Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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    Älya
    Älya;
    Dopo aver messo al tappeto il primo uomo, Älya si preparò a fronteggiare gli altri, notando con piacere che erano stati sconfitti, senza tante cerimonie, dall'evocazione della mezz'elfa.
    Finalmente dopo tanto ansioso viaggiare la ragazza poteva riposarsi e permettere ai compagni di farsi conoscere.
    Certo, non si sarebbero fermati ancora a lungo: il messaggio andava consegnato il più velocemente possibile, eppure avevano appena terminato un combattimento ed un momento di riposo avrebbe giovato a tutti, soprattutto all'uoma, che era stato colpito.

    Esatto. Rispose piatta, al cordiale benvenuto di Tichondrius. E chiedo scusa per il corto preavviso, mi è stata affidata questa missione solamente qualche giorno fa, dalla regina Rori in persona.
    La regina è venuta a sapere della mancanza di un membro alla scorta della messaggera in viaggio per Maj'krat, allora ha deciso di mandare qualcuno a completarla.
    Spiegò, lanciando un'occhiata alla mezz'elfa: sembrava così giovane, eppure le era stato affidato un compito tanto importante.
    Mi chiedo perché il re Eledhwen abbia scelto lei. Rifletté, solo poco prima di rendersi conto di non essersi presentata.

    Io sono Älya. Disse, guardando l'uoma e riponendo contemporaneamente le lame al proprio posto.
    Non si presentava mai con il cognome: le dava quel senso di appartenenza alla famiglia che non aveva mai avuto; non aveva alcuna intenzione di pensare ai suoi genitori come ad una famiglia, dato che non l'avevano mai considerata più di tanto.
    Sono qui solo come scorta e non intendo cambiare la vostra organizzazione, se ne avete già una. Sono pronta alle proposte, comunque, se doveste averne.
    Disse poi: sapeva che molto probabilmente la presenza di un nuovo membro avrebbe potuto cambiare le cose e non le andava di creare problemi.
    Tutto ciò che voleva era portare a termine il suo compito senza complicazioni.

    Sospirò e volse uno sguardo alla giovane mezz'elfa: aveva sentito le magie potenzianti che aveva usato per lei poco prima, per quello la ringraziò con un cenno.
    E così tu sei la messaggera, vero? Le chiese, cercando di essere cordiale, cosa che non le risultava sempre così semplice.
     
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    Elen;
    Tichondrius fraintese il segnale di Elen e la scena che seguì fu poco piacevole, l'uomo venne trafitto con una facilità impressionante, per la mezz'elfa che sentì un terribile senso di colpa per non essere stata più chiara con l'uoma:a causa sua un uomo era morto.
    Si ripromise di stare più attenta a quei dettagli in futuro in modo da evitare simili incidenti, il pensiero che una persona era stata uccisa a causa sua era intollerabile per lei ma non poteva lasciarsi andare adesso, dalla riuscita di quella missione dipendevano molte più vite.
    Elen ascoltò la presentazione di tichondrius mentre cercava di vincere il senso di colpa pregando che l'anima di quell'uomo, per quanto malvagio, avesse trovato la salvezza nei suoi ultimi momenti di vita.
    L'uoma era rigido come al solito nel presentarsi e parlare con gli altri ma c'era poco da fare visto il tipo di educazione ricevuta dagli uoma, se non altro era una brava persona visto che aveva accolto il consiglio di Elen.
    La collera con la quale aveva ucciso il capo dei briganti preoccupava non poco Elen, tutti gli uoma erano così violenti?la mezz'elfa sperava che tra gli uoma ci fosse anche qualche essere pacifico specializzato in qualche altro campo anche se trovava l'idea alquanto improbabile.

    I pensieri riguardanti la loro ospite erano più tranquilli, sembrava una brava persona.
    Aveva ringraziato la mezz'elfa del suo aiuto e il suo aspetto non incuteva timore come quello dell'uoma, quanto alla sua personalità sembrava abbastanza aperta considerando il tono della risposta all'uoma e la frase rivolta a lei stessa.
    Il mio nome è Elen Cross, piacere di conoscerti
    Disse presentandosi, con la solita voce bassa e timida, e osservando meglio la ragazza, era agile e forte:che avesse un passato da ladra o assassina?sicuramente si sbagliava ma era certa che quella velocità non era una caratteristica comune a molte persone
    Forse la penso così perchè non ho ne forza ne velocità
    Riflettè la mezz'elfa mentre Gaia veniva assorbito dalla terra sparendo dal campo di battaglia, ormai aveva svolto il suo compito anche se sembrava poco soddisfatto dello scarso livello dei suoi avversari:avrebbe preferito qualcuno di più forte per testare i suoi limiti.

    si, oltre a questo sono responsabile della cura e del supporto per il gruppo anche se spero non servano
    Rispose Elen cercando di combattere la sua naturale timidezza, Alya era una persona gentile e non voleva che la considerasse una smidollata o una debole ma quel modo di fare era talmente radicato in lei che combatterlo risultava impossibile, chissà un giorno magari sarebbe diventata più forte.
    Elen, notando l'ostico silenzio di Rosalinda, decise di presentare anche lei e, al tempo stesso, spiegare la loro organizzazione
    La ragazza al mio fianco è rosalinda una maga
    Non riusci a capire se la presentazione fece contenta rosalinda o meno ma era importante presentarsi anche se il viaggio sarebbe durato soltanto un altro giorno.
    Per quanto riguarda la spiegazione del gruppo la mezz'elfa cercò il modo migliore di descrivere lo schema usato contro il golem e contro i briganti
    Tichondrius tiene occupati i nemici, io mi occupo di cura e supporto mentre rosalinda colpisce i nemici con alcuni incantesimi. Se siamo fortunati non dovremmo incontrare altri ostacoli
    Disse la piccola mezz'elfa sperando che quella breve spiegazione potesse bastare a descrivere la dinamica del gruppo, sapeva che era poco visto che non aveva accennato alle loro singole abilità ma avrebbe lasciato questo onore a Tichondrius, era più adatto al compito.
     
