Progetto Chimera - 2° parte

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    Adara;
    In seguito al discorso fatto dalla maga zero rivelò di avere conoscenze fra gli uoma e, cosa ancora più straordinaria, un amico che gli doveva un favore o che li avrebbe comunque aiutati.
    Questo risolveve il problema senza contare che i suoi genitori non passavano inosservati:la madre era incredibilmente bella e il padre, anche essendo un mago, basava il suo modo di combattere su velocità e forza fisica.
    In pratica era un guerriero con una base di magia molto solida e ciò gli dava innumerevoli vantaggi, sicuramente gli uoma avrebbero ricordato almeno lui se era passato da quelle parti.

    Alistair sembrava pronto a partire, non amava perdere tempo esattamente come la maga, così Adara lo vide mutare per l'ennesima volta sotto i suoi occhi ma ormai non gli faceva più impressione e non c0era più quella sensazione di disagio che aveva affrontato al'inizio.
    Discorso diverso sarebbe stato per Zero che aveva più volte dimostrato di non riuscire a reggere la presenza del mutaforma, che fosse a causa della sua particolare natura?doveva aver sviluppato una specie di sensibilità alla magia che rendeva la presenza di Alistair pesante da sopportare.
    Concordo, più aspettiamo più la traccia trovata rischia di indebolirsi
    Rispose la maga pienamente consapevole di quanto già fosse debole l'odore a cui si stava affidando:in tutta onesta chissà quanto tempo era passato e sicuramente trovare quella traccia era stato un vero e proprio miracolo.

    Adara si fece sollevare dai venti per poi farsi avvolgere da un armatura di vento ad altissima velocità, il processo fu veloce e i venti era più rapidi del solito ma questo era dovuto al suo miglioramento d'umore:per quanto si sforzasse non poteva nascondere sempre ogni suo stato d'animo.
    Bisognava solo attendere che Zero salisse su Alistair così da cominciare il viaggio anche se la maga aveva il presentimento che, anche se avevano trovato quella traccia, le cose prima o poi avrebbero preso una brutta piega.
     
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    Alistair;
    Alistair e Adara rimasero pronti in attesa che Zero si muovesse a salire in groppa al mutaforma nella sua trasformazione da lupo mannaro, ma mentre i secondi passavano sembrava non avere voglia ne la forza necessaria a sopportare un'altro viaggio in groppa al mago dalle fattezze mutevoli. Intanto in sottofondo cominciava a sentirsi il cupo ringhio del mannaro che stava odiando l'attesa. Era stato abbastanza chiaro sul fatto che la tempistica era una questione di assoluta e massima importanza in quel caso, e per tanto, non potevano permettersi di indugiare così a lungo.
    Quando il limite fu abbondantemente oltrepassato, e Zero ancora non era salito in groppa all'uomo lupo, Alistair fece tremare l'aria assieme ad ogni singola pianta nella zona con un sonoro ruggito, poi con un ultimo ringhio di cola stizzito diede l'ultima possibilità all'elfo di salire e quando anche questa non ebbe alcun esito di risposta, il mannaro si spronò al galoppo in direzione delle montagne, avevano perso già fin troppo tempo, senza considerare tutto il lavoro perso a causa delle piogge e della varie intemperie che potevano aver reso già oltremodo difficile rintracciare i genitori di Adara. Alistair poteva capire quanto doveva essere importante per lei sapere che fine avevano fatto, se erano ancora vivi, e per avere la possibilità di ristabilire un contatto o magari di rivendicarli.
    In cuor suo anche Alistair avrebbe fatto lo stesso se sapeva chi o cosa cercare e se la sua infanzia era stata accanto dei suoi genitori, in quel caso avrebbe voluto ripristinare il contatto perso per opera della sfortuna o di forze avverse. Nel suo caso erano stati i suoi poteri e le sue mutazioni non proprio normali a fargli guadagnare il rifiuto e l'abbandono da parte di coloro che lo avevano generato, certo dopo aver assunta la forma di antropomorfo doveva averli spaventati a morte, ma se fosse stato Amras a sparire, e le sue tracce segnalavano che era stato rincorso da qualcuno e costretto a fuggire anche lui, come Adara avrebbe cercato di salvarlo e di cercarlo. Per questo a lui, più che a Zero, premeva moltissimo di utilizzare ogni fibra delle sue energie per ritrovarli.
