Qualcosa è cambiato

Role rilevante

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    Älya;
    Nonostante fosse ansiosa di vedere quale forma potesse avere il demone del compagno, Älya gli offrì una delle sue espressioni più risentite, quando quello la prese in giro per via dell'impossibilità di arrampicarsi.
    Ovviamente, non lo faceva con cattiveria, semplicemente provava gusto a tenergli il muso.

    Una volta dentro, comunque, il clima scherzoso fece spazio ad uno più serio e la ragazza si diresse alla finestra, voltandosi poi per guardare la trasformazione: non aveva paura, semplicemente non sapeva quanto grande potesse essere.
    Ed era anche bello grande.
    Non appena, infatti, Shikaku si tolse la benda, lei arretrò di un passo, per vedere l'ombra che lo copriva come un mantello espandersi e prendere piano piano forma.
    Del Shikaku che conosceva rimanevano solo i due luminosi occhi dorati.

    Rimase senza parole a fissare la grande massa nera che aveva difronte: era ancora un po' sorpresa, soprattutto perchè non aveva mai visto nulla del genere in tutta la sua vita.
    Rimase in silenzio a pensare come fosse possibile che demoni del genere esistessero, ma poi arrivò alla conclusione che quella probabilmente doveva essere una caratteristica del luogo d'origine del suo compagno.

    Chissà quanti ce ne sono di demoni del genere lì. Pensò, mentre si poggiava alla balaustra con le braccia incrociate.
    Non c'era da stupirsi se la gente si spaventasse alla sua vista: se non si fosse stati abituati al peggio, quella sarebbe potuta essere una delle paure peggiori.
    Quante volte aveva sentito i bambini temere la venuta dell'uomo nero.

    Come ti sembro in questo momento? Disse una voce.
    Era sicura che fosse quella di Shikaku, anche se non c'era nessuna bocca dalla quale la frase sarebbe potuta provenire.
    Uhm direi strano. Rispose.
    Stava già cominciando ad abituarsi a quella figura, anche se la sua mole faceva ancora un po' di effetto.
    Dopotutto era solo una grande ombra ed il fatto che fosse sua alleata le andava a genio: doversi scontrare con un demone del genere non sarebbe dovuto essere così facile.


    Da grande amante di Kingdom Hearts, ho deciso che ti immaginerò così u.u
     
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    Shikaku;
    Alya non sembrò tanto spaventata e ciò rallegrava l'assassino, di solito era quello l'argomento più delicato e stavolta era stato risolto con facilità.
    Comunque sia, ottenuta la risposta che cercava, si rimise la benda tornando al suo stato "normale".
    Mantenere quella forma consumava troppe energie per i suoi gusti oltre ad attirare troppo l'attenzione visto quanto la sua ombra si espandeva.
    un giorno o l'altro un trucco avrebbe capito come usare anche quella tecnica ma fino ad allora avrebbe usato altri metodi in battaglia e fuori.
    Ad oggi è la migliore risposta mai ottenuta, in ogni caso è solo per emergenze quindi dubito che la vedrai molto spesso
    Disse l'assassino alla collega con il solito tono neutro ricordandosi di tutte le reazioni peggiori a cui aveva assistito in passato come la fuga o la nascità ,nel peggiore dei casi, di fobie assurde come quella del buio in adulti.
    A parte questo ora non sapeva come proseguire la discussione poichè l'oggetto di quest'ultima era era già stato spiegato nel modo più efficiente possibile per quanto riguarda il lato estetico.
    Aspetto a parte non esitare a fare domande
    Le disse invintadola a dare sfogo alla sua infinità curiosità così che qualsiasi dubbio sull'espansione del suo modi di combattere o anche abilità secondarie potessero essere spiegate.
    Aveva inoltre già cominciato ad esercitarsi con le ombre facendo emergere varie forme sopra la sua ombra, una ferita del genere guariva in fretta quindi era meglio ottimizzare il poco tempo che aveva a disposizione.
    Solitamente erano lame ma stavolta provò un pò di tutto come masse informi, dallo scopo ancora poco chiaro, ma almeno riusciva a far emergere un pò di tutto ed era a questo che puntava.
    Con la pratica le dimensioni delle condensazioni d'ombra sarebbero aumentate mentre per quanto riguarda la materializzazione avrebbe atteso che Alya dormisse poichè quel tipo di cose richiedeva una concentrazione maggiore senza contare che non avrebbe usato i poteri della forma demoniaca.

    In attesa di una risposta di Alya dall'ombra di Shikaku emergeva letteralmente di tutto da gelatine informi a ogni sorta di oggetti, erano piccoli ovviamente ma era pur sempre un ottimo risultato poichè stava gestendo più forme contemporaneamente.


    Non l'avevo mai vista in questo modo xd


    Edited by evil-naraku - 15/7/2014, 17:52
     
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    Älya
    Älya;
    La ragazza guardò il compagno tornare nella sua forma da orthugal e poi si staccò dalla balaustra, per avvicinarsi a lui.
    Immagino che quelli che ti hanno visto in questa forma siano scappati. Disse immaginandoseli correre via urlando.
    Non era certo un'incontro da niente.

