Un gelido momento

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  1. HinataLove
     
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    Grima;
    Il vento soffiava parecchio in quel momento. Il cielo stava lentamente tramontando all'orizzonte, immergendosi nel paesaggio circostante, lasciando poco a poco il posto alla luna, alle stelle, al cielo buio e spento. Le tenebre poco a poco avrebbero preso piede anche sulle Catene Innevate, dove tutto era gelido e freddo. Nessuno girovaga per la zona sapendo i rischi che correvano nell'avventurarsi in un posto così poco accogliente. Lì contava solo sopravvivere. Molti si erano avventurati in passato provando a scalare le montagne e raggiungerne la vetta, ma nessuno ci è mai riuscito. Alcuni addirittura hanno fatto circolare in giro che una strana bestia nera girasse lì nei dintorni e divorasse i malcapitati. Su quest'ultima cosa avevano più o meno ragione. Grima infatti abitava ormai quelle terre da un po' di tempo, rendendole la loro dimora. Chiunque si avvicinasse troppo avrebbe avuto una brutta fine. Dipendeva dai casi però, a volte lasciava vive le loro vittime solo per diffondere la sua leggenda. Presto acquisirà abbastanza poteri ma far regnare il caos su quel mondo. Ora doveva concentrarsi e recuperare le forze. Chissà se anche quella sera avrebbe avuto fortuna e qualche povera anima sarebbe venuta a farle compagnia? Al momento si trovava nella sua grotta al riparo dalla luce che la rendeva completamente cieca. Le piaceva rimanere lì, al freddo, sola al mondo. Era abituata a vivere così.
     
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  2. • Misia
     
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    Artemisia;
    Artemisia arrancò ancora per qualche metro, poi fu costretta a fermarsi. Il vento che soffiava intorno a lei le rendeva difficile il percorso. Decise di sedersi a terra, al riparo di un grosso masso, e di riprendere fiato.
    Aveva ormai capito che non avrebbe trovato nulla da mettere sotto i denti, non lì. E soprattutto non a quell'ora: normalmente non avrebbe avuto problemi a cacciare con il buio, ma tutta quell'aria le faceva vorticare i capelli intorno alla testa, facendole perdere la concentrazione ed il senso dell'orientamento.
    Inutile proseguire.
    Aprì lo zaino di cuoio che portava sulla schiena e ne estrasse un tozzo di pane ormai raffermo ed una striscia di pancetta salata: tutto ciò che le rimaneva dall'ultima tappa. Se non avesse trovato del cibo, nei giorni successivi avrebbe dovuto digiunare.
    Si maledisse: se non avesse avuto così tanta fretta di andarsene, a quell'ora sarebbe stata ancora a Knagwar, magari al caldo. Alzò lo sguardo: il buio avrebbe presto preso il sopravvento sulle montagne. Finì di mangiare e si alzò in piedi, per ercare un riparo notturno dove sfuggire per qualche ora all'inclemenza del vento.
     
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  3. HinataLove
     
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    Grima;
    Il vento che soffiava portava con sé un po' di neve delle montagne. Il terreno era continuamente invaso da quell'acqua ghiacciata dato che a quell'altezza e in quel dato luogo sembrava non esistesse nessuna stagione se non l'inverno. Era il luogo perfetto dove morire. Un luogo indiscreto, immerso in un manto bianco e candido, il corpo al riparo dall'esterno e mantenuto bene per il futuro che verrà. Era così che lo vedeva Grima quel luogo. Forse è per questo che è diventata la sua casa.
    Ora però doveva concentrarsi su qualcosa d'interessante. Le iridi ambrate della donna si aprirono poco a poco. Appena intravidero la luce del tramonto che si nascondeva timidamente da qualche parte all'orizzonte, scomparvero. Solo la pupilla era presente, una macchiolina nera immersa in un mare di bianco. Un po' come le figure che scorgeva da lontano per le montagne. Il ghiaccio l'aveva ricoperta per tutta la giornata. Quando lentamente si alzò in piedi, produsse una serie di scricchiolii e piccoli bastoncini di ghiaccio si ruppero al contatto del terreno duro della grotta.

    Cielo... che fame.

    Pensò sospirando appena. Non toccava cibo da ieri sera. Doveva andare a caccia. Di solito qualche licantropo bazzica per quei luoghi sperduti in cerca di ignare prede. Non sapendo che anche loro potevano essere cibo per la Yami no Ninfu. Eppure qualcosa o qualcuno si stava avvicinando a lei. I passi nella neve si sentivano chiaramente. Non le rimase che aspettare, almeno finché non le ritornava la vista.
     