    La sua corsa lo stava spingendo sempre più lontano dal villaggio verso nord-est in modo da raggirarlo e da non spaventare la popolazione ignara. Occorse molto più di un'ora con la loro velocità per superare il villaggio mantenendo una distanza sufficiente da essere sicuri di non essere visti e, in quel caso, il fiuto della forma mannara di Alistair aiutava la loro causa ad essere sicuri che non venivano individuati per sbaglio da qualcuno. Grazie a tali abilità il villaggio era alle loro spalle dopo tre giri di clessidra e ormai potevano mirare dritti verso le montagne.
    La vegetazione era verdeggiante e molto folta nelle zone che fiancheggiavano il fiume, il cui gorgoglio riempiva l'intera zona e aiutava entrambi ad orientarsi poiché stavano seguendo la strada giusta sinché si mantenevano a circa duecento leghe di distanza dal corso d'acqua. Le piante della zona erano molto diverse da quelle che circondavano Aresmelle, la sua città, gli alberi non erano grandi quanto quelli della zona degli elfi ma avevano molte liane, rampicanti e pendenti che conferivano un'aria selvaggia al paesaggio attorno a loro.
    Comunque in altri due giri di clessidra furono fuori dalla vegetazione.
    Nell'ampia radura in cui si trovavano e che restava pressoché invariata sino alle montagne, dimore dei nani, Alistair ricominciò a fiutare il terreno per percepire una traccia. Diversamente dal suo primo tentativo, non usò gran parte del suo tempo a fiutare la superficie ma passò presto in forma di talpa per analizzare il sottosuolo.
    Le cose si complicavano...vicino alla dimora dove aveva cercato la prima volta, la maggior parte degli alberi e delle foglie rappresentavano un tetto naturale che provvedeva a proteggere in maniera alquanto minima alle eventuali tracce che potevano esserci, ma ora che c'era solo pianura senza nessuna protezione, le piogge e le intemperie agivano direttamente sul suolo cancellando qualsiasi cosa.
    Senza perdersi d'animo mutò nuovamente, questa volta nella forma insetto e prese a volare per vedere se trovava dei resti anche molto vecchi di fuochi da campo. Magari non loro, ma i loro inseguitori avrebbero comunque dovuto fermarsi in qualche modo e a tal proposito finì per scomparire dagli occhi di Adara in ricerca.
    Dopo un giro di clessidra tornò da lei sino ad assumere di nuovo forma umana.
    Le cose si fanno difficili. Qui è tutta pianura e non ci sono albera a proteggere le tracce. Ci sono però deboli solchi di un campo avanti a noi, se stiamo seguendo la pista giusta e considerando che il campo doveva essere particolarmente ampio vista la portata dei segni, gli inseguitori dei tuoi genitori li hanno costretti a spingersi sulle montagne. Ben presto avremo bisogno di una vista acuta per proseguire le ricerche, bisognerà selezionare una nuova specie quanto prima, sulle montagne ci sono le aquile...dovremmo tenere in seria considerazione l'idea...continuiamo a seguire le tracce sino alle montagne, solo li potremo sperare in qualche svolta cercando di avvicinare gli uoma
    E senza aggiungere altro mutò nuovamente in lupo mannaro e riprese il suo galoppo spronato in direzione della catena montuosa di Maj'Krat.
     
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    Adara;
    Sia Adara che Alistair erano pronti a partire ma Zero sembrava avere ancora dubbi sul doversi affidare al mutaforma per un passaggio e il tempo non faceva altro che irritare il mannaro e mettere ansia alla maga che non voleva perdere quelle tracce appena trovate.
    Per qeusto motivo quando ripartirono lasciando indietro Zero Adara non si voltò per controllare poichè sapeva che l'elfo di sua spontanea volontà aveva rinunciato al viaggio e ciò era deludente visto e considerato quanto sembrava determinato all'inizio.
    Immagino che sia meglio averlo scoperto ora piuttosto che in una situazione di reale pericolo
    Si disse la maga mentre seguiva il mannaro sentendosi un pò dispiaciuta per Zero che aveva probabilmente perso l'opportunità di partecipare ad un avventura stupenda.

    Il viaggio era silenzioso poichè Adara non era una persona che parlava molto e Alistair, in forma mannara, non sembrava molto eloquente ma ciò diede ad Adara la possibilità di osservare il paesaggio e capire come o dove i suoi genitori potevano essersi diretti.