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    Tichondrius;
    La ragazza confermò che era stata mandata dalla regina Rori per rinfoltire le fila della loro squadra, sapendo per l'appunto che mancava un membro. Per quello che poteva importare del resto, il preavviso non era assolutamente necessario, almeno per quanto riguardava Tichondrius. Il suo nome era Älya e, come era facile comprendere sembro legare subito meglio con gli altri individui che con l'uoma, ma era una pratica molto frequente, era anche l'atteggiamento del guerriero che non incoraggiava gli altri ad avvicinarlo, ma come aveva già fatto con Elen, doveva dare modo ai suoi compagni di squadra di comprendere e avere fiducia in lui. Come l'uo insegnava, creare sinergie con tutti gli uomini sotto il comando di un leader, si ottiene la forza e la compattezza necessaria a portare a compimento qualsiasi incarico, inoltre, solo se gli uomini si fidano ciecamente di un comandante possono seguire ordini di cui non è chiaro il disegno finale, specialmente quando fa parte di una strategia specifica. Per questo sarebbe stato suo compito far capire anche alla nuova arrivata l'entità del suo valore, sempre se la composizione dei ruoli non sarebbe cambiata.
    A dare conferma ai suoi pensieri fu proprio la donna, ammettendo di non voler cambiare la loro organizzazione. Elen passò in rassegna i ruoli in generale, quindi Tichondrius, per dare maggiore chiarezza al quadro si piegò sulle ginocchia, restando ancora il più alto del gruppo e cominciò a tracciare uno schema della loro composizione sulla polvere e la terra che giaceva sui tronchi del ponte.
    Esatto, i ruoli sono diversi e ben equilibrati. Questo ci da un vantaggio enorme in battaglia. La pericolosità delle mie spade unita alla mia mole, costringe i nemici a concedermi attenzione nel corpo a corpo per evitare colpi fatali, questo garantisce una cerca efficienza al resto della squadra. Älya: durante i miei attacchi diretti puoi puntare maggiormente sulla velocità e cercare di colpire i nemici alle spalle, puoi anche ingaggiarne alcuni direttamente se te la senti...se superano la mia linea, devi bloccarli ed impedirli di arrivare ad Elen o Rosalinda. La nostra messaggera può avvalersi anche di evocazioni, come avrai notato, ma è meglio essere prudenti ed assicurarsi di lasciar filtrare almeno il grosso dei nemici. Rosalinda ha la principale mansione di proteggere Elen, quindi fin ora non ha dato gran che negli scontri, ci aiuterà se lo riterrà necessario ma se qualcuno minaccia Elen, lei interviene! Questo comunque non ci solleva dalla medesima mansione. Se ne abbiamo la possibilità, chiunque di noi antepone la sua incolumità alla sua vita. Se sarà la sola a giungere a Maj'Krat viva, avremo comunque compiuto la missione, quindi, priorità assoluta...ci sono domande o controproposte?
    Il discorso dell'uoma fu competente ed autoritario, mettendo in luce la sua profonda conoscenza delle tattiche belliche, militari e di combattimento, il tono non peccò di arroganza, la sua esperienza non lo metteva sopra i suoi compagni di missione, anzi, lo poneva in un certo qual senso al loro servizio. Era vero che il carattere, la forza e la disciplina della tempra uo, non lo dava a vedere, ma in realtà, il leader di una squadra metteva al servizio del suo plotone le sue qualità per far colpire gli uomini come uno solo. Per questo serviva una grande maestria e spesso era un fardello difficile. Il fatto che Tichondrius stesse andando tanto fuori rotta dalle sue normali attitudini stava a significare proprio che affilare la punta sinergica della squadra era il suo obbiettivo principale e maggiormente i suoi compagni avevano fiducia e stima in lui, più facile sarebbe stato per chiunque di loro stringersi insieme e compatti per fronteggiare qualunque pericolo.
    A quel punto l'uoma restò in attesa che qualcuno rispondesse alla sua domanda, per rispondere eventualmente. Se non ci sarebbero state domande o obiezioni avrebbero ripreso subito il cammino.


    CITAZIONE
    • Breve briefing strategico
    • Sono state messe in evidenza i ruoli e le direttive di battaglia
    • Tichondrius attende se il gruppo abbia domande, se non ce ne sono potete descrivere i vostri pareri sulla formazione
     
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    Evil usa l'intestazione nuova, ha un nuovo font di scrittura ^u^
    la puoi trovare tranquillamente nella tua scheda, sostituita alla vecchia ^u^


    Älya
    Älya;
    Älya rimase in silenzio e con le braccia conserte ad ascoltare la spiegazione dell'uoma, osservando lo schema tattico che disegnava sul terriccio.
    La regina le aveva raccomandato di portare a termine la missione, anche a costo di rimetterci la vita e Tichondrius le stava ricordando i propri doveri.

    Sapeva che quella missione era di vitale importanza per il regno, ma il fatto di non essere a conoscenza del messaggio che andava consegnato a re Duinhir le infondeva ansia: cosa stava succedendo di così importante tra i Regni da dover avvisare tanto velocemente il regno dei nani?
    Ho sempre temuto l'avvento di una guerra, spero che le mie preoccupazioni non si confermino. Rifletté, fiduciosa che il messaggio contenesse altre informazioni riservate, di tutt'altro genere.
    Avrebbe voluto tanto scoprire cosa c'era scritto in quella semplice lettera che portava Elen, ma il Patto Magico che aveva stipulato non glielo permetteva.
    Non aveva nessuna intenzione di lasciarci le penne senza motivo.

    Bene. Commentò, una volta che il compagno le ebbe spiegato la formazione Mi sembra una tattica intelligente, potremmo continuare così come avete deciso, non ho nulla da proporre.
    Alzò lo sguardo e lo volse al ponte semi-crepato che separava il gruppo dall'altra sponda: probabilmente lei e le altre due donne sarebbero riuscite a passare senza problemi, ma Tichondrius ed i cavalli avrebbero dovuto prestare attenzione.

    Propongo di muoverci. Annunciò, senza guardare gli altri. Non si sa in quali altri furfanti potremmo imbatterci e rimanere troppo nello stesso punto sarebbe rischioso, soprattutto con l'imminente calar del sole.
    Si voltò poi verso Rosalinda ed Elen ed indicò la crepa del ponte.
    Pensate di riuscire a ripararlo con la magia? Non voglio rischiare che il ponte ceda e faccia cadere tutti giù.
     
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    Elen;
    La spiegazione data da Tichondrius fu molto più lunga e dettagliata di quella di Elen ma considerata la sua esperienza militare era normale che fosse così.
    L'uoma descrisse perfettamente i ruoli nel gruppo e come Alya avrebbe potuto inserirsi anche se la mezz'elfa non apprezzò molto l'ultima parte, nessuna vita valeva più di un altro tantomeno la sua e ci tenne a specificarlo
    Nessuna obiezione tuttavia non credo che la mia vita valga più di quella di qualsiasi membro del gruppo
    Disse con voce leggermente triste, il pensiero che qualcuno si sacrifichi per lei era troppo per la piccola mezz'elfa che si considerava se non altro un esistenza insignificante.
    Forse si sbagliava ma fino a quel momento non aveva avuto prove del contrario e cominciava a credere che nemmeno ne avrebbe avuto in futuro, era vero tuttavia che in quell'ambito era importante che il messaggio venisse recapitato al re dei nani.
    Elen senti di dover anche informare la nuova arrivata di un altro dei suoi pochi talenti che potevano tornare molto utili in una battaglia
    Se la situazione lo richiede posso proteggervi con delle barriere quindi non dovremmoa vere problemi
    Premettendo ovviamente che nessuno la stordisse assalendola alle spalle, in tal caso sarebbe stata del tutto inutile se non dannosa al gruppo a alla missione stessa.