    Si chiese se il ragazzo non dovesse sopportare un qualche tipo di peso, come una lotta interiore, per evitare che il demone prendesse coscienza sul suo corpo.
    Non aveva idea di come si potesse sentire e come doveva essere stato, una volta che il demone era entrato nel suo corpo.
    Ora che ci pensava, però, non sapeva se Shikaku ricordasse come doveva essere stato vivere senza un demone dentro, sempre che non ci avesse convissuto da sempre.
    Una domanda, quindi, ce l'aveva.

    Ricordi come ci sei finito a convivere con un demone? Chiese seria, guardando la catena.
    Aveva raccontato che erano stati i suoi genitori a confinarlo nel suo corpo, ma non sapeva se lui ricordasse come si fosse sentito.
    Non doveva essere stata una bella sensazione, soprattutto se ciò fosse successo nella sua infanzia, dove ancora avrebbe dovuto pensare a divertirsi, come tutti gli altri bambini.
    Non che lei avesse avuto un'infanzia più allegra, ma almeno non era costretta a convivere con un mostro dentro, del quale non era nemmeno sicura che sarebbe stata in grado di tenerlo a bada.

    Incrociò ancora le braccia e fissò i piccoli oggetti che il ragazzo faceva emergere dalle ombre, mentre improvvisamente sentiva tutta la stanchezza caderle addosso, assieme al dolore, ormai non più così forte, della ferita al fianco.
    Probabilmente sarebbe dovuta andare a riposarsi presto.
     
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    Shikaku;
    Alya indovinò con la risposta la reazione di molti posti davanti alla mutazione di Shikaku anche se non di tutti:vi erano rarissimi casi in cui l'avarizia e un falsosenso di sicurezza prendeva il sopravvento.
    Il risultato era che credevano di avere come compagno una specie di mostro immortale e imbattibile, cosa peralto errata, e ciò li portava a lasciarlo da solo nelle situazioni critiche poichè lui poteva "mutare".
    Con il tempo aveva imparato a diffidare di gente del genere ma non voleva preoccupare Alya con storie legate a persone così indegne.

    Osservò la collega e notò i primi segnali di stanchezza emergere dal suo andamento e altri piccoli dettagli:a momenti avrebbe dovuto riposare per un recuperare presto le energie perse in giornata.
    Se ci riesco già entro domani potrei fornirle un piccolo regalo ma è meglio non dirle nulla nel caso fallissi
    Riflettè l'assassino poichè sapeva che le possibilità di riuscita erano molto basse adesso che si era imposto di non sfruttare la sua mutazione.
    La notte sarebbe stata molto lunga e stancante per lui, lo attendeva un allenamento continuo che sarebbe durato almeno fino all'alba.
    Gli veniva quasi da piangere pensando alle ore di sonno che avrebbe perso ma c'era poco da fare poichè in giornata avrebbe dovuto controllare e proteggere la collega:la notte era l'unico momento in cui poteva ritagliare un pò di tempo per se stesso.

    Alla domanda della collega Shikaku rimase leggermente stupito ma anche questo a modo suo avrebbe rafforzato il loro legame in quanto squadra.
    é stato evocato dai miei e costretto nel mio corpo, ero l'unico che potesse essere posseduto in quel momento.
    Solo l'inizio è stato spaventoso, il suo spirito era ancora libero quindi poteva avvertirlo chiaramente e non èstato piacevole, ma con il tempo si è indebolito sempre più

    Spiegò alla collega cercando di essere quanto più chiaro poteva nel descrivere successivamente anche le catene che lo avevano bloccato all'epoca,il cerchio che sembrava fatto di sangue vivo e la comparsa della benda alla fine dell'evocazione.
    Non fece alcun riferimento a quanto terrorizzante fosse sentire un altra anima entrare nel proprio corpo poichè non voleva che potesse diventare qualcosa su cui provare pietà:in quel momento non voleva preoccupare troppo la collega con noiose storie passate.

    In pratica è dentro di me ma è come soppresso da qualcosa ma c'e una cosa che è strana:ogni volta che svengo, anche se mi trovo da solo e circondato di nemici, mi risveglio in un altro luogo sano come un pesce senza trovare nessuno nei paraggi.
    Era incredibile come ogni volta la scampasse per miracolo dopo aver perso i sensi, sembrava quasi un miracolo ma con il tempo aveva smesso di pensarci troppo poichè non aveva mai trovato una spiegazione logica e voleva pensare che il sigillo fosse infrangibile.

    Risparmierei altre domande per domani, mi sembri stanca e non è un bene affaticarti troppo in questo momento
    Le disse successivamente l'assassino mentre ogni creazione d'ombra tornava dentro l'ombra dell'assassino per lasciar emergere un serpente completamente nero che si avvolse intorno al braccio di Shikaku.
    Sembrava quasi reale e sicuramente evocandone uno più grande avrebbe fatto rapidamente pulizia di cadaveri quando necessario.
    Il fatto di evocare con successo un serpente voleva anche dire che stava migliorando e presto sarebbe potuto passare alla materializzazione appena Alya avesse chiuso gli occhi,:in caso di successo voleva che il dono che aveva in mente fosse una sorpresa.
     
