Progetto Chimera - 2° parte

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    Adara;
    Alistair le disse di tenersi pronta nel cao qualcuno fosse stato in pericolo ma sperava più nella seconda ipotesi del compagno, la fuga di ipotetici assalitori dopo una sua mutazione.
    In tal modo la maga avrebbe potuto evitare di sprecare energie in qualcosa di superfluo come un combattimento ma sapeva che le cose non sempre vanno nel verso giusto.
    Seguì il compagno che sembrava passare da umano a mannaro ad ogni balzo come se nulla fosse, per quello che poteva ipotizzare il passaggio da una forma ad un altra doveva per forza consumare almeno un pò di energia quindi come faceva a mutare così spesso e velocemente senza stancarsi?.

    Quel viaggio fu tranquillo finchè un uomo non comparve davanti a loro, a giudicare dall'aspetto un nobile o comunque qualcuno di alto rango.
    Non era di aspetto gradevole ma non era quella la cosa più importante:anche nel chiedere aiuto sembrò essere una persona arrogante ma poteva essere un impressione della maga e quel tono era dovuto al fatto di essere scampato ad un attacco da chissà quale gruppo di banditi.
    Può fidarsi stia tranquillo, rimanga qui fino al nostro ritorno.
    Disse la maga con un tono estremamente educato per poi seguire il mutaforma in quella che sembrava l'introduzione ad una battaglia, sperava solo di avere a che fare con persone deboli così da non doversi impegnare.

    Dopo che Alistair si trsaformò nuovamente in insetto, evocando come al solito la speranza di Adara nel ritrovamento di qualcosa più adatto al volo e dall'aspetto meno rivoltante, la maga lo seguì.
    Con quei venti che la circondavano potva tenere testa a qualsiasi creatura terrestre anche se aveva dei dubbi sui volatili che erano molto più veloci.
    Spero solo che chiunque si nasconda in questa zona si ritiri subito
    Riflettè la maga mentre osservava il compagno in azione:aveva usato di nuovo la magia dellas era prima per far uscire allo scoperto gli assalitori del nobile e del gruppo.
    Si vedeva ancora qualche traccia di sangue qua e la e ciò convinse la maga che forse era meglio non lasciare in giro dei criminali del genere.
    Dopo che il erottero ebbe caricato il quindicesimo soldato del gruppo nemico Adara passò all'attacco evocando intorno a lei 5 fulmini globulari che le giravano intorno lanciando saette che avrebbero carbonizzato 3 guerrieri,2 arcieri e uno di quei soldati con i pugnali.
    Il risultato fu una serie di tuoni e fulmini che si susseguivano senza sosta dirigendosi verso i loro bersagli con l'intento di ucciderli sul colpo:Adara in fondo gli avrebbe dato una morte indolore invece di quella lenta e dolorosa che meritavano, non era forse un atto di gentilezza da parte sua?.

    Passando ad altro la maga intese subito le potenzialità di quella, seppur poco piacevole, trasformazione.
    Era molto forte e le lame viste all'opera la sera prima avevano sicuramente moltissimi usi anche in battaglia così come quel corno.
    L'uso delle piante era un altra cosa che poteva essere sfruttata in modo molto efficiente con la giusta dose di fantasia.
    L'unico difetto di quella mutazione era la scarsa capacità di volare, con tutto quel peso da sostenere era impossibile tenere testa a qualcuno dotato di capacità mediocri di volo figuriamoci ocntro degli esperti nel settore.
     
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    Alistair;
    Dopo che Alistair aveva fatto emergere i banditi che si nascondevano e aveva fatto in modo che fossero di numero pari lasciò che quelli attaccassero ma non fu una cosa molto saggia visto che sembravano tutti impauriti dal vedere un insetto gigante. La sua compagna maga non aiutò certo a far svegliare quelle pappe molli. Evocando dei fulmini globulari uccise sei uomini su sette, contando quelli che le spettavano una volta divisi in parti eque.
    Dopo che circa metà del loro contingente era stato ucciso senza nessuno sforzo e considerando che non conoscevano e temevano le facoltà dell'insetto abbandonarono il campo di battaglia disperdendosi e scappando a più non posso cercando di mettere in salvo la pelle e a conservare la loro vita. Erano otto in tutto. C'erano i sette uomini che avrebbe dovuto uccidere Alistair più l'uomo che Adara non aveva ucciso.
    Le loro grida echeggiavano terrorizzate e persino le loro armi e protezioni erano state abbandonate, segno che ormai la loro capacità di giudizio era stata completamente rimpiazzata dalla paura.
    Dopotutto era una pessima situazione per loro. Semplici banditi senza doti combattive particolari, ne abilità di rilievo, ne poteri magici di spicco che assalivano un nobile sperando di riempirsi le tasche e di fare il colpaccio di una vita.
    Erano anche discretamente preparate ad esseri sinceri, anche se necessitava calcolare l'handicap dell'inferiorità numerica. Sei guardie, infatti, erano state massacrate da quindici banditi.
    Sicuramente avrebbero rintracciato il nobile arrogante e gli avrebbero spillato tutti i soldi che possedeva, se erano abbastanza furbi riuscivano anche ad organizzare un bel pagamento di riscatto.
    Ma gli era andata male!
    Poiché sulla loro strada avevano trovato due esseri fuori dal comune. Ora che scappavano come topolini Alistair non era molto sicuro di ucciderli, ma dentro il suo cuore pensava alle guardie. Potevano avere mogli, e figli. Ora solo vedove e orfani. Magari un lavoro così pericoloso era necessario per combattere eventuali situazioni di miseria e povertà.
    Con quei pensieri nella mente, non se la sentiva di farli vivere.
    Con una mossa rapidissima Tirò due pugni al suo mentre stringeva gli artigli in modo da creare grosse punte che perforavano il terreno.
    Da li fece immettere nel sottosuolo una grande quantità di energia naturale che garantì una crescita rigogliosa di piante che bloccarono e si attorcigliarono attorno a tutti e otto i sopravvissuti.
    Alistair fece emergere quindi le mani dal terreno. Non sapeva cosa voleva fare tanta era la rabbia verso quegli assassini e il dolore verso le eventuali famiglie che avevano stroncato. Si chiedeva se li avrebbe stritolati con le piante o se li avrebbe sminuzzati uno ad uno con le sue chele.
    Pensandoci, aveva già avuto modo di rendersi macabro e di colpire nel vivo la sua nuova compagna di viaggio. Inoltre aveva percepito che la forma di kerottero le faceva senso. Quindi evitò di rendersi ancora più inguardabile usando le sue chele come una bestia immonda desiderosa di morte.
    Aprì le mani e le braccia come se dovesse contenere un enorme abbraccio. Poi strinse a pugno entrambe le mani con estrema rapidità e violenza. Nello stesso istante in cui le mani si strinsero e le dita toccarono i palmi, gli otto viticci che tenevano imprigionati i briganti doloranti per la stretta morsa in cui erano caduti, si strinsero ulteriormente ad un livello che non lasciava spazio per altro da aggiungere alla questione.
    Gli otto briganti sopravvissuti morirono schiacciati dalle pianti stritolatrici di Alistair.
    Fu a quel punto, quando l'odore di sangue cominciava a diventare un abitudine che il fiuto del kerottero distinse un altro essere nei paraggi. Molto diverso dai precedenti, molto diverso da una semplice nullità. Qualcosa di molto di più.
    Seguendo la fonte dell'odore, vide in lontananza una specie di uomo talpa o una talpa gigante. L'odore suggeriva un ourthugal. Alistair usò la sua magia neuroadditivo per muoversi più veloce che poté in modo da intercettarlo. Ma quell'essere percepì di essere stato scoperto. Scavò con velocità impressionante nel sottosuolo scavandosi una buca. Quando Alistair nella forma insetto vi arrivò trovò un tunnel scavato nella terra coperto dalla terra stessa. Una sorta di via di fuga bloccata per impedire ai suoi nemici di essere seguito. E a quanto pare funzionava. Per quanto il kerottero annusasse l'aria, traslando la sua trasformazione anche al mannaro per vedere se un diverso tipo di fiuto ottenesse effetti migliori, non riusciva più a sentire l'ourthugal ne a capire in che direzione fosse andato.
    Ciò impensierì molto Alistair...forse una simile mutazione poteva avere grandissimi risvolti. Enormi davvero. Inoltre poteva essere perfetta per l'elemento primordiale della sabbia. Scavando le buche poteva uscire da una situazione, fuggire, far perdere le tracce come aveva appena fatto l'ourthugal e poteva persino utilizzarlo in combattimento per evitare attacchi i per attaccare silenziosamente alle spalle.
    Pensò anche all'anatomia della talpa unita a quella dell'uomo. Muscoli leggeri, affusolati, molto piccoli, utilissimo in velocità, non adatto a correre su quattro zampe e forse poco adatto al viaggio su terra ferma, ma se mai si dovesse viaggiare sottoterra era impareggiabile. Inoltre possedeva gli artigli più grossi e possenti che avesse mai visto in vita sua. Le talpe infatti aveva gli artigli che non partivano dalle unghia, ma sostituivano integralmente le falangi.
    Era inutile girarci attorno...doveva assimilare l'essenza arcana di una talpa.
    Tornò indietro, suo malgrado a mani vuote. Si fece vedere da Adara per poi liberare il nobile. Era ora! Razza di bifolchi! Non sapete chi sono io! Ora, se volete redimere le vostre vite e salvarvi la pelle vi esorto a prendere il posto di quegli incapaci da quattro soldi che ho assoldato e scortatemi sino al mio villaggio. Dopo il trattamento che mi avete riservato non avrete un centesimo, però...siete stati avvertiti. Ora in marcia!
    Alistair tornò normale e non fece una piega alle parole provocatorie dell'uomo. L'avrebbe ucciso per aver dato degli incapaci a degli uomini che avevano dato la vita per lui. Ma per quanto antipatico era un civile, disarmato, influente e senza crimini. Quindi non poteva ucciderlo.
    Per farselo andare a genio si concentrò con tutte le sue forze sul suo prossimo obbiettivo. L'essenza arcana di una talpa! Era meglio non perdere d'occhio il villano, all'assimilazione ci avrebbe pensato a missione conclusa!
     