    La pianura era stata sicuramente una brutta zona da attraversare per loro visto e considerato che non offriva protezione alcuna e anche qualche sperduta roccia qua e la non poteva essere utile a proteggersi anche se, forse, la magia della terra del padre era stata sfruttata in qualche modo dalla coppia.
    Con il tempo Adara cominciò a scorgere un fiume a sentire i suoi ruggiti mentre si scontrava con alcune sfortunate roccie sul suo cammino, col tempo sarebbero state sicuramente distrutte, otrasportate a mare, dall'azione dell'acqua ma quel tempo sembrava abbastanza lontano per ora.
    Vicino al fiume vi era anche della vegetazione e li Alistair fece una sosta, che avesse perso le tracce dei genitori di Adara? il dubbio comiciava a farsi strada nella mente della maga poichè lo vide mutare due volte per controllare prima il suolo, in forma di talpa, e poi il cielo, come insetto.
    In fondo si tratta di tracce molto vecchie, non posso aspettarmi che si siano mantenute in un ambiente così aperto alle intemperie
    Pensò Adara giù di morale e le parole del suo compagno di viaggio confermarono le sue preoccupazioni ma le diedero anche una speranza poichè forse avrebbero trovato un nuovo indizio sulle montagne insieme alla prossima mutazione di Alistair.
    almeno abbiamo un altra pista e così hai anche aggiunto un altra mutazione a quelle che già possiedi
    Rispose la maga con un sorriso sincero in volto, alla fine di quel viaggio avrebbe dovuto trovare il modo di ringraziare Alistair per tutto l'aiuto che gli dava.
    La maga era stata cresciuta con dei valori, uno fra i tanti era restituire sempre i favori ricevuti piccoli o grandi che fossero e quello che il mutaforma stava facendo per lei andava ben oltre un grande favore.
    Ripartì subito dopo il mutaforma, prevedendo la brevità della pausa non aveva annullato i venti, e il viaggio ricominciò verso l'accampamento avvistato da Alistair che cominciò a vedersi subito in lontananza come era giusto che fosse.
    Il terreno riprese ad essere pieno di roccie ovunque ma non fu quella la scoperta più importante poichè una volta arrivati all'accampamento la maga notò dei strani simboli intorno ad una zona circolare abbastanza ampia avente come centro quello che sembrava un falò.
    Erano rune magiche probabilmente usate come difesa in caso di attacchi nemici, a quanto si poteva vedere erano servite a qualcosa poichè in alcuni punti vicini al fuoco ma fuori dal cerchio di rune vi erano zone annerite come fossero state colpite da un fulmine.
    In modo analogo vi erano rimanenze di spuntoni di roccia alquanto irregolari, probabilmente opera del padre e una tomba poco distante che portava il nome di Aion.
    Potrebbero aver provato un contrattacco e uno degli inseguitori è morto ma una volta perso l'elemento sorpresa si sono ritirati per minoranza numerica, che ne dici?
    Chiese al mutaforma, con una punta di speranza involontaria nella voce, che magari aveva in mente qualche altro scenario che spiegasse quel disastro inoltre se la maga aveva ragione il gruppo a quel punto aveva perso un membro e forse avrebbero scoperto che attacco dopo attacco gli inseguitori erano stati eliminati del tutto.
     
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    Alistair;
    Da ciò che aveva mostrato ed indicato Adara, del campo che avevano incontrato lungo il loro cammino c'era qualcosa di strano. I segni parlavano chiaro, qualcuno, sicuramente un gruppo numeroso, e per tanto di sicuro gli inseguitori dei genitori di Adara, si era accampato li. Le rune indicavano che nel loro gruppo c'erano dei nani della casta dei magi. Le rune recavano il segno Gunthéra, un incantesimo di protezione molto potente.
    Non so come hanno fatto a sorprenderlo o come è morto quell'uomo. Ma dubito che un mago potente della terra sia stato tanto sciocco da attaccare una protezione come questa. Non conterei sull'idea di un contrattacco...forse un diversivo...magari hanno cercato di chiuderli nelle loro stesse difese per guadagnare tempo e terreno. Sicuramente la loro situazione doveva essere drammatica, senza un vantaggio sufficiente non avrebbero potuto attraversare il mare al di la dei monti in tempo per seminare i loro inseguitori. Dovevano per forza aumentare il distacco. La domanda ora è: ci sono riusciti? Anche se mi piacerebbe anche sapere com'è morto quest'uomo. Tuttavia nessuno dei miei poteri lo può dire!