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  4. • Misia
     
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    Artemisia;
    La neve produceva un suono gradevole, quando veniva calpestata. Ad Artemisia era sempre piaciuto. Quel debole crepitio la rilassava.
    Aveva iniziato a cadere altra neve dalle montagne. Senza fermarsi, la giovane si calò il cappuccio del mantello sul viso. Aveva freddo: non si era aspettata temperature così basse, dal momento che non era mai stata sulle Catene Innevate prima di allora. Il sentiero che stava percorrendo iniziò a salire lievemente, per poi trasformarsi gradatamente in una vera e propria salita.
    Ad un certo punto, notò che il suo respiro si condensava una volta fuori dalle sue labbra: la temperatura stava rapidamente scendendo. Doveva sbrigarsi a trovare un riparo, oppure tornare indietro.
    Era stata sciocca a voler partire così tardi durante il giorno: le avevano consigliato di attendere l'alba del dì successivo, ma lei non aveva voluto sentire ragioni.
    Nella penombra, illuminata dalla fioca luce del crepuscolo, vide a pochi metri da sé una grotta: sembrava un riparo perfetto. Però poteva esserlo anche per qualche animale: lupi, o peggio. Aveva sentito strane storie, alle quali tuttavia si rifiutava di credere. Però ai lupi credeva, eccome: pericolosi ed aggressivi.
    La balestra, che portava assicurata al torace, fu rapida a scivolarle in mano. Inforcò un dardo e si avvicinò con circospezione all'imboccatura della grotta.
     
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  5. HinataLove
     
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    Grima;
    La caverna era molto grande e profonda, perfetto come riparo per quell'ambiente così ostile. Molti dovevano attraversare le Catene Innevate poiché il sentiero era quello più breve e veloce, anche senza dover raggiungere per forza l'impossibile vetta, ma era comunque molto pericoloso. Si sentiva spesso dei viaggiatori aggrediti da chissà quale strana creatura o semplicemente inesperti morti per il freddo. Ora però Grima doveva affrontare un problema ben più diverso. Un essere vivente che si aggirava nel suo nascondiglio. Senza la vista il suo udito era molto più sviluppato. Sentiva il respiro della giovane, i passi che poco a poco divennero da ovattati dalla neve a più chiari sul suolo duro del buco scavato nella montagna. Quasi poteva avvertirne la paura. Gli occhi privi di iride cominciarono a fissare l'ingresso. Lì dentro cominciava a regnare l'oscurità dato che il sole stava per svanire completamente e l'interno della grotta profonda si faceva man mano sempre più buio. Grima non si trovava proprio in fondo ad essa, era più al centro. dritta in piedi. Come l'umana che stava a pochi passi da lei, attendeva. Ansiosa che la tela di ragno che aveva tessuto potesse catturare una gustosa preda con cui saziarsi. A meno qualcosa non avrebbe disturbato il tutto, ill che era molto possibile. Stanotte la luna era piena.
     
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  6. • Misia
     
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    Artemisia;
    Una volta mossi i primi passi nella grotta, Artemisia si fermò. Davanti a lei c'era solo il buio, che si infittiva sempre di più.
    L'ambiente sembrava totalmente deserto, ma non ne poteva essere certa. Abbassò lo sguardo e vide, ai suoi piedi, una serie di sassolini. Senza mollare la presa sulla balestra, puntata in maniera decisa davanti a sé, Artemisia diede un colpo con la punta dello stivale ad uno dei sassi: maestro Gregory glielo aveva insegnato. Se indirizzato verso la giusta altezza, un sasso lanciato poteva rivelare più di quanto la vista non avrebbe fatto.
    Calcolò l'altezza di un lupo ed indirizzò il sasso verso la direzione scelta. La piccola pietra atterrò sul suolo roccioso, producendo un suono che echeggiò per tutta la caverna.
    Allora Artemisia ne scagliò un altro, questa volta più lontano. Colpì qualcosa, la ragazza se ne accorse dal suono ovattato che precedette la caduta del sasso.
    Allora sollevò la balestra, pronta a colpire.
    «Chi è là?» gridò, ad alta voce.
     
