Progetto Chimera - 2° parte

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  1. Edgard Strolgher
     
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    Alistair;
    Alistair, anche se la sua compagna di viaggio Adara non disse nulla e tramite la sua capacità di schermare emozioni e pensieri non lasciasse trapelare alcun che, riuscì a percepire forse tramite l'intuito o forse tramite la sua mente acuta e penetrante di aver scelto le parole sbagliate nel proferire il discorso riguardo ai banditi. Effettivamente ripensandoci e ripercorrendo mentalmente le sue parole sembrava che scendesse egli stesso ai livelli di un ladro, inoltre la storia del fatto che non avesse bisogno di nulla grazie alle mutazioni lo faceva sembrare un selvaggio quando invece evocava ciò che gli serviva. In pratica come presentazione si stava dipingendo davvero come un poco di buono. Avrebbe dovuto fare più attenzione alla scelta delle parole in futuro.
    Tuttavia ormai il danno era fatto e dato che con le parole aveva ottenuto effetti discostanti da ciò che avrebbe voluto trasmettere decise di tacere. In fondo Alistair era da sempre stato accolto ed educato da elfi dei più alti ranghi di Aresmelle. Non aveva mai avuto bisogno di sottrarre nulla ai banditi proprio perché con i suoi poteri era pienamente autosufficiente ma spesso gli incassi dei banditi erano privazioni di gente per bene e tramite l'acquisto di merce o di baratti poco convenienti per lui, restituiva alla comunità ciò che i banditi avevano sottratto loro. Era possibile che non era riuscito ad emettere un concetto tanto semplice e che era uscito quell'obbrobrio di discorso. L'ultima speranza di Alistair è che i suoi modi di fare avrebbero rimarcato ciò che era in realtà e non ciò che appariva con le sue parole.
    Intanto Adara disse che l'indomani sarebbero partiti e che era meglio andare a riposare. Disse anche che non c'erano banditi ma pericoli. Per tanto Alistair avrebbe dormito in forma di mannaro, come faceva sempre. Inoltre non gli costava nulla ed era certamente più prudente di ogni altra cosa.
    Così facendo Adara si adagiò sotto la coperta che Alistair le aveva fatto e lui si trasformò in licantropo. La massa muscolare crebbe mandando i suoi vestiti in brandelli, il pelo crebbe su tutto il suo corpo e da mani e piedi uscirono artigli affilati e letali. Il muso si allungò e il naso cambiò forma in quello tipico dei canidi. Dalle fauci del muso allungato c'era una folta fila di denti aguzzi che coprivano l'arcata superiore e quella inferiore. Lo sguardo perse ogni segno dello sguardo di un uomo studioso e bramoso di sapere e divenne quello di una bestia assetata di sangue. Tuttavia la differenza sostanziale tra un mannaro e un mutaforma era che, nonostante il lupo lasciasse un impronta istintiva sul mutaforma, nel mannaro lo dominava completamente. Alistair, infatti, pur avendo quello sguardo era docile da mannaro tanto quanto lo era da uomo, a meno che non volesse essere feroce egli stesso, magari contro chi lo meritava.
    Molto docilmente, infatti, la forma di licantropo girò due o tre volte in circo per prepararsi un giaciglio sull'erba della foresta e trovare la posizione più comoda per trascorrere la notte e per dormire serenamente. La difficoltà a prendere sonno è una prerogativa del cervello umano che si è discostato dalla natura radicandosi nella civiltà per troppo tempo. Infatti gli animali si addormentano quasi subito non appena decidono di farlo. Un'altra particolarità degli animali è che dormono esattamente quando serve e all'occorrenza sanno svegliarsi subito. Per tanto se il fiuto del mannaro avesse percepito qualcosa anche mentre dormiva, l'avrebbero saputo e, almeno lui, sarebbe stato immediatamente pronto a rispondere.
    Così, scivolò in fretta nel mondo dell'oblio. Quando dormiva durante una mutazione i suoi sogni erano sempre strani. Era come proiettarsi nel mondo circostante come essenza arcana, forse proprio perché la stava rievocando dentro di se per compire la mutazione. Riusciva a vedere gli alberi come delle energie di luce enormi. In quanto esseri viventi, anche loro avevano delle essenze arcane, anzi, loro ne erano ricolmi. Ogni foglia, ogni minuscolo insetto, ogni minuscola vita dell'albero, compresi funghi e licheni, erano una minuscola luce. E guardarne così tante nel loro insieme era come guardare un imponente faro di luce. Attorno a lui era circondato da fari, ogni albero lo era. Guardando verso Adara poteva vedere la sua essenza. Era agitata ed estremamente curiosa. Ecco un tipo di emozione che il suo viso non poteva nascondere e il suo autocontrollo non poteva tenere segreto. Era preoccupata dei modi di fare di Alistair, della sua tendenza ad attaccare gli altri e a comportarsi come un selvaggio, probabilmente perché era stato troppo segnato dal fatto di passare troppa parte del suo tempo come animale che come uomo. Peccato che lui fosse quasi sempre uomo. Si trasformava solo per combattere, per viaggiare o se gli serviva qualcosa che poteva ottenere solo con le mutazioni. Per il resto del tempo era un mago estremamente posato ed educato. Quanto al fatto dei banditi era solo il suo desiderio di restituire alla società ciò i banditi gli avevano portato via.
