Posts written by z e f

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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Erano stati scoperti?
    Seanah si appostò meglio dietro gli alberi e i cespugli putridi, ponendo più attenzione alle presenze che si avvicinavano nella palude, che aveva appena sentito.
    Sembrava che quella più scoperta, che aveva appena iniziato silenziosamente a sondare, si fosse improvvisamente accorta di qualcosa, perché dellle barriere cominciavano a crescere attorno ad essa.
    Aveva potuto vedere un viaggio alle spalle, dll'impazienza ed un lieve disaccordo col gruppo con cui si trovava. Si sarebbe detto un umano, dal teipo di mente irrequieto e materiale.

    Abbassò un attimo lo sguardo su Esther, ancora lì addormentata e sporca di terra. Aveva appena visto la provenienza di quell'umano dalla città di Aresmelle e non ebbe più dubbi.
    Dando loro quello che stavano cercando avrebbe risolto più di una situazione controversa. Avrebbe anche coperto la sua fuga, poiché scappare da gente che l'avrebbe individuato mentalmente sarebbe stato parecchio difficile.
    Tenne lo sguardo fisso nella direzione in cui aveva ubicato il gruppo che si avvicinava. Ficcò velocemente una mano in tasca estraendo il filleadh della rondine che Esther gli aveva "regalato" e lo piazzò in una mano di Esther che dormiva.
    Addio.
    E con un solo gesto, si teletrasportò via, quanto bastava per uscire dal raggio della mente di un elfo.
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    Dagan
    Dagan;

    Magia? Le creature che aveva fronteggiato sembrava temessero la magia?
    Doveva ammetterlo: Dagan ne sapeva davvero ben poco di magia e creature magiche. Aveva più spesso a che fare con i soliti animali, qualche volta e più raramente qualche creatura speciale delle foreste, ma nulla più. Non conosceva affatto le creature che l principessa degli elfi aveva chiamato “Srarilb”.
    E l'unico tipo di magia di cui aveva sentito parlare non era esattamente qualcosa di positivo. A volte i tenariani la chiamavano addirittura “stregoneria” con un'accezione decisamente negativa.
    Sapeva, anche, che gli elfi usavano e sentivano la magia molto più vicina a loro di quanto non fosse per gli umani, ma non poté comunque capire ciò che Lys intendeva.

    Potremmo avvisare la guardia cittadina. propose, a corto di idee. Se quegli Srarilb potevano rivelarsi una minaccia, era sicuro che le guardie avrebbero potuto provvedere al meglio, compreso l'avvertire gli abitanti delle campagne e fattorie più isolate.
    Non datevi troppo pensiero.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Neanche un attimo per riprendere fiato appena fuori dal sottosuolo che qualcosa si mosse nella mente di Seanah. Qualcosa, no, qualcuno.
    Per un attimo si voltò a guardare Esther, come a dire “lo senti?”. Ma poi si smentì quasi contemporaneamente: la sua “compagna” dormiva e per di più anche se fosse stata sveglia non sentiva mai un accidente di niente.
    A malapena era riuscita a controllare i suoi stessi pensieri preoccupati durante la sua battaglia con il tarrasque: Seanah li aveva sentiti praticamente tutti.
    “Noi non abbiamo legami.
    Noi no. Io ho un legame con te.”
    Tsk.


    In tutta risposta ai pensieri che gli erano tornati in mente, Seanah sbuffò e serrò meglio le sue barriere, giusto nel caso non fossero state già abbastanza sicure.
    Qualcuno li stava cercando. Qualcuno che sapeva il fatto suo perché aveva una mente impenetrabile quanto la sua. Però erano più di uno. Elfi. E una creatura... non proprio piccola.

    Per un attimo ebbe la lieve speranza che si trattasse di qualche inviato della gilda, ma dopotutto non sapeva se sarebbe stato così buono incontrarne uno. Dopo Enem, aveva capito che qualcuno lo voleva morto, a Knagwar.
    L'effetto del mutagene stava pian piano dissolvendosi, mentre la corazza di rozza si riassorbiva nel suo corpo.
    Seanah si fece forza per sollevare Esther e alzarsi in piedi. Trascinò sé e l'elfa dietro qualche cespuglio e alberi per tentare di capire meglio di chi si trattasse. Poteva sempre pensare di sfruttare l'occasione.
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    Dagan
    Dagan;

    Per un solo attimo, Dagan non fu sicuro di capire di cosa la principessa stesse parlando. Sia chiaro, neanche a lui faceva piacere incontrare mostriciattoli di sorta che potevano rivelarsi aggressivi, ma per un istante aveva notato una scintilla davvero inquietata negli occhi dell'elfa. Se l'era solo immaginata?

