Posts written by evil-naraku

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    Elen;
    Prima di ripartire Tichondrius distribuì alcuni sacchetto con delle erbe spiegando al gruppo che dovevano darle ai cavalli.
    Questo avrebbe favorito le loro prestazioni fisiche ma avrebbero dovuto bere più del solito, specificò anche che era un modo per far sentire di meno al fatica a quei poveri animali il che era dovuto sicuramente alla discussione avuta all'inizio del viaggio sulle condizioni dei cavalli.
    Elen prese il sacchetto, che l'uoma gli aveva dato, e annuì spronando il cavallo a partire insieme agli altri con un gesto gentile ma deciso, cominciava a capire come cavalcare e gestire un lungo viaggio e quelle conoscenze sarebbero sicuramente tornate utili in futuro.
    Se questa era una notizia positiva c'era da aggiungere anche un gruppo di nuvole nere all'orizzonte che minacciavano una tempesta in piena regola con tano di fulmini ed era nella direzione in cui loro dovevano andare.
    Se richondrius l'aveva vista non sembrava preoccuparsene affatto visto l'atteggiamento calmo e concentrato che esibiva, Elen non poteva che sperare in un miracolo che facesse sparire quel fastidioso fenomeno meteorologico.
    Miracolo che non avvenne poichè ben presto si ritrovarono a viaggiare sotto la pioggia battente, fortunatamente niente fulmini, ed Elen giurò di aver visto Alya dire qualcosa ma le parole di lei furono divorate dal vento che le portò via con se.
    Per tale motivo Elen non provò nemmeno a parlare sapendo che la sua debole voce non avrebbe mai avuto la meglio su un nemico tanto potente, sperò soltanto di trovare presto un riparo o di vedere la loro meta all'orizzonte.

    A parte questo riusciva a gestire le razioni d'erba e d'acqua per il suo cavallo, che sembrava meno disturbato da quell'aquazzone, e procedeva con una velocità più alta rispetto a quella di inizio viaggio per merito delle erbe.
    Elen al contrario cominciava a risentire del tempo sentendosi stanca e combatteva col vento per non essere sbalzata via dal cavallo, era estremamente leggera e l'eventualità che una folata la facesse volare via non era da scartare a priori.
    L'unica cosa che le venne in mente era di posizionare una barriera davanti a lei così da non dover combattere il vento e la pioggia e fece lo stesso con i compagni di viaggio notando una certa stanchezza in Alya.
    Compiuta questa operazione avvertì comunque stanchezza poichè doveva mantenere attive la barriere ,a almeno gli altri avrebbero potuto riprendersi e combattere al meglio in caso di pericolo.
    Ho pensato che riparandoci dal vento e dalla pioggia potevamo recuperare energie, potrebbero tornarci utili in caso di pericolo
    Disse la mezz'elfa ora non più ostacolata dal vento ma la sua voce piccola e delicata sarebbe arrivata alle orecchie dei compagni di viaggio? anche se così non fosse stato avrebbero percepito la barriera e commentato la sua utilità o inutilità.
    In entrambi i casi sperava di non star sprecando delle energie poichè ciò, oltre all'imbarazzo di aver commesso un errore, avrebbe minato quella piccola dose di fiducia che l'uoma a capo della spedizione aveva inspirato in lei.

    In attesa di una risposta guardava davanti a lei ma non riusciva a vedere niente per colpa della pioggia che di fatto impediva di capire dove stessero andando e addirittura se stavano seguendo un percorso dritto o irregolare facendoli viaggiare, di fatto, alla cieca.
    Il rock in quella situazione sarebbe tornato estremamente utile ma era stato stabilito che i cavalli erano la scelta migliore quindi si poteva soltanto sperare in un miglioramento del tempo o qualche altro evento di natura positiva.
    A quel ritmo chiunque dei membri avrebbe potuto prendersi un malanno per colpa del tempo, tutti tranne Tichondrius che forte com'era non poteva certo venire influenzato da una cosa del genere.
    Nella mente della mezz'elfa l'uoma era un guerriero imbattibile e inattaccabile, quasi intoccabile e protetto contro ogni tipo di male ma sapeva che un immagine tanto perfetta e grandiosa non poteva essere veritiera.
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    Elen;
    Elen preparò tutto il necessario per il viaggio appena la sua mente si riprese dal risveglio, cercò di essere veloce ed efficiente non riuscendo ad escludere la possibilità di aver dormito troppo.
    L'uoma l'avrebbe sicuramente svegliata in quel caso ma non doveva essere necessariamente così quindi stava alla mezz'elfa cercare di non rallentare il gruppo anche se, come aveva intuito, si era svegliata più o meno allo stesso orario di Alya, Rosalinda e del ragazzino.
    Si incontrarono nella locanda, incredibilmente silenziosa, ma prima di partire la maga e la donna si allontanarono per portare il bambino al luogo visitato il giorno prima, Alya doveva tenere moltoal bambino inoltre Elen ebbe l'impressione che i legame fra i due fosse ancora più forte della sera prima.
    Cosa fosse successo era un mistero ed Elen non avrebbe chiesto nulla, quando Alya aveva respinto la sua proposta aveva fatto intendere che non apprezzava persone troppo curiose e/o testarde.

    Durante l'attesa Elen ripensò alle parole dell'uoma, trovare un cavallo e incantarlo in modo permanente per aumentarne prestazioni fisiche, legarlo ad un elemento senza renderlo crudele, e poi stringere un patto con lui richiedeva molto lavoro e conoscenze che la mezz'elfa non possedeva.
    Avrebbe dovuto studiare l'argomento a fondo o vedere un esperto e farsi insegnare tutto il necessario, in entrambi i casi era un'impresa ardua per lei e non andava sottovalutata in alcun modo.
    Per tutto il tempo rimuginò su cosa fare e come farlo per raggiungere quell'obiettivo affrontando meno pericoli possibili ma da sola non riuscì a raggiungere nessuna conclusione utile.
    Questi pensieri vennero interrotti dal ritorno di Alya e Rosalinda pronte e a riprendere il viaggio, durante il tempo rimanente poteva chiedere a rosalinda se sapeva qualcosa sull'argomento.
    Alya e Tichondrius quasi sicuramente non potevano insegnarle la teoria che stava dietro la pratica per motivi diversi ma una maga come lei forse poteva aiutarla con informazioni utili come il luogo migliore per il rituale o il tipo di oggetti più adatto a quel tipo di compito.
    La mezz'elfa seguì il gruppo chiedendosi cosa li aspettasse dopo la fine diquel viaggio, erano a un giorno di distanza dal regno dei nani e fra poco lei si sarebbe trovata a viaggiare da sola senza la protezione di quel gigante buono di nome Tichondrius.