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    Adara;
    I fulmini andarono a segno dimezzando la squadra nemica, la maga sperava vivamente che quelle carogne fuggissero e venissero uccise da chisàà quale predatore durante il viaggio ma sarebbe stato troppo bello per essere vero.
    Ad esaudire il silente desiderio della ragazza fu la forma insettoide del compagno che, nonostante i nemici avessero perso ogni volotnà di combattere, li avvolse ocn dei viticci soffocandoli e stritolandoli.
    Nel fare questo usò gesti alquanto plateali ma il risultato fu ottimo, quei briganti avevano avuto ciò che si meritavano per aver ucciso delle persone innocenti per profitto personale.
    Quella scena, alquanto violenta, fece pensare alla maga che se l'insetto poteva evocare qualsiasi pianta desiderasse allora era anche una fonte inesauribile di erbe aromatiche una volta fatte vedere al mutaforma.
    Forse qualche aspetto positivo c'e l'aveva quella forma e l'aveva giudicata in modo negativo troppo in fretta, poteva evitare di ricercare erbe fintanto che era accompagnata da quell'uomo e ciò era un ottima notizia.
    Avrebbe riflettuto poi su cme spiegare l'idea ad Alistair poichè non voleva sembrare un sfruttatrice sopratutto considerando quanto gli aveva detto all'inizio circa i suoi poteri.

    Adara stava ancora rimuginando sullac oncetreta possibilità di sfruttare l'insetto per insaporire le loro future cene e pranzi quando vide il mutaforma allontanarsi e ne approfittò per scaricare a terra i 5 fulmini globulari lontano da lei così da non subire conseguenze di alcun tipo.
    Attese il ritorno del compagno cercando di capire cosa potesse averlo fatto scattare in quel modo.
    Al suo ritorno non potè non chiederegli
    Hai trovato qualcosa?
    Stranamente parte del ribrezzo per quell'insetto era sparito sostituito dal desiderio di vedere fin dove poteva spingersi con quei poteri legati alla natura:non si trattava più solo di erbe aromatiche ma anche di tanti altri usi che lo rendevano incredibilmente utile alla maga.

    Poco dopo tornò il nobile a cui avevano appena salvato la vita esibirsi in un dialogo alquanto irritante su come loro due avrebbero dovuto prendersi le loro responsabilità.
    Una parte di Adara era tentata di lasciarlo li in mezzo al nulla a morire di fame o divorato da qualche belva notturna ma il suo senso di responsabilità ebbe la meglio.
    Immagino che alistair ebbe grosso modo la stessa idea ma, data la situazione, non si poteva fare altro che aiutarlo.
    Mi ascolti bene, la accompagneremo alla sua metà senza nemmeno un graffio ma le consiglio di moderare il linguaggio. Il mio compagno di viaggio potrà anche sopportare questo suo modo di fare ma io no
    Tali parole vennero pronuniciate con il tono e l'espressione più cordiale di questo mondo ma il messaggio stesso lasciava bene intendere che se quel patetico omuncolo non stava attento avrebbe rimpianto di non essere stato catturato dai banditi.
    Adara ora on voleva apparire inquietante agli occhi del compagno ma quel nobile doveva capire chi era che comandava adesso e che nessuno dei due avrebbe tollerato alcuna forma di mancanza di rispetto nei loro confronti.
    Stava trattanto con una maga della famiglia Korina, anche se non poteva saperlo così come Alistair, e con un guerriero letale quanto capace di gestire molte situazioni pericolose.
    Era fortunato ad averli incontrati ma la fortuna poteva diventare rapidamente sfortuna se irritava la maga più del dovuto.