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  7. HinataLove
     
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    Grima;
    Tap. Primo sassolino. Tap. Secondo sassolino che stavolta sembrò colpire qualcosa. La coscia destra di Grima. Dato che lei era molto più alta di un lupo che sta a quattro zampe, il sassolino poté colpire giusto lì. Avrebbe potuto benissimo schivare il colpo, ma cercava prima di capire le intenzioni di qualunque cosa avesse davanti. Era una donna avida di conoscenza, ogni più piccola cosa che poteva imparare dagli altri la voleva, anche se considerava ognuno di loro un pezzo di carne. Quel gettare sassolini probabilmente serviva per controllare se c'era qualcuno nella caverna, tanto è vero che quando il secondo sassolino la colpì, rotolando in seguito ai suoi piedi, sentì una voce. Era femminile, la lingua parlata era quella che usano gli umani, dunque doveva essere un appartenente della loro razza. Amava gli umani solo per la loro carne, per il resto erano talmente privi di interesse che li disprezzava quasi quanto i nani, anche se nessuno arriverà mai al loro livello. All'inizio neppure si degnò di rispondere, limitandosi a sbuffare un po', ma quando le ombre presero il pieno controllo della grotta, due piccole lucine ambrate sbucarono. Ora la donna poteva vedere e anche perfettamente anche se era buio. Quelle luci ambrate non erano altro che le sue iridi che finalmente colsero la figura che aveva davanti. Una giovane armata. Che tenerezza.

    Umana.

    Per il momento disse solo questo, con una voce femminile, ma molto profonda, di un adulto, poi però continuò:

    Queste montagne sono pericolose. Perché sei qui?

    Era una gran curiosona ficcanaso lei. Una che voleva sapere tutto di tutti. Aveva ignorato beatamente la sua domanda comunque. Non che le interessasse, è lei che fa le domande.
     
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  8. • Misia
     
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    Artemisia;
    Artemisia era stata tentata, per un attimo, di avanzare ancora. Tuttavia la risposta che ricevette la bloccò: si era aspettata qualsiasi cosa, ma non un essere che poteva parlare la sua lingua.
    Stava già per abbassare l'arma, tuttavia qualcosa la trattenne. La voce l'aveva chiamata "umana". Evidentemente l'altra creatura non lo era. Tuttavia, aveva utilizzato l'idioma degli esseri umani. Cosa poteva significare?
    Attese, ed infatti la creatura parlò di nuovo: disse cose che già sapeva, ma in ogni caso lei non si mostrò spazientita. Anzi, le parve di notare quasi una certa curiosità nella voce. Non poteva negare a se stessa di essere curiosa a sua volta.
    Artemisia si umettò le labbra screpolate dal vento e cercò di pensare in fretta. Non se la sentiva di abbassare la guardia.
    «Cerco riparo per la notte» replicò infine. «Proprio perché le montagne sono pericolose.»
    Avanzò un passo, senza abbassare l'arma. La creatura non si mosse, anche se ora Artemisia poteva sentirne la presenza. Un odore penetrante le era arrivato alle narici, e non appena i suoi occhi si abituarono al buio poté quasi scorgere due occhi.
    Inspirò a fondo, e domandò: «Chi sei?»
     
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  9. HinataLove
     
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    Grima;
    Anche se Grima era vissuta parecchi anni, aveva così tanto da scoprire sugli altri esseri viventi. Aveva così tanto a cui pensare e doveva perdere il suo tempo con del cibo? Almeno lei così pensava. Ma la curiosità era troppa (probabilmente un giorno la stroncherà) e per il momento deve godersela. Le parole della donna echeggiarono per la grotta quasi in un eco profondo che risuonò all'interno dell'antro di roccia e ghiaccio in parte, l'altra parte finì dispersa all'esterno. In fondo si trovava ancora all'entrata e aveva fatto solo pochi passi. Grima pensò accuratamente alle sue parole, le aveva fatto nuovamente la stessa domanda. Sospirò appena socchiudendo leggermente gli occhi mentre rispondeva:

    Potrei essere un amico. O un nemico. Dipenderà solo da te.

    Che intenzioni aveva? Beh, voleva divertirsi un po' prima di cena. Oppure quell'umana non poteva essere per forza la sua cena. Ragionò per un po' e poi disse ancora:

    Questo è l'unico rifugio che troverai per la notte. Gli altri sono troppo distanti da qui. Ma questa è casa mia, quindi dovrai fare qualcosa per me se vorrai usufruirne.

    Detto ciò fece una breve risata, finendo di dire:

    A meno che tu non voglia affrontare la notte.