    In seguito Alya chiese ad Elen e rosalinda se potevano riparare il ponte con la magia, le sue preoccupazioni erano fondate tuttavia Elen poteva fare ben poco.
    Lei era brava nel curare non nel riparare oggetti e nemmeno le sue evocazioni potevano svolgere quel tipo di mansioni, un altra prova che al di la della sua capacità di curare era inutile ai fini del viaggio.
    Purtroppo non posso fare nulla per riparare il ponte, potrei portare tutti dall'altro lato con un evocazione se non fosse per i cavalli
    Rispose la mezz'elfa sperando che Rosalinda potesse fare qualcosa, al contrario di lei, per quel ponte danneggiato dal combattimento.
     
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    Tichondrius;
    Effettivamente, esattamente come aveva fatto notare Älya, il danno al ponte era rilevante e per tanto occorreva fare qualcosa per ripararlo, i cavalli avrebbero avuto difficoltà a superare quella grossa crepa indenni, specialmente il cavallo reso mastodontico dalla magia elfica. Tichondrius non sapeva usare la magia, anche se probabilmente qualcosa nei poteri della spada avevano un'origine magica, ma ancora non era in grado di usarli e controllarli ne tanto meno di riuscire a riparare il ponte con essi. Fu dunque Rosalinda a muoversi a tal proposito. Con un movimento della sua bacchetta fece intrecciare dei felci di roccia che andarono a cucire la frattura come se fosse il filo le lega i lembi lacerati di una stoffa. Quando gli effetti della sua magia furono compiuti il ponte era tornato probabilmente anche più stabile di prima.
    Risolto il problema del ponte era il caso di seguire il consiglio della nuova arrivata.
    La nuova serah ha ragione...dobbiamo raggiungere un buon punto dove accamparci prima di perdere il favore della luce. Sarebbe un suicidio accamparci in aperta pianura quinci ci conviene puntare leggermente ad est, dove incontreremo un piccolo boschetto, non sarà il massimo del riparo, bisognerà organizzare dei turni di guardia, e sarà anche più lontano del bosco che abbiamo a ovest, ma è sulla direttiva che ci conduce a Hollet, con una buona marcia arriveremo in tempo per domani sera, sarebbe saggio montare li il nostro secondo campo notturno. Ci permetterà di dormire senza turni di guardia e recuperare così le forze per proseguire il viaggio...tutti in sella, dunque! Che l'uo vegli sul nostro viaggio!
    Con queste parole, Tichondrius andò al suo cavallo e vi si issò in sella immediatamente. Attese qualche istante fino a quando tutti i membro della compagnia fossero sui loro destrieri. Affondò quindi i talloni nei fianchi del suo frisone mastodontico e lo spronò al galoppo. Attraversato il ponte si ritrovarono di nuovo in aperta pianura e con l'attenuarsi della luce diveniva più difficile per loro scorgere il sentiero o eventuali pericoli in lontananza. Dopo tre quarti di giro di clessidra, comparve a guidarli la stella della sera. Da li in poi avrebbero potuto servirsi di essa per proseguire il loro cammino senza preoccuparsi di sforzare gli occhi per individuare il sentiero lasciato dai carri di commercio che, a causa del loro numero esiguo e della bassa frequenza con cui solcavano quelle terre, risultava alquanto leggero e difficile da notare, specialmente sui cavalli e con poca luce. Il buio era quasi sceso su di loro quando intravidero all'orizzonte il bosco dove si sarebbero accampati. Il sentiero serpeggiava nella valle aggirando i massi che spuntavano dal terreno come denti di pietra di una mastodontica creatura con le fauci spalancate. Di rado si intravedevano alberi, anche se relativamente giovani, in netto contrasto con quelli secolari che si erano lasciati alle spalle da quando erano partiti da Aresmelle. Non si sapeva se fossero tanto grandi e vecchi perché venivano protetti dagli elfi o se avevano raggiunto tali maestosità grazie alla loro magia, stava il fatto che sembrava osservare un mondo diverso benché fosse a meno di un giorno di distanza.
    Era ormai buio quando raggiunsero il cuore del bosco, nel punto esatto dove sarebbe stato più saggio sostare. Tichondrius fu il primo a smontare da cavallo.
    Ci accamperemo qui! Älya si occuperà del bivacco di campo, Elen e Rosalinda come al solito procureranno il cibo, io mi occuperò dei cavalli e cercherò di studiare una tattica di difesa traendo vantaggio dalla formazione naturale. Dopo aver mangiato andrete a letto, farò io il primo turno di guardia!
    Detto questo cominciò a studiare la zona, il bosco, la forma, la disposizione e la densità degli alberi in attesa che ognuno si dedicasse al proprio compito smontando dai cavalli e permettendo così all'uoma di prendersi cura di loro.
    Quando tutti i destrieri furono liberi, l'Hellfalas li raccolse tutti dalle redini, solo il suo destriero si lasciava avvicinare tranquillamente mentre gli altri avevano paura e sembravano reagire male al suo tocco...ci volle un po' per calmarli e per indurli a mangiare dalle sue mani. Nei dintorni non c'erano corsi d'acqua adeguati per farli abbeverare, così dovette svuotare l'otre che aveva riempito durante la loro ultima pausa ancora nei margini della foresta di Aresmelle. Quando i cavalli furono sistemati, l'uoma li legò ad un ramo nei margini del campo dal quale erano arrivati e da cui avevano una possibilità leggermente maggiore di non ricevere attacchi da quel lato, visto che lo avevano appena cavalcato senza incontri o avvistamenti spiacevoli. Era proprio per questo che aveva ordinato un bivacco e non un fuoco, sarebbe stato poco saggio segnalare la loro posizione con luce e fumo. Avrebbero dovuto sfruttare calore e luce solo allo stretto necessario. Intanto cercava di stilare strategie che avevano come centro la conformazione territoriale nelle loro immediate vicinanze. Per la maggior parte dovevano puntare sugli alberi, ma di certo erano un vantaggio anche per eventuali assalitori. Nella peggiore delle ipotesi potevano farsi scudo con essi, Elen e Rosalinda potrebbero scagliare i loro incantesimi dall'alto dei loro rami. Non restava altro che definire una strategia insieme a loro quando sarebbero tornati.


    CITAZIONE
    • Riprendiamo a cavalcare
    • La direzione è sud-est in direzione di un boschetto dove accamparci
    • All'imbrunire raggiungiamo la destinazione a metà tra il punto di partenza e il castello di Hollet
    • Älya deve preparare un bivacco di campo
    • Elen e Rosalinda procurano il cibo
    • Tichondrius bada ai cavalli e si preparare militarmente ad eventuali attacchi
     
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    Älya;
    Quando Tichondrius annunciò al gruppo che si sarebbero accampati, Älya scese dal proprio cavallo e consegnò le redini all'uoma, che si era offerto di badare ai cavalli, mentre alle altre aveva assegnato vari compiti.