    Comunque, per quanto utile potesse essere, lo considerò un'invasione di ciò che la donna aveva scelto di tenere per se. Ma tra l'altro Alistair lo aveva ipotizzato già da solo. Sin da quando aveva detto quelle parole si era reso conto che non erano state pronunciate nella maniera corretta e che avevano dato l'impressione sbagliata.
    Distolse quindi l'attenzione da Adara e notò che la foresta era piena di spiriti non legati agli esseri viventi, ma vere entità che dimoravano nella foresta. Esse si avvicinavano ad Alistair curiose, lo osservavano, desideravano toccarlo ma non osavano avvicinarsi oltre un certo punto. Alistair restò li dov'era come un cucciolo che si lascia guardare curioso anche lui di sapere a cosa porterà quel reciproco studio di entità estranee. Gli spiriti vedevano Alistair come un'anomalia ma sentivano che non era un'anomalia sbagliata o pericolosa. Sentivano che era come un qualsiasi altro essere solo che era stato toccato da un'unicità, da un'esclusiva, da un dono che solo lui possedeva.
    Non si avvicinarono mai oltre la lega di distanza, ma si ammassarono tutti intorno ad osservarlo. In quanto essenza arcana, Alistair riusciva a sentire quello che provavano, lo si poteva capire dal tipo di vibrazione che ogni essenza emetteva. E chissà perché riusciva a sentirle solo nel sogno quelle cose. E solo quando dormiva trasformato. Quando l'anima che sembrava la più intensa comprese vagliando tutte le ipotesi che non era pericoloso, tutti loro andarono via, come se magicamente avessero perso ogni interesse verso la creatura.
    La notte passò senza altri dettagli di rilievo. Adara si sveglio per prima ma il naso ne sentì l'odore che era stato coperto fino a prima dalla coperta che lasciava una cerca copertura di odore di cervo. Percepì anche che lo stava studiando e la lasciò fare, in modo che potesse districare da sola il fraintendimento che il mutaforma aveva creato. Poco prima che finisse, però la sua pupilla ferale si aprì e il mannaro ringhiò per qualche secondo per stiracchiarsi, non era certo in atteggiamento da combattimento. Si alzò quindi sulle quattro zampe e distese ogni muscolo del suo corpo per salvarlo dall'intorpidimento e dall'immobilità notturna. Si alzò sulle due zampe posteriori e nel tempo necessario a tornare eretto, riassunse la forma umana ed i suoi abiti.
    Buongiorno
    Disse in modo calmo ed educatissimo, come sempre.
    Si avvicinò al fiume e fece uso dell'acqua per rinfrescarsi e svegliarsi completamente. Inoltre evocò un piccolo utensile che gli permise di dare un'accurata lavata ai suoi denti. I lupi non hanno oggetti per pulirsi e hanno un'azione batterica e parassitaria che rimuove dalla loro bocca gli avanzi di cibo e i batteri nocivi. Solo che Alistair, trasformazione o non, aveva l'abitudine ereditata dall'elevata e civilizzata comunità degli elfi di curare l'igiene personale in modo molto più marcato degli umani.
    Quando terminò con gli usi lavatori dell'acqua avrebbe voluto parlare e dire chissà cos'altro per incominciare nel modo migliore la giornata instaurando anche un certo dialogo con Adara. Ma, forse per un'ancora forte mancanza di fiducia verso le parole che la sera prima aveva fatto un danno, restò in silenzio e si mutò in kerottero volando sopra la cima di un albero per controllare la situazione limitrofa.
    Il fiume continuava verso sud, sud-est sino ad incontrare un villaggio a circa cinque miglia e mezzo. Un ora di corsa come licantropo. Adara aveva già dimostrato di saper tenere il passo. Sentiva anche delle presenze umane lungo la via, dato che anche il coleottero, come il mannaro aveva come senso più sviluppato il fiuto. Scese con un balzo e arrivando al suolo era di nuovo Alistair e vestito.
    C'è qualcosa più avanti lungo la nostra direzione. Per ora non posso dire se c'è qualche pericolo ma consiglio prudenza.
    Dette quelle parole, visto che lui era già pronto e non aveva bisogno d'altro attese la sua compagna. Avrebbero preso il cammino insieme appena avrebbe finito le sue cose.
     
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