    Edited by evil-naraku - 18/6/2014, 12:17
     
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    Alistair;
    Alistair non poté subito rispondere alla sua compagna, poiché era completamente preso dai suoi pensieri sulle facoltà che nascondeva la forma della talpa. Anche il nobile stava dando un sacco di pensieri al mutaforma che desiderava staccargli la testa a morsi o tritarlo con le chele, o magari congelarlo o dargli un pugno talmente forte da farlo a pezzi, avrebbe potuto anche separarlo dalla sua essenza arcana e lasciarla li a vagare come uno spirito perduto tra le anime delle guardie che avevano dato la vita per lui. Quest'ultima era talmente allettante che dovette fare uno sforzo enorme per mandarla giù. L'unica cosa che lo manteneva calmo era l'eccitazione di avere ben chiaro il suo prossimo obiettivo. Una talpa, una semplice, piccolissima talpa sarebbe stato il suo prossimo bersaglio. Come l'insetto era un essere piccolo. Ad Alistair piaceva molto quando la fortuna gli permetteva di assorbire le essenze arcane senza uccidere nessuna creatura. Per quanto il processo fosse utile aveva sempre una strana stretta allo stomaco quando condannava una vita solo per incrementare i suoi poteri.
    Quando finalmente Adara si era sfogata con il nobile quello voltò la testa stizzito. Sapeva di dipendere dai suoi due salvatori ma a quanto pare non aveva voglia di addolcirsi. In ogni caso c'erano argomenti più importanti da trattare.
    Dobbiamo muoverci! Non so se siamo seguiti o spiati, ma c'era qualcuno tra gli alberi. Un essere molto più forte di semplici banditi. Non riesco a percepirlo ne con il fiuto del licantropo ne con quello del kerottero. Non so dire nemmeno se fosse solo o se avesse compagnie da qualche parte. Ma se vogliamo scortare vostra signoria sano e salvo sino al villaggio dovrà fidarsi di me e fare a modo mio. Mi trasformerò in lupo e la porterò a cavallo sino al villaggio. Se siamo seguiti e procediamo a passo d'uomo potremmo avere visite poco piacevoli!
    Ma dico?! Ti è andato di volta il cervello? Hai forse la testa grande quanto quella di un insetto, guarda che io...
    L'aveva fatta grossa!
    Alistair assunse un'espressione poco piacevole sul volto, cosa che divenne ancora meno piacevole quando il suo sguardo educato e signorile sfigurò nello sguardo omicida e sanguinario della belva. Ringhiando di rabbia si avvicinò minaccioso all'uomo che stava davvero esagerando. Quando fu a pochi centimetri dalla testa, ruggì con tutta la forza che possedeva. Il nobile fu assolutamente terrorizzato coprendosi il volto con le mani forse credendo che oltre a ruggire l'avrebbe sbranato.
    Quando si costrinse a guardare, trovò il mannaro relativamente calmo ma con lo sguardo minaccioso. Senza aggiungere altro, capendo anche che rischiava la pelle sia con lui che con la maga e che non erano pezze da girare come voleva e che i suoi soldi e la sua posizione non l'avrebbero salvato da eventuali criminali, anzi, lo rendevano un'ambita preda, capì che era meglio tenerseli buoni prima di essere lasciato ad elementi meno affidabili, salì in groppa al mannaro stringendosi alla spalle avendo paura a tirargli i peli e provocare la sua ira. Già la sua ignoranza in materia gli faceva rendere alquanto difficile il fatto che un essere potesse diventare mannaro e viceversa con relativa facilità e che in forma alterata era anche in grado di controllarsi e di decidere se attaccare o meno qualcuno.
    Quando il nobile fu ben saldo in groppa, il mannaro fece un cenno ad Adara e scattò rapidamente verso il villaggio. Se prima correva per viaggiare, ora correva con il preciso intendo di correre, facendo avvertire il senso della fretta nella sua stessa velocità.
    Il nobile gridava dalla paura, nessun animale, infatti, a parte i brocchi di Mithlond, cavalli elfici tra i più rapidi al mondo, correva più veloce di un mannaro. La cosa che spaventava di più l'uomo era il fatto che ogni volta gli sembrava di andare a sbattere contro un'albero mentre l'Alistair-Licantropo scansava agilmente ogni ostacolo all'ultimo secondo. Dovettero correre per circa quaranta minuti quando arrivarono nei pressi del villaggio.
    Quando il mannaro si fermò, l'uomo si gettò praticamente giù dalla creatura.
    Pazzi, folli, scatenati...rimpiangerete questo giorno, convincerò gli abitanti a darvi la caccia, siete dei mostro dopotutto e i mostri vanno...
    Alistair mutò la sua forma in kerottero ed evocò una pianta con un baccello scarlatto. La corolla era di colore giallo e lungo l'asse di quest'ultima si trovava un pistillo arancione simile quasi alla bocca di una sanguisuga. Si attaccò al polso dell'uomo che esclamò:
    Ehi ma che dia...va...lu...la...
    Cominciò a barcollare e andò verso il villaggio come se fosse ubriaco.
    Alistair tornò quindi normale ricoprendosi di vesti da mago. Parlò quindi alla sua compagna e disse:
    Ora anche se dovesse parlare non lo crederà nessuno. Comunque...non so se vuoi attendermi qui o vuoi venire con me ma ho una piccola faccenda da sbrigare, non dovrei metterci molto...
    Senza aggiungere altro, e senza preoccuparsi del fatto che Adara lo seguisse o meno, in modo da darle la libertà di andare con lui, se lo desiderava, o restare ad aspettarlo se preferiva, si trasformò di nuovo in licantropo e cominciò a correre per la foresta annusando il terreno di continuo. Quasi come se stesse seguendo delle tracce. Ogni volta che fiutava la terra in una certa zona riprendeva a correre spostandosi altrove senza mai coprire distanze elevate. Ogni spostamento era non più di qualche iarda per poi mettersi a fiutare di nuovo il terreno. Sembrava davvero che stesse cercando qualcosa.
    Questo tipo di ricerca durava pochi secondi per ogni zona, se non percepiva nulla si spostava su un'altra. Questo procedimento, andò avanti per diversi minuti finché, ad un certo punto, non cominciò a fiutare avidamente nello stesso punto e ad aumentare il raggio d'azione per dare fondamento a ciò che aveva percepito. Ad un certo punto cominciò a ruggire e a scavare balzando spesso da una parte all'altra. Sembrava stesse combattendo ma con qualcosa che non si riusciva a distinguere, forse poiché troppo piccolo. Ad un certo punto si sentivano grida stridule, forse stava combattendo con un topo?
    Ma che senso aveva combattere contro un topo?
    Ad un certo punto emerse da terra e fango con qualcosa tra le mani. Appena la polvere si diradò e Alistair si spostò da quel groviglio di terra e fango si poté notare che tra le mani aveva una piccola talpa.
    A quel punto si trasformò nuovamente diventando antropomorfo.
    Le venature sul suo corpo erano inattive. Grige o nere, come sempre. Con un lento movimento della mano, estrasse l'essenza arcana dalla talpa. Non provava dolore e ne stava correndo un pericolo ma il processo l'avrebbe fatta sentire molto molto debole. Quando una piccola sfera di luce si staccò da corpo del piccolo essere, Alistair la poggiò delicatamente al suolo accarezzandola. La talpa allora, anche se più lentamente di quel che si aspettasse, scavò nel terreno sino a sparire dalla vista. Appena l'essenza arcana fu libera di splendere, anche le venature del corpo di Alistair divennero completamente gialle e luminose.
    Alistair evocò nella mano che teneva libera un'ampolla dal contenuto marrone, non era ne liquido e ne gassoso, sembrava energia pura. Appena tolse il tappo, il contenuto fuoriuscì come una nuvola di gas ma andava a cercare avidamente la sfera luminosa. Cominciarono a mischiarsi in un turbinio di forme e colori poco distinte. Ad un certo punto l'energia contenuta sembrò impazzire generando forme strane, quasi se fosse pronta ad esplodere, divenne più grande, di parecchio e sembrava sul punto di fare il botto quando una luce accecante irradiò completamente l'intera zona.
    Nel giro di alcuni secondi la luce si affievolì e si poteva distinguere un globo di luce marrone chiaro e le venature della forma che aveva assunto Alistair che pulsavano dello stesso colore. Da una fessura posta più o meno all'altezza del volto, si poté intravedere una bocca dentata che si spalancò inghiottendo la sfera. Il corpo di Alistair, a partire dalle venature, poi al petto e poi su tutto il corpo emanò luce propria e la luce diminuì solo mentre iniziava la mutazione.
    jpg
    Attorno ad Alistair cominciò a formarsi un tornado di sabbia...sabbia venuta da dove? Dal nulla? All'interno del tornando di sabbia si distinguevano due occhi rossi. Dopo circa una quindicina di secondi, la sabbia cessò di muoversi cadendo al suolo e posandosi formando un netto contrasto con il resto dell'erba. Al posto della strana forma umana in cui era diventato Alistair ora c'era una grande forma indistinta di sabbia. La creatura scrollò un braccio e tutta la sabbia cadde rivelando un arto particolarmente muscoloso, il palmo era molto più grande dell'avambraccio ma al posto delle dita c'erano artigli giganti. Circa trenta centimetri di lunghezza ciascuno per cinque centimetri di diametro. Scrollando l'altro braccio si mostrò la stessa identica cosa. Scrollando il resto del corpo si poteva notare un fisico del torace mediamente robusto che andava a fare da punto di passaggio ai muscoli delle gambe che erano longilinei e piccoli. A giudicare dalla struttura muscolare sembrava una mutazione adatta a movimenti scattanti e molto veloci, la velocità sembrava contraddistinguerlo anche in attacco e non solo in movimento. Con quei muscoli alle braccia i fendenti e le artigliate dovevano essere veramente fulminei. Inoltre, Alistair avvertì immediatamente che il suo battito cardiaco era accelerato. I suoi studi sapevano per certo che molte creature piccole, per reggere il ritmo di movimenti frenetici e rapidi, hanno battiti molto veloci. Quindi era facilmente ipotizzabile che in combattimento doveva essere un fulmine sia a spostarsi che ad attaccare, il tipo di avversario che te lo trovi davanti un secondo e alle spalla pronto a colpirti nel secondo successivo. In più, con un solo movimento delle dita, riusciva a muovere la sabbia e a farne arrivare dell'altra, ma da dove arrivava?
    Alzò entrambe le braccia e fece sollevare tutta la sabbia presente. Anche la terra normale sembrò essere attratta da quel richiamo ma si muoveva debolmente. Aumentato l'entità del potere legato al suo comando, i minerali si sgretolarono e la terra si separò dalle particelle d'acqua formando altra sabbia. Era così dunque che funzionava? Estraeva la sabbia dal terreno e dai minerali!?
    Provò subito un paio di test. Era in grado di far aggregare la sabbia e renderla rigida e compatta, quindi esattamente come per il wendigo, era in grado di creare forme con il suo elemento. Il solito globo di magia arcana si rivelò essere una sfera di sabbia. La mandò contro un tronco per vederne gli effetti. Le particelle di sabbia non aggregate non erano in gran che ma avevano provocato al tronco dell'albero una miriadi di minuscolissimi tagli superficiali, tanto che la corteccia si vedeva ancora, non era stata rimossa. Tuttavia provato sulla pelle umana o di qualche creatura si poteva immaginare che tutti quei tagli erano particolarmente fastidiosi.
    Usando i suoi nuovi artigli giganti cominciò a scavare una buca nel terreno, come immaginava riusciva ad agitare le braccia e a muoverle ad una velocità sorprendente tanto che sembravano un unico colore marrone chiaro di forme indistinte. Bastarono pochissimi secondi a celarlo completamente sotto terra e gli artigli fendevano praticamente tutto, anche forme più dure, ad esempio la roccia, che si incontravano scavando. Gli artigli del licantropo e del kerottero non arrivavano nemmeno lontanamente a quel livello di potenza. Inoltre sotto terra riusciva a sentire attraverso le vibrazioni trasmesse al terreno conigli che zampettavano, cervi, il fiume, tutto...a quanto pare questa mutazione era sensibile al tatto. Continuando a scavare notò che poteva spaziare da un'angolo all'altro del campo di battaglia in pochi istanti. Poteva anche essere usato per viaggiare sottoterra effettivamente, ma era più lento della corsa del mannaro. Tuttavia, fretta a parte, poteva essere utile viaggiare più lenti ma impossibili da percepire. Data la natura della talpa (mole) e gli artigli giganti (claw), Alistair sbucò dal terreno con la precisa decisione del nome per quella mutazione: molclaw! Sbucato dal terreno tornò normale, per poi raggiungere Adara (vicino a lui se lo aveva seguito o davanti all'entrata del villaggio se lo aveva aspettato).
    Scusa l'attesa. Sono pronto!
     