    È raro che le creature si avvicinino ai centri abitati, altezza. rispose. Pur convenendo con voi nella speranza che non si facciano più vedere.
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan prese a camminare accanto alla principessa, imboccando la strada maestra che conosceva bene che prima o poi li avrebbe condotti fino in paese.
    Si chiese come facesse Selene ad essere così spensierata da rincorrere una farfalla dopo essere stata appena attaccata da mostri poco simpatici che avevano potenzialmente l'intenzione di mangiarla.

    Doveva trattarsi di qualcosa di terribile per averla spaventata così.
    A quelle parole, Dagan intuì che Lys avrebbe desiderato una descrizione più accurata. In effetti, aveva quasi dato per scontato che anche la principessa avesse visto di cosa si trattasse.
    Somigliavano a neri cani privi di pelo. Ringhiano e attaccano come piccole fiere, razza di demoni. alzò leggermente il braccio per mostrare alla principessa i segni delle zanne che l'unica bestiaccia abbastanza ardita gli aveva lasciato sulla protezione di cuoio.
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan rinfoderò le spade dopo averle pulite velocemente sull'erba. Era contento che quelle creature scomparissero nell'aria dopo la battaglia. Non gli sarebbe piaciuto lasciare cadaveri di animali in giro con una bambina innocente nei dintorni.

    Sorrise leggermente alla vergogna della bambina, che si era esibita in quella riverenza tanto tenera.
    Non c'è di che, piccola.
    Si vedeva in ogni caso che Selene dei Lalaith stesse imparando le maniere elfiche: si muoveva e parlava in qualche modo diversamente da tutte le altre persone che abitavano a Tenar. In qualche modo i suoi atteggiamenti ricordavano più quelli della principessa, anche se non erano di certo uguali.

    Ripose le spade nei foderi come se non fosse mai accaduto nulla di spiacevole.
    Sembra che i boschi non siano così sicuri. Cos'erano quelle orrende creature? commentò, piazzandosi le mani sui fianchi e con una smorfia in faccia. Sarebbe meglio tornare in paese. Ero sulla strada di ritorno: vi accompagno, se desiderate.
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    Dagan
    Dagan;

    Cavalcavano da giorni ormai, e le aspettative erano montate in Dagan come una montagna. Aveva questa convinzione che la persona che aveva rapito l'elfa Esther fosse Yasil stesso o qualcuno che lo conosceva. Nonostante non avesse un vero motivo per sospettarlo e il fatto che avessero detto che il rapitore sembrasse essere un elfo, Dagan non s'era ancora rassegnato.

    Aveva la sensazione che Yasil fosse connesso a quella storia e le sue sensazioni avevano sempre ragione.
    Era ormai tardo pomeriggio quando raggiunsero la palude.
    Llet chiamò la principessa per decidere cosa fare, proprio nel momento in cui Dagan avrebbe voluto cavalcare fino a sfinire il ronzino e cercare chiunque si nascondesse nella melma.

    Quando il drago atterrò accanto al trio di elfi e Dagan, Llet parlò a Lys.
    Adesso che siamo più vicini, se sono ancora qui, localizzarli non sarà difficile. Specialmente l'elfa Esther: il capitano Lilithan l'ha descritta ancora inesperta nell'utilizzo delle barriere mentali.
    Dagan rimase tutto il tempo in disparte con le braccia incrociate, cercando di non sbuffare. Davvero volevano aspettare di localizzare l'elfa con la mente per andare a colpo sicuro? Ma nessuno faceva più le cose alla vecchia e cara maniera... cioè cercare?!
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    LA STORIA FIN ORA
    Passi nel fango e Spedizione di ricerca
    Tutto è iniziato con Esther sentire e seguire qualcuno che sembrava sapere del suo passato. Questo qualcuno è Seanah, un elfo della gilda di Knog che ha il compito di sorvegliare Esther. Spinta dal desiderio di conoscere di più, Esther tocca accidentalmente Seanah mentre lui si teletrasporta via e da lì iniziano le loro vicissitudini insieme.
    Per tornare alla città di Aresmelle, devono passare dalla palude. Seanah approfitta della tappa per cercare i goblin e inviare un messaggero alla gilda (con la quale sembravano esserci disguidi).
    Nel frattempo però qualcosa si è mossa nella città degli elfi: Esther era ospite della famiglia reale di Aresmelle. Quando l'elfa sparisce improvvisamente, tutti si attivano per cercarla. La principessa Lys, accompagnata da una squadra di cui fa parte anche Dagan, è nella spedizione che si dirige a nord per cercare l'elfa scomparsa. Alle scogliere trovano le tracce del passaggio di Seanah ed Esther, che li conducono alla palude.