    Ormai quasi ai piedi della montagna, non aveva senso per lui tramutarsi in lupo mannaro. Era sicuramente più consigliabile trasformarsi in kerottero per vincere facilmente l'altezza del monti con un volo. Sicuramente scalarla sarebbe stato peggio. La madre di Adara però era una maga dell'aria. Forse aveva avuto modo di trasportare se stessa e il marito su con il potere dei venti. Questo avrebbe potuto creare il distacco necessario a separarli dalle forze inseguitrici e far guadagnare loro tempo prezioso. Alistair non era sicuro che esistesse un mago tanto potente da permettere ad un gruppo numeroso come quello del campo che avevano appena passato, di superare la montagna senza scalarla o senza prendere il sentiero, circa quattro miglia ad ovest dalla loro posizione.
    L'ipotesi di un diversivo sembrava davvero la più valida. Era certo che Adara cercava conforto nell'idea che i suoi genitori erano riusciti ad uccidere un membro alla volta i loro assalitori. Ma il mare non lascia tracce ne odori, quindi se erano riusciti a prendere un'imbarcazione prima dei loro inseguitori, doveva essere stato facile per loro seminarli, magari con una caravella di piccole dimensioni, molto più veloce di una chiatta per un folto gruppo di uomini.
    Questa, e altre ipotesi simili, affollavano la mente del mutaforma mentre la lenta ascesa procedeva. Gli dispiaceva per Adara, che aveva potuto sostenere una velocità elevata fino a quel momento e ora doveva sopportare il volo lentissimo delle ali del kerottero. Un altro motivo per voler aggiungere alle sue possibilità quella di avere una mutazione in un volatile decente. Ma più ci pensava e più riteneva che un aquila o un falco erano senz'altro la decisione migliore. Un'aquila era anche meglio del falco. Il signore dei cieli, inteso in semplici animali e non creature di diverso tipo. Un predatore eccellente che non veniva mangiato da nessuno a sua volta. Draghi esclusi!
    Quando dopo quattro giri di clessidra, furono sui monti. Alistair abbandonò la sua trasformazione ridiventando umano.
    Ora da qui non ho nulla per seguire una traccia...dobbiamo inventarci qualcosa. Per prima cosa potremmo cercare gli uoma. Se Zero fosse con noi avrebbe potuto chiedere a quello che gli doveva un favore, ma noi avremo sicuramente grane a conquistarci la loro collaborazione!
     
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    Adara;
    L'analisi fatta da Alistair sembrava molto più credibile di quella di Adara segno che la sua capacità di comporre pensieri razionali stava via via scomparendo a causa dell'oggetto di quella ricerca e ai recenti indizi trovati.
    La maga avrebbe dovuto calmarsi e cercare di riprendere possesso delle sue capacità cognitive prima di commettere qualche, ben più grave, errore di valutazione che avrebbero potuto costargli la vita in combattimento o comunque durante il viaggio.
    Seguendo la logica di Alistair i suoi genitori erano riusciti a scappare e, considerando di cosa erano capaci, una montagna non li avrebbe certo fermati ma forse avrebbe rallentato i loro inseguitori sempre che quel gruppo non fosse composto di nani.
    A quell'ipotesi si accostò anche l'idea che, nel caso avessero raggiunto il porto dietro le montagne, potevano aver preso una imbarcazione per dirigersi chissà dove e in tal caso nemmeno il fiuto di Alistair poteva fare nulla per rintracciarli.
    Quando verrà il momento dovremmo affidarci di nuovo alla fortuna
    Pensò rassegnata la maga ma finché avevano una traccia dovevano darsi da fare e vedere fin dove portava così da poter scartare, poco alla volta, tutte le ipotesi improbabili e considerare quelle più realistiche.

    In seguito ad un attenta analisi della situazione Alistair si diresse verso le montagne e Adara lo seguì anche se al momento della scalata il mutaforma dovette rallentare la sua andatura a causa di mutazioni inadatte a quel tipo di ambiente ma ciò non disturbava la maga che poteva prendersela un pò più comoda.
    L'ambiente sfortunatamente non era piacevole, soltanto rocce e piccoli cespugli a perdita d'occhio e qualche piccolo animale di passaggio di tanto in tanto.
    Per quanto quelle piccole creture potessero essere carine la maga aveva visto montagne con sentieri più gradevoli ma si era trattato di luoghi speciali in cui la magia regnava sovrana quindi era inevitabile che un ambiente non magico perdesse quel tipo di competizione.
