Posts written by evil-naraku

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    shikaku
    Shikaku;
    Alya non fu particolamente eloquente sulla risposta data da Shikaku ma lui se lo aspettava:dal punto di vista di qualcun altro era sicuramente una di quelle risposte che potevano far pensare di avere a che fare con un masochista o uno stupido.

    Shikaku si alzò alla seconda frase della collega osservandola poichè a quel punto poteva ben dire cosa le passava per la testa:passare per i tetti o calarsi direttamente per strada nonostante la ferita.
    In entrambi i casi era pronta a bloccarla poichè adesso era responsabile della sua salute e avrebbe svolto il suo dovere finchè non fosse del tutto guarita.
    Avvenuto ciò si sarebbe rimesso in viaggio probabilmente e sperava di non partire da solo:aveva bisogno di qualcuno da stuzzicare o qualcuno con cui dialogare anche se per poco.
    D'accordo, prima o poi avrei dovuto imparare come muovermi in città
    Rispose l'assassino osservando che il buon senso aveva avuto la meglio su Alya, aveva deciso di usare la porta per uscire di casa risparmiando a lui di doverla catturare durante la caduta dal tetto.

    Una volta fuori la casa Shikaku fu inondato da una luce tipica di quell'orario:intensa e fastidiosa e fu allora che gli venne un altra idea anche se questa era più legata ad un fattore estetico:avrebbe potuto abbinare un cappuccio al suo attuale abbigliamento e forse un amschera per le missioni così da non doverso preoccupare troppo di essere notato.
    Avrebbe dovuto lavorare sul design di entrambi ma nel processo si sarebbe sicuramente divertito un mondo poichè era il processo creativo che amava sopra ogni altra cosa.
    In un secondo momento riflettè anche su qualcos'altro:con la presenza di un cappuccio rilasciare i poteri del demone non avrebbe significato soffrire le pene dell'inferno durante il giorno e ciò gli dava anche molta più liberta d'azione e la stessa cosa si poteva dire per la maschera che gli proteggeva il viso.

    Una volta abituato alla luce chiese alla sua guida
    quale è la nostra prima meta?
    Il tono era quasi scherzoso segno che, poco alla volta, quel momento di improvvisa, seppur spontanea, gentilezza stava lasciando il posto ad uno Shikaku più incline a scherzi e battute sempre entro certi limiti.
    Alya non era ancora guarita quindi per ora si sarebbe trattenuto più che poteva inoltre magari così riusciva a farle dimenticare la ferita per un breve periodo di tempo.
  2. .
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    Elen;
    La mezz'elfa mangiò fino a che non fu piena, era meglio trarre il massimo da quella pausa poichè ne avrebbero avuto poche se dovevano rispettare il programma stabilito a inizio viaggio.

    Se il pranzo era stato soddisfacente il dialogo faceva fatica a partire intorno a quell'accampamento temporaneao organizzado da Tichondrius poichè l'uoma era un tipo di poche parole e anche Rosalinda sembrava silenziosa.
    Forse era ancora un pò intimorita dalla stazza del loro protettore oppure anche lei non amava le due lame che l'uoma aveva con se ma quel silenzio rischiava di far impazzire la mezz'elfa che, anche se rimaneva sempre in silenzio, amava trovarsi in luoghi che trasmettessero tranquillità e non quell'atmosfera leggermente tesa che avvertiva.
    Si sforzò di pensare ad un buon argomento da introdurre che potesse mettere tutti d'accordo ma non trovò nulla poichè se lei. e forse anche Rosalinda, rifiutava tutto ciò che era collegato alla violenza l'uoma sembrava il tipo che non andava tanto sul sottile per raggiungere i suoi obiettivi.
    Ciò non era un male ma, essendo in contrasto con la metnalità di Elen, avrebbe potuto generare inutili incomprensioni che era meglio evitare.

    A pranzo finito Elen osservò l'uoma andare vicino ai cavalli e sussurrargli qualcosa mentre gli dava delle erbe dall'aspetto poco appetitoso:conoscendo il modo di fare del loro colossale compagno doveva essere una specie di erba dall'alto contenuto nutritivo o un modo di rinforzare i cavalli per il viaggio se non entrambi.
    Il fatto che questi ultimi mangiarono senza opporsi tranquillizzò Elen:nessun animale, specie uno intelligente come un cavallo, avrebbe accettato qualcosa che gli avrebbe arrecato danno.

    Questa breve parentesi durò poco lasciando Elen immersa nel silenzio della tenda poichè Rosalinda sembrava assorta in chissà quali pensieri e non voleva disturbare sapendo di poter interrompere un ragionamento molto complesso.
    A salvare la piccola mezz'elfa furono degli scoiattoli che si avvicinarono, forse data la presenza dell'uoma si era trattenuti fino a quel momento, per giocare un pò con Elen.
    La mezz'elfa passò un pò di tempo con loro rilassandosi mentre li osservava correre ovunque e talvolta anche nascondersi sotto i suoi capelli causandole un pò di solletico, quanto tempo era che non si rilassava a quel modo?.
    Si godette quella pausa finchè pote poichè sapeva che a breve il viaggio sarebbe ripreso e lei avrebbe dovuto di nuovo fare i conti con il silenzio che si creava quando il gruppo tornava compatto.
    L'uoma sicuramente aveva le sue ragioni per non parlare troppo, era insito nella sua cultura quindi non lo trovava troppo strano ma Rosalinda non aveva avuto quel genere di condotta all'inizio del viaggio quindi cosa poteva indurla in uno stato di silenzio così lungo?.
    Queste domande riempivano la testa della mezz'elfa senza una risposta concreta con l'unico scopo di far passare il tempo ancora più velocemente e far perdere la sua mente facendola estraniare dal mondo intero come spesso accadeva quando si trovava immersa nella natura.
    Di solito erano gli animali a svegliarla quando si accorgevano che la loro amica era con la testa fra le nuvole da troppo tempo e così sarebbe accaduto anche stavolta se non ci avesse pensato l'uoma con la sua possente voce.
  3. .
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    Adara;
    Alistair e Zero sembravano decisi a muoversi ma, come sottolinearono subito dopo, non poteva correre fuori dalla locanda come avrebbero fatto in spazi aperti.
    Ciò avrebbe generato il caos in un villaggio così pacifico ed era l'ultima cosa che la maga voleva poichè sembrava tutta brava gente e meritava di continuare a vivere la tranquilla e noiosa quotidianità tipica di quei luoghi sperduti in mezzo al nulla.
    La maga seguì il mannaro rimanendo in attesa:sicuramente aveva in mente di pagare l'uomo che li stava ospitando con la legna promessa quindi sarebbe sparito per qualche secondo, il tempo di materializzare quel legno, e riparrire magicamente con un carico di legname.
    Il mercante sembrò veramente contento al punto che sembrò non chiedersi nemmeno da dove provenisse quella legna, perchè avrebbe dovuto?era stato un dono stupendo e la maggior parte delle persone non va mai oltre questo semplicistico modo di ragionare.