    Un brutto momento per Elen fu il ritorno della lama del golem vicino l'uoma, l'aspetto sinistro di quella lama la intimoriva, quando tornarono in sella ai cavalli tenuti, fra l'altro, in modo perfetto.
    L'unica cosa che distrasse Elen dalla lama mastodontica fu la reazione delle persone alla vista del destriero di Tichondrius:intimorite e al tempo stesso spaventate, per un pò basto a far dimenticare della nefata presenza di un arma tanto oscura nei suoi immediati paraggi.


    Che ne dite di far piovere un pò?^^ fino ad ora c'e stato soltanto tempo sereno e un cambio in senso negativo mi sembra una buona idea
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    vorrei modificare frost aggiungendo alcuni dettagli^^

    -frost: un cavallo nero, bianco e celeste con una lunga cosa dotata di spuntoni di ghiaccio così come la maggior parte del suo corpo.
    È avvolto costantemente da un aura glaciale, che abbassa la temperatura intorno al suo corpo e lo protegge dalle alte temperature anche estive, se non ci si è abituati può essere un mezzo di trasporto molto scomodo.
    Il suo alito congela tutto ciò che tocca e la sua condizione limitante è la temperatura dell’ambiente: se si trova in ambienti caldi dura al massimo qualche minuto, al contrario in ambienti freddi è molto più duraturo.
    La sua condizione limitante è la temperatura:se si trova in ambienti molto caldi, come vulcani o zone con temperature simili a questi ultimi, dura pochissimo tempo prima di sparire, al contrario in ambienti freddi ha una scorta di energia virtualmente illimitata salvo magie legate al fuoco.

    in sostanza cambia poco ma in questo modo è più facile usarlo come cavalcatura poichè sopporta meglio le alte temperature, entro certi limiti
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    roleElen_zps23b15369
    Elen;
    Tichondrius sconsigliò alla mezz'elfa di mettere in atto quell'idea spiegandole che i castighi, così si chiamavano i cavalli di fuoco a quanto pare, avevano una natura incontrollabile e violenta quindi inadatti a lei.
    La cosa dispiacque molto ad Elen che comunque non voleva mettere in pericolo la sua vita in un impresa suicida, se l'uoma diceva che era troppo pericoloso doveva essere per forza così.
    Si offrì anche di consigliarle una scelta migliore qualora lo avesse ritenuto necessario, possibilità che venne accolta subito dalla mezz'elfa. Tichondrius doveva essere un esperto e sicuramente poteva dirle cosa meglio si adattava a lei e al viaggio che aveva in mente
    Dai racconti avevo intuito che fossero molto forti ma credevo anche che esistessero dei castighi diversi e più pacifici, tendo ad essere troppo ingenua a volte. Secondo te cosa andrebbe bene per me? mi piacerebbe viaggiare dopo la missione e sentirmi sicura al tempo stesso
    Chiese la mezz'elfa all'uoma con un timido sorriso, in fondo cominciava ad affezionarsi ai compagni di viaggio e anche quei dialoghi non rappresentavano uno stress per lei come spesso accadeva con gli estranei.

    Ascoltata la risposta dell'uoma Elen Decise che era il momento di riposare, la sera prima non aveva dormito molto bene e adesso si sentiva più stanca del solito.
    L'uoma sembrava invece non aver bisogno di riposo, anni di addestramento lo avevano reso, probabilmente, immune alla stanchezza o comunque molto resistente ad essa.
    Questa era un ottima qualità in missioni urgenti come quella ma il fatto che l'uoma fosse il capo perfetto faceva risaltare l'inespierienza di Elen e degli altri membri del gruppo che sicuramente stavano apprendendo nozioni di sopravvivenza molto utili soltanto viaggiando con lui.
    Nozioni che Elen avrebbe messo a frutto in un prossimo futuro anche se non sapeva ancora ne come ne quando le sarebbero tornate utili.

    Elen sognò sicuramente qualcosa quella notte, qualcosa di stupendo, ma al mattino seguente ogni ricordo di quella esperienza, vissuta nella sua mente, era sparita nel nulla lasciando soltanto il vuoto e un vago senso di felicità dietro di se.
    Si guardò intorno con gli occhi ancora mezzi addormentati e notò che l'uoma si era già svegliato e preparato, questo da solo basto a far credere ad Elen di aver dormito troppo e ritardato la partenza di qualche minuto se non peggio.
    Mi auguro che non sia così, l'unico motivo della mia stanchezza è stato l'assalto di ieri sera e il non essere riuscita a seguire il consiglio di Tichondrius
    A parte lei c'erano altre due o tre persone nella sua stessa situazione ma non sapeva se loro erano riuscite a svegliarsi in tempo, ammesso che la teoria della mezz'elfa fosse corretta.
    La colpa, in ultima analisi, di una partenza ritardata sarebbe stata soltanto di Elen o da dividere fra tre persone, il che non rendeva la cosa più facile da digerire.
    Di positivo c'era che si sentiva riposata e pronta ad almeno mezza giornata di cammino, nonostante fosse piccola aveva molte energie da spendere e questo era uno dei pochi pregi di cui fosse a conoscenza.
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    Elen;
    Appena furono entrati nel locale tutti i presenti sembrarono venire distratti dalla mole dell'uoma a capo del gruppo, era difficile ignorare un guerriero tanto grande e potente, e questo permise ai membri più piccoli, o comunque meno imponenti, di passare inosservati.
    Tichondrius aveva lasciato la spada del golem con il suo destriero, facendo la felicità della mezz'elfa, e aveva prenotato una stanza tripla e una doppia.
    Sembrava essere, inolte, riuscito ad ottenere degli sconti un pò su tutto ma come avesse operato un tale miracolo era un mistero per la piccola mezz'elfa.
    Forse era andato li da altre volte e il proprietario gli doveva un favore? Elen decise che la risposta era questa in modo da non perdersi in altre teorie altrettanto valide.