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    Älya;
    La ragazza rimase in silenzio ad ascoltare la spiegazione del compagno, mentre guardava ancora le ombre che si materializzavano davanti ai suoi occhi.
    Come aveva pensato, doveva essere una bella sofferenza convivere con quel demone, soprattutto quando Shikaku era incosciente: non poteva sapere dove si fosse cacciato il demone e perché si ritrovasse in un posto sconosciuto al risveglio.
    Quel demone sarebbe stato capace di tutto se l'orthugal non avesse prestato abbastanza attenzione.
    Deve essere davvero stressante.

    Gli antidolorifici stavano perdendo via via effetto ed Älya cominciò sentire il dolore farsi presente come quella mattina.
    Le dava davvero fastidio dover stare agli ordini della sua ferita, costretta a non fare nulla, se non mettersi una mano sul fianco e fare pressione, nel tentativo di fermare la fastidiosa sensazione, anche se per poco.
    Sebbene la ferita fosse grave, tanto che se non avesse ricevuto delle cure in tempo sarebbe morta, la ragazza non riusciva ad essere felice di essere ancora viva.
    Non dopo quello che aveva fatto.

    Basta pensarci. Si rimproverò, quando ancora il rimorso divenne padrone della sua mente: dopotutto Shikaku le aveva suggerito una maniera per redimersi.
    Non avrebbe cancellato del tutto il suo errore, però: quella famiglia, come anche la famiglia dell'altro uomo avrebbero continuato a soffrire l'assenza di una persona cara.

    Risparmierei altre domande per domani, mi sembri stanca e non è un bene affaticarti troppo in questo momento. Sentì dire poi.
    Alzò lo sguardo ed incontrò lo sguardo del ragazzo: ci teneva davvero a prendersi cura di lei, sebbene questa non avesse fatto mai nulla di gentile nei suoi confronti.
    D'accordo. Rispose, anche se avrebbe preferito rimanere a guardare le ombre del suo allenamento.
    Gli diede un pugno giocoso sulla spalla, in segno di saluto, e poi si diresse verso la piccola camera da letto, dove poi entrò chiudendosi la porta alle spalle.

    Si sedette sul letto, alzando una piccola nuvola di polvere, dovuta alla sua lunga assenza, e si mise a guardare il cielo che vedeva dalla finestra.
    Era ben più piccola di quella del soggiorno, ma Älya sapeva bene che sarebbe stata in grado di scavalcarla e passare dai tetti: l'aveva fatto tante di quelle volte.
    Ferita o no, domani mi arrampico. Pensò, mentre si stendeva, con lo sguardo ancora al cielo nero, coperto da qualche nuvola; era stanca di stare per terra, doveva sentire un po' di vento fresco tra i capelli ed avrebbe trovato il modo di distrarre Shikaku.
    Era già certa che il giorno dopo sarebbe stata meglio.
     
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    Shikaku;
    Alya era più docile di quanto Shikaku si aspettasse, che fosse cosceinte di non essere ancora capace di muoversi come vorrebbe?in tal caso la guarigione sarebbe stata molto più veloce e ciò non poteva che essere una buona cosa.

    L'assassino Continuò ad esercitarsi con le ombre fintanto che Alya era sveglia poichè non voleva rovinarle la sorpresa inoltre possibili fallimenti potevano essere commentati in modo poco piacevole.
    Con tutte le volte che Shikaku l'aveva stuzzicata non si sarebbe stupito di qualche piccola vendetta appena avesse mostrato un pretesto o apertura utile a questo scopo.
    Tra poco dovrebbe cedere alla stanchezza, spero solo di riuscire a dormire abbastanza da non perderla di vista domani
    Si disse l'assassino che non era mai stato in grado di gestire bene una notte insonne e ogni volta finiva per recuperare durante il giorno con pisolini sparsi ad ogni ora e in qualsiasi posto:a volte si chiedeva se il suo animale custode fosse davvero il pipistrello vista la sua natura pigra.

    Quando Alya cadde nel mondo dei sogni Shikaku cominciò l'addestramento per la materializzazione e subito incontro i primi problemi.
    Il primo passo era cominciare da oggetti come blocchi di un singolo elemento come metallo, marmo o qualcosa di simile e per la forma poteva sbizzarirsi come voleva poichè ciò che contava era il materiale.
    I primi tentativi furono fatto pensando al metallo ma il più delle volte il materiale che ne usciva fuori ne aveva solo il colore risultato incredibilmente fragile quanto alla forma era quella di un pugnale:già che c'era avrebbe perfezionato la forma andando avanti con la pratica.
    Shikaku insistette cercando di mettere meglio a fuoco il tipo di metallo tenendo costantemente a mente la consistenza del materiale,la lucentezza finchè tali pensieri non occuparono completamente la testa dell'assassino.
    Il metodo premiò il tempo speso poichè sia forma che materiale erano perfetti a quel punto ma ci aveva messo troppo tempo e in situazioni d'emergenza non aveva tutta la calma per potersi concentrare a quel modo.
    Ripetè il processo numerose volte cercando di dimiuire i tempi di creazione e alzare la qualità della stessa fino ad ottenere un risultato accettabile per la prima notte di addestramento, sarebbe ora passato alla creazione del pugnale verso e proprio.
    Dalle ombre emerse una figura nera che sarebbe stata il modello del pugnale in questione ma qualcosa fermò l'assassino:voleva pensare meglio al modello prima di crearlo e già che c'era migliorare ancora la qualità dei materiali creati.
    Potrei anche creare dei pugnali gemelli già che ci sono, gioverebbe sicuramente allo stile di combattimento di Alya
    Si disse tenendola come idea per il futuro.