    La maga raggiunse il mutaforma certa che Zero la stesse seguendo anche se sapeva che l'idea del passaggio ancora non era ben gradita dal loro nuovo compagno di viaggio.
    Una volta tutti fuori Adara riattivò la magia del vento avvolgendo il suo copro con venti veloci quanto letali che la sollevarono da terra fornendole al tempo stesso una protezione assoluta da tutto tranne che dal fuoco.
    L'attivazione stavolta fu un pò più lenta così da permettere a Zero di osservare il processo attraverso il quale i venti avvolgevano, sostenevano e muovevano un corpo.
    A quel modo sarebbe stato più semplice spiegargli la magia del vento durante il viaggio poichè il primo passo era capire che la base di tutto ciò legato al vento erano le particelle d'aria.
    Tale aria era ovunque pertanto una volta appresa quella semplice verità il resto era soltanto una questione ci controllo ed elasticità mentale fondamentali per muovere con precisione l'aria intorno al suo corpo e alla giusta velocità.

    Adara guidò il gruppo alla casa schizzando ad elevatissima velocità verso il luogo in questione certa che Alistair avrebbe potuto sorpassarla se avesse voluto:i venti avevano i loro limiti e non potevano certo battere un mannaro in fatto di velocità.
    Durante il viaggio, peraltro estremamente breve considerate la velocità di Adara e Alistair, la maga riflette anche se un metodo più rapido e semplice da insegnare al giovane elfo:manipolare quei venti non era facile per un novellino e non voleva costringerlo a viaggiare su Alistair per troppo tempo.
    Se ci riusciva poteva viaggiare grazie all'aria compressa ma anche ciò aveva i suoi rischi:alla fine sarebbe stato Zero a decidere quale metodo usare.

    Una volta arrivati Adara annullò l'incantesimo che manteneva attivi i venti osservando la vechcia casa e Alistair entrarci:era meglio lasciargli fare quel lavoro da solo viste le dimensioni della casa.
    Un altra persona non poteva entrare li dentro senza intralciare il delicato lavoro che il mutaforma stava compiendo:trovare dei residui di odori coperti da chissà quali e quanti altri già oresenti e dopo trovare anche una traccia che portasse ai genitori della maga.
    Tutto ciò senza contare che nel frattempo poteva aver piovuto e non c'era già nient'altro da fiutare, quella idea da sola bastava a riempire il cuore di Adara di tristezza, tristezza che in seguito non avrebbe sicuramente permesso di esprimersi.
    Osservò il mannaro fiutare ovunque e con sua grande gioia trovò una traccia dell'odore dei genitori della maga, la coperta doveva averli mantenuti e, anche se deboli, Alistair era riuscito a scovarli.
    Adara prese la coperta grata di avere finalmente una possibilità concreta di ritrovare i suoi:fino a quel momento si era trattato di una ricerca del tutto casuale poichè a quanto pare la natura stessa della missione dei suoi era avvolta nel mistero.

    Adara seguì il mutaforma dietro la casa osservando come procedevano le indagini e con usa grande felicità Alistair trovò qualcosa anche li anche se le sue parole lasciarono intendere che la natura stessa della traccia era poco affidabile.
    Vale la pena provare, se hai ragione potremmo trovarli nascosti da qualche parte nel regno dei nani o trovare qualche altro indizio che ci indichi dove si trovano.
    Rispose Adara con calma valutando tutte le possibili conseguenze di quell'inseguimento.
    La prma era che gli inseguitori avessero avuto la meglio e li avessero uccisi o catturati, in tal caso la ricercaavrebbe potuto essere più o meno lunga ma il desiderio di conoscere la verità era molto più forte della paura i nquel momento.
    Nel secondo caso gli inseguitori avevano fatto una brutta fine quindi sarebbe andato tutto bene e la maga avrebbe finalmente potuto riincontrare i suoi genitori assenti da così tanto tempo per poi tornare alla scuola di magia solo dopo essere riuscita a stabilire con loro un metodo facile e veloce per comunicare anche a distanza.

    Adesso che aveva espresso il suo pensiero attese una risposta osservava la forma della mutazione-talpa di Alistair chiedendosi se sarebbe stato possibile combinare due mutazioni così da sommarne i poteri e magari fare qualche miglioria dal punto di vista estetico.
  4. .
    shikaku
    Shikaku;
    Il consiglio della collega era ottimo e considerando che l'assassino era cresciuto in un ambiente pieno di pescatori non avrebbe avuto problemi ad avviare un attività.
    Conosceva le basi della navigazione e alcuni metodi di pesca quindi in teoria era possibile senza contare che ciò avrebbe dato alla sua vita quella tranquillità che tanto desiderava.
    Potrei addirittura farmi assumere da qualcuno che è già sul campo, il resto lo imparerei lavorando
    Riflettè Shikaku per poi tornare alla realtà dei fatti:se passato il limite di tempo datogli non avesse raggiunto il suo obiettivo e la sua famiglia si fosse presentata ad Eirydia avrebbe avuto seri problemi ad uscirne vivo o anche solo vagamente sano.