    Quando i due arrivarono sui monti Alistair ridivenne umano e rivelò che in quel momento Zero avrebbe potuto essere davvero d'aiuto, sfortunatamente non era riuscito a superare quel disagio che gli provocava la vicinanza del mutaforma.
    Troveremo un modo anche se potremmo impiegarci molto tempo
    Rispose la maga confermando le parole del compagno di viaggio per poi notare un oggetto dolorosamente familiare dietro un grosso masso a circa due metri a destra di Alistair.
    Si avvicinò al masso, abbassandosi, così da poter analizzare l'oggetto misterioso:si trattava di un asta alta circa quanto lei con un estremità finemente decorata da linee e curve dorate, l'altra estremità era composta da un cerchio formato a sua volta da altri due cerchi concentrici ed un nucleo e il tutto ricco di iscrizioni elfiche.
    Il cerchio ricordava vagamente una fiamma e possedeva quattro spuntoni, non vi era alcun dubbio sul fatto che quella era l'asta magica usata dalla madre.
    La maga la raccolse come per accertarsi che i suoi occhi non le stessero giocando il peggiore degli scherzi, non era affatto uno scherzo e appena Adara impugno quell'asta le scritte divennero più luminose nel nucleo seguite da quelle più periferiche.
    La maga avvertiva una forte sensazione di calore in tutto il suo corpo come se una fiamma fosse divampata dentro di lei e fu allora che si rese conto di una cosa:per quanto la madre fosse una maga incredibilmente potente quell'asta non era da meno.
    Quello strumento serviva ad amplificare ogni tipo di magia legata al fuoco, nelle giuste mani poteva dare vita ad incantesimi incredibilmente potenti e allora sorse un dubbio nella mente di Adara
    Se qualcuno è riuscita a mettere in fuga sia lei che mio padre è certo che non si tratta di maghi da quattro soldi, non oso immaginare quanto debbano essere forti
    Pensò preoccupata Adara per poi alzarsi e dire al compagno di viaggio
    Questa asta apparteneva a mia madre, sono stati su queste montagne. Gli uoma devono aver sicuramente visto o i miei genitori o gli inseguitori
    Nella sua voce c'era una punta di preoccupazione, per la prima volta si era resa conto di quanto disperata fosse quell'impresa e tale constatazione minacciava di minare la fiducia che fino a quel momento l'aveva spinta a fidarsi ciecamente delle capaci dei propri genitori.
     
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    Alistair;
    Il ritrovamento dell'asta della madre di Adara indicava che almeno stavano proseguendo nella giusta direzione ma il fatto che uno strumento tanto vitale potesse essere abbandonato così rappresentava una pessima notizia. I dettagli che stavano raccogliendo nel corso della loro ricerca rendevano le cose sempre meno incoraggianti e, ormai, Alistair nutriva ben poche speranze di poter trovare i suoi genitori liberi e illesi, e nutriva speranze leggermente più alte sul fatto che, anche se imprigionati potessero essere vivi, seppure anche questa ipotesi trovava possibilità molto scarse.
    Il tempo stringe, non possiamo permetterci di perdere altro tempo...aspettami qui!
    Alistair mutò assumendo le sembianze del Kerottero, le grandi elitre della forma di insetto gli consentirono di alzarsi in volo, anche se manteneva una velocità alquanto scarsa. Benché le quote non fossero molto alte, c'erano alcuni rapaci che andavano a caccia delle varie prede che potevano battere la superficie rocciosa, nel suo stato non poteva competere in velocità e altezza con quei volatili e, a tal punto, aveva due alternative: agganciarne uno e colpirlo con un attacco a distanza quale poteva essere un dardo acuminato di legno oppure generare un'esca che ne potesse attirare uno. La seconda era la più probabile ma restava il fatto che la sua mole non aiutava. Era praticamente un insetto volante gigante, come poteva sperare che aquile o falchi, rapaci di notevole intelligenza, potessero avvicinarsi tanto. Benché non fossero prede per nessuno, non erano tanto sciocche da farsi avvicinare da qualcosa di così grosso, il senso di salvaguardia della propria incolumità è insito in ogni specie, anche in quelle che di norma non dovrebbero temere nulla. Di questo passo avrebbe dovuto trovare un'altra strategia...probabilmente stanarne una mentre era ancora nel nido.