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    Adara;
    Adara ascoltò l'avvertimento del compagno di viaggio, se diceva che erano in pericolo si fidava poichè aveva avuto prova diquanto formidabile fosse il suo fiuto e il suo udito.
    Sembrava possedere anche una specie di sesto senso tipico di mlti animali che riuscivano ad avvertire distastri ancor prima che avvenissero, sicuramente un effetto collaterale di tutte le trasformazioni che aveva assimilato.
    Se dice che siamo nei guai mi fido, allontaniamoci il più possibile da qui
    Affermò la maga mentre osservava per l'ennesima volta la mutazione in lupo di alistair, era imponenete ma on incuteva timore come facevano gli altri lupi mannari.
    Sicuramente era dovuto al suo autocontrollo su quelle entità anmalesche ma esisteva la possibilità che gli istinti avessero la meglio su di lui in certe condizioni? calmata la situazione glielo avrebbe chiesto.

    Un altra nota che divertì la maga fu il ruggito che usò per calmare quel rifiuto umano che stavano proteggendo, vederlo calmo e tranquillo una volta tanto era incredibilmente soddisfacente.
    Sorrise mentre seguiva il mannaro, i venti che la circondavano le permettevano di tenere testa a quella sua velocità ma pensò che forse esisteva un modo di raggiungere vette ancora più alte.
    Al come ci avrebbe pensato poi dal momento che finchè non portavano al sicuo quell'uomo non sisarebbero sentiti con la coscienza a posto.
    I rami e ogni ostacolo incontrato dalla maga venivano fatti a pezzi dalle lame di vento che giravano vorticosamente intorno al suo corpo sminuzzando in piccolissimi pezzi anche i frammenti di foglia più piccoli.
    Non se la cavava poi così male in fin dei conti.

    Arrivati nei pressi di un villaggio il nobile si sentì in diritto di parlare di nuovo con quel tono poco educato che l'aveva contraddistinto sin da subito.
    Adara si stava già preparando a spaventarlo con una illusione quando il suo compagno le risparmiò la fatica di pensare a qualcosa di abbastanza spaventoso da far desistere il loro stolto interlocutore.
    MUtando in Kerottero usò uno strano polline da chissà quali effetti, quell'uomo diventò di colpo incapace di parlare normalmente:adesso nessuno l'avrebbe creduto anche se avesse spifferato tutto.
    La maga non ebbe il tempo di complimentarsi per l'ottimo lavoro svolto che Alistair si incamminò per chissà quale meta:l'avrebbe seguito poichè poteva essere un qualcosa legato alla razza dei mutaforma.
    All'inizio non faceva altro che annusare il terreno mentre la maga supervisionava tutto 5 metri più in alto, cosa stava cercando?
    Avrebbe osservato fino alla fine in ogni caso poichè non voleva lasciare nulla di intentato nel suo studio di quella razza, ogni dettaglio era importante e poteva nasocndere chissà quali scoperte.
    Dopo tanto tempo la paziente maga venne ricompensata poichè osservò attraverso quale processo i mutaforma assimilavano una nuova mutazione.
    Da quello che aveva osservato estraevano parte dello spirito di un animale per assumere il suo aspetto fisico, opportunamente modificato, e lo legavano a elementi particolari.
    Questa generava due domande:
    La prima era se possedevano quegli elementi sin dall'inizio così da poterli legare ad una forma animale perchè non usarli senza bisogno di cambiare forma?dovevano esserci delle questioni di compatibilità estremamente complesse che la maga avrebbe dovuto esplorare.
    La seconda domanda era riguardante quei denti comparsi sul suo volto e quelle linee, non era nulla di paragonabile alle razze presenti su eyridia e studiare quell'aspetto avrebbe richiesto olto più impego del previsto.

    Dopo la mutazione osservò il mutaforma provare diverse tecniche assorbendo avidamente ogni cosa che lei potesse emulare ed escludendo quello che già sapeva fare.
    Molte cose rientravano già nelle sue facoltà e inventario.
    Tutto tranne la buca poichè avrebbe richiesto una padronanza della terra che lei non possedeva oltre ad essere fin troppo dispendioso dal punto di vista energetico.
    Alla frase del compagno di viaggio la maga rispose, sollevata 5 meri sopra la sua testa
    Non preoccuparti, è stato molto interessante osservare il processo di assimilazione di nuove forme inoltre devo dire che fino ad ora questa è la mia preferita
    Al contrario di tutto ciò che aveva visto fino a quel momento la talpa, esteticamente, era la cosa più si avvicinava ai parametri di Adara circa la bellezza.
    Detto questo fece segno ad Alistair di dirigersi verso il villaggio, poteva vederlo da dove si trovava senza contare che dove procurarsi almeno qualcosa per contenere tutto ciò che le sarebbe servito durante il loro viaggio.
    Si trovava a pochi minuti di viaggio da dove si trovavano e anche se erano lontani dall'ora di pranzo la maga voleva almeno rimediare qualche erba da usare in giornata.
    Che tipo di sapori preferisci?più tardi andrò a cercare delle erbe e avere un idea di base sarebbe molto utile
    Attese una risposta prima di partire, preferiva mandare il mutaforma in avanscoperta e coprirgli le spalle così da essere sempre al massimo dell'efficienza nel caso di sorprese poco piacevoli da parte di quella entità malevola, e talvolta benevola, chiamata fato.
     
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    Alistair;
    Il potere della nuova mutazione pulsava dentro di Alistair quando si avvicinò alla sua compagna per tornare al villaggio. A quanto pare l'aveva seguito nella sua impresa ed era stata ad osservare l'intero processo di ricerca, di assimilazione, di trasformazione e di simulazione delle facoltà acquisite.
    A quanto pare per Adara era stato un vero piacere quello di assistere al processo e riteneva anche che quella fosse la sua forma preferita, anche se non aveva ancora visto la forma wendigo. Dopo essersi ricongiunti, tornarono insieme al villaggio. Mentre la donna faceva i suoi acquisti, chiede ad Alistair che tipo di sapori preferiva.
    Il fatto era che, per Alistair, quella era una domanda molto difficile. Tra gli elfi non si usava mangiare carne e quindi non si utilizzavano erbe o spezie per dare sapore. Tra gli elfi si mangiava solo roba vegetale e dal sapore naturale, non si utilizzava alterare il gusto originale di ciò che si andava a mangiare. In linea di massima, Alistair non conosceva nemmeno il sapore delle spezie. Per la maggior parte era un'informazione che aveva acquisito con lo studio di botanica e delle varie pianti imparando a riconoscerne molte solo per l'uso che ne facevano gli esseri umani come condimento per il cibo.
    Era anche vero che le sue abitudini alimentari erano molto cambiate da quando aveva lasciato il regno degli elfi. Ora la sua dieta era quasi interamente di carne, ma era anche perché era il modo più facile di ottenere il cibo attraverso le sue mutazioni, che quasi interamente era per la forma mannara, che possedeva da molto più tempo e la usava ormai come mutazione di base.
    Comunque, la dieta a base di carne fatta con le mutazioni non prevedeva mai nessun aroma e nessuna spezia. Molto semplicemente era catturare una preda e mangiarla. Di rado, come la sera prima, poteva capitare qualcosa di diverso come doverla cucinare sul fuoco ma era comunque un evento speciale dettato dal fatto che stava cenando insieme a lei e ne stava condividendo la preda, altrimenti l'avrebbe mangiata cruda mantenendo la forma del lupo.
    Ora che gli veniva fatta quella domanda, però, come avrebbe risposto? Di sicuro, come Adara aveva detto la sera prima, ci teneva a cucinare lei e per tanto doveva essere una cosa che non avrebbe rinunciato facilmente. In ogni caso per lei quella domanda era solo per avere un'idea dei suoi gusti, e quindi non doveva essere un problema essere sincero e dire la verità.
    Non ho nessuna preferenza, sono cresciuto tra gli elfi e loro non la usano, le mie abitudini alimentari sono cambiate da quando mi sono messo in viaggio, ma avendo a disposizione le mutazioni non ho mai condito o cucinato nulla. Segui i tuoi di gusti...se nel corso del tempo svilupperò apprezzamenti o preferenze te lo farò sapere!
    In questo modo poté lasciare piena libertà alla ragazza di scegliere i sapori che preferiva. Visto che si parlava di acquisti, Alistair non leggeva da molto tempo e cominciava a sentirne un po' la mancanza quindi andò in giro a cercare un modo per leggere un po'.
    Un paesino piccolo come quello non aveva praticamente nessuna libreria e ciò rappresentava un piccolo problema nel recupero di libri. Tuttavia, in una piccola bottega nel centro del villaggio x'era un paio di testi semplici tra cui una storiella per ragazzini. Alistair non aveva soldi e praticamente non aveva modo di prenderlo se non rubarlo ma, dato che era una cosa che escludeva tassativamente e che se l'avesse comprato non avrebbe avuto modo di portarlo con se con tutte le sue mutazioni, aveva bisogno di una biblioteca o qualcosa del genere dove poter leggere al momento senza dover portare via il testo.
    In questi casi c'è sempre un sistema molto semplice ma anche estremamente utile: chiedere informazioni.
    Sarebbe stato sgarbato chiedere ad un uomo che vende libri se c'era una biblioteca, lo poteva considerare un'insulto alla sua merce. Per tanto, uscì dal negozio senza prendere nulla e si diresse nel centro abitato per chiedere a qualcuno. Domandò ad un uomo che sembrava colto se ci fosse una biblioteca o un posto per consultare qualche testo per avere informazioni. Essendo molto piccolo come villaggio, avevano una piccolissima biblioteca di consultazione nel municipio. L'edificio in legno al centro della città di fronte alla guardia cittadina. Alistair ringraziò educatamente e si diresse verso l'edificio indicatogli. Era piccolo e in legno, probabilmente il primo edificio edificato in quell'area.
    Entrò al suo interno e trovò un banco davanti all'ingresso con un uomo intento a scrivere.
    Buongiorno! Volevo consultare un testo dai vostri archivi.
    Non sapeva ancora cosa volesse leggere e a cosa fosse interessato, perciò rimase sul vago. In risposta, il suo interlocutore, gli disse dove poteva trovare i testi e, ringraziando, il mutaforma vi si diresse.
    Trovato l'archivio, diede un'occhiata in giro. C'erano delle piante degli edifici, una mappa della zona, una pianta della città, dati di possesso, di acquisto, una lista degli abitanti, atti notarili, registro delle contabilità, leggi, direttiva di adeguamento dettate dal castello di Hollet, lista dei ricercati...lista dei ricercati?
    Quello poteva essere un testo utile. Se avrebbero dovuto continuare a viaggiare insieme Adara avrebbe dovuto comprare spesso qualcosa e per tanto le servivano soldi. Quel testo poteva essere utile visto che era soltanto una copia, quel tipo di volume infatti, non era relativo ai ricercati di una sola città, specialmente per un paese così piccolo, non poteva essere tanto voluminoso, ma era dato direttamente dall'elenco dei manifesti del regno.
    Avendo una mente e una memoria ben temprata dai suoi studi, diede un'attenta analisi dei vari volti e dei loro nomi, se mai avessero avuto bisogno di denaro, potevano cercarne qualcuno e alzare il loro budget. Dopo averne memorizzati un bel po' e ritenendo che potesse bastare, pensò anche che avrebbero potuto sbrigare lavoretti in cambio di merce, se proprio dovevano, quindi potevano esserci altre soluzioni. Si sapeva, comunque, che catturare ricercati era molto più redditizio ed inoltre per due maghi era la cosa più facile e semplice da fare.
    Uscito dallo stabile tornò dove si era separato con la sua compagna di viaggio. Attese quindi nei paraggi che tutto fosse pronto in modo da partire non appena fosse stato il momento.
     