    L'uoma aveva preso la stanza tripla per se stesso ed Elen mentre la dobbia era per Alya e Rosalinda, doveva aver pensato che in caso di assalto bisognava combinare un mago e un guerriero ma la presenza del bambino preoccupava Elen.
    Lei e Tichondrius erano al sicuro poichè la mezz'elfa aveva una certa esperienza nel difendere, fuggire e talvolta contrattare, seppur entro certi limiti, ma Alya e Rosalinda arebbero dovuto occuparsi anche del bambino e ciò rendeva davvero nervosa la mezz'elfa.
    A parte questo l'odore di birra che aleggiava nell'aria non venne apprezzato molto da Elen che amava i luoghi tranquilli e puliti, quello era caotico e fin troppo chiassoso, anche se allegro, per i suoi gusti.
    Seguì l'uoma nella stanza tripla un pò più a suoagio sapendo che la lama del golem era molto lontana da loro e non avrebbe più potuto influenzare l'uoma, se davvero questo era il suo scopo.
    La magia poteva essere infida e ingannare anche l'occhio più esperto quindi si poteva dire che quella lama nascondeva sicuramente qualche fine sinistro ma se fosse una minaccia per il gruppo era ancora un mistero.
    Elen si sedette sul letto e cominciò a riflettere, se veramente alla fine del viaggio avrebbe esplorato il mondo aveva bisogno di una cavalcatura ma un semplice cavallo poteva venire rubato o non fornire l'adeguata protezione per un essere delicto quanto lei.
    Venne subito in mente l'immagine di Frost, il cavallo glaciale che lei usava durante i periodi invernali, e altrettanto velocemente ipotizzò che da qualche parte doveva esistere un cavallo con la peculiarità opposta da poter cavalcare nei periodi estivi o in climi caldi.
    Avrebbe dovuto cercare a lungo ma se riusciva nell'impresa poteva dire di aver trovato un modo sicuro di viaggiare anche da sola, per quanto la tigre fosse utile nei boschi con la sua agilità all'aperto era più adatto qualcosa di veloce che potesse tenere testa ad un ampio gruppo di nemici.

    Elen pensò anche che nei suoi viaggi Tichondrius poteva aver visto qualcosa di simile, magari poteva indirizzarla verso il luogo in cui si trovava la mitica creatura da lei immaginata
    Nei tuoi viaggi ti sei mai imbattuto in un cavallo di fuoco? pensavo di stipulare un contratto con lui dopo il viaggio e forse tu sai dove posso trovarne uno
    Il fatto che quella domanda riguardasse la magia fece subito pensare ad Elen che l'uoma non avrebbe risposto ma almeno aveva provato ad intavolare una discussione con il mastodontico compagno di stanza, cosa che dal'inizio del viaggio le era risultato difficile per diversi motivi.
    Inizialmente la sua stazza l'aveva spaventata e, superata quella paura, la spada del golem aveva contribuito a emanare vibrazioni negative che spaventavano a morte quella piccola e indifesa ragazza.
    Con quella domanda inoltre dava l'implicito suggerimento di raccontare qualche storia sulle sue imprese militari legate al cavallo di fuoco ma non sapeva se l'uoma aveva afferrato anche quell'altra frase nascosta dalla prima.
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    Elen;
    L'uoma spiegò al gruppo che potevano sostare in due luoghi diversi e lasciava la scelta a loro:il primo era un locale economico in cui si radunava ogni tipo di persona e la seconda meta era un base militare molto più sicura e costosa.
    Elen avrebbe scelto volentieri la base militare poichè, vista la natura della loro missione, dovevano evitare guai di ogni tipo e sostare in una locanda piena di potenziali minacce era un grave azzardo.
    Conclusione questa che l'uoma doveva aver fatto prima di lei, poco ma sicuro, e che non espresse lasciando in ultima analisi la decisione ad Alya mentre osservava il bambino entrare in quel rifugio accogliente notando l'espressione rassegnata di quel bambino prima così vispo.
    Alya scelse la base militare, facendo la gioia della piccola mezz'elfa, e nel prendere una tale decisione sembrava anche preoccupata riguardo qualcosa
    Probabilmente si tratta del bambino, forse si è affezionata a lui
    Pensò Elen osservando la ragazza, era quello il momento giusto per proporle la sua idea?nonostante il dubbio volle tentare lo stesso e chiedere alla ragazza se poteva accompagnarla nel momento in cui avrebberodeciso di riportare il bambino a casa.

    Si avvicinò ad Alya poco alla volta, cercando di non pensare al freddo e al fatto che non c'era nessuno per le strade come se si trovassero in una città fantasma, e le chiese abbozzando un sorriso timido e quasi tenero
    Se riaccompagneremo quel bambino a casa posso venire con te?
    Elen non trovò valide motivazioni che giustificassero quel suo desiderio poichè lei stessa nona veva alcun secondo fine, desiderava soltanto passare del tempo in più con la ragazza per conoscerla meglio e interagire con quel bambino senza che il sigillo magico limitasse le sue azioni.
    Dopo una pausa le sembrò brutto escludere l'uoma, che sicuramente non avrebbe accettato di fare nuovametne da scorta al ragazzino, così aggiunse come per dare una motivazione a ciò che stava per dire
    Potremmo riaccompagnarlo a casa tutti insieme senza essere limitati nelle azioni
    Con tutta probabilità adesso avrebbe ricevuto un rifiuto da parte dell'intero gruppo ma, con sua fgrande sorpresa, Rosalinda annuì e sorrise per confermare la sua presenza.
    Adesso mancavano allìappello Tichondrius e Alya che ancora doveva dare la loro risposta a quella innocente proposta, dettata unicamente dall'altruismo della mezz'elfa.

    Arrivati alla casa d'accoglienza Elen seguì il gruppo all'interno dell'edificio pieno di luci e di vita, c'erano molti soldati impegnati a bere e a raccontarsi storie di battaglie epiche, alcune decisamente poco credibili, e di scappatelle avute quando erano di stazza in altre città.
    Elen non avrebbe saputo dire se questi ultimi erano sposati ma il suo intuito le diceva che li erano al sicuro poichè, seppur ridendo e scherzando, nessuno era privo di un arma e, in caso di emergenza, sarebbe entrato in azione un piccolo esercito capace di scoraggiare chiunque.
    Da guerriero professionista era meglio che la loro guida gestisse la situazione, Elen e Rosalinda non sapevano cosa fare o dire così si limitavano a rimanere in silenzio mentre Alya non dava l'impressione di un vero e proprio soldato.
    Ciò detto l'interno era pieno di tavoli e solo una quarto di questi era libero mentre le pareti erano adorante di lanterne e in alcuni punti vi erano delle iscrizioni ntagliate nel legno di ogni tipo.
    La più particolare era un nome inciso con molta cura il cui significato sfuggiva alla mente della giovane mezz'elfa.
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    Elen;
    Elen ascoltò con interesse la spiegazione dell'uoma assorbendo quante più informazioni poteva nel minor arco di tempo possibile, doveva essere bello conoscere così tante cose del mondo esterno.
    Elen un pò lo invidiava ma sapeva che tutto quello che l'uoma diceva era il frutto di esperienze dirette o incontri fatti nei suoi lunghi viaggi, la piccola mezz'elfa desiderò anch'essa viaggiare così da diventare forte come la loro guida.
    Non pensava alla forza fisica, anche se le avrebbe dato un pò di scurezza in più, ma a quella mentale che sembrava essere senza limiti ma forse era uno dei vantaggi di è cresciuto con la cultura dell'uo.
    Lei d'altro canto sin da piccola era cresciuta in una casa in cui era stata sfruttata e questo non aveva certo faavorito il suo sviluppo psicologico, non si potevano certo confrontare due stili di vita così diversi.