    L'idea mi piace, se le isole non andranno bene potrei provare anche le montagne abitate dai nani. Durante i viaggi in barca ho sentito diverse storie sul loro carattere e mi stanno simpatici
    Rispose Shikaku mentre si assicurava che Alya non facesse movimenti avventati, era pur sempre su un tetto e un passo sbagliato poteva rivelarsi molto pericoloso.
    A quelle parole seguì un silenzio che Shikaku non seppe bene come interpretare, forse senza volerlo aveva detto più del dovuto lasciando trasparire il suo vero pensiero.
    Era raro che capitasse ma, quando succedeva, voleva dire che era nato un senso di fiducia nei confronti del suo interlocutore altrimenti un apertura del genere sarebbe stata impensabile sotto molti punti di vista.

    Scoprire che si stava aprendo di nuovo con qualcuno non era una cattiva cosa ma rendeva Shikaku inquieto tanto da costringerlo a riflettere sull'argomento lasciato in sospeso prima della domanda di Alya.
    Durante quella pausa si sarebbe allenato per rendere la materializzazione e il trasporto di oggetti e persone nel mondo delle ombre senza rimuovere lla benda e liberare i poteri del demone.
    Una volta compiuto quel passo sarebbe stato ancora più vicino ad un obiettivo abbastanza importante per lui:compiere missioni senza dover vedere una goccia di sangue o uccidere nessuno.
    Nel mondo delle ombre prima o poi si moriva di fame: l'unica cosa da fare era trasportare in quella realtà il bersaglio per non doversi preoccupare troppo dell'esecusione in se.

    Alya successivamente a quel silenzio, che aveva dato il tempo all'assassino di stabilire un altro obiettivo da raggiungere, centrò il punto che più era evidente dalle parole dell'assassino.
    Lui non aveva voglia di compiere quella missione ma era costretto da qualcosa, che fosse il terrore di essere rinnegato dai suoi, senso di responsabilità o altro ancora non sapeva ben definirlo.
    Sapeva che, se avesse ignorato la missione come suggerito da Alya, sarebbe stato scoperto una volta che la famiglia lo avesse raggiunto ad Eirydia.
    La madre poteva leggergli il pensiero e vedere i ricordi di tutto ciò che aveva fatto in quel periodo di tempo, il padre poteva tranquillamente immobilizzarlo e fargli patire le pene dell'inferno ed infine la sorella ne sarebbe stata oltremodo delusa.
    La madre sicuramente avrebbe accettato il suo desiderio, era un donna gentile e sapeva fin troppo bene quanto il figlio odiasse la violenza.
    Il padre l'avrebbe presa malissimo e ciò avrebbe significato chissà quali conseguenze sia fisiche che psicologiche sull'assassino.
    La sorella infine lo vedeva come una specie di eroe che avrebbe donato nuova vita all'intera famiglia e deluderla avrebbe fatto a pezzi,più del padre, la psiche dell'assassino.

    Le catene non erano solo fisiche ma anche psicologiche in quanto non compiere quella missione avrebbe significato deludere più di un mebro della famiglia ed era l'ultima cosa che l'assassino desiderava.
    Per ora, quando il mio tempo scadrà si trasferiranno qui ad Eirydia sapranno che non ho combinato nulla.
    Disse l'assassino alla collega cercando le parole giuste per esprimere il vero motivo dietro la decisione di compiere un impresa così ardua anche odiandola a quel modo.
    Le parole uscirono naturali dalle labbra dell'assassino che riusci in qualche modo a riflettere perfettamente il suo pensiero
    Non voglio distruggere le loro speranze, una volta che il loro sogno si sarà avverato potrò anche smettere di fare l'assassino ma fino a quel momento non posso smettere.

    Finita la frase Shikaku quasi non si riconosceva in quelle parole, Alya avrebbe sicuramente pensato di avere a che fare con una persona alquanto strana per accettare una cosa del genere e portarla avanti solo per amore della famiglia.
    Quell'idea tuttavia, l'idea di rendere fiera la sua famiglia, aveva anche i suoi lati positivi e all'assassino sfuggi un sorriso pensando che se ciò toglieva un peso dalle spalle della sorella allora valeva la pena di soffrire un pò.
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    shikaku
    Shikaku;
    Non passò molto tempo che Alya si arrese all'impulso di godersi il tetto dell'abitazione:Shikaku si chiese quanto profondo fosse il desiderio della collega di avere sempre sotto controllo ciò che gli accadeva intorno.
    Lui non poteva certo criticare visto che aveva lo stesso difetto in un certo senso, se possibile il suo era ancora più radicato nel suo essere tanto da rappresentare una seconda natura a cui era impossibile sfuggire.

    Ad ogni modo continuava a controllarla approfittando del posto vuoto lasciato dall'assassina, già l'arrampicata era stata un eccezione e lui non ne avrebbe permesse altre.
    Rimase in silenzio permettendole di riflettere bene su cosa fare o che decisioni prendere da quel momento in poi mentre lui pensava a come migliorare i pungiglioni.
    Al momento era dotato di un pulsante per l'espulsione dell'aculeo ma forse poteva rendere più complesso il meccanismo e fornire un pulsante per l'espulsione del pungiglione e un altro per l'immissione del veleno così da sopperire ad un limitazione non da poco.
    In quel modo avrebbe potuto iniettare il veleno senza dover per forza far uscire e entrare il pungiglione ogni volta e ciò rappresentava un enorme vantaggio senza contare che durante la trasformazione il ricambio poteva essere istantaneo.