    Potendo contare sull'olfatto come senso maggiormente sviluppato, l'insetto andò ad appoggiarsi su un pendio roccioso e vi si piantò immobile. L'esoscheletro violaceo lo rendeva sgargiante, ma sperava comunque di apparire una bizzarra deformazione della roccia stessa, in fondo gli occhi delle aquile hanno retini molto larghe per lasciar passare molta luce all'interno ad avere una chiara percezione del luogo circostante e questa caratteristica rende molto accentuati i riflessi e i bagliori per tanto una porzione di roccia calcarea mista ad arenaria poteva produrre un effetto luminoso simile alla sua corazza naturale e poteva essere facilmente confusa da un uccello che, in quanto ad intelligenza non potevano comunque superare quella di un uomo, men che meno di uno come Alistair ed in fondo, nel suo piano, era semplicemente necessario che potesse assumere la sua posizione sulla roccia per il tempo necessario ad individuare la preda ideale.
    Dalla sua posizione, restò fermo per qualche minuto attendendo che tutto si calmasse. Sapeva che Adara aspettava, ma era un tipo di lavoro che non poteva accelerare più di tanto. L'arte della caccia è una pessima amica della fretta e l'una tende a compromettere l'altra, specie contro predatori che hanno le doti per non essere predati. Il suo olfatto aveva difficoltà a fissare con chiarezza uno di quei maestosi pennuti, ma riusciva a sentire chiaramente l'odore dei nidi incastonati nella roccia. La presenza di piume, penne e anche escrementi li rendeva facilmente individuabili, ma i loro forti odori rendevano complicato determinare con esattezza se dentro ci fosse anche l'animale che cercava. Probabilmente la sua ricerca doveva eliminare i nidi che avevano scarse possibilità di essere occupati e di concentrarsi, invece, su quelli che aveva possibilità di ospitare uccelli al suo interno. Su una base di logica, i nidi che avevano tracce di odore di uova rotte e di mucose non molto vecchie determinavano giacigli di piccoli nati da poco. Li la mamma doveva fare capolino molto spesso. Ne riuscì ad individuare solo uno ma non aveva modo di verificare altro, una vita molto giovane non aveva le potenzialità arcane per produrre un'essenza favorevole al combattimento e nemmeno a legarsi perfettamente ad un elemento, senza considerare che, in quel caso, c'era il rischio di doversi legare anche a qualcos'altro...
    Doveva assimilare un adulto forte e prestante. Cercò di restare fermo sulla roccia aspettando qualche segnale distinto. Ma non riusciva a percepire nulla. L'unica cosa che poteva sbloccare la situazione era quella di usare la percezione tattile della talpa attraverso il contatto diretto con la montagna per sentire adeguati movimenti che potevano tradire la presenza di un adulto. Ma le mutazioni parziali erano estremamente complesse, specie quelle che non traslavano in parte da umano e in parti in una delle sue forme, ma quelle che prendevano alcuni elementi di una forma e alcuni elementi di un'altra. In questo caso, infatti, avrebbe dovuto mantenere la stessa forma attuale di kerottero, ma avrebbe dovuto anche trasmettere alle mani, la capacità tattile della talpa.
    Pur sapendo che una simile cosa era assolutamente impossibile da fare in combattimento, cercò di concentrare le basi del molclaw nelle mani. Il risultato non fu dei migliori...riusciva a percepire una area ristretta e solo movimenti e vibrazioni distinte. Dovette subito eliminare l'idea dei piccoli poiché si agitavano molto e non riusciva a sentire altro, se non loro. Ciò poteva mettere fine a piccoli inadatti alla sua mutazione senza prendere nessun adulto. Doveva piuttosto puntare agli altri ma anche in quel caso era difficile. Le aquile raggiungevano i nidi per riposare, restando essenzialmente immobili, non si mettevano certo a muoversi tanto da creare vibrazioni che poteva sentire in quella mutazione imperfetta. Ad un certo punto la fortuna volse lo sguardo al giovane mutaforma. Un'aquila grande e forte atterrò volando sul suo nido e lo sbatter d'ali e il contraccolpo dell'atterraggio crearono vibrazioni soddisfacenti che testimoniavano la sua forza di volo. Fu allora che l'energia elementale della natura, corse dalle mani del kerottero attraverso la roccia sino al nido, ghermendo la preda in un viticcio che poté recuperare tranquillamente in volo.