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    Adara;
    La maga si sentì rispondere qualcosa che non avrebbe mai immaginato:Alistair non aveva mai assaporato un piatto condito da alcun tipo di spezia.
    Era suo dovere istruirlo sull'argomento nel corso del loro viaggio insieme ma per ora doveva basarsi solo sul suo gusto personale così avrebbe puntato a sapori piccanti e vivaci.
    Le sembrava di aver visto alcune erbe di quel tipo mentre correva ma non poteva saperlo finchè non svolgeva un analisi più approfondita ma almeno aveva deciso cosa prendere durante la sua camminata nei boschi o durante la passeggiata nel villaggio.
    Talvolta quei piccoli centri avevano delle varietà inaspettate e rarissime tanto che ci si chiedeva come diavolo facessero ad averle se stavano sempre rinchiusi fra quelle quatrto capanne.
    Lipotesi della maga era che qualcuno prendesse quell'onere e venisse pagato profumatamente per farlo.

    Raggiunto il villaggio Alistair andò chissà dove a sbrigare chissà quali faccende ma la maga non poteva e non voleva sembrare una stalker così decise che avrebbe controllato il villaggio per vedere se c'era qualcosa di interessante da fare o vedere.
    Di mercati non ne aveva visti e anche i mercanti sembravano spariti ma qualcuno che vendeva merce doveva esserci, c'era sempre qualcuno che svolegva quel compito.
    Quel qualcuno non si trovava da nessuna parte così la maga si rassegnò all'inevitabile:avrebbe dovuto ricorrere alla magia della terra per creare ogni notte la giusta ttrezzatura o chiedere al comapgno di materializzarlo con l'energia arcana.
    Se la prima cosa era disposta a farla la seconda no, non le piaceva dipendere da qualcuno e ancor meno da persone che non voleva la considerassero debole o incompleta.

    Stava per arrendersi e l'idea di tornare all'entrata del villaggio era sempre più forte nella sua mente quando un vecchietto alquanto basso e calvo le si avvicinò osservandola con una certa insistenza.
    Questa cosa metteva un pò a disagio la maga che chiese all'individuo
    Posso chiedere come mai mi fissate in questo modo?
    Il vecchietto sembrò ridestarsi come da un lungo sonno o da profondi pensieri rispondendo che lei assomigliava molto ad una persona vista in quel villaggio tanto tempo fa.
    Aggiunse che viaggiava insieme ad un uomo dall'aspetto nobile entrambi avevano aiutato molto il villaggio in quell'anno di carestia in molti modi e tutt'ora speravano in un loro ritorno per ringraziarli.
    Una doona che assomigliava molto ad Adara?poteva essere la madree l'ipotesi non era poi così incredibile visto che anche la descrizione dell'uomo sembrava coincidere con quella del padre che aveva sicuramente una figura nobile.
    La maga chiese al vecchiettodi descrivere tutti i dettagli che ricordava della coppia e dopo averlo ascoltato si ocnvinse che i suoi genitori erano passati di li.
    Il suo interlocutore aggiunse anche che avevano vissuto in una piccola capanna mezza distrutta ai confini del villaggio, la fortuna sembrava girare dalla sua parte finalmente.
    Ringraziò il vecchietto e si diresse verso il luogo che le aveva descritto.

    Le ci vollero 30 minuti di viaggio per arrivare ai confini del villaggio e cominciare a intravedere la casa eun campo talmente incolto da sembrare irrecuperabile, che avessero tentato di stabilirsi li i primi tempi?non poteva dirlo ocn certezza ma c'erano chiari segni che quel campo, almeno inizialmente, fossero stati arati e seminati.
    Decise di ignorare il campo che ora non era altro che un ammasso di erbacce e buche scavate da talpe.
    La casa era davvero una baracca e l'esterno era davvero mal tenuto ma forse l'interno era un pò più gradevole così decise di entrare anche sperando di trovare qualcosa che appartenesse alla madre, Alistair forse avrebbe potuto farci qualcosa inoltre voleva tenerlo come un ricordo per pensare ai bei vecchi tempi.
    Aprì la porta e vide una stanza con il minimo indispensabile anche se molto in disordine e molti oggetti rotti quasi fosse passato un uragano da quelle parti:erano stai attaccati?.
    La risposta era ovviamente positiva poichè non si poteva spiegare altrimenti la presenza di un grosso buco circolare su un muro dela costruzione.
    Quel buco aveva ai bordi fusi segno che si era trattato di una cavita creata col fuoco e viste le sue dimensioni doveva essere stata usata una tecnica che Adara aveva visto usare dalla madre una volta:una combinazione estremamente potente di aria e fuoco.
    Tale tecnica era da Adara soprannominata l'alito del drago poichè era quella l'impressione che dava la prima volta che la si osservava, una tecnica stupenda che anche lei un giorno sperava di poter usare.
    Con quella tecnica poteva carbonizzare quanti avversari voleva anche se dotati di scudi e armatura di ottima qualità, una vera e propria tecnica mirata al massacro di un grosso numero di nemici.
    Si guardò intorno in cerca di qualcosa da portare con se come ricordo della madre ma l'unica cosa che notò fu un fazzoletto che la maga ricordava di aver creato tempo addietro per lei:per lasciarlo li voleva dire che nemmeno i suoi genitori potevano tenere testa a chi li inseguiva.
    Prese quel piccolo pezzo di stoffa, evidentemente opera di un principiante, decorato con quelli che voelvano essere fiori tipici del bosco intorno alla scuola di Hollet e decise che magari Alistair poteva essergli d'aiuto.

    Uscì dalla casa sperando che i suoi genitori fossero al sicuro e chiuse la porta dietro di se, almeno poteva sperare di capire qualcosa grazie a quello che aveva trovato.
    Richiuse la porta dietro di se e tornò all'entrata del villaggio sapendo che ovunque si trovassero i suoi avevano incontrato qualcuno di talmente forte da costringerli alla fuga e ciò non prometteva nulla di buono.

    Arrivò all'entrata del villaggio abbastanza in fretta e, anche se non aveva trovato quello che cercava in origine, attese il ritorno di Alistair pensando al modo migliore di chiedergli aiuto per la sua ricerca.