    Arrivato a questa brillante conclusione si godette il sole che entrava in casa dalla finestra, non amava la luce ma in quel momento si sentiva bene e per nulla infastidito da quel tipo di illuminazione.
    Fu allora che Alya gli chiese come mai era venuto in Eirydia
    Il motivo principale è quello di creare un sorta di base per poter trasferire l'attività di famiglia in questo posto, una volta fatto questo sarò libero dalle mie responsabilità.
    Se riuscirò nel mio intento allo scadere del tempo datomi avrò la libertà di decidere per conto mio probabilmente

    Spiegò l'assassino ad Alya rivelando anche quella che era una sua speranza:una volta fondata una gilda i suoi genitori,insieme alla sorella, l'avrebbero sicuramente raggiunto e allora forse avrebbe avuto molta più libertà.
    Da tempo sospettava che una volta adempiuto il suo compito non avrebbe avuto più alcun senso continuare a svolgere un lavoro che non gli piaceva e sapeva ceh i genitori gli avrebbero accordato la cosa se avesse giocato bene le sue carte.

    Quando sarò libero conto di stabilirmi in un posto isolato dove poter trascorrere le giornate immerso nella tranquillità, hai qualche buon luogo da suggerirmi?
    Chiese ad Alya sperando che lei, avendo sicuramente viaggiato molto o quantomeno più di lui, potesse aver visto o abitato dei luoghi immersi nel nulla in accordo con il desiderio di Shikaku.
    Se ci riusciva contava di portare con se la sorella dandole una vita lontana e diversa da quella di un assassino costretto ad affrontare ogni giorno la morte per sopravvivere.
  6. .
    shikaku
    Shikaku;
    LA risposta, seppur non inattesa o imprevista, fece intuire all'assassino che la sua vacanza sarebbe durata più del previsto poichè quel genere di cose prendevano il loro tempo ed era giusto che fosse così.
    Decise che in quel periodo di tempo, oltre a cercare d aiutare la collega, si sarebbe dedicato alla ricerca di nuovi veleni e al miglioramento del suo equipaggiamento.

    Appena avrebbe avuto un pò di tempo libero avrebbe riflettuto sull'argomento ma per ora seguiva l'assassina assicurandosi che nessuno nei dintorni fosse pericoloso, anche se era giorno non si poteva mai sapere quali pericoli quella città nascondeva.
    Il percoso non fu particolarmente lungo e la casa della collega era modesta come Shikaku l'aveva immaginata, per vivere da sola era un bel posticino ma il pensiero di farci coabitare due persone preoccupava il ragazzo.
    Sicuramente non c'era l'occorrente per sostenere le esigenze di due individui ma forse si sbagliava e in quel caso avrebbe potuto godersi meglio il soggiorno a Tenar.

    Entrò nella casa da una porta aggredita dall'edera e ne osservò gli interni:era un luogo spoglio e assolutamente privo di stile ma rifletteva bene il modo di vivere di un assassino o di una spia.
    In caso di fuga c'era ben poco da portarsi dietro e ben poco che gli inseguitori potevano usare come indizio circa i luoghi frequentati o la famiglia del proprietario dell'abitazione.
    L'ultima cosa ad attirare fu la grande finestra, un luogo ideale per farsi una bella dormita in quel periodo dell'anno, sicuramente avrebbe sfruttato quell'angolo se Alya non avesse dato segno di usarlo.

    Si guardò intorno ancora una volta cercando e trovando con lo sguardo una sedia, una volta trovata si sedette su di essa rimanendo in silenzio.
    In parte si stava assicurando che la collega non facesse sforzi improvvisi ma stava anche riflettendo su come migliorare il suo equipaggiamento.
    Avrebbe messo a frutto quel periodo di riposo così da tornare in pista ancora più efficiente di quando il periodo di riposo era cominciato.
  7. .
    shikaku
    Shikaku;
    Finì abbastanza in fretta il primo pezzo di carne per poi passare al secondo, nonostante fossero piccoli davano una grande quantità di energia e la cosa stupì non poco l'assassino.
    Sicuramente dipendeva da come erano stati cucinati, il lato positivo è che bastava poco per riempire uno stomaco con manicaretti di quel livello e di ciò Shikaku era grato.

    La passeggita continuò finchè non si trovò a passare per puro caso di nuovo nei pressi della casa del medico e aveva finito anche il secondo pezzo di carne ma, data la natura estremamente nutriente del pasto, si sentiva a posto.
    Vide Alya in lontananza così si avvicinò e le porse il pezzo di carne ancora leggermente fumante dicendole
    Quanto tempo ci fermeremo in questa città?per me non fa differenza, dipende tutto da quello che deciderai
    Era in attesa di una risposta o dell'accettazione o meno del pasto, in fondo ormai Shikaku era a posto per un pò anche se con un pasto così avrebbe dovuto per forza mangiare qualcosa quella sera onde evitare di sentire di nuovo le lamentele del suo stomaco.

    Durante l'attesa Shikaku riflette anche su un altra cosa:se la collega avesse deciso di abbandonare la professione dopo quell'incidente?non credeva fosse successo ma se ciò si fosse verificato avrebbe dovuto ideare un nuovo piano durante la sua permanenza in quel luogo.
    Per ora aspetterò che possa prendere una decisione appena si sarà ripresa psicologicamente e fisicamente
    Si disse ricodando a se stesso che fino a quel momento la sua capacità di giudizio poteva essere seriamente compromessa dagli eventi recenti.
  8. .
    shikaku
    Shikaku;
    Alla fine dei conti l'assassino aveva dovuto assistere Alya con il cambio della benda ma la fortuna era dalla loro poichè la ferita non si era infettata e la stessa Alya sembrava in condizioni buone considerato il tipo di ferita ricevuta.
    Alya disse di conoscere un medico e da come ne parlava sembrava essere una persona che doveva averla visitata molte volte se azzardava una visita così improvvisa nel cuore della notte.