    Quando il gruppo arrivò davanti alla città il bambino sembrò perdere la sua energia e assunse un espressione corrucciata, doveva aver capito che lo stavano davvero lasciando in quel luogo per poi ripartire.
    Elen si trovò quindi in compagnia del bambino, ora non più tanto allegro, e di Rosalinda taciturna e immersa nei suoi pensieri come al solito ma non era una situazione così spiacevole rispetto a quella di Tichondrius che stava attirando gli sguardo dei passanti come una calamita.
    La sua enorme mole e il suo cavallo di dimensioni colossali attirvano la curiosità di ogni passante ma se era riuscito a ignorare il bambino per tutto il viaggio anche quello sarebbe stato una passeggiata per lui.
    Un lato positivo era che l'enorme stazza del loro capo sviava l'attenzione dai membri più piccoli del gruppo rendendoli quasi invisibili agli occhi dei passanti
    é come se non esistessimo, può dirsi un bene come un male
    Pensò Elen che riflettè anche sul fatto che un cavallo tanto grosso era una cosa talmente insolita da rappresentare una traccia facile da seguire ma sicuramente l'uoma aveva ocnsiderato anche questo.

    Elen non sapeva dove era l'edificio che interessava al gruppo ma ricordò perfettamente che svoltarono due volte a destra e una a sinistra per poi proseguire lungo una strada dritta da cui si intravedeva una piccola costruzione con un tetto riparato molto male.
    Le finestre, come il tetto, avevano visto giorni migliori ma il fronte era pitturato con un bianco purissimo tanto da riflettere la luce del sole rendendo impossibile capire cosa vi fosse all'interno dell'area delimitata da un recinto li vicino.
    Più il gruppo si avvicinava più i dettagli si facecano nitidi ed Elen riuscì a distinguere perfettamente una stradina che separava il recinto in due zone, piene di attrezzature con cui i bambini giocavano.
    La casa più importante era che c'era un gruppo di bambini, aventi circa l'eta del loro ospite, e l'aria si riempì presto di risa e sorrisi dando a quel luogo un aria talmente allegra da farla sembrare una grande famiglia.
    Vedendo un ambiente così ospitale la mezz'elfa si consolò pensando che stavano lasciando il bambino in luogo sicuro in cui sarebbe stato felice nel breve periodo di tempo in cui sarebbero stati via.
    Diede un occhiata al resto del gruppo per capire cosa pensassero loro di quel luogo e capire se l'avrebbero riaccompagnato a casa oppure affidato i lcompito a qualcun altro.

    POchisecondi dopo il loro arrivò dalla porta di quel bianco edificio uscì una donna sulla sessantina d'anni, o almeno erano quelli gli anni che dimostrava, con qualche ruga evidente sul viso e uno sguardo gentile e al tempo stesso severo.
    Prendersi cura di tanti bambini doveva necessitare anche di una buona dose di severità utile a tenerli in in riga e risolvere i problemi
    Pensò Elen che non era tanto ottimista da capire che niente era apparentemente perfetto, nemmeno un luogo come quello.
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    Elen;
    Il bambino non rispose direttamente asserendo al fatto che era adulto ma la mezz'elfa poteva dire, senza alcun dubbio, che il loro ospite era stato incredibilmente fortunato a non incontrare alcun animale selvatico o nessun malintezionato.
    Di buono c'era che sviando l'argomento su un altro fronte il sigillo bruciava di meno, segno che a quelle domande si poteva rispondere con più calma anche se il rischio era sempre presente e bisognava pesare ogni parola pronunciata.
    Elen sorriso al ragazzo e rispose con un tono gentile
    é solo preoccupata per te, hai fatto da solo un viaggio davvero pericoloso e credo di non sbagliarmi quando dico che haiavuto molta fortuna
    Spiegò Elen al bambino per poi osservare l'ambinet e circostante cambiare man mano che il tempo passava:erano passati di un ambiente pieno di ostacoli ad un altra pianutra da cui era prede facili oltre che facilmente individuabili e ciò preoccupava molto la mezz'elfa.
    Ebbe inoltre l'impressione che Tichondrius stesse pensando la stessa cosa, era un capo esperto e sicuramente una simile eventualità era già stata considerata ma allora perchè era così calmo? la mezz'elfa diede il merito al suo autocontrollo e alla sua forza.

    La silenziosa mezz'elfa si ritrovò a sperare di raggiungere presto il villaggio onde evitare che il bambino ricadesse su domande legate al loro viaggio o altre questioni delicate che riguardavano il gruppo tuttavia non vedeva alcun villaggio in lontananza finchè non notò un punto scuro all'orizzonte.
    Poteva distinguere delle mura anche se non avrebbe saputo dire nient'altro e anche questo era soltanto opera della sua fantasiosa mente ma decise di chiedere al capo della spedizione cosa fosse quella macchia visibile in lontananza
    In lontananza vedo qualcosa, potrebbe trattarsi del villaggio?
    La voce si sforzava di essere decisa e non timorosa ma l'obiettivo non fu completamente raggiunto e un piccoll tremolio era più che evidente ma non a causa della stazza dell'uoma, a quella si era abituata.
    La causa del tremolio era legata alla presenza della spada magica che la inquietava sin dall'inizio del viaggio e in quel momento Elen pensò che forse avrebbero fatto meglio a seppellirla nel bosco così da impedire che qualcuno la ritrovasse:quale pazzo andava in un bosco, in quel bosco, a scavare buche alla cieca in cerca di tesori?.
    Pensieri stupidi e senza un filo logico nati dal timore che quell'arma li avrebbe portati ad una fine lenta e dolorosa, fine che Elen avrebbe fatto di tutto per impedire anche se aveva ben poche speranze se la spada era potente come il gruppo sospettava.