    Edited by evil-naraku - 21/6/2014, 13:59
     
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    Zero;
    Zero aveva da poco lasciato il piccolo villaggio situato a sud-est del castello di Hollet. Si era fermato per una piccola sosta e per fare provviste. Non sapeva ancora bene come fare per esaudire il volere del suo maestro,ma era determinato a migliorare le sue capacità magiche per diventare più forte. Se ne stava appollaiato sul ramo robusto di un albero poco fuori l'entrata del villaggio,con la gamba destra penzoloni che dondolava avanti e indietro. C'era un gran viavai da quelle parti,eppure un piccolo villaggio come quello non poteva offrire molto. A colpirlo però fu una ragazza dai lunghi capelli bianchi che se ne stava lì da sola senza far nulla,avvolta dai suoi pensieri.
    Forse aspetta qualcuno. pensò.
    Trascorsero vari minuti e la ragazza era ancora lì ferma e imperterrita senza dare segni di alcun genere.
    Zero si sporse di poco dall'albero per osservarla meglio.
    I suoi occhi erano rossi come il fuoco e intorno alla sua figura era possibile avvertire un alquanto elevato potenziale magico.
    Il ragazzo rimase sorpreso,anche se solo per un secondo. Non era certo sua abitudine mostrare le sue emozioni.
    Gli venne in mente la strana idea di intraprendere il suo viaggio con lei. Con le sue capacità e il suo aiuto sarebbe sicuramente riuscito nel suo intento e il suo maestro sarebbe stato fiero di lui.
    Ci pensò su per un breve lasso di tempo,chiedendosi se fosse davvero la cosa giusta da fare e alla fine si convinse che tentare non gli costava nulla.
    Così si calò giù dal ramo agilmente,si ripulì meglio che poté e poi cominciò a camminare verso la ragazza.
    Che cosa le dovrei dire? continuava a chiedersi,senza trovare una risposta.
    Si ritrovò troppo presto di fronte a lei e fu colto da un improvviso vuoto di memoria.
    Scosse la testa ricordandosi perché era lì.
    Salve! azzardò,ma si sentì subito terribilmente impacciato.
    Non era questo il suo campo,di certo. Avrebbe decisamente preferito uno scontro al dover chiedere aiuto ad una donna,ma questa era un occasione da non perdere.

     
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    Alistair;
    Dopo aver terminato la lettura dei ricercati e quei pochi quanto nulli affari che lo potessero trattenere in un villaggio era tornato nel punto in cui si sarebbe dovuto incontrare con Adara. Probabilmente il tempo che era trascorso le doveva essere più che sufficiente a trovare tutto ciò di cui aveva bisogno per rimettersi nuovamente in marcia ma dal punto in cui avevano parlato l'ultima volta non si vedeva nessuno.
    Era probabile che alla sua compagna servisse più tempo per finire gli acquisti. Anche se al mago sembrava tutto molto strano. Era vero che conosceva ben poco sulle spezie e sulle erbe aromatiche ma aveva studiato abbastanza da sapere che per avere l'occorrente per poter insaporire i piatti anche partendo da zero, e quindi non avendo niente, non ci voleva così tanto.
    Inizialmente attese li intorno pazientemente. Si mise poggiato sulle pareti in legno di una delle abitazioni del villaggio e guardava i passanti. In un posto così piccolo, tutti si conoscono e gli stranieri risultano evidenti come una lucciola solitaria nel buio e per tanto. Alistair li veniva adocchiato da tutti. Eppure non aveva certo la faccia del criminale. Se si indossavano abiti da cacciatore o da mago non era un problema per la gente se ti fermavi qualche ora in un villaggio. Il problema è se si avevano vestiti da bandito. Si riconoscevano per essere abbastanza anonime e scure per potersi mimetizzare tra la folla e compiere un furto. Ma i suoi abiti non era certo di quel tipo. Molti maghi erano anche viaggiatori e nomadi quindi non doveva essere poi così strana la sua permanenza li, eppure continuava ad avere su di se i loro sguardi e intanto il tempo passava senza che ci fosse alcuna traccia della sua compagna di viaggio. Decise quindi di coprirsi il naso fingendo di grattarsi e compì una mutazione parziale limitata solo al naso del licantropo e cominciò ad annusare l'aria in cerca della ragazza. Le tracce partivano da dove era lui e disegnavano un percorso all'interno del villaggio. Doveva averle lasciate mentre comprava le sue cose e sbrigava i suoi affari. Poi però conducevano fuori dal villaggio verso nord. Alistair quindi si diresse verso l'uscita del villaggio nella direzione in cui andavano le tracce della sua compagna. Dovette abbandonare la sua mutazione seppur parziale per non andarsene in giro con la mano al naso e destare una dose maggiore di sospetti rispetto a quelli che già stava attirando su di se. Per questo dovette procedere a memoria su dove aveva percepito l'odore. Appena fuori dal villaggio avrebbe potuto trasformarsi e cominciare le ricerche in modo più appropriato.
    Quando arrivò al confine la vide ferma sull'ingresso e con un uomo di razza elfica che la stava avvicinando. Inizialmente fu spinto dall'istinto di trasformarsi e aggredire quell'elfo, poteva avere cattive intenzioni e se doveva viaggiare insieme a quella donna avrebbe dovuto quantomeno esserle di supporto in modo da potersi aiutare reciprocamente. Stava quasi per scattare e procedere con la trasformazione quando l'elfo disse semplicemente "Salve" in modo anche un po impacciato e alquanto timido.
    Da un simile atteggiamento non si evinceva certo un intento aggressivo. Per tanto Alistair si avvicinò compostamente a loro senza dire nulla e rimanendo un po' in disparte. Non sapeva ancora cosa voleva l'elfo ma probabilmente voleva chiedere qualcosa ad Adara, quindi era meglio lasciarlo fare.
     
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    Adara;
    La maga attendeva il ritorno del mutaforma così da poter capire se l'indizio da lei trovato poteva essere di una qualche utilità ai fini della sua ricerca oltre che un prezioso cimelio per lei.

    Durante l'attesa avverti di essere osservata ma non era il tipo di sguardo che la metteva in allarme, affidandosi al suo intuito poteva ipotizzare che fosse qualcuno troppo timido per avvicinarsi o la stava studiando per chissà quali motivi.
    Il dubbio della maga ebbe una risposta quando vide un elfo avvicinarsi e salutarla, sembrava timido o semplicemente non era abituato a trattare con le donne.
    A ciò avrebbe pensato in seguito ma ora doveva almeno rispondere al suo nuovo interlocutore
    Buongiorno, in cosa posso esserle utile?
    La voce era come sempre cordiale contornata da una espressione gentile e un aspetto quasi nobile visto da un certo punto di vista.
    Avvertì anche a presenza del mutaforma vicino a lei, probabilmente stava aspettando che rispondesse alle domande che il giovane voleva fargli inoltre forse era pronto ad agire in caso di bisogno.

    Apprezzava il pensiero del compagno di viaggio ma, per fortuna, quel giovane uomo sembrava innocuo per la maga che comunque aveva diversi modi per proteggersi alcuni più complessi di altri.


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    Zero;
    La ragazza non si scompose persino dopo che gli chiese cosa mai volesse da lei. Allo stesso tempo si era avvicinato ai due un uomo che all'inizio sembrava volesse sbranarlo vivo ma non appena fu abbastanza vicino per cogliere le buone intenzioni di Zero si quietò restando in disparte,cosa che rallegrò di molto il ragazzo,in quanto comunicare apertamente con una persona era già molto difficile. Io sono Zero...Ho avvertito che lei è una maga e io mi trovo in questi boschi su commissione del mio maestro per padroneggiare al meglio le capacità magiche di base che mi sono state insegnate da lui. Quello che volevo chiederle,è improvviso e senza alcun guadagno per lei,me ne rendo conto,ma se solo potessi unirmi a voi nel vostro viaggio per riuscire al meglio nei miei scopi,ve ne sarei grato. Parlò tutto di un fiato,cercando di spiegare tutto più brevemente possibile. Solo dopo capì che forse la ragazza era già in viaggio in compagnia dell'uomo alle sue spalle,che dal canto suo non proferiva parola.
    L'elfo sentì l'irrefrenabile voglia di lisciarsi le orecchie fino alla punta,segno del suo nervosismo. Ancora una volta si ritrovò a desiderare di essere in un campo di battaglia piuttosto che sotto lo sguardo indagatore di un tipo losco come quello e ad elemosinare l'aiuto di una giovane maga.
    Probabilmente viaggiando con lei avrebbe anche imparato a rapportarsi civilmente con gli altri,oltre che a migliorare nell'ambito della magia.
    L'idea di viaggiare con l'oscuro figuro dietro di lei però,non gli faceva fare i salti di gioia. Sembrava tutto tranne che umano. Lo rendeva nervoso a tal punto da poter sentire i suoi pugnali vibrare nel fodero. Forse era solo troppo scettico.
    Attendeva con ansia la risposta della maga che non tardò molto a giungere.
     