    E la tipa sembrava esperta nei viaggi, quindi doveva ben sapere i rischi che correva. Ma quanto poteva a sua volta essere rischioso entrare lì dentro in balia di quell'essere indefinito?
     
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  10. • Misia
     
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    Artemisia;
    Artemisia doveva ammettere con se stessa di essere inquietata da quell'essere. Cosa diavolo era? Un nemico o un amico, bella fregatura. Non le dava poi tutte queste scelte. Eppure..
    E se si fosse trattato di una creatura più debole di lei, che magari cercava di intimidirla per proteggersi? Le era già capitata una situazione del genere. Poteva, però, trattarsi di qualcosa di peggio, qualcosa di maligno ed ancestrale che non stava scherzando.
    E, soprattutto, cosa avrebbe mai potuto fare lei per la creatura, in ogni caso? Tuttavia, non aveva molto da perdere: poteva restare e scoprire cosa sarebbe accaduto, oppure uscire e, come aveva detto la creatura, "afrontare la notte". Questa le pareva decisamente una prospettiva peggiore della prima.
    Non abbassò l'arma, e restò vigile: sperò di non aver indispettito la proprietaria della grotta, ma non aveva intenzione di dormire con qualcosa di cui non conosceva le fattezze. Anche se, dopotutto, avrebbe dormito? Probabilmente no, ma almeno sarebbe stata al caldo. Sbuffò. Iniziava a sudare per la tensione, e la posizione che stava tenendo non era delle più comode.
    «Farò volentieri qualcosa per te» disse infine. «Ma fatti vedere.»
     
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  11. HinataLove
     
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    Grima;
    Grima non sembrava mostrarsi tanto sollevata dalla risposta positiva che ebbe dalla giovane umana. Se lo aspettava in un certo senso. Chi sarebbe così folle da andarsene in giro per le montagne di notte con la temperatura che tocca gradi sotto lo zero insostenibili, il vento ricco di neve che soffia negli occhi e ti rende cieco, frane e terreni che cedono, ma sopratutto creature o anche solo esseri umani disposti a far del male per la propria sopravvivenza? Non c'era molta scelta.
    Grima sorrise comunque. Poteva divertirsi un po'. Poi la sua vista perfetta nella notte, simile ad un mirino termico, avvertì qualcosa. Bene, giusto in tempo. Continuò a parlare all'umana, rimanendo sempre ferma al suo posto, senza muoversi di un millimetro:

    Bene.

    Al fatto che l'umana avesse accettato l'incarico; continuò rapidamente:

    Non posso mostrarmi. A meno che tu non voglia saziarmi personalmente.

    Una minaccia? E' possibile. La figura si stava avvicinando. Era grande, molto grande. La luna luminosa creava un'ombra enorme con quel corpo. Grima continuò a parlare:

    Guardati le spalle, umana. Affronta il terrore. Uscine vincitrice e potrai stare qui.

    Detto ciò si avvicinò un po' per godersi meglio lo spettacolo. Le iridi ambrate ora erano molto più visibili. Ma intanto alle spalle dell'umana cominciava ad aggirarsi qualcosa di bianco come la neve, peloso, dal muso allungato e ripieno di denti aguzzi. Era un lupo, si, ma camminava sulle zampe posteriori e i suoi arti erano allungati. Non era un lupo qualsiasi. Era un lupo mannaro. E si stava leccando i baffi quando il suo fiuto catturò l'odore succulento dell'umana.
     
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  12. • Misia
     
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    Ha detto Xariel che il lupo lo dovresti fare tu! O concludo da sola con il prossimo post?

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    Artemisia;
    Cosa intendeva quell'essere con "saziarmi"? Artemisia non era certa di volerlo sapere. Tuttavia, l'ultima frase della creatura le fece di colpo drizzare le orecchie.
    Artemisia si girò, improvvisamente consapevole di qualcos'altro che era strisciato nella caverna. I suoi occhi si scontrarono con un essere enorme: aveva le sembianze di un lupo, o almeno questo le lasciò intuire la scarsa luminosità. Eppure, camminava eretto, come un uomo. Solo un nome poteva corrispondere ad una tale descrizione: lupo mannaro.
    Non sapeva che quella razza fosse presente sull'isola; per la verità, non si era mai documentata a sufficienza sul loro conto. Adesso se ne pentiva, ma doveva concentrarsi.
    Con un gesto secco scagliò il dardo della balestra, ancora pronta all'uso, con il quale colpì il lupo in pieno petto.
    Senza aspettare una reazione da parte della bestia, arretrò quel tanto che bastava da permetterle di vedere ancora oltre il suo naso e ricaricò l'arma. Ringraziò di non aver impugnato l'arco: con la balestra, i colpi erano più rapidi e dannosi.
    Sollevò nuovamente le braccia, mirò e lasciò andare il secondo dardo, che colpì il lupo mannaro alla spalla.
     