    Non poteva lasciare vivo quell'esemplare visto che doveva combinare tre globi arcani e non voleva commettere errori, per questo l'essenza doveva essere al pieno della potenza. Estrasse quindi l'energia dall'animale lasciandolo al suolo in modo che il ciclo della sua vita potesse dar vita ad un nuovo viaggio.
    Discese quindi sino ad Adara e, una volta atterrato, poté riassumere le sue sembianze.
    E' la prima volta che assumo un'essenza arcana con l'intento di giungere al terzo stadio della mutazione, potrebbe essere un'esperienza pericolosa, quindi sta attenta!
    Si mise in posizione meditatoria e dando fondo a tutta la sua concentrazione, fissò l'essenza arcana dell'aquila al centro, sopra la sua testa. Richiamò quindi nel palmo destro l'essenza primordiale dell'aria e nel palmo sinistro creò egli stesso, con i suoi poteri, un adeguamento a quella che sarebbe stata la forma finale della sua mutazione. Le piume sarebbero dovute essere affilate e rigide come coltelli e una adeguata contrazione muscolare poteva rendere facile il distacco della piuma dal corpo, doveva essere inoltre sicuro che la crescita delle piume fosse estremamente rapida in modo da rimpiazzare quelle perdute. Quando fu soddisfatto della formula di potenziamento che aveva studiato, andò a congiungere contemporaneamente i due globi nelle mani, a quello centrale che aveva su di se. Le tre energie crearono eccessi vorticanti che sferzarono l'area circostante con onde sinusoidali. I vortici si muovevano impetuosi creando devastanti forza che cercavano di prendere il sopravvento le une sulle altre. Questa volta, differentemente dalla mutazione di primo grado in lupo dove c'era solo l'animale, e quelle di secondo grado dove l'animale incontrava un elemento primordiale, queste energie non trovarono autonomamente un punto di equilibrio, ma Alistair, dovette ricorrere ai suoi studi di alchimia per livellare, arginare, controllare e regolare i tre flussi distinti, sino a far trovare loro il perfetto equilibrio. Non poté far a meno di lasciar disperdere alcune delle energie eccedenti, poiché l'incontro di tre essenze arcane, generava un potere instabile molto complesso da controllare e per tanto ci furono rocce spaccate o tagliate dalle onde che si riverberavano dal globo che si andava lentamente formando. Ad un certo punto l'energia sprigionata entrò in risonanza con il corpo di Alistair, forzando la trasformazione in antropomorfo, non riuscendo a contenere e livellare adeguatamente quelle tre furie scatenate che cercavano di convivere nello spazio di una, il suo corpo, sensibile a quelle energie, provò una estrema affinità e il suo corpo brillava intensamente, come non mai.
    Fu allora che l'istinto prevalse e, aprendo le fauci tipiche di quella forma, inghiottì l'essenza ancora incompleta. All'interno del suo corpo la luce usciva dalle venature che si potevano vedere esternamente come se fossero crepe incapaci di contenerla e, ciò che stava imperversando dentro di lui emerse fuori in maniera prorompente ed inarginabile. Un violento tornado cominciò a vorticare nel punto in cui si trovava Alistair, ma a differenza di qualsiasi normale tromba d'aria, questa era estremamente concentrata. Avrebbe potuto uccidere chiunque se avesse provato ad attraversarla e quindi i danni al di fuori dell'occhio del ciclone erano alquanto minimi. Dal suo corpo cominciarono a puntare una serie foltissima di piume che avevano le proprietà fisiche di pugnali da combattimento benché mantenessero tutte la loro forma naturale, la sua faccia dovette letteralmente deformarsi per avere un becco e un naso incassato al suo interno, anche le gambe e le mani dovettero diventare prevalentemente ossei mentre dalle scapole si fecero largo due paia di protuberanze scheletriche che si definirono man mano in due possenti ali.
    Poi, tutto d'un tratto, il vento cessò mostrando al suo interno un garuda perfetto e con tutte le proprietà che il mutaforma voleva che avesse. Difatti dovette dare un semplice colpo d'ala con la giusta pressione dei muscoli per lanciare una raffica di piume affilate che si persero nella roccia della montagna tagliando i suoi legami con la stessa facilità con cui fendevano l'aria e dai punti in cui erano partite, ne nacquero altrettante nel giro di pochi secondi. Un grido del tutto simile a quello dei rapaci fu l'urlo di gloria che testimoniava il compimento delle ricerche di Amras...il terzo stadio della mutazione era stato sperimentato ed era risultato compiuto con successo. La sua vista continuava ad avere gli ingressi luminosi di un uomo ma poteva cambiare la messa a fuoco con un margine molto più ampio di prima e con un movimento dei muscoli oculari simile, ma sostanzialmente diverso, poteva aumentare o diminuire l'ingresso della fonte luminosa. Con una simile percezione visiva giorno e notte non avrebbe fatto differenza e avrebbe potuto vedere a distanze e precisioni elevatissime. La ricerca dei genitori di Adara aveva trovato nel garuda una nuova e fresca ondata di speranza!