    Shikaku annuì ignorando fame e stanchezza, avrebbe pensato a mangiare una volta che la collega avesse cominciato la visita o raggiunto un luogo sicuro così da poter stare tranquillo.
    Nel momento in cui arrivarono al luogo in questione Alya espresse chiaramente a Shikaku un concetto:non avrebbe dovuto seguirla dentro.
    Sicuramente aveva notato una certa stanchezza e probabilmente era il suo modo di dargli il tempo di rifocillarsi durante la visita.
    D'accordo, nel frattempo cerco qualcosa da mettere sotto i denti
    Disse l'assassino assicurandosi, prima di partire, che Alya fosse entrata nell'edificio così da non doversi preoccupare di nulla e di nessuno mentre cercava un luogo che avesse del buon cibo.

    Se non ricordo male c'era una carretto a poca distanza da qui che vendeva del cibo, mi sembra fosse della carne arrostita
    Una cosa abbastanza singolare dal suo punto di vista ma forse in Eirydia quel tipo di negozi erano molto diffusi e l'assassino poteva acneh comprenderne il motivo.
    Passando per quella zona aveva sentito chiaramente l'odore della carne e il sapore non era sicuramente da meno.
    Si incamminò per testare quel pasto così invitante fino a trovare il carretto in questione:era piccolo e aveva 5 spiedi metallici messi ortogonalmente al fuoco con dei pezzi di carne appesi sopra di essi.
    Shikaku si avvicinò al venditore preparando una moneta d'argento, non voleva mostrare a nessuno il sacchetto di denaro, già era certo che la zona fosse piena di ladri e non voleva certo diventare un bersaglio di quei teppistelli.

    Il proprietario del carretto sembrò intuire subito quantofosse profonda la fame di Shikaku così che preparò subito 3 pezzi di carne e li mise in una busta così da permettere al cliente di mangiare ovunque quel lauto pasto.
    L'assassino pagò l'uomo, una persona cordiale e gentile, e decise di fare un giro nella zona immediatamente circostante la casa di quel dottore.
    Nel frattempo aveva già cominciato a divorare il primo pezzo di carne sentendosi come rinato:sia sapore che odore erano ottimi ed una gioia per il suo stomaco vuoto.

    Durante il giro non abbasò quasi mai la guardia ma potè rilassarsi un pò di più rispetto a quando era con Alya poichè ora doveva solo pensare a proteggere se stesso e poteva ben dire di essere un bersaglio un pò più tosto da mettere fuori combattimento.
  9. .
    shikaku
    Shikaku;
    Il cammino intrapreso dall'assassina fu relativamente breve ma il senso di fame cominciava davvero a farsi sentire anche a causa di certe catene costantemente indossate dall'asssino.
    Shikaku l'avrebbe nascosto più a lungo che poteva dato che i problemi di Alya era ben più gravi di uno stomaco vuoto.

    Con il tempo arrivarono a Tenar che sembrava, all'apparenza, un posto come un altro ma si notava la mancanza dele altre razze o quantomeno era raro vedere un individuo che non fosse umano.
    Buttandosi a indovinare si doveva trattare di un insediamente prettamente umano e, considerato la mancanza di sguardi diretti nella loro direzione, sicuramente ogni abitate di quel luogo doveva avere la sua buona dose di problemi.
    Crescere in un luogo del genere deve davvero influenzare molto la tua infanzia
    Pensò Shikaku riflettendo sull'ambiente che lo circondava e seguendo Alya al tempo stesso.
    In quello stato dubitava fosse capace di rispondere ad un assalto improvviso senza contare che era disarmata, si era preso una responsabilità enorme accompagnandola ma abbandonandola.
    D'altro canto abbandonandola non sarebbe stato tanto diverso dagli infami che erano soliti abbandonarlo appena la situazione diventava leggermente pericolosa, quell'idea lo ripugnava profondamente.

    Alla risposta della collega Shikaku dovette rispondere con un rifiuto
    In questo caso non posso esserti utile ma se vuoi posso renderti completamente insensibile al dolore. Se è per poco dovrebbe autarti a sentirti meglio prima di andare da un dottore tuttavia lo sconsiglio per lunghi periodi di tempo
    In attesa di una risposta diede un ulteriore occhiata alla città osservandone le strutture e altri dettagli che però non soddisfavano completamente il suo gusto estetico.
    Oltre a questo motivo stava anche controllando che la zona fosse libera da ladri o pericoli di alcun tipo, almeno fino alla ripresa di Alya doveva fare in modo che niente e nessuno li bersagliasse.

    Il mio suggerimento è di andare dal medico prima di qualsiasi altra cosa, non conosco la città ma non mi sembra il caso di sfidare la fortuna girando feriti per le strade
    Disse Shikaku tornando con lo sguardo su Alya solo dopo essersi assicurato che la zona fosse sgombra da pericoli.
    L'assassino inoltre non lo avrebbe mai detto apertamente ma si era predso anche l'impegno di proteggere la sua compagna di viaggio ferita, sia che Alya lo capisse o meno cambiava poco per lui.
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    shikaku
    Shikaku;
    Alya aveva deciso, nel poco tempo lasciatole da Shikaku, cehavrebbe lasciato indietro Zak.
    A suo parere sapeva cavarsela da solo e anche Shikaku era d'accordo con quell'idea anche se non digeriva l'idea di fargli continuare la ricerca di una persona già morta.
    Sicuramente l'avrebbe scoperto prima o poi ma il tempo che avrebbe perso a cercare sarebbe stato troppo per i tempi di esecuzione di un assassino nromale.
    Sperò trovi presto il cadavero di Marcus o informazioni su di lui, almeno così potrà cercare un altro lavoro
    Si disse mentalemente l'assassino seguendo Alya che si era ormai alzata e camminava come se avesse una meta:cosa falsa poichè nessuno in uno stato mentale simile poteva avere un idea chiara di dove andare.
    Sicuramente avrebbe deciso strada facendo dove fermarsi ma questo non contava molto, l'importante era trovare un luogo dove poter ritrovare se stessa e ripredersi da qualsiasi cosa le fosse capitata.