    Successivamente dovette addestrarsi per trasferire oggetti nel regno delle ombre e avrebbe usato tutti gli esperimenti falliti a questo scopo, non poteva certo rimanere in casa un tale quantitativo di armi fra l'altro di scarsa qualità.
    Passò un altra oretta e la pratica fu più redditizia della materializzazione:apparentemente gli veniva naturale portare qualcosa nel regno delle ombre con se e non se n'era mai accorto poichè non ci aveva nemmeno mai tentato; affidandosi unicamente al potere del demone.
    Detto ciò portò tutto ciò che aveva creato nel regno delle ombre dove sprofondò in un abisso oscuro e senza fondo eliminando ogni prova relatica al suo allenamento.

    Shikaku chiuse gli occhi addormentandosi da seduto, la stenchezza alla fine aveva avuto la meglio e chissà a che ora si sarebbe svegliato il giorno dopo o è meglio dire quel giorno stesso?era sicuramente passata mezzanotte quindi definire il limite fra l'oggi e il domani era alquanto complesso.
    L'unica cosa che era certa era una sola:stava facendo un bel sogno perchè sorrideva e sicuramente quell'espressione non sarebbe sparita fino al suo risveglio.


    Dal momento che ho scritto le intenzioni di Shikaku nel post puoi inviarmi una foto della nuova arma che avevi in mente per Alya?^^ farò creare a Shikaku il nuovo pugnale o i doppi pugnali se a te va bene^^
     
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    Älya;
    Älya dormì poco e male: la ferita continuava a farle male e le impediva costantemente di muoversi in una qualsiasi posizione, per questo motivo, una volta rassegnata, sbuffò e rimase in posizione supina a guardare le prime luci del giorno che entravano dalla finestra.
    Se aveva voluto riposarsi un po', quella non era stata la notte giusta.

    Si alzò e si avvicinò alla finestra, per respirare l'aria autunnale del mattino e rimase un po' con i gomiti appoggiati alla balaustra, a programmarsi cosa fare durante la giornata.
    Si era ripromessa di uscire, la notte prima, ma Shikaku probabilmente le avrebbe impedito di farlo.
    Conoscendolo, probabilmente stava sveglio a sorvegliarla, in modo che non compisse azioni stupide.
    Avrebbe potuto comunque controllare.

    Avvicinandosi alla porta, aveva sentito il silenzio più assoluto, ma il ragazzo era stato silenzioso tutta la notte, quindi poteva essersi addormentato, come poteva stare ancora ad allenarsi.
    Aprì lentamente la porta che la separava dalla stanza principale, stando attenta a non farla cigolare e poi sbirciò fuori.
    Sta dormendo! Esultò tra sé e sé, guardando la sua espressione serena.
    Doveva stare attenta, altrimenti avrebbe rischiato di svegliarlo e far andare in fumo i suoi piani.

    Entrò silenziosa nella stanza e si avvicinò alla finestra, tenendo d'occhio che il compagno non si svegliasse; la scavalcò e, dopo aver trattenuto un gemito per la ferita, atterrò sulle tegole.
    Lanciò un ultimo sguardo all'interno della casa e poi si avviò per il percorso che conosceva a memoria.

    Era passato un bel po' di tempo da quando era uscita per quella breve fuga mattutina, tanto che probabilmente Shikaku doveva essersi accorto della sua assenza.
    Älya era in piedi su uno dei tetti difronte al mare e si godeva la brezza marina, mentre guardava la prima nave della giornata attraccare al porto semivuoto.
    Soltanto qualche giorno e poi me ne andrò anche io.
    Si sedette a gambe incrociate e si rilassò: quell'ora del giorno era la sua preferita, soprattutto per il silenzio, sebbene a volte dormisse talmente tanto da non potersela godere.

    Rimase in quella posizione ancora a lungo, anche per placare il dolore della ferita che l'aveva bloccata in più di un movimento.
    Non le interessava, comunque: il dolore sarebbe passato presto, ancora di più se stava attenta a non farci caso.


    In realtà avevo in mente una lama celata, stile Assassin's Creed, così non rischia di perderlo ancora xD
     
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    Shikaku;
    Shikaku aprì gli occhi svegliato dalla luce solare, per un attimo la odiò con tutto se stesso poichè lo aveva svegliato troppo bruscamente.
    Per un attimo si chiese se fosse stato possibile dormire nel regno delle ombre ma si riprese presto:sarebbe affondanto in un abisso senza fine e al suo risveglio sicuramente avrebbe avuto seri problemi che certo non voleva sperimentare in prima persona.