     
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    Adara;
    Alistair interpretò il ritrovamento dell'asta come un segno di cattivo augurio e forse aveva ragione, per quale ragione una maga aveva sentito il bisogno di abbandonare una cosa personale come il proprio equipaggiamento magico?doveva essere stato sicuramente un evento nefasto se era ricorsa a tale misura.
    Il lato positivo in tutto ciò era dato dal fatto che erano sulla strada giusta ma, allo stesso tempo, poteva anche significare che i suoi genitori non c'e l'avevano fatta. La ragazza non volle pensare a una tale eventualità e osservò le azioni del mutaforma come per distrarre la mente da quei pensieri negativi.
    L'enorme insetto, ovvero Alistair, si era appoggiato ad una parete di roccia come in attesa di qualcosa. Un'acquila forse? aveva accennato al fatto di aver bisogno di una nuova trasformazione per volare e del fatto che avrebbe dovuto essere più efficiente del Kerottero.
    L'animale a cui aveva pensato Adara, e forse anche Alistair, era perfetto ma ci volle molto tempo prima di trovarne e catturarne una. L'animale sembrò anche subire pesanti danni dall'estrazione della sua essenza arcana e questo dispiacque ad Adara, era pur sempre un essere vivente.
    Spero che con un pò di riposo sia in grado di riprendersi
    Si disse la maga riuscita ad allontanare, seppur temporaneamente, ogni pensiero negativo relativo ai genitori.
    Il mutaforma scese quindi a terra e cominciò il processo di assimilazione ma questa volta vi era una sfera in più, cosa voleva farci? era un nuovo tipo di mutazione?.
    Queste due domande trovarono una risposta nell'affermazione del mutaforma oltre a confermare il fatto che il processoavrebbe potuto invvartitamente ferire la maga se non innalzava subito delle protezioni.
    Adara si protesse subito con una barriera avente la forma di un muro sottile e rsistente posta davanti a lei e potè osservare la scena in tutta tranquillità e sicurezza. Nel fondersi le 3 sfere crearono diversi danni e alcune lame di energia si scontrarono inutilmente ocntro la barriera da lei eretta.
    Si trattava di uno spettacolo bello quanto pericoloso ma l'occhio di Adara analizzò comunque la scena per cercare di capire cosa poteva riprodurre con la magia.
    Le lame d'aria già le usava ma l'idea di usare ocme fonte una sfera non le era mai venuto in mente, in quel modo poteva colpire molti più bersagli rispetto al sistema che era solita utilizzare.
    La seconda cosa che poteva riprodurre era il tornado e poteva fungere da protezione in situazioni di pericolo sebbe sapesse anche che quella protezione poteva diventare anche una prigione.
    Il problema trovò una soluzione quando Alistari espulse l'aria del tornado, con un battito d'ali, e Adara giunse alla concluse che se qualcuno avesse tentato di dare fuoco alle trombe d'aria, da lei generate, poteva fare la stessa reindizzando quelle fiamme dove voleva.

    A trasformazione ultimata Adara ripasso mentalmente le caratteristiche che Alistair poteva aver ereditato dall'acquila:un'ottima velocità e manvrabilità durante il volo, una vista capace capace di vedere molto lontano e con una precisione assurda oltre a quelle piume che tanto facilmente avevano taglizzato le rocce intorno a lui.
    La vista dell'acquila sarebbe tornata estremanete utile alla ricerca dei genitori della maga ma il mutaforma ci aveva sicuramente già fatto un pensierino, era estremamente intelligente e Adara non aveva più dubbi in proposito.
    Sembra una tasformazione davvero forte e versatile, probabilmente adesso sei anche più veloce e agile di me in volo
    Osservò la maga che non credeva di poter competere con le armi che la natura aveva dato alle acquile, o meglio alle armi che le acquile stesse avevano sviluppato nel corso di diversi anni di evoluzione.
     
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