    D'accordo. Gli disse, nascondendo il suo disappunto: certo, il fuoco avrebbe attirato attenzione e quindi eventualii attacchi, ma faceva freddo e col passare del tempo la temperatura si sarebbe solo abbassata.
    I turni di guarda sarebbero serviti proprio ad evitare di essere colti di sorpresa.
    Il fuoco sarebbe servito anche per cuocere del cibo, se le due compagne trovassero qualcosa da cuocere.

    Sebbene contraria, Älya si decise a portare avanti il compito che le era stato assegnato: non le andava molto a genio quando le si comandava di fare qualcosa, ma per preservare l'armonia dal gruppo aveva preferito non far emergere la sua indipendenza, per non parlare del lato del suo carattere che si innervosiva facilmente.

    Continuò a chiedersi, comunque, perché fossero state scelte Rosalinda ed Elen per procurarsi del cibo: non sembrava che sapessero cacciare.
    Poco male, se sono stati bene fino ad ora, non sarò io a cambiare le cose.

    Dopo aver recuperato le coperte dalle sacche che portavano i destrieri ed essersi resa conto di quanto avesse i muscoli intorpiditi,si sedette accanto ad esse mettendosi per un po' ad osservare il lavoro dell'uoma.
    Con un sospiro, poi, estrasse le lame celate e si mise a lucidarle: non si disarmava mai, insicura di cosa sarebbe potuto succedere da un momento all'altro.
    Non avrebbe avuto tempo, altrimenti, di recuperarle e legarsele agli avambracci.

    Forse ne avrete già discusso in precedenza. Cominciò, rivolgendosi a Tichondrius, senza guardarlo Ma vorrei davvero sapere come siete stati chiamati dal re degli elfi.
    Le sembrava assai strano che re Eledhwen avesse scelto delle scorte di altre razze, quando aveva a disposizione un esercito di elfi pronto a sacrificarsi per il proprio sovrano.
    Anche con voi è stato stipulato il Patto Magico, non è vero? Chiese poi, sfiorando il proprio marchio sulla spalla.
     
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    Elen;
    Al contrario di Elen, Rosalinda poteva fare qualcosa per riparare il ponte anche se Elen non capì bene il tipo di magia utilizzato, il tutto nel più totale silenzio.
    Cosa era successo alla ragazza aperta e solare di inizio viaggio?.
    Il legno sembrò ripararsi da solo quindi pioteva trattarsi di una magia basata sul controllo degli spiriti della natura, contro il golem aveva fatto qualcosa di simile con alcuni esseri d'acqua anche se il meccanismo di fondo di tali incantesimi restava oscuro alla mezz'elfa.
    A missione finita le arebbe chiesto di insegnarle un paio di trucchi per fuggire da situazioni scomode come cortine fumogene o cose simili, potevano tornare estremamente utili per evitare future battaglie senza contare che voleva approfondire la sua consocenza della magia e della maga.

    In seguito alla riparazione del ponte l'uoma concluse che Alya aveva ragione descrivendo perchè avrebbero dovuto affrettarsi e dove andare per trovare un rifugio sicuro per la notte:la sua meta era un bosco abbastanza lontano dal punto in cui si trovavano tuttavia Tichondrius era certo di fare il viaggio in tempo.
    Elen dal canto suo non aveva idee migliori quindi si trovò d'accordo anche lei con il gruppo, sali in groppa al suo cavallo e si concentrò sullo scenario così da non dover pensare al silenzio che regnava sovrano durante gli spostamenti.
    Il paesaggio era spoglio di alberi tranne qualeh albero e piccole rocce di tanto in tanto.
    L'ambiente era talmente aperto e piano da non essere per nulla sicuro, c'era da temere un imboscata o un gruppo nemico da un momento all'altro.
    La loro fortuna era che non c'era nessuno di pericoloso su quelle strade anche se con il buio la visibilità cominciò a scarseggiare e la temperatura scese leggermente rendendo l'ambiente vagamente inquietante agli occhi della piccola mezz'elfa.
    Almeno il bosco sembra avvicinarsi in fretta
    Pensò Elen che resto sorpresa di quanto il tempo fosse passato velocemente dalla loro ripartenza.

    Arrivati al bosco Tichondrius riprese a dare ordini al gruppo:lui avrebbe pensato a come sfruttare il posto per una eventuale difesa e sfamato i cavalli, Elen e Rosalinda avrebbero cercato del cibo mentre Alya si sarebbe occupata di gestire l'organizzazione del campo.
    Deciso ciò La mezz'elfa e la maga si diressero nel bosco in cerca di cibo separandosi dopo poco: Elen trovo come durante la prima sosta funghi e qualche radice commestibile ma stavolta incappò anche in qualcos'altro.
    Trovò un paio di piccoli conigli morti a terra, sicuramente l'animale che li aveva uccisi sarebbe tornato a finire il pranzo quindi, per quanto odiasse dover portare via dei conigli, sapeva che sarebbero stati mangiati comunque prima o poi.
    Come alla prima sosta con la barriera raccolse i funghi,le radici e i due piccoli conigli che ispiravano un senso di tristezza alla mezz'elfa.
    Se avesse potuto li avrebbe curati ma era già troppo tardi per fare qualsiasi cosa, sperava solo che Rosalinda non la giudicasse male vedendola arrivare con quelle due povere bestiole.

    Tornata al campo notò che Rosalinda era già li ed aveva portato funghi ed erbe aromatiche anche se la guardò male vedendo i due conigli, ciò che Elen temeva quando li aveva raccolti da terra.
    POggiò il suo raccolto accanto a quello di Rosalinda e ascoltò Alya chiedere come era stato formato il gruppo e i criteri legati alla scelta dei membri.
    Nel mio caso mi hanno prelevato da casa soltanto dopo aver calmato la mia famiglia. Si può dire che all'inizio abbiano trattato le gueardie come dei rapitori
    Spiegò brevemente la mezz'elfa non volendo annoiare Rosalinda e Tichondrius con la spiegazione completa anche se abbastazna divertente se vista dalla giusta prospettiva.
     
