traccia. La roccia non mantiene bene gli odori e come sono stati cancellati qui dagli eventi atmosferici anche le montagne saranno state lavate per bene. Inoltre se sono stati spinti verso sud si sono trovati di fronte al mare. Da li dovremo procedere alla cieca a meno di non trovare testimoni oculari del loro passaggio. Ritengo sia fondamentale che tu lo sappia!
    Alistair doveva pensare ad una soluzione, per lui era importante che il loro viaggio non producesse frutti solo su se stesso. Certo era vero che Adara era con lui perché voleva studiarlo, ma non era un traguardo alla fine molto soddisfacente a livello personale, cosa che invece lo era il fatto di ritrovare i suoi genitori. Per questo occorreva capire come poter seguire le tracce una volta giunti sulle montagne. Fin ora si erano serviti del fiuto, gli altri sensi erano: vista, tatto, udito e gusto.
    Pur ammettendo che non sapeva come potesse essere utile il gusto doveva ammettere anche che con un udito sviluppatissimo non poteva certo sapere che voce avevano e che anche sapendolo non avrebbe potuto individuarli. Anche l'udito più fino non poteva isolare migliaia, forse milioni, di suoni per concentrarsi solo su uno e percepire anche dove fosse in un'area vasta quanto l'intero arcipelago.
    La vista avrebbe forse potuto notare eventuali tracce, segni sul terreno, magari una lotta e qualche altro segno della stessa bruciatura lasciata sulla finestra, forse con l'uso del fiuto poteva distinguere se era lo stesso tipo di bruciatura visto il particolare odore che lasciava e magari notare se c'era qualche residuo olfattivo del loro passaggio.
    Col tatto invece poteva solo percepire vibrazioni attraverso il terreno, lo aveva già sperimentato con il molclaw. Poteva capire il peso di una persona, la sua mole dall'entità delle vibrazioni ma non di più. Ciò significava che doveva trovare una mutazione che avesse una vista molto acuta. Non aveva dimenticato la sua necessità di trovare una mutazione da legare all'elemento primordiale del fuoco. Ormai il fuoco lo poteva contrastare benissimo con la sabbia della talpa, ma non riusciva a trovare un animale che avesse una buona vista e che fosse contemporaneamente assimilabile al fuoco. Un'altra mutazione di cui aveva bisogno era una per il volo prolungato e per eseguire battaglie aeree competenti. In questo caso il punti di incontro tra volo e vista c'era. La maggior parte dei rapaci di alta quota: aquile, falchi...; erano tutti dotati di una vista acutissima. Tra le due specie le aquile erano più adatte al volo prolungato mentre i falchi scrutavano le prede da una posizione stabile e ferma come un ramo o una roccia per poi attaccare e recuperare il loro obiettivo. Ciò voleva dire che la sua prossima preda era un'aquila. Sulle montagne ce n'erano in abbondanza e, anche se sarebbe stato difficile beccarle in cielo durante il loro volo avrebbe potuto avvicinarle con la forma kerottero. Certo un insetto gigante le avrebbe sicuramente messe in fuga ma forse con qualche uso intelligente dell'elemento primordiale della natura avrebbe potuto spuntarla e avere la meglio. Un'altra sicurezza era quella che una mutazione umana legata a quella di un'aquila avrebbe generato un garuda, metà uomo e metà uccello e che avrebbe avuto un'affinità enorme con il potere primordiale dell'aria. Ciò significava che volando sarebbe stato più veloce di un mannaro...molto più veloce e che se ci aggiungeva la magia dell'aria similmente a quella di Adara avrebbe potuto raggiungere velocità enormi e poter fare traversate notevoli accorciando drasticamente i tempi.
    Tuttavia tutto questo era secondario...la cosa realmente importante era che quella mutazione poteva essere la chiave per consentire alla squadra attualmente formata di poter continuare a seguire qualche traccia...sempre che vi siano.
    Non era il momento di dire tutti i suoi piani ma di certo poteva consigliare qualcosa:
    Suggerirei di giungere fino alle montagne e cercare indizi sulla superficie rocciosa. Sul versante orientale ci sono gli accampamenti degli uoma. Potremmo chiedere a loro se hanno visto qualcosa. Dovremo fare attenzione però, non sono tipi da dispensare aiuti gratuitamente...potrebbe essere un'impresa!
    Ad Alistair non veniva in mente altro, ma di certo era meglio che stare fermi o cercare alla cieca per tutte le isole dell'arcipelago, senza considerare che c'era una qualche possibilità che fossero stati spinti verso knog e che si siano poi trovati stretti in una tenaglia tra i ribelli e i loro inseguitori.
    Se solo esistesse una mutazione con percezioni psichiche anziché sensoriali si potrebbe...un momento...percezioni non sensoriali?
    Nella mente di Alistair stava prendendo forma una certa idea. Era solo una teoria ed era anche complicata ed estremamente grossa. Lui possedeva quattro ricette di assimilazione per le mutazioni:
    - L'assimilazione semplice: uccidere o sconfiggere un animale e assorbirlo. Ciò conferiva le abilità e le caratteristiche dell'animale combinate con le caratteristiche dell'uomo. Molte facoltà posseduta da entrambi venivano incrementate notevolmente
    - L'assimilazione elementale: uccidere o sconfiggere un animale e legarlo ad un elemento primordiale e assimilarlo. Lo stesso dell'assimilazione semplice solo che veniva dotato di un elemento primordiale da usare in battaglia. Il controllo di un elemento lo legava alla magia primordiale e lo rendeva capace di sopperire a parecchie difficoltà e problematiche con l'uso dell'elemento in questione
    - L'assimilazione evolutiva: uccidere o sconfiggere un animale e legarlo ad un elemento primordiale poi aggiungergli un'abilità speciale e assimilarlo. Lo stesso dei precedenti con l'aggiunta di un'abilità che andava ad equilibrare le capacità della mutazione cercando di renderlo più stabile e competente possibile.
    - L'assimilazione creazionistica: Alistair aveva solo letto la ricetta trovandola alchemicamente complicatissima. Era qualcosa di impensabilmente difficile ma anche molto potente. Basata sullo scopo di partire da una creatura creata artificialmente, quindi con doti eccezionali e vi si legavano elementi e abilità. Una mutazione straordinaria in pratica.
    In teoria, dato che l'ultima assimilazione dava la possibilità di creare tramite processi magici e alchemici una mutazione, forse poteva modificare una che già possedeva. L'antropomorfo fin ora gli era servito solo per assimilare essenze arcane. Ma forse esisteva un modo per destinarlo a qualcosa di più.
    Tuttavia non era il momento di pensare a quello, non era ancora pronto per un simile tentativo. Se proprio lo avrebbe fatto sarebbe stato l'ultimo tassello che l'avrebbe trasformato in una chimera. Ora doveva solo concentrarsi sul ritrovamento dei genitori di Adara e a quel proposito i suoi compagni dovevano dire cosa ne pensavano del fatto di partire subito e di contare sul supporto degli uoma.
     
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