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    Alistair;
    Alistair stava abbastanza lontano dai due per non immischiarsi ma era anche sufficientemente vicino da comprendere diverse cose. Innanzitutto l'elfo non era solo impacciato, non era un esperto cultore dei rapporti sociali per questo si sentiva in seria difficoltà, inoltre molte cose che in un rapporto comunitario sarebbe bene tenere per se, nel ragazzo emergevano visibilmente a chiunque gli stava attorno.
    Dalle sue stesse labbra uscì il motivo per cui aveva avvicinato Adara. Voleva unirsi a lei perché aveva percepito il suo potenziale magico e voleva imparare le arti magiche di base. Se era in grado di percepire il potenziale delle persone era un bene per Alistair non stargli vicino. Considerando che si trovava in difficoltà a parlare con la maga, se percepiva il potenziale magico di Alistair che attualmente aveva ben cinque creature dentro di se di cui una un predatore arcano potrebbe aver avuto paura di lui, e considerando come lo guardava, probabilmente era innervosito dalla presenza del mutaforma già da ora. Purtroppo però, Alistair e Adara stavano già viaggiando insieme. L'elfo poteva essere dei loro, se non li rallentava, ma dubitava seriamente che un elfo senza un brocco di Mithlond potesse andare alla velocità di un lupo mannaro a meno che non avesse qualche potere particolare che glielo consentisse. Comunque se voleva aggregarsi ai due maghi, che stava diventando un gruppo di maghi visto che anche lui aveva della magia di base, doveva sapere che avrebbe dovuto viaggiare con Adara e anche con Alistair. Sperava solo che nel percepire i suoi poteri non fuggisse via terrorizzato. Per saperlo non restava che provare. Alistair si avvicinò ai due e, rivolgendosi ad Adara, disse:
    Per quanto mi riguarda può unirsi a noi, se non hai nulla in contrario. Se non è in grado di reggere la nostra velocità di marcia, lo porto in groppa io!
    Attese che la compagna potesse dire la sua e poi lasciò marinare la situazione per qualche secondo, visto che l'elfo era in gradi di percepire il potenziale magico doveva imparare a convivere con Alistair che ne era come se ne avesse per sei: Alistair, antropomorfo, licantropo, wendigo, kerottero e molclaw. E che sicuramente nel corso del loro viaggio ne avrebbe acquisito sempre di più.
    Comunque ciò che lo preoccupava era un'altra cosa, se Adara doveva essere andata a fare scorte per il viaggio, come mai si era esposta fuori dal villaggio, poteva probabilmente aver cercato fuori delle erbe, ma non ne aveva con se, qualcosa l'aveva trattenuta. Inoltre era un'abile occultatrice di emozioni, ma Alistair era un bravissimo osservatore e riusciva a percepire che c'era una sorta di emozione pulsante in lei, era successo qualcosa che l'aveva smossa. Qualcosa di cui Alistair non era ancora stato messo al corrente.
    Comunque, se l'elfo doveva venire con loro doveva anche essere messo al corrente dei loro piani. Non sarebbe stato affatto giusto che Adara e Alistair dovevano essere a conoscenza dei motivi del loro viaggio, delle rotte e degli obiettivi e il giovane Zero, invece, no. Innanzitutto dovevano capire se potevano fidarsi di lui e se era sufficientemente saggio e prudente portarlo con loro nel viaggio e poi avrebbero dovuto condividere con lui i dettagli di ciò che stava coinvolgendo più persone unendole nello stesso viaggio.
    Parlando a tutti, quindi, disse:
    Se deve unirsi a noi, signor Zero, suggerirei di fermarci nel villaggio una notte e mettere al tavolo le trattative per una buona convivenza durante il viaggio. Così, noi tre, tutti, potremmo valutare bene questa scelta e prendere la decisione migliore. C'è un'osteria vicino al centro del villaggio con delle camere al piano di sopra. Non è il massimo della comodità ma non credo che sia un problema per chi è già abituato a dormire nella foresta! Cosa ne dite?
     
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    Adara;
    Adara non rimase sorpresa dal fatto che il giovane mago volesse amplificare le sue capacità magiche ma che volesse viaggiare con lei a quello scopo?Poteva anche insegnargli un trucchetto o due e forse apprenderne qualcuno dal suo interlocutore volendo non sarebbe stato poi così male.
    Il problema era che la sua presenza poteva interferire con la sua "ricerca" sul mutaforma quindi doveva analizzare bene la situazione prima di rispondere e la risposta di Alistair rafforzò quell'opinione.
    Il ragazzo poteva essere timido e trovare difficoltà a parlare con lei ma sembrava anche già avere in qualche modo terrore di Alistair e ciò rappresentava un problema:se avesse dovuto scegliere tra i due quell'elfo sarebbe stato scartato di sicuro vista la curiosità della maga circa il mutaforma.

    Il suo compagno di viaggio si offrì di portarlo in groppa se non riusciva a tenere il passo ma il problema era un altro:una volta conosciuta la natura di Alistair sarebbe stato ancora della stessa opinione?.
    Mi sembra una buona soluzione ma a parte questo credo ci siano altri dettagli da discutere e credo che il mio compagno di viaggio sia della stessa opinione
    Rispose la maga per poi ascoltare la proposta del mutaforma e annuire per confermare quella linea d'azione che sembrava ad ora la più saggia.
    Doveva anche ancora chiedere ad Alistair se poteva fare qualcosa circa la probabile pista che aveva trovato e l'avrebbe fatto alla riunione di gruppo che avrebbe avuto luogo quella sera.
    Mentre discuteremo delle nuove regole vorrei anche chiederti un favore, riguarda il motivo per cui mi sono messa in viaggio
    Aggiunse la maga rivolta ad Alistair certa della bontà d'animo del mutaforma:ormai viaggiavano insieme da un pò e sicuramente avrebbe accettato di seguire una pista di quel genere.
    In fin dei conti lui cercava mutazioni e quelle poteva trovarle in qualsiasi luogo quindi il percorso non gli costava nulla lasciarlo alla maga, inoltre se l'elfo si fosse unito a loro sarebbe stato per imparare a potenziare la sua magia quindi anche a lui non serviva per forza un itinerario specifico.

    In attesa che la situazione si sviluppasse ulteriormente la maga notò che si era fatta ora di pranzare e il sole cominciava ad essere alto nel cielo causando una calura poco sopportabile.
    Non aveva particolarmente fame ma non poteva escludere l'ipotesi che uno dei due uomini ne avesse ma evitò di esprimere quel pensiero lasciando la scelta della locanda e del tempismo ad Alistair.
    Decise che solo dopo aver visto la disponibilità dell'elfo avrebbe chiesto ad Alistair di aiutarla nella ricerca dei suoi genitori.


    Edited by evil-naraku - 22/6/2014, 20:53
     
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    Zero;
    I due sembravano davvero reticenti ad aggiungere al gruppo un elfo apparentemente inutile. Sinceramente lo sottovalutavano e questo gli faceva saltare i nervi. Forse aveva sbagliato ad aprirsi in quel modo a qualcuno,doveva rimanere il solito ragazzo invisibile e impenetrabile.
    Inoltre quando l'uomo si avvicinò per colloquiare,la sua essenza parve riempire tutto l'ambiente circostante,anche se si trattava di una foresta sconfinata.
    Nonostante si trovasse in un luogo che solitamente gli infondeva gioia e pace,accanto a quell'uomo sembrava che tutto venisse annullato dalla sua presenza lì. Zero non capiva da cosa dipendesse esattamente questa sua 'aura nera' ma doveva trattarsi sicuramente qualcosa di raro,con cui non aveva mai avuto a che fare.
    La sua vicinanza gli fece venire il mal di testa,tanto da doversi stringere la cima del naso per contenere il dolore. Era una sensazione orribile e in più contribuiva a far calare il livello di fiducia che Zero provava nei confronti di quel misterioso figuro.
    Se era questo quello che doveva sopportare per riuscire nei suoi intenti,durante il viaggio con i due,lo avrebbe sopportato. Niente lo avrebbe scostato dai suoi obbiettivi.
    L'uomo parlò riferendosi a Zero. Secondo lui,l'elfo non avrebbe potuto stare al loro passo,ne correre velocemente quanto i due.
    Si offrì addirittura di portarlo in groppa.
    In groppa? Pensò allarmato.
    Non ci pensava proprio a salire su qualsiasi cosa fosse quel tipo.
    Poteva tranquillamente affidarsi alle sue gambe. D'altronde era ben allenato in corsa,non avrebbe avuto problemi a stare al loro passo.
    Si chiese invece,quale fosse la tecnica con la quale una ragazza esile come quella che aveva di fronte,potesse correre alla velocità di un essere apparentemente veloce e un elfo ben allenato.
    I minuti erano passati velocemente,il sole era alto in cielo e Zero sentiva un leggero languorino.
    L'uomo aveva avanzato la proposta di fermarsi per una notte in quel villaggio per discutere dei dettagli del viaggio se lui si fosse unito a loro.
    Si parlava di una vecchia taverna più o meno al centro del villaggio che avrebbe potuto ospitarli per quella notte. L'elfo si chiese se avesse abbastanza monete per permettersi un tale lusso. Solitamente si accontentava di dormire appollaiato sugli alberi e questo di certo non gli dispiaceva.
    La ragazza acconsentì alla proposta. Zero prese una grande boccata d'aria.
    Per me va bene. intimò ad entrambi.
    Soppesò il sacchetto di cuoio che teneva di fianco,contenente poche monete e sperò che bastassero per quella locanda.
    Quando volete. fece un gesto di riverenza pronto a seguirli a debita distanza dall'uomo che lo infastidiva mentalmente.
    Sarebbe stato interessante scoprire le storie di quei due stranieri e altrettanto lo sarebbe stato attraversare la Foresta Alisan con un gruppo così variegato.
    Stranamente questa cosa lo eccitava. Non vedeva l'ora che venisse il mattino seguente per intraprendere questo viaggio.
    Non doveva far altro che aspettare e vedere con chi avrebbe avuto a che fare.
     