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    Tichondrius;
    Proprio mentre Tichondrius covava l'idea di doversi riunire con gli altri per definire un ragguaglio tattico per le difese, arrivò Alya seguita subito dopo da Rosalinda ed Elen. Dapprima la nuova arrivata preparò il bivacco, l'uoma si era trovato numerosissime volte a condurre un manipolo di guerrieri sotto il suo comando e sapeva bene cosa voleva dire prendere ordini per qualcuno che normalmente seguiva soltanto se stesso, era una cosa frustrante, perciò prima ancora che la barriera della discrezione venisse rotta dal ritorno di Elen e Rosalinda, Tichondrius fece una cosa che per il suo credo era estremamente difficile.
    La trovò ad affilare le lame quando si avvicinò e disse:
    Il tuo sguardo è tipico degli arshaad! Guerrieri solitari che si lasciano inserire nei meccanismi di organi superiore come un re o un capo, ma che lavorano da soli e per tanto poco inclini ad ingoiare ordini. Le mie parole possono suonare come un comando, ma la sottile differenza è che possiedi la facoltà di disobbedire! Come l'uo comanda cerco di portare ordine e disciplina per immergere la nostra squadra in una collaborazione efficiente mi farò io stesso carico del contraccolpo dovuto dallo scotto, se dovesse essere un problema!
    E senza aggiungere altro attese il ritorno delle due ragazze.
    Quando le vide arrivare fu strano per lui vedere la mezz'elfa con due conigli morti. Non che le conoscesse fino in fondo ma aveva avuto l'impressione che il loro animo fosse troppo tenero per cacciare.
    Quando furono tutti presenti, Alya domandò come erano stati chiamati al dovere dal re degli elfi. La prima a parlare fu Elen. Fu lacunosa nei particolari a differenza di quanto detto la prima volta. Quindi intervenne l'Hellfalas.
    Gli uoma svolgono da sempre mansioni per i nani, per addolcirli e renderli più inclini a concederci asilo sui loro monti, anche se non ci lasciano accedere al sottosuolo, nella loro città. Noi uoma abbiamo sempre avuto implicazioni a favore dei nani e sotto la guida dell'uo siamo poco aditi al fallimento. Sono stato chiamato per fare lo stesso in questa impresa!
    A questo punto sarebbe stato il turno di Rosalinda, ma Tichondrius la vedeva strana da un po' di tempo, all'inizio non gli era sembrata affatto tanto silenziosa. Del resto anche a lui succedevano cose strane e si sentiva strano da un po' di tempo. Che anche lei abbia subito qualche strano effetto della magia nera che permeava la vita di quel golem di magma?
    Con le congetture, tuttavia, la verità non sarebbe mai venuta a galla e per tanto, non aveva senso rimuginarci troppo sopra, piuttosto, aveva sicuramente senso darsi da fare affinché non solo i cavalli, ma anche la squadra mangiasse, e tanto vale che, come aveva dato da mangiare ai cavalli, si prodigasse a fare lo stesso per le tre donne.
    Per i funghi e le radici commestibili, ripeté la stessa situazione avuta nella loro prima sosta, posizionò la spada sul fuoco, anche se la dovette tenere molto più bassa e vicina alla fonte del calore, vista la scarsa potenza del fuoco in un bivacco, e vi collocò sopra i funghi e le radici tagliuzzate adeguatamente con un coltello da caccia.
    Le due lepri invece, vennero adeguatamente scuoiate e private della loro pelliccia. Era difficile fare uno spiedo al momento, i rami giovani degli alberi che li circondavano non avrebbero vinto la pressione necessaria a passarli da parte a parte. Per tanto, usò ancora il coltello per separare muscoli, legamenti e tendini e cuocere separatamente le varie parti della selvaggina.
    Gli uoma non erano soliti cucinare e dare conto al sapore, lo facevano più che altro per rendere la carne più tenera, meno pesante e più facilmente digeribile, quindi Tichondrius non si fece scrupolo di badare a come sarebbero venute, li stava solo rendendo adeguati ad essere assimilati facilmente dall'organismo di ognuno, non era per i loro palati che stava lavorando per per l'energia e il vigore che le loro membra avrebbero dovuto sfruttare durante il viaggio.
     
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    Älya;
    Quando Tichondrius si rivolse a lei, descrivendo il carattere della ragazza, Älya alzò lo sguardo verso di lui, rivogendogli una specie di mezzo sorriso, come a fargli capire di aver colto nel segno.
    È davvero così evidente che preferisca lavorare da sola, invece che in gruppo? Rifletté, mentre tornava al suo lavoro ed attendeva che le due compagne tornassero dalla loro commissione.
    Non preoccuparti, Tichondrius. Gli disse, riponendo le lame al loro posto So adattarmi e come ti ho detto prima, ti avviserò se qualcosa non mi sta bene. Voglio solo fare quello per cui la regina mi ha mandato da voi.

    Alzò, poi, lo sguardo verso la direzione da cui Elen Rosalinda stavano arrivando, lieta che finalmente potessero mangiare: cominciava a soffrire la fame, dopo aver mangiato poco e di fretta, durante gli ultimi giorni di viaggio.
    Notò che le due avevano portato un bel po' di provviste, soprattutto per i due conigli, ma dato che erano in quattro e con loro c'era un uoma dalla stazza molto più grande della loro, quel cibo non sarebbe avanzato di certo.
    Si stupì, comunque, del fatto che fossero state capaci di ucciderli quei due animali e dall'espressione di Elen capì non doveva essere stata una bella esperienza.
    La capisco, dopotutto. Pensò, abbassando lo sguardo e ripensando agli uomini che aveva ucciso senza scrupoli.

    Dopo che l'uoma ebbe preparato la carne e dopo che l'ebbero cotta sul piccolo fuoco che avevano acceso al centro del campo, si ritrovarono tutti a mangiare e a conversare su come fossero finite, in quella missione tanto importante, delle persone così differenti tra loro.
    Älya si ritrovò a ricordare lo sfarzo del castello di Dwyn e l'emozione che aveva cercato di contenere di fronte alla regina Rori: dovevano aver provato tutti la stessa sensazione al cospetto del re degli elfi, a maggior ragione per il fatto di trovarsi nella capitale degli elfi, Aresmelle, una città che si nascondeva a tutti, meno che alla popolazione elfica.

    E così siete stati ad Aresmelle. Cominciò, una volta terminata la propria porzione di cibo. Com'è? Intendo, la città com'è? Non ho mai avuto modo di visitare una città di soli elfi. Confessò, cercando di immaginarsela.
    Sapeva che gli elfi erano molto silenziosi e sapevano starsene per i conti loro, ma si comportavano così anche tra di loro? Oppure assumevano quel comportamento solamente perché innervositi dal caos delle altre razze?
    Essendo lei stessa silenziosa e poco aperta ai contatti, capì che molto probabilmente poteva essere proprio così: anche lei preferiva stare da sola perché la gente la innervosiva.
    Eppure tutto quello che le veniva in mente erano strade vuote e silenzio assoluto: possibile che quello fosse l'unico particolare di quella razza che ricordasse?
    Non ci ho mai avuto a che fare abbastanza da potermi abituare al loro modo di fare. Concluse, infine, speranzosa di poter scoprire di più su quel popolo così antico.
     