    In questo modo passò un altra ora e la distanza coperta permise alla mezz'elfa di distinguere alcuni tetti delle case più grandi che sembravano trovarsi ai quattro punti cardinali del villaggio con mura perimetrali che formavano un cerchio perfetto visto da lontano.
    I colori erano poco chiari da quella distanza ma di sicuro non erano chiari escludendo dalle possibilità ogni tinta di rosso,giallo o verde.
    Con tutta probabilità erano tetti di roccia poichè sforzandosi la mezz'elfa riusci a distinguere un nero o un grigio molto scuro e, sebbene non fossero colori accoglienti, si poteva sperare che fosse un posto sicuro in cui il bambino poteva rifugiarsi e trovare un passaggio verso la sua casa.
    La sua presenza rende questo viaggio vivace se non altro ma non credo che questa sua energia possa venire sopportata a lungo da Alya e Tichondrius si limiterebbe comunque a ignorarlo tutto il tempo quanto a me non avrei problemi se solo non avessimo una missione così importante.
    Pensò riflettendo sul fatto che forse al ritorno l'avrebbero riaccompagnato a casa lei e Alya, la ragazza non sopportava il modo di fare del bambino ma non era nemmeno il tipo di persona che lasciava un indifeso da solo in un villaggio.
    Almeno di questo Elen era certa e una volta ripartiti senza il loro piccolo ospite si sarebbe informata con la diretta interessata al riguardo e sicuramente avrebbe chiesto di essere presente nel caso servisse il suo aiuto.
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    Elen;
    Al loro risveglio Elen si sentì leggermente stanca ma era dovuto al fatto che non era abituata a quei lunghi viaggi e un cambiamento così improvviso si stava facendo sentire man mano che i giorni passavano.
    A migliorare le cose il ragazzo salvato la sera prima, sempre pieno di energie, stava causando non pochi problemi ai membri del gruppo che non potevano assecondare quel suo comportamento o rispondere ad alcune domande poichè il sigillo la stava avvertendo di non fare o dire nulla di stupido.
    Sembrava bruciare la sua delicata pelle tanto che la mezz'elfa talvota aveva la tentazione di controllare per assicurarsi che il simbolo non stesse davvero andando a fuoco, sapeva che era un dubbio stupido ma la sensazione era continua e poco piacevole
    C'e da sperare che il villaggio non sia lontano, con questa continua sensazione di bruciore non riesco a concentrarmi come dovrei su quello che mi circonda inoltre Alya sembra parecchio irritata dalla sua presenza
    Pensò Elen non dando la colpa, nemmeno per un secondo, alla mancanza di sonno dovuta all'essere rimasta sveglia troppo a lungo la sera prima.
    Quanto ad Alya sperava che avrebbe resistito fino al villaggio senza alcun tipo di incidente, non la conosceva bene e non sapeva se era il tipo di persona che una volta esaurita la pazienza esplodeva perdendo del tutto il controllo.

    Aiutò a sistemare i cavalli dal momento che L'uoma, ancora in qualche modo influenzato dalla spada del golem, avrebbe sicuramente spaventato quei poveri animali.
    La mezz'elfa pensò che era triste dal momento che il loro capo non era una cattiva persona, tutt'altro dal momento che rispettava le loro opinioni e sembrava non desiderare alcuna forma di magia compresa quella oscura.
    Elen ebbe anche l'impressione, fra l'altro, che si stesse affezionando al suo destriero ma forse era soltanto un idea nata dalla sua troppo fantasiosa e giovane mente.
    Se aveva ragione alla fine del viaggio avrebbe potuto chiedere di tenere il destriero e ciò le avrebbe fornito un risposta soddisfacente alla domanda che era nata osservando l'uoma interagire con la sua cavalcatura, possente e spaventosa al tempo stesso.

    Al momento della della partenza Elen montò in sella al suo cavallo e cercò di godersi il panorama controllando, incosciamente, che non ci fossero altri pericoli pronti a uscire da chissà quale anfratto:i braganti, i grulf e il magma di lava l'avevano incosciamente spaventata molto di più di quanto lei stessa non volesse ammettere.
    Il ragazzino d'altro canto, con tutte le sue domande, diede alla mezz'elfa un modo per distrarsi facendo in modo che la sua preoccupazione si spostasse da -saremo attaccati un altra volta?- a -spero che ne Alya ne Tichondrius perdano la pazienza- e ciò in un certo senso fu molto d'aiuto.
    La domanda del ragazzino fece aumentare il bruciore ed Elen capì che doveva trovare un modo di sviare l'attenzione di quella giovane mente dalla loro destinazione se non voleva sperimentare la sensazione di venir bruciata viva
    Non abbiamo una meta precisa, ci piace viaggiare in lungo e in largo
    Rispose Elen cercando di sorridere, non voleva mentire ad un ragazzino ma sapeva che da quella missione dipendevano molte vite di conseguenza nessuno doveva sapere dove erano diretti o perchè.
    Dopo quella risposta il simbolo del patto magico sembrò bruciare un pò di meno, era la risposta giusta? probabilmente si se adesso stava bene anche se a bruciare ora era la sua coscienza dal momento che aveva dovuto mentire ad una persona innocua come quel bambino.

    Non mi hai ancora spiegato come hai fatto a raggiungere quella foresta da solo, devi essere pieno di risorse se sei riuscito a viaggiare da solo
    Osservò Elen cercando di fare leva sul suo orgoglio, la speranza era che invogliato da quei complimenti il ragazzino cominciasse a narrare la sua personale avventura.
    Se Alya era riuscita ad afferrare il messaggio avrebbe assistito la mezz'elfa nutrendo l'autostima del ragazzino con commenti adatti in modo tale da fargli abbellire la storia con dettagli falsi che gli avrebbero fatto guagnare tempo prezioso.
    Elen si sentì di nuovo in colpa per aver fatto uso di una così vile strategia ma lo faceva per proteggere il ragazzino da informazioni che potevano costargli la vita.
    Questo servì ad alleviare quella voce interiore che la stava rimproverando in modo analogo ad una madre nei confronti della figlia, nella sua mente era sua madre a rimproverarla di aver detto una bugia sottolineando il fatto di non aver cresciuto una bugiarda ne una manipolatrice.
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    Elen;
    Tichondrius rispose ad Elen che i nani non potevano svolgere quel tipo di compito dal momento che lui, esperto di tecniche di forgiatura, non riconoscieva in quella lama il tocco di alcuna razza nota.
    A favore della sua tesi descrisse come ogni razza forgiava un arma nel dettaglio comprendendo la posizione di preziosi, composizione dei metalli, dimensioni e peso della stessa rendendo chiaro a tutti che una lama di quelle dimesioni con caratteristiche magiche non poteva essere opera di una razza specifica.
    Se era questo il caso si poteva dire che era il risultato di un nuovo tipo di forgiatura? forse diverse razze di erano riunite e creato un arma nuova ma a quale scopo? tutte quelle domande cominciavano a far venire un gran mal di testa ad Elen che non conosceva nulla di armi, guerra e politica.
    Chiunque sia stato spero che l'abbia creata con buone intenzioni, un oggetto tanto potente nelle mani sbagliate potrebbe essere davvero pericoloso
    Pensò la mezz'elfa deviando il suo pensiero dalla lama alla questione del bambino che, ringranziando il cielo, avrebbe viaggiato con loro almeno fino al prossimo villaggio.
    Tichondrius aggiunse inoltre che si sarebbero fermati per riposare onde evitare di essere troppo stanchi in caso di attacco nemico il giorno dopo.
    Elen, che non si sentiva sicura sapendo di essere in una foresta potenzialmente piena di pericoli, annullò l'evocazione facendo tornare Gaia in forma di spirito.
    Era evidente che non avrebbero subito altri attacchi ma in caso di pericolo la mezz'elfa avrebbe prontamente evocato una barriera intorno alla zona occupata dal gruppo.