    Un altra cosa che saltò subito all'occhio era l'assenza di Alya:doveva essere uscita di nascosto per saltare di tetto in tetto.
    Questa volta me l'ha fatta ma nessuno sfugge al mio occhio
    Si disse l'assassino uscendo di casa e indossando il cappuccio, almeno il volto voleva nasconderlo durante la ricerca di Alya senza contare che andava contro i suoi principi volare in pieno giorno ma cercando a terra era certo di non ottenere alcun risultato.
    Quando fu fuori la casa spalancò le ali, mostrando una notevole apertura alare, e spiccò il volo verso il cielo che sembrava aprirsi davanti a lui come per invitarlo ad esplorare ogni suo angolo anche se lo scopo che aveva in mente era ben diverso.
    A questo si aggiungeva quella sensaizone di libertà che dava il volo in se e sarebbe stato perfetto se non fosse stato per due fattori:la ricerca di Alya e le catene che tentavano di impedire il suo volo con il loro peso.
    In aria quella limitazione si faceva ancora più pesante e difficile da sopportare ma anche a questo Shikaku ci aveva fatto il callo.

    Osservò dall'alto ogni tetto certo di trovare Alya prima o poi anche se mal sopportava gli sguardi di chi si accorgeva della sua presenza:un misto di paura,invidia e ammirazione.
    Paura e invidia si riflettevano negli occhi dei vecchi e degli adulti e ciò poteva diventare un problema una volta sceso a terra ma ora pensarci era inutile.
    L'ammirazione, presente solo nei bambini, era a suo modo piacevole e sicuramente almeno con loro aveva avuto successo peccato che gli abitanti non avrebbero mai permesso a quelle tenere creature di parlare o anche solo avvicinarsi ad un ourtgal a parte forse altri ourtgal.
    Dopo un ora di ricerche vide qualcosa muoversi su un tetto così l'assassino accorse sul luogo sfruttando l'accelerazione che le catene gli davano in discesa, in fondo un lato positivo lo avevano.
    Atterrò,rapido come un ombra e delicatamente come una farfalla, dietro quella che riconobbe essere Alya e le disse
    Credevi davvero di riuscire a sfuggirmi?hai rischiato di far peggiorare la ferita
    Gli disse con voce seria ed una malcelata punta di preoccupazione mentre attendeva quantomeno una risposta da parte dell'irresponsabile collega.
    Questa volta non c'era lo spazio ne la voglia per scherzare poichè Alya, nonostante sapesse che Shikaku si stava occupando di lei, era fuggita consapevole che lui non ne sarebbe stato contento.

    Le ali tornarono compresse dietro la schiena dell'assassino diventando nuovamente invisibili all'occhio inesperto anche se ormai era stato avvistato da fin troppe persone per nascondere la sua natura di ourtgal o il suo animale guardiano.
    Spero solo che nessuno venga a cercare guai
    Si disse conoscendo l'odio ingiustificato di cui erano vittima gli ourthgal.


    Edited by evil-naraku - 16/7/2014, 20:30
     
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    La ragazza aveva sentito il compagno arrivare, ma non per questo aveva deciso di voltarsi verso di lui.
    Era rimasta nella stessa posizione, a guardare l'oceano ed ad aspettarsi la ramanzina del ragazzo.
    Solamente la sua espressione era cambiata, sostituendo quella rilassata con una più innervosita, quasi imbronciata.
    Shikaku so badare a me stessa. Disse in tono piatto, senza degnarsi di guardarlo.

    Era sempre stata un po' orgogliosa e sapere che qualcuno decidesse per lei non le andava tanto a genio.
    Aveva sempre passato la vita da sola e si era risolta i problemi da sola, soprattutto da bambina, quando non aveva nessuno che si prendesse cura di lei o da cui potesse trarre esempio, per non parlare del fatto che ne avesse passate ben di peggiori.

    Improvvisamente si era rabbuiata ed era diventata intrattabile, senza rendersene conto.
    Non lo faceva apposta, ma si innervosiva troppo facilmente ed il fatto che qualcuno la trattasse come una bambina non aiutava molto.
    Solo dopo una breve pausa di silenzio, in cui si avvertiva la sua tensione, si rese conto di non aver trattato poi così cordialmente il suo compagno.
    Era l'unico che aveva e doveva stare attenta a non farselo allontanare: aveva deciso di aiutarla, senza avere nulla in cambio.

    Sospirò e si voltò verso di lui, guardandolo la figura nera in piedi dietro di lei.
    Sembrava preoccupato, più che altro.
    Scusa. Disse, cercando di tenere a bada il suo nervosismo Non ce l'ho con te, volevo solo uscire un po' di casa.

    In effetti, non era esattamente colpa di Shikaku se si fosse chiusa in se stessa, come era solita fare: aveva collegato tra loro ricordi pieni di rancore.
    Dovrei smetterla di farlo. Si rimproverò, mentre si mordeva le labbra e attendeva una reazione dell'orthugal.
     
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    La prima risposta di Alya irritò parecchio l'assassino che, nonostante avesse voglia di rispondere a tono, si trattenne e cerco di mantenere la calma:era ferita e preferiva non arrabbiarsi troppo in quel momento.
    Rimase in silenzio controllando che la collega non compiesse altre azioni irresponsabili come uscire di casa di nascosto e saltare sui tetti, poteva bloccarla in qualsiasi momento ma sicuramente questo lei lo sapeva.