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    Elen;
    Tichondrius spiegò, con molti più dettagli di Elen, come era stato scelto e perchè per quel viaggio in apparenza così importante.
    Dal punto di vista della mezz'elfa era stata un ottima idea visto e considerato che elfi e nani non andavano molto d'accordo, un uoma avrebbe sicuramente favorito la comunicazione anche al cospetto del re dei nani o almeno così sperava.
    In seguito l'uoma cominciò a preparare la cena cucinando funghi e radici come l'ultima volta, il sapore sarebbe stato altrettanto buono ma poteva variare considerando che le specie di funghi e il tipo di vegetazione variavano da luogo a luogo.
    I conigli invece vennero scuoiati e poi tagliati in più parti per facilitarne la preparazione anche se Elen aveva già deciso che avrebbe lasciato la carne ad Alya e Tichondrius, si sentiva già abbastanza in colpa per aver rubato il pasto ad un altro animale figurarsi anche mangiare quelle povere bestiole.
    Probabilmente anche Rosalinda avrebbe seguito quela line anche se non poteva esserne certa, da un pò si comportava in maniera strana e la cosa preoccupava molto Elen che non riconosceva più quella ragazza così amichevole incontrata ad inizio viaggio.

    L'uoma riuscì a cucinare il tutto in modo veloce ed efficiente così da permettere al gruppo di servirsi presto, Elen prese la prima razione di funghi ed erbe sperando di non doversi servire anche con qualche razione di uno dei due conigli.
    Mentre Elen mangiava Alya cominciò a chiedere come il gruppo avesse trovato Arasmelle:rosalinda rimase in silenzio così appena Elen finì di masticare e ingoiare il suo boccone rispose alla loro nuova compagna
    Una volta che gli abitanti si aprono è un posto davvero stupendo purtroppo gli elfi tendono a fidarsi poco degli estranei. L'unica soluzione è impegnarsi ad entrare nelle loro grazie e mostrare di essere degni di fiducia ma potrei anche sbagliarmi
    Disse la mezz'elfa con la sua solita voce bassa e timida basandosi sulla sua esperienza personale, aveva vissuto ad Aresmelle per un pò con la sua famiglia elfica e quella la lezione che aveva imparato.
    All'inizio nessuno le rivolgeva la parola ma con il tempo era riuscita a crearsi molte amicizie stupende che avrebbe voluto riprendere prima o poi, le mancavano i giorni in cui poteva girare senza quell'ingombrante cappello che copriva le sue orecchie a punta.
    Non era nemmeno certa di potersi di nuovo abituare a vivere senza di esso ma forse con il tempo sarebbe riuscita a superare anche quel tipo di problema insieme alla sua timidezza
    Ci sono poche speranze purtroppo
    Pensò con una punta di tristezza finendo la sua razione di cibo, era quasi piena e forse con un altro paio di funghi avrebbe potuto evitare di mangiare la carne di coniglio.
     
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    Tichondrius;
    Il gruppo si riunì al bivacco e, con la cucina di Tichondrius, anche se proprio di cucina non si poteva parlare, ma solo di semplice cottura del cibo, tutti cominciarono a mangiare e per un po' di tempo gli unici rumori erano quello delle braci scoppiettanti del bivacco e quello delle mascelle al lavoro.
    Dopo qualche tempo tutti ebbero mangiato a sazietà tranne l'uoma, che con la sua stazza e il suo stomaco, mangiò appena a sufficienza per quanto riguarda i funghi e, dato che la carne non era stata neppure toccata dalle due maghe, dovettero dividerla semplicemente in due, Alya e Tichondrius e con essa, l'uoma riuscì a raggiungere lo scopo di soddisfazione per quello che aveva mangiato.
    Con le pance piene, l'ultimo acquisto del gruppo chiese com'era la città degli elfi, dicendo che non aveva mai visitato una città di soli elfi. Elen disse la sua ma Tichondrius che aveva informazioni molto dettagliate sulla città disse:
    Non è composta interamente da elfi! Ci sono alcune comunità di uomini che ricevono asilo e protezione ad Aresmelle. La loro struttura sociale è molto gerarchica e la maggior parte degli elfi, per la loro longevità, ha una concezione molto dilungata del tempo e quindi ne perdono la maggior parte. Sono cultori dell'apparenza e ma manchevoli nella sostanza. La città, come loro stessi presenta gravi lacune dal punto di vista tattico-militare e la logistica lascia molto a desiderare. I loro guerrieri sono abili e veloci e hanno una buona attività di notte tanto quanto il giorno ma peccano nel corpo a corpo anche se compensano diligentemente con archi e magia. La loro architettura è assai primitiva poiché è rallentata dalla loro fissazione di non alterare la natura con la loro civiltà, le altre razze non riescono nello stesso intento perché non possiedono la loro stessa affinità con la magia, per questo rende il loro popolo particolarmente caratteristico. Sono esseri gentili e leggiadri ma le loro menti sono molto sottili tanto che hanno la fastidiosa abitudine di parlare per enigmi e di avere un raggio abbastanza ampio sulle sfaccettature di quello che vogliono realmente dire al di la di ciò che una frase realmente significhi. In poche parole sono l'esatto contrario degli insegnamenti dell'uo.
    Si alzò e recuperò la sua spada dal bivacco gettandovi dentro i resti della cena, dopo di che se la rinfoderò dietro la schiena e aggiunse:
    Tralasciando le chiacchiere...ci troviamo in un bosco di betulle relativamente giovani e non abbastanza alte per fornire una posizione di vedetta sufficiente e per dare bonus di gittata al raggio d'azione delle frecce e possono reggere solo pesi abbastanza ridotti, i tronchi non sono abbastanza larghi e fitti di nascondere una persona di taglia media, credo che solo Elen riuscirebbe a nascondersi adeguatamente. Tuttavia rappresentano una discreta posizione difensiva e possono essere un vantaggio se adeguatamente sfruttate. Ho scelto di accendere un bivacco anziché un fuoco proprio per non rendere troppo evidente la nostra posizione e, al momento di andare a dormire lo spegneremo. Ho scelto inoltre questo punto perché è delimitato da tre lati da una formazione naturale di rocce, se dovessimo ricevere un attacco i nostri assalitori saranno in posizione sopraelevata, questo farà credere loro di avere un vantaggio strategico ma saranno anche bene in vista e potremo abbatterli facilmente con colpi a distanza, in questo faremo affidamento sulle maghe mentre la sentinella di guardia potrà concentrarsi su un unico collo di ingresso, quello a sud. Vado a fare il mio turno di guardia! Decidente con calma chi sarà la prossima che mi darà il cambio e si renda pronta tra sei giri di clessidra! Quanto a voi, se volete potete restare a rilassarvi o chiacchierare, ma confido nel vostro buon senso riguardo la tempistica e le ore necessarie a recuperare le forze...vi voglio a letto quanto prima...poi guardando Alya negli occhi si affrettò ad aggiungere...è un suggerimento...non un ordine!
    E con queste ultime parole andò a posizionarsi nel punto più ideale per fare il suo turno. Le spade furono conficcate nel terreno davanti a lui in modo da non pesare su di lui mentre era seduto e per poter essere afferrate ed usate facilmente in caso di necessità.
    La sera era per metà buia in quanto nel cielo splendeva solo una metà del globo lunare, questo era esattamente il genere di luce ideale per non conferire eccessivo vantaggio luminoso e per riuscire comunque a vedere qualcosa. Per chi era sveglio non rappresentava un problema ma per chi si sarebbe dovuto svegliare di soprassalto per fronteggiare un assalto avrebbe dovuto abituare gli occhi all'oscurità.
    La sua posizione svettava sul terreno di un paio di piedi e ciò gli permetteva di vedere il campo e il sentiero dinanzi a lui.
    Comandando un plotone di uoma avrebbe rimosso qualche albero e disposto come protezione attorno al campo, ma dubitava che il suo seguito di umani e mezz'elfi, per di più femmine e alquanto legate alla natura avesse approvato. Se non altro, almeno quella missione stava mettendo a dura tempra la sua esperienza di soldato e la sua flessibilità come capo. Il fatto di dover essere così accondiscendente, di dover dare così tante spiegazioni, di sopportare tante chiacchiere, di dover ricercare la stima e la collaborazione dei suoi compagni di squadra non era mai necessario da coloro che capivano fino in fondo il valore e l'ordine imposto dall'uo, ma in quel caso doveva farne ammenda e sottostare a quelle regole tanto larghe e insite delle più grandi possibilità di essere aggirate.