    Alle parole dell'assassina Shikaku rimase in silenzio seguendola, qualsiasi fosse stata la destinazione per lui non faceva differenza poichè finchè Alya non si fosse ripresa lui ne avrebbe per prendersi una piccola vacanza.
    Il denaro lo aveva e per godersi una giornata gli bastava poltrire da qualche parte e alzarsi solo per le cose fondamentali, magari poteva approfittarne anche per fare delle ricerche sulle piante di eirydia e creare nuovi veleni.
    Sicuramente esisteva da quelle parti qualche erba dalla capacità eccezionali che aspettava solo di essere trovata e studiata a dovere per poi diventare un veleno perfetto.

    A parte questo l'assassino notò che le bende andavano cambiate così disse alla collega
    Appena raggiungiamo un posto isolato posso sostituitre le bende se per te va bene
    Il tono di voce era tornato neutro probabilmente poichè aveva visto che almeno Alya stava combattendo per non sembrare debole ma l'offerta era comunque un modo di essere gentili.
    Il fatto di essere accettata o meno era un altro conto ma camminare troppo a lungo senza cambiare quella fasciatura avrebbe causato dei danni che Shikaku non poteva curare da solo e anche l'antidolorifico che poteva procurarle avrebbe solo annullato qualsiasi sensibilità.
    In quel modo le condizioni potevano peggiorare ancora di più poichè Alya, inconsapevole del dolore provato dal suo corpo, si sarebbe spinta oltre limiti che lei stessa non poteva sopportare.
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    shikaku
    Shikaku;
    Alya era evidentemente fuori di se, più di quanto il suo aspetto mostrasse, ma Shikaku non avrebbe abbandonato un collega a quel modo.
    Uno dei suoi pochi principi era quello di essere leale con i compagni di viaggio, il resto delle persone generalmente potevano anche non essere così fortunati da avere il suo sostegno o comprensione.
    Esistevano delle eccezioni ovviamente come quando qualcuno gli era simpatico a pelle, in quei casi era un discorso completamente diverso e si riceveva un trattamento di favore quasi pari a quello sperimentato dalla sorella nei pochi momenti che avevano passato insieme.

    Ho temuto la stessa cosa non trovando ieri ne te ne zak ma alla fine ho deciso di aspettare un altro giorno
    Le rispose cercando di usare un tono di voce cordiale, non aveva il cuore di mantenere il solito comportamente distaccato in quella situazione ne di provocarla in alcun modo.
    In definitiva ciò voleva dire che anche l'assassino aveva un cuore capace di provare compassione per un compagno in bisogno e non poteva che essere una cosa magnifica no?.
    Alla domanda della collega scosse la testa per far intendere che nemmeno lui sapeva che fine aveva fatto, probabilmente era a nutrirsi da qualche parte in città o cercava il suo bersaglio.
    Se anche l'avesse trovato però il lavoro era già stato compiuto quindi probabilmente non l'avrebbero rivisto tanto presto, sembrava il tipo di persona che sparisce dopo aver fatto il suo dovere.

    La frase successiva scosse un poco l'assassino che si stupiva sempre più della profondità del danno emotivo nell'assassina:cosa poteva essere successo da generare una reazione di quel tipo?voleva chiederlo ma si trattenne sperando di saperne qualcosa in futuro.
    Me ne sono occupato ieri, aveva scelto un bel posto per nascondersi ma è servito a poco
    Rispose con calma l'assassino attendendo qualche secondo, Alya doveva prima digerire quella notizia prima di poter proseguire con l'altra cosa che aveva da dirle.
    Shikaku non si aspettava comunque che se la prendesse per l'eliminazione anticipata del bersaglio, in quel momento le sue priorità erano sicuramente altre come rimarcavano le sue stesse parole.

    Se per te va bene vorrei proseguire il viaggio con te
    Disse Shikaku senza aggiungere altro, con il guadagno di quella missione avrebbe potuto stare tranquillo per un pò di tempo sopratutto perchè contava di dormire e mangiare all'aperto evitando le città per non spendere quel denaro se non costretto.
    IL suo obiettivo principale fra l'altro non era cambiato ma non c'era alcun male ad aiutare Alya finchè non si fosse ripresa da quello che era stato, evidentemente, un esperienza traumatica.
  12. .
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    Elen;
    L'uoma spiegò alla mezz'elfa come era stato chiamato dal re per quella spedizione:a quanto pare la razza del loro enorme protettore vieva insieme ai nani aiutandoli nelle loro faccende in cambio di un posto dove vivere.
    Considerato che le due razze potevano avere qualcosa in comune non fu tanto difficile da capire e accettare, l'unica cosa che incuriosiva Elen era come gli uoma gestissero l'esuberanza nanica.
    Era risaputo che i nani avevano un carattere allegro e molti di loro non amavano le persone eccessivamente alte, che fosse perchè non volevano essere guardati dall'alto in basso o per il semplice fatto di essere bassi di natura.
    Qualunque fosse delle due cause Elen non avrebbe mai avuto il coraggiodi chiederlo poichè era un argomento molto delicato anche da trattare con il più affabile dei nani.

    L'uoma era stato richiamato dal re dei nani per quel compito, sempre meglio di come era stata contattata Elen:se ci ripensava le venivano ancora i brividi al pensiero del suo incontro con gli uomini del re.
    Nel mio caso le cose sono state un pò più movimentate:sono stata prelevata da due guardie elfiche in casa.
    La cosa ha causato alcuni problemi poichè la mia famiglia ha tentato in tutti i modi di impedire alle guardie di portarmi con loro ma li hanno prima immobilizzati e poi hanno spiegato la situazione in modo tale da non dargli la possibilità di rifiutare.