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    Alistair;
    Entrambi i suoi interlocutori accettarono l'idea di pernottare come aveva suggerito Alistair e per tanto, facendo educatamente strada, il mutaforma condusse i due alla taverna andando a parlare con l'oste per farsi avere una camera. Restando in disparte dai due, in modo da non far pesare ne sulle economie di Adara che doveva occuparsi di spezie e erbe varia, ne su quelle del neo-acquisito Zero. Nessuno doveva patire le conseguenze negative di quel pernottamento e per tanto, Alistair, cercò di giungere ad una trattativa con il proprietario della locanda, avrebbero usato la stanza per una notte e lui avrebbe fornito loro un legname pregiato che sarebbe servito in modo eccellente per il riscaldamento riscaldando di più e durando più a lungo della legna comune. L'oste era scettico e per tanto, Alistair dovette fingere di andarlo a recuperare fuori dalla locanda.
    Fece segno ai suoi compagni di aspettarlo li, poi andò fuori e, mutandosi in kerottero ben attento a non essere visto da occhi indiscreti, creò il legno che serviva. Lo mostrò all'oste usando la magia arcana per generare una piccola fiamma. La dimostrazione fu estremamente convincente, in fondo il legno proposto per lo scambia aveva davvero doti molto migliori di quello comune. Così, Alistair procurò a tutti un pernottamento che non avrebbe gravato sui coefficienti economici di nessuno, tanto meno su quelli del mutaforma che non aveva nemmeno un soldo e che non voleva farsi debiti nei confronti di nessuno.
    Ottenuto il via libera, poterono salire al piano di sopra tramite una rampa di scale in legno con un montante di ritorno. Era una bella soluzione per un edificio così piccolo, risparmiava molto spazio. Le camere non erano molte ed erano tutte occupate, per tanto due uomini e una donna avrebbero dovuto dormire nella stessa stanza. Non c'era nessun bisogno di prendere la cosa negativamente ne per il personale, ne per i componenti del gruppo, dormire nella foresta in tre e dormire in una stanza in tre è la stessa cosa, inoltre Alistair poteva dormire sul pavimento come licantropo, ormai si rifiutava di dormire da umano in modo da sfruttare le doti sensoriali per percepire eventuali minacce. Non stava scritto da nessuna parte che dormire al chiuso e al coperto garantiva una maggiore protezione. Molti furti e assassini avvenivano più nelle locande che nelle foreste.
    Sistematisi nella stanza, Alistair andò ad aprire la finestra per far areare la camera. Dopo che tutta la compagnia era dentro e la porta fu chiusa era giunto il momento di mettere le carte in bella vista e lasciare che l'elfo avesse l'opportunità di scegliere se seguirli o meno.
    Se non vi dispiace, mi permetto di dare un benvenuto a Zero nella nostra squadra, se avrà intenzione di restarci... - I modi di Alistair, in quanto educato da un ambasciatore e diplomatico, nonché studioso elfico, erano educatissimi e i suoi modi discostavano enormemente dalla sua natura di mutaforma che era per la maggior parte ferale e manteneva una minima parte umana, benché fosse solo fisica, mentre la sua umanità mentale era pressoché assoluta - Le presentazioni: io sono Alistair, sono un mutaforma. Sono in grado di trasformarmi in varie creature assimilando le caratteristiche fisiche degli animali e legandole alchemicamente ad energia primordiali e abilità aggiuntive. Lo scopo del viaggio che abbiamo intrapreso è quello di selezionare, ricercare ed assimilare un determinato numero di mutazioni. Le motivazioni sono simili alle tue, per accrescere i miei poteri. Non c'è dubbio che sono un compagno di viaggio singolare, e come è stato già definito dall'esperienza avuta fin ora, è difficile entrare in relazione con me, non perché io sia problematico ma perché sono l'unico mutaforma esistente e forse l'unico che potrà mai esistere. Si distinguono diverse problematiche per chi tratta con me: o è spaventato, o vuole i miei poteri per scopi personali o è intimorito dalle mie mutazioni. Sarò lieto di accogliere le tue buone intenzioni di crescita e potrò aiutarti anche io visto che sono anche un mago arcano. E' anche giusto aggiungere, in tuo interesse, che non è un viaggio a scopo unidirezionale, non esiste soltanto il mio scopo e possiamo coltivare l'obiettivo dell'intero gruppo e l'obiettivo individuale di ciascuno. L'unico avviso che ho da darti, è che devi essere mosso da motivazioni forti per intraprendere questo viaggio con noi. Grazie alle mutazioni e ai poteri dell'aria abbiamo procediamo alla velocità di un lupo mannaro. A quanto ne so, nemmeno i cavalli elfici riescono ad equiparare quella velocità, solo i brocchi di Mithlond. Come ho detto anche prima, posso portarti in groppa io. Un'ultima cosa, hai detto che sei in grado di percepire il potere magico visto che hai compreso subito di avere di fronte una maga, quindi penso che tu sia in grado di percepirne anche l'intensità, se ciò è vero dovresti anche comprendere che sappiamo essere molto pericolosi per i nostri nemici. Ciò potrebbe rendere saggio cercare di restare un compagno, o meglio un amico.
    Alistair aveva pronunciato ogni singola parola con il massimo garbo e l'educazione, adatto perfino ad un proclama pronunciato dinanzi alla corte del re degli elfi. Ciò avrebbe dovuto garantire per l'elfo una certa sicurezza, nel senso che sebbene alcune parole potessero sembrare una minaccia o una provocazione, il suo tono era stato calibrato con cura per far sentire il giovane ben accetto nel gruppo. Infatti Alistair non aveva nessun problema ad averlo con loro, visto che era perfino disposto a portarlo in groppa. Era buona usanza e sicuramente doveva essere molto apprezzato, almeno in teoria, dire tutti i dettagli di una collaborazione, di un viaggio insieme, di una convivenza, di una missione, di un affare...in questo modo, la persona che si ha di fronte ha tutta l'opportunità di sviscerare i dettagli, trarne tutte le dovute valutazione e scegliere come meglio crede o come meglio gli conviene la decisione più adeguata alle sue esigenze.
    Probabilmente, dopo il suo lungo monologo, avrebbe potuto voler aggiungere qualcosa Adara, che poco prima aveva accennato anche ad un favore da chiedere ad Alistair. Lui non sapeva ancora di cosa si trattasse e non era certo saggio cominciare a fare congetture su cosa mai potrebbe trattare, specialmente considerando che l'avrebbe saputo direttamente dalla maga non appena ne avrebbe avuto l'occasione. Alistair, inoltre, non aveva bisogno di denaro, di armi, di protezione di aiuto, di qualcuno che procurasse il cibo o cucinasse. La sua era semplicemente una compagnia, per tanto non aveva bisogno di imporre un ruolo o dei compiti, quindi avrebbe lasciato ad Adara eventuali dettaglio organizzativi e logistici. Poteva anche scegliere la rotta, per Alistair qualunque luogo conteneva potenziali creature da assimilare ed essenze arcane ed inoltre, tra un'assimilazione e l'altra, la compagnia, avrebbe potuto fare a turno e portare avanti i propositi di ciascuno dei membri.
    Dal punto di vista bellico, il gruppo era eterogeneo ma anche molto simile. La capacità di osservazione e di analisi di Alistair si era messo in moto già da un pezzo: l'elfo possedeva delle lame, tipico del combattimento degli elfi silvani, ma era anche un mago, non sapeva la natura o l'elemento della sua magia, ma l'avrebbe scoperto in seguito; Adara aveva il potere dell'aria e a quanto pare anche del fulmine, visto l'attacco sferrato ai banditi che avevano aggredito la scorta del nobile arrogante; Alistair aveva il potere più variegato e più vasto, ciò non voleva certo dire che era più forte degli altri, ma poteva coprire ogni singolo ruolo sia tattico, sia da combattimento, sia logistico, sia cognitivo, sia di guardia e ciò avrebbe permesso al gruppo di evitare i turni di notte passati svegli e molti altri dettagli poco comodi quando si procedeva in gruppo. Selz'altro avrebbe trovato il modo di rendersi utile e questo riduceva il quantitativo di problemi di cui preoccuparsi. Sempre se Zero avrebbe accettato alla fine di condividere il viaggio con lui...
     
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