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  13. HinataLove
     
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    Grima;
    Nel momento in cui lo scontro era iniziato, a Grima mancava solo una busta piena di pop corn e una bibita; per lei era come vedere un film e se lo stava godendo in tutto il suo splendore dato che era anche dal vivo. Un ghigno di soddisfazione si mosse sul suo labbro, invisibile come il resto del suo corpo a causa della notte: solo i due occhietti ambrati si vedevano e come due lucciole osservavano tutto. Il lupo mannaro ringhiò inizialmente contro l'umana per poi ululare rumorosamente alla luna con un po' di bava alla bocca che cominciò a scorrere velocemente. Portando le braccia dietro la schiena, con un paio di falcate si avvicinò molto velocemente all'umana, bruciando in poco tempo le distanze. Dovette bloccarsi quando sentì il dardo prima al petto e poi alla spalla. Il sangue cominciò a colare dalle due piccole ferite, ma il licantropo sembrava non avere troppi problemi nonostante i colpi inferti. Con una zampata rimosse entrambi dal corpo, ringhiando feroce. Poi si avvicinò ancora all'umana, pronto a colpirla al viso con i suoi artigli per lacerarla con violenza, o almeno ci stava provando. Bisognava vedere come avrebbe reagito l'umana. Al momento le distanze giocavano a favore del lupo mannaro.
     
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  14. • Misia
     
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    Artemisia;
    Artemisia osservò il lupo mannaro estrarsi i dardi dal corpo senza quasi un segno di cedimento. C'era da aspettarselo, ma Artemisia non aveva mai affrontato un avversario del genere prima di allora.
    Il lupo balzò in avanti, e buttò i suoi artigli verso di lei con violenza. Artemisia si spostò appena in tempo. Tuttavia, non aveva ancora ricaricato la balestra.
    La afferrò alla base con entrambe le mani e la calò sulla testa della bestia con tutta la sua forza. Poi si affrettò ad allontanarsi ancora.
    Afferrò un ulteriore dardo, il terzo, e lo usò per graffiare il muso dell'animale. Non sapeva dove lo aveva colpito, ma quando usò il sottile proiettile per ricaricare l'arma notò che era sporco di sangue.
    Sollevò la balestra ancora una volta, lieta del fatto che con il colpo non si fosse danneggiata. Era di ottima fattura, doveva ammetterlo. Ancora una volta, maestro Gregory aveva dimostrato di possedere un brillante intelletto. Anche da morto, le aveva salvato la vita.
    Arretrò in fretta, senza guardare dove andava, per raggiungere un punto più luminoso. Fuori, la luna piena illuminava l'ingresso della grotta. Le bastava avere un po' più di luce.
     
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  15. HinataLove
     
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    z7q1c_zpsda558f07
    Grima;
    Il colpo del licantropo mancò il bersaglio e la creatura ringhiò feroce quando vide che il suo colpo era stato mancato. Quando l'umana provò a colpirlo con la balestra, la creatura riuscì a schivarla senza problemi. C'era davvero poca distanza tra i due e il licantropo sicuramente aveva delle prestazioni superiori rispetto ad un comune essere umano. Pronto a contrattaccare, si sentì però graffiare il muso e lì è un punto particolarmente doloroso, tanto è vero che guaì un po' per il dolore, sporco di sangue qua e là, ma ritto in piedi e pronto a scannarsi contro la sua preda. Mostrò tutti i suoi denti, il suo sguardo sembrava infuocato per la furia. Uno come lui non conosceva la pietà o la sconfitta. Doveva uccidere per poter sopravvivere. Il grande cerchio della vita. Quando la vide arretrarsi, eccolo nuovamente andarle incontro, tenendo le fauci spalancate, pronto a morderla con forza all'altezza della spalla, provando a strapparle via un pezzo di carne intero. Grima continuava ad osservare lo spettacolo. Sotto la luce della luna tutto era molto più chiaro e visibile.
     
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61 replies since 14/7/2013, 20:27   316 views
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