    Disse la mezz'elfa con un sorriso vagamente triste, ricordarlo non le faceva troppo bene ma voleva provare ad aprirsi un pò anche con l'uoma.
    Dal suo tono di voce non sembrava poi una così cattiva persona con cui parlare come l'aspetto suggeriva senza contare Rosalinda, con lei non voleva avere segreti di quel tipo.
    Cosa era accaduto in que momenti brevemente descritti era stata un esperienza da manicomio poichè l'intera famiglia si era opposta dicendo che non potevano portare via a quel modo la loro sorella.
    Elen aveva il sospetto che volessero intendere un altra cosa:non potete portare via la persona che fa i lavori di casa, trovate qualcun altro.
    In fondo anche da quando era riuscita a rendersi utile aveva continuato a venire trattata come al solito anche se sembrava che di tanto in tanto le dessero qualche minuto per riposare:che fosse il loro modo di essere grate per ciò che aveva fatto?.
    Piuttosto triste a dirsi sopratutto considerata la confusione generatasi dopo, confusione che finì con l'immobilizzazione del nucleo familiare in pochi secondi e la spiegazione del perchè fosse richiesta la presenza della mezz'elfa.
    A quel punto si arreserò tutti lasciando Elen nelle mani delle guardie che avevano dovuto anche mostrare il mandato del re, se la sua famiglia elfica fino a quel momento non aveva saputo il suo stile di vita dopo il trasferimento adesso lo conosceva.
    Era quest'ultimo punto a preoccupare la mezz'elfa, non voleva causare problemi alla famiglia di suo padre ma quell'incidente poteva avere ripercussioni negative a lungo termine.

    La ragazza cercò di allontanare quei pensieri, rischiava di finire con la testa fra le nuvole senza volerlo, e ascoltò il nome dell'uoma:Tichondrius Hellfalas.
    Il sighificato del nome la diceva lunga sulla sua esperienza in battaglia ma almeno ora sapeva come chiamarlo se ne avesse avuto bisogno.

    Quello che la incuriosiva adesso era sapere come era stata contattata Rosalinda, all'appello mancava solo lei e il giovane elfo che li aveva lasciati all'inizio del viaggio.
    Un pò le dispiaceva per quell'evento, magari in uno dei suoi viaggi l'avrebbe trovato e avrebbe potuto farci conoscenza.
  13. .
    roleElen_zps23b15369
    Elen;
    L?uoma alla domanda della mezz'elfa si limitò a prendere quello chea veva raccolto, senza un parola, e cominciò a cucinare quello che le due ragazze avevano procurato al gruppo.
    In mancanza d'altro usò la parte piatta della sua spada, peraltro enorme e perfetta a quello scopo, per cucinare sul fuoco i funghi e tutto il resto.
    La mezz'elfa si ritrovò a chiedersi se avevano fatto davvero bene, un uoma grande come lui poteva davvero farsi bastare quella razione così piccola?sopratutto in considerazione del fatto che consumava così tante energie combattendo.
    Si disse che avrebbe fatto più attenzione in futuro dal momento che era tardi per rimediare all'ipotetico danno, non voleva che il suo essere schizzinosa pesasse troppo su un individuo tanto gentile da proteggere ua buona a nulla come lei.

    Osservò l'uoma cucinare con enorme maestria e scartare due funghi, probabilmente velenosi.
    Forse perchè si trattava di procedimenti semplici ma era bravissimo, se tutti gli uoma erano così forse la cultura dell'uo non era poi tanto male.
    Per crescere guerrieri così ben preparati, almeno dal punto di vista tecnico, doveva avere un ottimo metodo di addestramento.
    L'opposto di quello degli elfi che favoriva la liberta sopra ogni cosa e l'amore per la natura.
    In definitva ognuno dei due aveva i suoi lati positivi e negativi così come erano entrambe incompatibili sotto molti aspetti.

    Attese che il suo piatto fosse pronto e nel mentre chiese al gruppo, a scanso di equivoci, qualcosa su come, quando e perchè il re li avva contattati.
    Voi come siete stati contattati dal re? è da un pò che mi chiedo anche in base a che criteri abbia scelto i membri della scorta e il messaggero
    In attesa di una risposta, la cosa la incuriosiva non poco, prese il piatto, o meglio la foglia, datale dall'uoma e cominciò ad assaporare il frutto del suo lavoro e di quello di Rosalinda.
    Il sapore era dolciastro ma piacevole, che le foglie avessero contribuito a migliorarlo?non era un esperta in cucina quindi poteva solo ipotizzare che avesse a che fare con il metodo di cottura o qualcosa di simile.
    In ogni caso era buono e dava molte energie e tanto bastava alla mezz'elfa che aveva di rado pranzi così piacevoli.

    Il mio nome è Elen cross
    Disse all'uoma presentandosi ricordando di aver detto il suo nome a Rosalinda ma mai di essersi presentata ufficilamente con l'uoma che, a proposito, per lei non aveva ancora un nome.
    In fondo la sua mastodontica presenza la intimoriva e dialogare con lui non era la cosa più facile di quel mondo ma prima o poi avrebbe dovuto farlo ed era meglio approfittare di quella pausa.
    Posso conoscere il tuo nome?
    Gli chiese educatamente meno spaventata dalla sua presenza, detta in termini semplici ci aveva quasi fatto l'abitudine ma la timidezza era comunque una brutta bestia con cui fare i conti.
    In quel momento aveva finito di mangiare, i funghi avevano avuto il sapore migliore seguito dalle patate leggermente dolciastre e calde al punto giusto.
    Girò lo sguardo verso Rosalinda notando che anche lei aveva finito la sua razione, ora si trattava solo di approfondire la conoscenza l'uno dell'altra prima di riprendere il viaggio:magari si trattava di qualcuno con cui era facile parlare una votla abituati alla sua stazza.
  14. .
    shikaku
    Shikaku;
    Passò un oretta buona ma nessuno si faceva vedere tanto che Shikaku decise che il gioco non valeva la cendela:sarebbe passato più tardi se alle porte della città non c'era ancora ne Alya ne Zak.
    Uscì dal locale osservando ancora una città assopita con strade vuote, completamente vuote, il che sembrava una buona cosa all'assassino che amava la tranquillità sopratutto in momenti ocme quello.