    Il tempo passavae nessuno dei due sembrava voler prendere la parola finchè Alya sembro riprendere il controllo, si scusò dicendo che voleva solo uscire di casa.
    Shikaku poteva capire che non le piacesse rimanere ferma troppo a lungo, non era nel suo carattere ma si disse anche che doveva imparare a controllarsi in situazioni simili.
    Non è poi così grave ma sai bene che sforzi di questo tipo posso riaprire la ferita, fra un paio di giorni dovrebbe guarire e fino a quel momento dovrai cercare di controllarti un pò
    Disse con calma Shikaku, in un certo senso sembrava di avere a che fare con una bambina visto come era fuggita mentre lui dormiva e la cosa era quasi divertente poichè dava spazio a molti modi di stuzzicarla in futuro.
    Adesso che la questione era stata chiarita Shikaku aggiunse qualcosa a quanto detto prima
    Per ora cerchiamo un modo sicuro di scendere da questo tetto, in questo momento preferisco non rischiare di farti saltare direttamente a terra
    Anche se si considerava la distanza minima fra il tetto più vicino ed il terreno era comunque un bel salto per un ferito e rischiava di peggiorare la situazione più di quanto la collega aveva già fatto.
    Forse potevano usare delle finestre aperte ma il problema era lo stesso:i movimenti richiesti avrebbero potuto riaprire la ferita o causare dolore alla collega, sembrava davvero che non ci fosse altro modo di tornare con i piedi per terra.

    In attesa di una risposta di Alya Shikaku pensò a come gestire la creazione dell'arma per la collega, forse una lama nascosta sarebbe stata ideale per lei.
    Non avrebbe rischiato di perderla e se aggiungeva qualche altro dettaglio poteva diventare anche un ottima difesa oltre a contenere oggetti di diverso tipo l'unico problema era l'aspetto estetico.
    Alya era una persona con gusti diversi da quelli dell'assassino quindi probabilmente avrebbe optato per decorazioni semplici anche se andava contro i suoi principi creare qualcosa di banale.
     
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    Älya non ascoltò ciò che Shikaku le disse in seguito: sapeva già che avrebbe elencato tutti i fattori negativi della sua fuga ed ogni modo per rimproverare la sua sconsideratezza.
    Rimase con lo sguardo fisso verso l'orizzonte, nella stessa posizione seduta a gambe incrociate, questa volta però, mantenendosi con le braccia indietro.

    Non le andava molto di scendere, soprattutto se non aveva altro da fare e soprattutto perchè di lì a poco le strade si sarebbero affollate nuovamente per il mercato.
    La ferita non le faceva tanto male e di sicuro non si sarebbe infettata, per questo non c'era bisogno di preoccuparsi ulteriormente.
    Purtroppo per lei, però, Shikaku sembrava ansioso di andarsene da quel tetto: probabilmente temeva che qualcuno lo potesse vedere.

    C'è una scala che scende fino in strada qui accanto. Disse in tono piatto, quando lui manifestò la sua voglia di scendere in modo che non si sforzasse.
    Älya era già sicura che sarebbe scesa arrampicandosi sui cornicioni, ma probabilmente sarebbe stato meglio non fare spazientire ancora di più il suo compagno già abbastanza innervosito.

    Si alzò in piedi sbuffando e si diresse alla scala di cui aveva parlato poco prima, per poi scenderci ed arrivare fino al pavimento di pietre della strada.
    Fece qualche passo indietro e poi guardò il suo compagno, ancora in piedi sul tetto, con un'espressione non proprio rilassata ed amichevole.

    Contento ora? Incrociò le braccia con lo sguardo fisso su di lui, aspettando che scendesse a sua volta.
     
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    Shikaku;
    Alya sembrò capire la situazione in cui era e scese per le scale appena indicate, Come fossero sfuggite a Shikaku era un mistero ma forse era dovuto al fatto che in quel momento era nervoso e la sua capacità di osservazione ne aveva risentito.
    Una volta assicuratosi che Alya avesse sceso le scale Shikaku la seguì a ruota rispondendole a tono
    Va già meglio, ti chiedo solo di avvertirmi la prossima volta. Per trovarti ho dovuto volare per almeno un ora e sono certo di non essere passato inosservato.

    Fece una pausa cercando di trovare la parole più adatte a spiegare il perchè essere visto in volo gli dava tanto tanto fastidio, essenzialmente doveva spiegarle che qualcuno poteva avere la cattiva idea di provocare un ourtgal o cominciare una sorta di persecuzione.
    In pratica volevo evitare, se possibile, di avere a che fare con persone poco piacevoli. Il più delle volte quando volo in pubblico mi ritrovo ad avere a che fare con idioti, che tentano di rendermi la vita impossibile, oppure con altri ourtgal
    Altre volte, come detto anche alla collega, non si presentavano quel tipo di persone da altri ourtgal, spesso bambini, che solitamente gli facevano visita qualche volta, questa cose non le odiava poichè, strano abbastanza, si trovava bene con loro.
    In quel momento sperava solo che nessuno fosse riuscito a vederlo abbastanza bene da poterlo riconoscere per strada poichè ciò avrebbe significato perdere un soggiorno tranquillo a Tenar.