    Prese le dovute decisioni il grupposembrava pronto per dormire ma il nuovo arrivato era fin troppo allegro per qualcuno che aveva da poco rischiato la vita, era irresponsabilità o semplicemente inguaribile ottimismo? quale delle due che fosse rinfrancava lo spirito preoccupato della mezz'elfa.
    Il bambino stava tormentando Tichondrius facendolo diventare un idolo, l'uoma aveva di certo una smisurata pazienza ma avrebbe retto il confronto con l'entusiamo di quel ragazzo?.
    La domanda non ebbe mai una risposta poichè Alya richiamò a se il bambino riuscendo a farlo addormentare in modo simile ad una madre con il proprio figlio ma Elen ebbe l'impressione che un simile commento non sarebbe stato appropriato vista la situazione.
    Alla sua domanda invece rispose spiegandole che la famiglia del bambino l'aveva salvata e il bambino stava cercando l'assassino di suo padre per vendicarsi.
    Potrò non saperne molto ma credo che la vendetta non sia mai la soluzione ad un problema, non è n questo modo che otterremo la pace. Sarebbe molto più costruttivo comunicare pacificamente con i nemici e giungere ad un accordo
    rispose con una punta di tristezza Elen che dal suo, idealistico, punto di vista la guerra non avrebbe risolto il vero problema ma si sarebbe limitata a seppellirlo sotto una mantagna di cadaveri per poi venire vedere lo stesso problema ricomparire in un modo o in un altro.

    Detto questo chiuse gli occhi sperando di riuscire a combattere il timore di venire assaliti nuovamente da quelle bestie, se era vero che c'e n'erano altre e che la magia della spada poteva attirarle cosa le impediva di farsi avanti di nuovo con un gruppo più grande?.
    Se ciò dovesse accadere potremmo sempre volare via ma spero di non incontrare altri ostacoli durante il viaggio,specialmente non mentre portiamo il bambino al prossimo villaggio
    Si disse la mezz'elfa per poi cadere nel dolce mondo dei sogni vuoto, come al solito, di ogni tipo di fantasia.
  11. .
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    Elen;
    Elen apprese che la famiglia del ragazzo doveva aver salvato, chissà dove e quando, la vita ad Alya anche se quest'ultima sembrava alquanto scioccata nel riverderlo.
    Se la sua famiglia l'aveva salvata perchè un semplice bambino aveva quell'effetto sulla ragazza?Elen attribuì la cosa al fatto che era preoccupata per lui dal momento che si trovavano in un luogo estremamente pericoloso.
    Il ragazzo continuò dicendo di voler vendicare il padre mentre Alya, assumendo un tono gelido che Elen non gli aveva mai visto usare, rifiutò ogni proposta del ragazzo dicendogli, se non imponendogli, di tornare a casa
    Considerando quanto è determinato dubito che verrà fermato dalle parole di Alya
    Pensò la mezz'elfa abitutata ad essere ignorata dalla persone e a svolgere ordini di ogni tipo anche se questa era una cosa abbastanza triste da ammettere.
    Motivo per cui non aggiunse altro,era stata esclusa da quel discorso e qualsiasi cosa avrebbe detto sarebbe stata ignorata o contestata e non avrebbe sopportato nessuna delle due cose sopratutto la seconda.

    In un secondo momento Tichondrius chiamò il gruppo facendolo riunire intorno alla spada del golem di magma, momento in cui la mezz'elfa annullò la barriera e i potenziamenti di Alya non essendo più necessari.
    Gaia rimaneva tuttavia di guardia mentre loro decideva cosa fare sull' artefatto magico in torno a cui si erano riuniti:l'uoma disse che, per quanto pericoloso fosse, i sigilli avrebbero favorito soltanto atte al compimento della missione e il fatto che il patto non dicesse all'uoma di liberarsi dell'arma era una cosa buona.
    Confessò anche che il possesso di quell'arma poteva rappresentare una grave macchia sulla sua reputazione fra gli uoma tanto da fargli perdere tutto ciò per cui aveva combattuto fino a quel momento.
    Ciò fece riflettere Elen
    Sta rischiando tutto questo soltanto perchè è il sigillo magico a imporglielo anche se c'e da ammettere che il modo in cui ha ottenuto la spada è sospetto.
    Potrebbe essere il mio lato timoroso a parlare in questo momento.....forse è meglio farla controllare una volta arrivati dai nani. A seconda del risultato delle analisi si decidera il da farsi

    Non era da Elen riflettere tanto su un argomento ma in quel momento era importante che ogni fibra del suo essere avesse un unico obiettivo:valutare se quella lama era pericolosa come sembrava oppure era soltanto una sua impressione.
    Concordo ma per sicurezza potresti farla controllare da qualcuno una volta arrivati dai nani per essere sicuri che non sia pericoloso tenerla con te, potrebbero aver già visto qualcosa di simile e conoscerne gli effetti
    Rispose Elen cercando di apparire decisa, se fosse riuscita ad avere anche solo una minima parte della sicurezza dell'uoma sicuramente avrebbe potuto affrotnare il viaggio e il suo futuro senza doversi nascondere o fuggire in continuazione.