    Con questi presupposti la passeggiata fu abbastanza gradevole poichè il sole era ancora abbastanza debole quindi non dava fastidio come a mezzogiorno.
    La tentazione di dormire un altro pò prima di controllare era forte ma non poteva permettersi di far aspettare i compagni nel caso si trovassero al luogo d'incontro stabilito il giorno prima.
    Raggiunte le porte della città e notò una figura ranicchiata che sembrava essere Alya:più si avvicinava più vedeva chiaramente che era ferita e sanguinava.
    In quel momento qualsiasi battuta avesse progettato per la loro riunione spair nel nulla così come la voglia di far pesare i lfatto di essere stato lasciato da solo.
    Potè intendere chiaramente che era accaduto qualcosa di grave, la ferita in se non era così grave se curata a dovere ma aveva l'impressione che ci fosse anche un danno a livello emotivo di cui non sapeva dire nient'altro per il momento.

    Cosa è successo?è evidente che sei scossa per qualcosa
    Le disse l'assassino non riuscendo a nascondere del tutto la sua peroccupazione, fosse stata una sconosciuta se ne sarebbe fatto una ragione e sarebbe andato avanti per la sua strada ma si trattava di un alleata.
    In casi come quello tentava, fin dove il suo carattere glielo permetteva, di aiutare il prossimo e risollevargli il morale anche se davverop oche volte riusciva nell'impresa:va detto che non era un buon samaritano per natura e quando tentava di esserlo la cosa sembrava sempre un pò forzata agli altri.
    Una cosa abbastanza triste visto che partiva sempre con le migliori intenzioni.
  15. .
    intestadara_zpsomzol6db
    Adara;
    IL ragazzo sembrò capire cosa Adara gli stava proponendo ma, a quanto pare, con lui doveva partire dalle basi pratiche relative a quell'elemento.
    Conosceva la magia ma non sapeva usarla quindi pensare di fargli usare una tecnica tanto complessa e pericolosa così presto era da pazzi.
    Lui stesso sembrò comprenderlo poichè accettò il passaggio porposto da Alistair tempo prima, non era sicuramente contento ma aveva capito che non aveva altra scelta se voleva tenere il passo con i due.
    Al tempo stesso aveva espresso il desiderio di apprendere quella tecnica da Adara così da risolvere il problema con il tempo, la maga non ebbe nulla in contrario tanto che rispose al giovane elfo
    Per me va bene, non sarà una cosa rapida ma confido che prima della fine del viaggio sarai in grado di viaggiare alla velocità di un mannaro senza alcuna difficoltà inoltre in questo modo durante gli spostamenti ci saranno ben poche cose in grado di ferirti
    Aggiunse adara riferendosi anche ai venti all'esterno del corpo che fungevano da armatura, un armatura che tagliava qualsiasi cosa toccasse anche se aveva le sue debolezze:il fuoco la trasformava in una prigione temibile e non era un dettaglio di poco conto.

    Ciò che accadde dopo fu relativo al fazzoletto che la maga aveva tovato nella vecchia casa ai confini del villaggio:quel fazzoletto era si utile ma Alistair, nonostante aver mutato sia in mannaro che in insetto, non in grado di trovare una traccia anche se ammise di aver percepito l'odore di umani.
    Lei ci era abituata ormai, vedere un uomo diventare un mannaro e poi un insetto gigante ma Zero sicuramente avrebbe avuto un infarto e la cosa avrebbe divertito la maga non poco.
    Strano a dirsi si era abiutata anche alla mutazione da bestia a umano ma di questo non era troppo contenta, sapeva di sapersi adattare a molte situazioni ma certe volte odiava quel suo tratto così utile in situazioni d'emergenza.
    Non avrebbe però riso o mostrato tutto ciò ai due compagni poichè voleva e doveva mantenere un aria educata davanti a loro, il suo carattere era stato scoperto da poche persone e non era stata un impresa da poco considerando quanto fosse riservata.
    La casa è ai confini del villaggio ma se siamo veloci si può raggiungere in pochissimo tempo
    Spiegò la maga ai due una volta ascoltata la proposta del mutaforma, statisticamente parlando almeno un oggetto doveva avere un odore abbastanza forte da essere riconosciuto dal fiuto di Alistair.
    L'unico dubbio era uno solo:dopo tanto tempo le tracce del loro percorso erano ancora li?non era un esperta ma condizioni climatiche avverse potevano coprire gli odori e liei stessa aveva sfruttato questa cosa più volte quando scappava da animali selvatici con cui non voleva avere a che fare.

    Grazie dell'aiuto, è raro trovare persone così gentili di questi tempi
    Disse la maga al mutaforma con gratitudine, sapeva che era gentile ma riscoprire l'estensione della sua disponibilità era una sorpresa piacevole per la maga.
    ricordando quanto negli ultimi tempi i rumori di uan guerra avevano reso la maggior parte delle persone irritabili o violente e avevano tirato fuori il peggio dalla popolazione che non voleva combattere contro i ribelli.
    La maga dava la colpa un pò alla paura che i ribelli ispiravano nella gente comune, incapace di difendersi da soli, e in parte all'avidità di certa gente che stava approfittando del panico creato per arricchirsi alle spalle degli sprovveduti.
    Una brutta situazione davvero ma non c'era nulla che lei o il mutaforma potessero fare per ristabilire l'ordine, erano solo due, ora 3, persone e avevano un influenza troppo ridotta per svolgere quel tipo di compito.
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