    Attese una risposta della collega mentre le strade cominciavano a riempirsi di gente, nessuno in quella folla sembrava fare caso a lui e ciò significava che probabilmente l'aveva scampata per ora.
    Quello che mi preoccupa è che abbiano ricosciuto Alya sul tetto, attraverso lei possono facilmente rintracciare anche me e ciò può significare soltato guai per entrambi
    Si disse decidendo di nascondere, almeno per ora le sue preoccupazioni, finchè non succedeva niente non era il caso di fare niente inoltre andava contro la sua natura impegnarsi attivamente in qualcosa se non era necessario.
     
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    Faccio un bel salto temporale, altrimenti non abbiamo niente da fare xD
    Puoi parlare dell'arma che crei come flashback, per esempio ^^


    Älya
    Älya;
    I giorni passarono lenti, soprattutto per Älya, che era impossibilitata a fare liberamente ciò che voleva, costretta a non compiere azioni irresponsabili da parte suo compagno.
    Passava le sue giornate sul sottotetto, a fissare le persone che passeggiavano, oppure sul lungomare a guardare i marinai che andavano e venivano dalle grosse navi, lasciando Shikaku a casa, ipotizzando che si stesse allenando.

    A poco a poco la ferita si stabilizzò e la ragazza fu capace di correre sui tetti come era solita fare.
    Aveva tolto la benda che le circondava il fianco e della ferita profonda era rimasta solo una sottile cicatrice, quasi invisibile se non si fosse prestata abbastanza attenzione.
    La cosa che, però, le andava più a genio era che da quel momento in poi avrebbe potuto agire senza il controllo del compagno e che insieme sarebbero potuti andare via da Tenar, per nuove mete.

    Non aveva più pensato all'assenza di un'arma nel suo equipaggiamento, dato che nell'attesa non aveva avuto a che fare con situazioni pericolose, ma ripensando a quello che avrebbe dovuto fare, un'arma le sarebbe servita di certo.
    Per non parlare del fatto che per difesa doveva tenerne una.

    Era sul tetto di casa sua, mentre ripensava all'effetto che le avrebbe fatto tenere nuovamente un'arma, dopo averne fatto a meno per un po' di tempo e poi decise che sarebbe stato meglio passare dal fabbro per procurarsi un pugnale, prima di partire.
    Aveva a disposizione già un bel po' di soldi, grazie al lavoro svolto con Zak, quindi ce l'avrebbe fatta a comprare un pugnale.

    Si sporse dalla finestra, affacciandosi verso l'interno di casa, dove c'era Shikaku ad attenderla.
    Vado dal fabbro, mi serve un pugnale.
     
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    Shikaku;
    La guarigione d Alya fu più veloce del previsto e Shikaku, dopo l'incidente del tetto, decise di lasciarle un pò di libertà:Alya sapeva che volendo lui aveva i mezzi per bloccarla a casa.
    Trascorse le giornate allenandosi e dormendo come avrebbe fatto normalmente approfittando del suo tempo libero anche per creare diverse versioni della nuova arma per Alya ma c'era sempre qualcosa che non lo convinceva.
    Era inoltre certo che nulla di brutto le accadesse poichè fintanto che era in un raggio di 500 metri da lui poteva osservarla dalle ombre e assicurarsi che nessuno la infastidisse, se ciò fosse accaduto poteva occuparsene subito anche non essendo fisicamente sul luogo.

    Il fatto di essere sempre da solo in casa fra l'altro rendeva le giornate alquanto noiose ma poteva sopravvivere se con questo piccolo sacrificio poteva dormire tutto il tempo che voleva e pensare anche a nuovi modi di sfruttare i risultati degli allenamenti.
    A questo punto credo di aver fatto il pieno, appena possibile sarà meglio ripartire. Questa situazione comincia a diventare alquanto noiosa
    Pensò l'assassino una di quelle mattine prima di ascoltare Alya avvertire della sua visita al fabbro:si era decisa a comprare una nuova arma quindi nemmeno Shikaku poteva più andare tanto per il sottile e accettare il fatto che il design dell'arma sarebbe stato alquanto povero.

    Salutò la collega e si assicurò oltre a controllare la sua ombra, come aveva fatto ogni giorno dall'inicidente del tetto, anche se fosse abbastanza lontana da non essere visto durante il processo di creazione.
    L'arma che creò era simile ai suoi pungiglioni:una lama celata in uno scudo simile al guscio di una tartaruga.
    Il guscio/scudo era di colore verde scuro e aveva al centro un pulsante che pariva degli scomparti nascosti che potevano contenere diversi oggetti, in tal modo Alya poteva nascondere diverse cose utili senza che il nemico se ne accorgesse.
    La lama nascosta era abbastanza lunga e aveva sul lato superiore delle decorazioni speculari simili a radici che si riunivano in un cerchio alla punta della lama mentre in basso si notava uand ecorazione a freccia.
    Creò quest'arma due volte:una per il braccio sinistro e uno per quello destro così da far decidere alla collega se usare una arma singola o imparare ad usarne due insieme.