    Un altro discorso era accompagnare, o meglio lasciare, il ragazzino in un villaggio lunga la strada.
    Elen non aveva problemi a soddisfare quella richiesta dal momento che erano di passaggio ma Tichondrius come avrebbe reagito? la presenza di un ospite di quel tipo poteva rallentare la missione e rendere le battaglia più periclose che mai.
    Razionalmente parlando non era saggio portare con se quel ragazzino ma Ele sperava che l'uoma avesse dentro di se una gande dose di pietà che gli permettesse di non lasciare in lande tanto pericolose un bambino indifeso.
    Ad essere onesta sono curiosa di sapere di cosa parlava prima, se a te fa piacere durante il passaggio potresti raccontarmi la storia completa?
    Chiese Elen ad Alya con un timido sorriso.
    Le ci voleva un pò ma viaggi come quello potevano operare dei miracoli come far aprire una persona timida come Elen in tempi relativamente brevi, forse dipendeva dal fatto che la stavano proteggendo e ciò dava alla mezz'elfa la sensazione che sarebbero stati legati anche dopo la missione da chissà quale filo invisibile.
  12. .
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    Elen;
    L'uoma dimostrò, appena essersi svegliato, di essere un capo estremamente valido riuscendo a mettere al sicuro il ragazzo e bloccando i due grulf con la spada del golem di magma.
    Elen osservò abbastanza ansiosa il combattimento sperando che l'uoma non si ferisse poichè ormai cominciava ad affezionarsi ai propri compagni di viaggio e il solo pensiero che potessero ferirsi era per la piccola mezz'elfa qualcosa di estremamente grave.
    Fortuna voleva che lunghi anni di addestramento militare avevano forgiato un corpo capace di tenere testa a quei due mostri tanto che dopo un intenso scambiarsi di colpi, simile ad una danza, l'uoma riuscì a stordire quei due esseri.
    Il primo dei due venne ferito da Alya all'addome anche se la mezz'elfa non era certa che l'aver potenziato il fisico della ragazza fosse stato davvero necessario visto e considerato che sembrava non aver avuto difficoltà con il grulf.
    Nell'esatto istante in cui Alya ritirò la lama Gaia caricò il grulf ferito dalla ragazza e lo colpì con un violentissimo fendente sulla testa che gli spaccò il cranio.
    Si sentì perfettamente il rumore di ossa rotte proveniente dall'essere che si accasciò a terra subito dopo ormai privo di vita mente Gaia si preparava al secondo attacco verso il secondo grulf.
    Il guerriero marrone dagli occhi dorati si mosse veloce come il vento verso il grulf intontito dal pugno di Tichondrius colpendolo con un veloce quanto violento fendente al collo spezzandogli tutte le ossa, con conseguente rumore che il colpo provocò, che incontrò sul suo cammino.
    I due mostri giacevano ora a terra con il cranio e il collo frantumati dall'evocazione della piccola elfa che tuttavia non era soddisfatta di aver portato soltato i colpi finali e non aver sperimentato un vero e proprio combattimento.

    Finiti i due grulf l'evocazione non sparì ritenendo, come la sua padrona, che ci fossero altre minacce in quella zona che potevano essersi avvicinate attirate dai rumori della battaglia appena conclusa.
    Elen si avvicinò ad Alya trovandola alquanto sorpresa, che conoscesse quela ragazzino? la mezz'elfa decise di provare a chiederglielo così da capire anche con chi avevano a che fare e come mai si trovava in quella zona così pericolosa
    Conosci questo ragazzo?
    Per motivi di sicurezza non aveva acnora abbassato la barriera intorno al suo corpo o i potenziamenti fisici di Alya ma era abbastanza sicura che quel piccolo e spaventato ragazzino non rappresentasse una minaccia, almeno secondo il suo intuito.
    In un secondo momento la piccola mezz'elfa chiese nuovamente al loro ospite con una voce leggermente più bassa e timida rispetto a pochi istanti prima dell'attacco
    Come mai ti trovi in questa zona? è estremamente pericloso girare di notte in queste foreste e anche la scuola è probabilmente il nido di creature poco raccomandabili
    Osservò Elen rendendosi conto che loro stessi si trovavano in una zona ad alto rischio e che senza Tichondrius avrebbero sicuramente fatto una brutta fine, dovevano la vita a lui e non soltanto a causa delle sue elevate doti di combattente.

    Gaia continuava a osservare la foresta con i suoi brillanti occhi dorati, di fianco all'uoma, poichè percepiva intorno a se molte altre forme di vita anche se non tutte pericolose o minacciose, era fra le più caute delle evocazioni di Elen e, per questo motivo, una delle più fidate al contrario di Ruin che era fin troppo avventato e indisciplinato.
    Se fossero comparsi altri esseri simili avrebbero avuto a che fare con lui e questa era una sorte che la mezz'elfa non augurava a nessuno che non fosse almeno forte quanto Tichondrius considerando che era riuscito a tenere testa al golem di magma senza alcun aiuto magico.
  13. .
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    Elen;
    Alya constatò che l'uoma doveva separarsi da quell'arma infernale dandole la colpa anche del comportamento dei cavalli nei confronti di Tichondrius.
    La mezz'elfa era propensa a credere che nel caso dei cavalli fosse soltanto colpa della sua enorme stazza ma forse la ragazza aveva ragione e quella spada intimoriva quei poveri animali così come lei ma se così fosse stato perchè non avevano timore anche dell'altro suo spadone?.
    LA mezz'elfa arrivò alla conclusione che Tichondrius conoscesse un qualche trucco per calmare i cavalli se diventavano nervosi non potendosi spiegare altrimenti come aveva fatto ad occuparsene fino a quel momento.
    Elen rispose ad Alya con un tono di voce un pò più sicuro
    Quando verrà il momento di parlargiene è meglio che sia tu a farlo, a me potrebbe non dare ascolto ma forse tu avresti qualche possibilità in più
    Elen era troppo legata alla magia perchè le sue parole arrivassero all'uoma che aveva chiaramente detto di non voler aver a che fare con essa, un controsenso considerando che stava tenendo con se quella spada ma era meglio sforzarsi di non pensarci poichè ciò avrebbe portato a spiacevoli conclusioni.

    Finità la discussione sulla spada, in apparenza, magica Alya disse ad Elen che il primo turno di guardia sarebbe stato suo tuttavia Elen era preoccupata per l'uoma e questo le impedì di dormire come si deve tanto che quando fu svegliata dalla ragazza era già completamente sveglia.
    La scena alla quale i suoi grandi occhi rossi assistettero era davvero spaventosa poichè le creature che stavano inseguendo il ragazzo erano incredibilmente inquietanti, un incrocio fra un uomo e una iena e sembrava che si trattasse di un gruppo anche se loro avevano visto soltanto due esemplari.
    Il ragazzino sembrava spaventato a morte da quelle creature coperte di pelo e incurvate da quella che sembrava essere una maledizione in modo analogo, ma diverso, ai lupi mannari.

    La mezz'elfa evocò immediatamente Gaia che sembròcomparire da sotto al terreno con la spada già sguainata, stavolta avevano a che fare ocn creature la cui esistenza era un pericolo per la pace di quella foresta, pronto a confrontarsi con le presenze davanti a lui.
    I suoi occhi dorati osservavano i due grulf in attesa che quelle besteie facessero qualcosa di stupido così da avere un pretesto per rompergli almeno un paio di ossa mentre i tessuti che penzolavano dalla sua aureola venivano mossi dal vento nascondendo occasionalmente il suo sguardo fisso sui nemici.
    Elen nel frattempo aveva evocato una barriera intorno al suo corpo così da essere certa di non venire ferita da quella due bestie o altre che potevano nascondersi nelle vicinanze, lo scopo di quella missione era portare il messaggio al re dei nani ma se lei ci rimetteva la pelle allora si poteva dire che quel viaggio era stato inutile.
    Una volta pensata alla protezione della sua persona Elen provvise a potenziare la velocità e la forza di Alya sapendo bene che quegli uomini, anche se solo per metà, avevano gli istinti e le capacità fisiche di animali feroci e non andavano sottovalutati.