    CITAZIONE
    • Tichondrius spiega la situazione tattica del campo, del bivacco e della posizione
    • Tichondrius fa il primo turno di guardia
    • Al termine del proprio post, chi farà il secondo turno (a vostra scelta) dovrà scrivere in role che va a dormire, che si sveglia dopo circa tre ore e che va a dare il cambio all'uoma
    • Se seguiamo l'ordine di role possiamo evitare turni di scrittura in cui dobbiamo semplicemente scrivere che stiamo dormendo/sognando
     
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    Älya
    Älya;
    Älya non contestò nessuna decisione dell'uoma, tanto che non appena suggerì alla compagnia di coricarsi, fu la prima a prendere le coperte e a distribuirle alle sue compagne.
    Non nascondeva il fatto di essere stanca, dopotutto, anche dopo non aver fatto una buona dormita da qualche giorno: un po' perché era stata costretta a sistemarsi all'aperto da sola e un po' per la fretta di arrivare in tempo.

    Si avvicinò quel che poteva al piccolo fuoco che avevano acceso e che poi sarebbe stato spento, per non soffrire troppo il freddo notturno e poi cercò di addormentarsi senza tante cerimonie.
    Il secondo turno di guardia sarebbe stato il suo e non aveva alcuna intenzione di sprecare tempo utile per riposarsi.
    Sapeva, comunque, che non sarebbe riuscita a dormire profondamente, se poco dopo si sarebbe dovuta alzare a fare la guardia, ma cercò il meno possibile di rimanere sveglia.

    Per sua sfortuna, il suo sonno fu agitato e quasi per niente riposante: sognò il momento nel quale aveva stipulato il Patto Magico con la Regina Rori e quegli strani nastri magici che le si erano avvolti attorno alla spalla, marchiandogliela con il simbolo che le aveva continuato a far male per qualche ora.
    Le faceva un certo effetto sapere che quella specie di tatuaggio poteva essere la causa della sua morte.

    Si svegliò agitata qualche ora dopo, non appena nel sogno il marchio fu impresso sulla sua pelle.
    Si alzò a sedere e notò che il fuoco era spento e l'uoma sedeva di spalle, nella stessa posizione in cui l'aveva visto l'ultima volta.

    Si alzò e gli si affiancò, schiarendosi la voce per annunciarsi ed evitare che potesse spaventarsi, anche se di ciò dubitava altamente: aveva quasi sicuramente tutti i sensi all'allerta e probabilmente si era accorto del risveglio dell'assassina.
    Sono venuta a darti il cambio. Disse, senza alzare troppo voce e magari svegliare le altre due che dormivano.
    Si sedette sotto un'albero, dal quale era possibile avere controllo di tutta la zona e poi si mise a giocherellare con il meccanismo che faceva uscire le due lame celate: ripeteva sempre quel movimento, quasi la tranquillizzasse.

    Mi chiedo se dovessero mai rovinarsi. Dovrei cercare Shikaku e chiedergli di ripararle. Pensò, cercando ancora una volta di immaginarsi come le avesse create: le usava già da un po' e quel materiale si ostinava a non rovinarsi.
    Era contenta di avere delle armi tanto utili.

    Sapeva che, dopo di lei, Rosalinda si era offerta di darle il cambio, per quello era sicura di non doversi preoccupare di svegliare qualcuno.
    Passò in silenzio le proprie ore di guardia, tracciando sul terreno scarabocchi con un rametto che aveva trovato poco lontano dalla sua posizione; non aveva notato alcun rumore sospetto, ma si teneva sempre pronta a scattare all'attacco in caso di pericolo, anche se da fuori non sembrava affatto così.

    Rosalinda si svegliò dopo quattro ore di guardia ed Älya si alzò contemporaneamente, dandole silenziosamente il cambio.
    Non vedeva l'ora di dormire ancora un po'.
     
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    Elen;
    Tichondrius descrisse un quadro leggermente diverso degli elfi criticando il loro modo di preservare la natura e il loro modo di combattere asserendo che i loro insegnamenti erano in totale contrapposizione a quelli dell'uo.
    Elen si trovava d'accordo con l'ultima parte ma come elfo si sentiva offesa da quella spiegazione, li metteva in cattiva luce quando in realtà erano gli uoma ad essere troppo rigidi nel loro modo di pensare e agire.
    Ammetteva tuttavia che entrambi i lati avevano i loro pregi e difetti e in fin dei conti era giusto che fosse così, niente era perfetto e mai lo sarebbe stato:ciò valeva sia per le persone che per i popoli.

    In seguito al discorso sugli elfi, in cui Elen non intervenì, nonostante le critiche mosse al suo popolo, vide l'uoma allontanarsi e spiegare i vantaggi di quella zona:un solo ingresso alla radura in cui si trovavano e il falso vantaggio che poteva essere osservare il gruppo dall'alto.
    La mezz'elfa pensò che poteva proteggere con una barriera il gruppo sia dall'alto che bloccare l'ingresso ai nemici dall'unica entrata libera
    Se mai dovremmo proteggerci sarà il caso che rimanga invisibile per non diventare im bersaglio facile
    Pensò riflettendo anche su chi evocare in caso di emergenza:aveva dei guerrieri di fuoco e tuono ma era meglio scartarli in quella situazione, non voleva causare un incendio che avrebbe ucciso tutti.
    Avrebbe potuto evocare Gaia così da poter anche ridurre le uccisioni al minimo, almeno da parte sua, così da potersi concentrare anche sulla cura e supporto degli altri senza congtare che era talmente resistente ai colpi da non necessitare di barriere o cure.
    Marwen era un altra buona scelta ma con lei non si poteva scegliere di tramortire il nemico poichè i suoi affondi erano rapidi ma non forti come i fendenti di Gaia.
    Alla fine Elen decise di optare per Gaia poichè più adatto a quell'ambiente, sperando ovviamente che ciò non si fosse reso necessario.