    Mise queste nuove armi sul letto e riprese gli allenamenti cercando di evocare oggetti ed essere sempre più grandi mentre controllava ogni spostamento di Alya senza che quest'ultima ne fosse a conoscenza.
    Se lo sapesse non oso immaginare la sua reazione
    Si disse sapendo quanto Alya ci tenesse alla sua indipendenza ma in quel caso non poteva davvero evitare di controllarla poichè se avesse tentato di nuovo di saltare sui tetti avrebbe dovuto intervenire evocando catene o delle mani dall'ombra della diretta interessata.
    La fortuna dell'assassino era che ogni volta si dirigeva semplicemente al porto così credeva poichè a quel punto usciva dal suo raggio d'azione e non poteva più rintracciarla in alcun modo.

    Osservò ancora una volta il colore dell'arma da lui creata, in un certo senso si addiceva ad Alya ma la diretta interessata l'avrebbe pensata allo stesso modo?se avesse visto le sue armi rifiutate sicuramente Shikaku ne avrebbe sofferto non poco.
    Era una questione di orgoglio:una arma creata da un fabbro era meglio di qualcosa creato da lui?lui che poteva materializzare materiali che non esistevano nel mondo reale?.
    I suoi vestiti erano praticamente un armatura flessibile come un normale vestito e al contatto soffice e morbido.
    In modo simile le armi da lui create erano più resistenti e leggere di armi fatte con normale acciaio, era il suo vanto anche se non poteva davvero rivelarlo a nessuno per ovvi motivi.


    Stavo cominciando a pensare a qualcosa come una persecuzione contro Shikaku in quanto orutgal o un gruppo di bambini ma anche questo funziona xd
    spero che il colore sia giusto per Alya altrimenti posso sempre cambiarlo^^
     
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    Sì, va benissimo e scusa l'eterno ritardo D:

    Älya
    Älya;
    La ragazza si voltò e poi si avvicinò al bordo del tetto, dove sarebbe scesa arrampicandosi verso la strada.
    Era una liberazione fare finalmente quello che desiderava, senza sentire il dolore della ferita e subire i controlli del suo premuroso compagno.
    L'ultimo passo sarebbe stato andare via da Tenar, ma quello sarebbe successo di lì a poco, quindi Älya poteva ritenersi abbastanza soddisfatta.

    Camminò tra le stradine, a volte talmente strette da potervici passare solamente in fila indiana, percorrendo quella che conosceva come la via più breve per raggiungere il suo fabbro di fiducia.
    Ripensò al pugnale perduto, ricordandosi di quando l'aveva rubato ad un ricco signore a Knagwar, quando era più piccola; ricordava che non era mai stata capace di separarsi da quell'arma, così utile e maneggevole, ma in quel momento sentiva che, più di tanto, non le mancava.
    Ci collegava il rimorso a quel pugnale.
    Uno nuovo sarebbe stato davvero l'ideale, come simbolo del cambiamento che stava cercando di compiere nella sua vita.

    Svoltò l'angolo e fu nella piazza dove il fabbro aveva bottega, la attraversò pensando alla forma che avrebbe voluto per la sua nuova arma e poi si ritrovò difronte ad una porta chiusa.
    Il fabbro aveva lasciato un messaggio, avvisando della sua assenza per quella giornata.
    Non ci posso credere! Esclamò amareggiata, facendo marcia indietro.

    Quel piccolo imprevisto avrebbe ritardato i suoi programmi, dato che aveva intenzione di partire quella sera.
    Aveva bisogno di un pugnale e l'altro fabbro che conosceva si trovava dall'altra parte della città.

    Ritornò a casa con una smorfia di disappunto ed evitò di entrarci dalla porta principale, salendo come suo solito sul tetto che poi dava alla grande finestra del soggiorno.
    Una volta su, si rese conto della presenza si qualcosa ai suoi piedi, qualcosa che non aveva mai visto fino a quel momento.
    Si inchinò e prese quelle che sembravano due armi, osservandole attentamente.
    Riusciva a vedere due lame, ma non capiva come potessero funzionare e tanto meno capiva di che materiale fossero fatte.
    Doveva essere stato Shikaku.

    Si alzò, con le due armi in mano e lanciò un'occhiata all'interno della sua abitazione, dove il ragazzo si stava allenando.
    Tornò ad osservare le due armi, arrivando alla conclusione che avrebbe dovuto indossarle sugli avambracci, come se fossero degli indumenti.
    La lama si nascondeva verso l'interno, quindi a chi avrebbe visto la ragazza quelli sarebbero sembrati solo pezzi protettivi per le braccia.
    Mosse i polsi, per capire come avrebbe potuto far uscire la lama, quando le sarebbe servito, ed estrasse le due lame senza volerlo, notando con stupore che quelle due che aveva alle braccia erano due armi stupefacenti.
    Due lame celate, che uscivano dal loro nascondiglio silenziose e letali.

    Woah. Esclamò, facendo scattare le lame all'interno, al loro posto, ed alzando lo sguardo verso il compagno.
    Sono bellissime.
     
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54 replies since 5/7/2014, 17:24   294 views
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