    Cosa sono quegli esseri?
    Chiese la mezz'elfa, leggermente intimorita, essendo nuova a quel tipo di creature mentre la sfera in cima alla sua asta magica brillava in conseguenza del fatto che stava mantenendo attiva la barriera intorno a se e aveva potenziato le capacità fisiche di Alya così da non dover temere per l'incolumità della ragazza.
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    Elen;
    Tichondrius mise bene in chiaro di non avere alcuna simpatia per la magia, qualsiasi essa fosse benevola o malevola rifiutando in tal modo l'aiuto della piccola maga.
    Elen un pò se lo aspettava visto e considerato ciò che la discpilina dell'uo insegnava, nel piccolo di quanto conosceva, ma rimase comunque ferita poichè l'uoma avrebbe dovuto sapere a quel punto che lei non era capace di usare alcun tipo di magia offensiva o che potesse arrecargli danno in alcun modo.
    Se non voleva il suo aiuto c'era poco che lei potesse fare per convincerlo ma non le piaceva come quella situazione poichè in tali condizioni l'uoma avrebbe facilmente commesso qualche errore prima o poi, se era la magia la causa non solo il corpo ma anche la mente dell'uoma erano in pericolo.

    Una volta che le due si allontanarono dall'uoma per lasciarlo riposare Alya chiese ad Elen se l'uoma aveva avuto qualche brutta esperienza prima del suo arrivo
    L'unico avvenimento degno di nota è stato un golem di magma comparso dal nulla all'inizio del viaggio, è stata una battaglia molto dura ma non vedo come questo possa aver influito sul suo umore o sul suo giudizio
    Rispose la mezz'elfa cercando a sua volta qualcosa che possa aver provocato quell'atteggiamento che Tichondrius stava avendo in quel momento, il viaggio era stato tranquillo e anche quei briganti sul ponte erano stati neutralizzati abbastanza facilmente.
    Che fosse colpa di quell'attacco subito dal capo dei banditi? forse dietro il fuoco nascondeva un qualche tipo di maledizione o veleno che agiva dopo un certo periodo di tempo per non destare sospetti.
    IN tal caso non era poi molto difficile liberarsi di un veleno o di una maledizione a meno hce non fosse particolarmente potente o insidiosa ma non poteva avere nessuna certezza fintanto che Tichondrius non le permetteva di studiare il problema.

    Alya chiese anche dell'arma impugnata dall'uoma e nel fare ciò sembrava alquanto preoccupata, Elen condivideva quella preoccupazione ma fino a quel momento aveva pensato solo che fosse un arma dalla fattezze inquietanti e nulla di più.
    é un arma che ha preso al golem di cui ti parlavo prima, dopo averlo sconfitto la spada non è sparita e Tichondrius ha deciso di prenderla con se.
    Durante lo scontro con i briganti ha anche assorbito una grande quantità di fiamme quindi potrebbe trattarsi di una spada magica ma non ho mai visto nulla di simile

    Spiegò la mezz'elfa che, sorprendentemente, stava riuscendo ad avere una discussione con qualcuno senza sentirsi a disagio, forse era la presenza di Alya a darle un pò di coraggio oppure stava riuscendo a combattere la sua natura timida poichè si parlava di un argomento in cui era abbastanza ferrata.
    Ritornando alle riflessioni sulla spada er adavvero strano come le condizioni dell'uoma fossero gradualemente peggiorate dal suo ritrovamento, Tichondrius doveva aver avvertito qualcosa di simile poichè la mezz'elfa notò che aveva allontanato e coperto la spada dalla sua colossale figura.
    Che pensasse di liberarsi di quell'arma? Elen avrebbe sicuramente accolto con gioia una tale decisione poichè, come già detto numerose volte, le armi, le spade in generale, le incutevano un certo timore sopratutto quelle gtandi come gli spadoni di Tichondrius.

    é un idea azzardata ma se proponessimo a Tichondrius di liberarsi di quella spada per un pò? così potremmo capire se è veramente colpa della magia oppure è un problema di salute
    Chiese la mezz'elfa ad Alya non trovando altre idee per analizzare lo stato di salute della loro guida, l'unico problema sarebbe stato trovare la persona che avrebbe fatto quella richiesta.
    Tichondrius sembrava tranquillo ma poteva benissimo nascondere un lato aggressivo se stuzzicato troppo senza per questo dover far uso alla violenza, le sue dimensioni da sole sarebbero bastate ad intimorire chiunque e la sua mente razionale non avrebbe fatto altro che rendere ancora più arduo il compito.
  15. .
    vorrei aggiungere un oggetto alla scheda

    fire staff:un asta magica alta un metro e 50 decorata con linee e curve dorate alle due estremità che illuminate sembrano risplendere di luce propria.
    L'altra estremità ospita diversi circoli concentrici dello stesso color oro, portanti iscrizioni elfiche, e quattro punte.
    Quando toccata da Adara la prima linea(quella più interna) si llumina e le altre due divengono luminose quando i poteri latenti di quest'asta vengono rilasciati in battaglia amplificando le magie legate al fuoco.
    Tale Asta può essere usato come lanterna in quanto dal momento che iscrizioni e decorazioni divengono luminosi se vi si immette della magia, utile in luoghi bui o contro avversari sensibili alla luce.

    Sto anche pensando ad una traduzione per le iscrizioni elfiche da inserire in seguito, appena ho trovato qualcosa lo posto subito^^

    vorrei aggiungere inoltre un campo per organizzare le magie in possesso di Adara da inserire sotto i punti di debolezza

    magie possedute:
    Barriere:Adara ha la facoltà di creare barriere magiche estremamente resistenti ad attacchi sia magici che fisici.

    manipolazione elementare:capacità di manipolare e incrociare gli elementi naturali tramite l'uso della magia.
    Abilità il cui unico limite risiede nella fantasia dell'utilizzatore.

    Illusioni:facoltà di creare illusioni che hanno effetto su tutti i sensi eccezion fatta per l'olfatto che non può in alcun modo essere ingannato in alcun modo da mere immagini.
    Questa capacità permette ad Adara di accedere anche ad un invisibilità completa e ad una discreta capacità di modificare il suo aspetto così come percepito dagli altri.

    magia curativa: per quanto basilare Adara conosce magia curative che permettono di rimarginare ferite di lieve e media entità nel breve termine e ferite gravi avendo a disposizione abbastanza tempo e concentrazione.

    Edited by evil-naraku - 16/10/2014, 23:06
286 replies since 4/11/2008
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