    Il discorso successivo fu la scelta dei turni:Alya si propose come la seconda e Rosalinda come la terza, ciò faceva di Elen l'ultima che avrebbe fatto la sentinella anche se non era contenta della scelta dei turni non riuscì ad imporre la sua opinione per via del suo carattere timido.
    Prese la coperta distribuita da Alya e la ringraziò cercando di prendere sonno in fretta, avrebbe fatto del suo meglio con il turno di guardia e a questo scopo doveva svegliarsi carica di energie per non fare errori.
    La mezz'elfa si addormentò abbastanza in fretta tuttavia aveva un sonno molto leggero quindi al momento giusto non sarebbe stato per nulla difficile svegliarla per avvertirla del cambio, quanto al suo sonno non ebbe sogni di alcun tipo.
    Era raro che Elen sognasse qualcosa e quando accadeva non erano quasi mai delle belle esperienze.
     
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    Tichondrius;
    Dopo all'incirca tre ore di guardia ininterrotta passata a dividere il territorio dinanzi a lui in quadranti mentali che consentissero di esaminarne in maniera perfetta pezzo per pezzo bene attento che nulla si muovesse in quell'aria, una pratica da sempre utilizzata anche nell'addestramento fra gli uoma e che rendeva anche relativamente facile mantenere la mente lucida e lontana dal torpore dei sensi accompagnato dal senso del sonno, Alya venne a dare il cambio a Tichondrius.
    l'uoma la sentì sopraggiungere quindi non ebbe sussulti quando gli disse che era venuta per il cambio e per tanto estrasse le due spade dal terreno e andò ad aprire il suo giaciglio per la notte e stringendo una delle due spade sotto alle coperte per essere subito pronto in caso di assalto si lasciò guidare nella via del riposo.
    Tuttavia dormire per lui fu quasi impossibile. Quando i suoi sensi furono trascinati nell'oblio ebbe un sogno agitato e difficile da spiegare. Non era solito rimuginare sugli eventi della giornata o sulle proprie preoccupazioni, per tanto la maggior parte degli uoma che avevano seguito un addestramento adeguato non avevano problemi durante il sonno ne tanto meno incubi poiché sono segni subconsci di pensieri, paure e sensi di colpa sfuggiti al proprio controllo, una cosa che un uoma ben addestrato non può incappare.
    Nonostante questo tuttavia, il suo sonno fu costellato da una strana sensazione, in se, proprio quando la sua coscienza era più debole e inghiottita dalle tenebra sentiva distintamente una seconda coscienza dentro di lui una coscienza calda dal punto di vista energetico, profonda e molto potente, anche se distante, eppure la riusciva a sentire come se venisse da dentro di lui. Combatteva per spezzare la sua volontà ma veniva contrastata dalla forza del guerriero e dalla potenza degli insegnamenti dell'uo dove ogni azione fa parte di un quadro molto più ampio che mira alla disciplina e all'ordine. Nessuna delle azioni di un uoma votato al proprio credo poteva mettere in discussione tali dogma e disobbedirvi, inoltre sentiva anche una sorta di barriera che gli faceva formicolare il braccio e, man mano che il formicolio aumentava, sentiva che la seconda coscienza, quella che non gli apparteneva, risultava sempre più debole, sempre più distante sino a quando non si sentì di nuovo solo con se stesso e poté finalmente lasciarsi trasportare dal senso cullante della nebbia notturna.
    Quando il sole cominciava a spiare timidamente all'orizzonte e il cielo era tinto dei primi colori del mattino, Tichondrius si alzò stiracchiandosi per eliminare ogni residuo del sonno che aveva preso controllo del suo corpo e lasciando che un fremito muscolare rimettesse in circolo il sangue ad una decente velocità per garantire un pieno e completo risveglio. Più avanti, la messaggera Elen, era seduta per il suo turno di guardia e a quanto pare la notte era stata tranquilla. L'idea di un bivacco di fuoco basso era stata utile nel proteggere la compagnia da eventuali attacchi indesiderati. Ma ormai il peggio era passato. Era ancora presto per rimettersi in viaggio ma il guerriero, come ogni uoma doveva occuparsi dei vari preparativi per l'imminente ripartenza e per la garanzia dell'incolumità di ciascun membro e per tanto controllò personalmente tutte le selle, tutti i ferri dei cavalli e tutto l'equipaggiamento.
    Tutti gli animali, a parte il suo destriero mastodontico continuavano a reagire male al suo tocco e persino le canzoni in lingua antica che avevano sempre fatto comprendere agli animali che esseri spaventosi e grossi come gli uoma erano amici, in quanto potentissimo metodo rassicurante, cominciava a non funzionare più.
    Unito al ricordo delle sensazioni provate durante la notte, e considerando che anche Rosalinda era strana da dopo l'incontro con il golem, non poteva fare a meno di pensare che fossero caduti vittime di un qualche tipo di magia oscura. Era chiaro che il golem era mossa dalla magia più nera, lo dimostravano i segni di evocazione sotto di esso durante la sua apparizione, inoltre il magma è un elemento oscuro. Tutti i pilastri elementali facevano parte delle magia della natura, ma unire fuoco e roccia per formare il magma era una violenta deturpazione della natura. Solo gli esseri che avevano completamente votato la loro essenza alla magia nera con un patto di sangue ne potevano fare uso.
    Per ulteriori sviluppi futuri era meglio non occuparsi lui dei cavalli, a quanto pare, il segno dello scontro con il golem aveva fatto cambiare qualcosa. Non era normale che gli stessi cavalli che si erano fidati di lui quando aveva dato loro da mangiare la prima volta, ora avessero tanta difficoltà a lasciarsi perfino toccare. Inoltre se la vista non lo ingannava, il manto del suo frisone barocco stava sbiadendo, e gli sembrava di scorgere una macchia sul suo collo che aveva la strana forma di una runa. Tuttavia, gli bastò passare una mano sul suo manto per ottenere subito un colore più chiaro li dove l'aveva passata. A causa della dimensione spropositata e innaturale del guerriero e del cavallo avevano urtato molti rami e ostacoli. Era molto probabile che si fossero sporcati durante il viaggio.
    Il sole si stava alzando, presto la luce sarebbe stata abbastanza alta da destare tutti dal loro sonno, dopo di che sarebbero potuto ripartire.


    CITAZIONE
    • I turni di guardia sono stati fatti da tutti i presenti
    • Giù dal letto, il sole sta per sorgere, descrivete i preparativi
    • Al termine di questo giro di turno si riprenderà il cammino
     
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