    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Quando Seanah uscì alla luce del sole sebbene non così forte, non riuscì a far altro che sentirsi grato. Avevano passato così tanto tempo al buio della notte nella palude e poi nelle gallerie dei goblin che non desiderava altro che riuscire a vedere senza dover stringere gli occhi ogni volta.
    Il mutagene era ancora attivo ed il suo corpo era ancora avvolto in una specie di armatura di roccia, che gli permise di scavare dal sottosuolo per guadagnarsi la salvezza.

    Erano appena sfuggiti al confronto con un temibile tarrasque, e ancora non ci credeva. Avevano usato un sonnifero per farlo addormentare ma, nell'intento, quell'impiastro di elfa che si trovava insieme per disgrazia era riuscita a respirare il sonnifero a spargimento che lei stessa aveva lanciato.
    Ora gli toccava trascinarla verso la salvezza, finalmente di nuovo allo scoperto.

    Vedere gli alberi, l'acqua putrida della palude, i raggi malati del sole autunnale e sentire il rumore di tutte le bestiole che abitavano la zona gli fece credere per un attmo che il mostro sotterraneo fosse solo fantasia. Respirare l'aria dell'esterno non era mai stato così bello.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Seanah vide chiaramente la luce della coscienza spegnersi pian piano negli occhi di Esther, fino ad abbandonarla completamente e le sue palpebre si chiusero.
    No, maledizione! esclamò in un impeto di furia, scattando in avanti perché Esther non rovinasse al suolo e potesse farsi del male.
    Lanciò un'occhiata ai goblin che come lei avevano respirato la loro stessa pozione soporifera.
    Lui ormai resisteva bene a quel tipo di veleno. Il fatto di produrli lui stesso l'aveva temprato negli anni, a furia di incidenti.

    Si voltò poi verso Eani che aveva appena inalato la nuvoletta violacea del sonnifero ed i suoi movimenti erano via via diventati più sconnessi e lenti. Eppure avevano ancora il coraggio di cercarli con gli occhi per caricare verso di loro.
    Chissà se quella dose di sonnifero bastava ad addormentare una creatura tanto grande o funzionava solo da sedativo.
    Seanah preferì non scoprirlo e afferrata Esther, lasciò i goblin al loro destino per spiccare un potente salto con la forza concessa dal mutagene, diretto alla breccia nella volta che Eani aveva procurato con i suoi corni.

    Stavano per uscire di lì.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Seanah sentì ogni cosa.
    Per quanto nel pieno di una battaglia, frastornato per quello che succedeva e il mutagene assunto, sentì ogni cosa che attraversasse l'animo dell'elfa che lo fissò negli occhi un lungo secondo. C'era una sorta di terrore senza nome che riconosceva.
    Non seppe neanche lui perché, ma cercò di distendere l'espressione del volto per rivolgerle un cenno incoraggiante.

    Si alzò nel frattempo sulle gambe che sembravano non volerne sapere di collaborare per correre poi verso di lei, cercando di lanciare fugaci occhiate al tarrasque.
    Eani aveva ormai perso ogni senso, si agitava sempre di più proprio come se avesse voluto far crollare tutto attorno a sé.
    Ed infatti, quasi ci riuscì: mentre la pozione soporifera volava in aria dalle mani di Esther con quella che a Seanah parve esasperante lentezza, Eani aveva distrutto mezzo tunnel, finché dalla volta non cominciò a staccarsi un pezzo di roccia, terra ed erba. E da fuori giunse un raggio malato di sole autunnale.

    N-
    Seanah cercò di correre al meglio delle sue possibilità verso Esther, per poi piegarsi in due e sputare un fiotto di sangue accanto a sé.
    Non respirare!
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Seanah! La pozione!
    Seanah si spazzò via un rivolo di sangue dal labbro spaccato. In un primo momento quasi non sentì Esther, credendo che fosse uno dei tanti echi dei versi di Eani e dei rumori della battaglia in corso. Sbattere contro il muro in effetti non l'aveva aiutato con il sentirsi già frastornato.
    Lanciò la pozione esplosiva senza badare a qualsiasi cosa avesse sentito: il tarrasque era troppo vicino.

    La boccetta di pozione esplosiva percorse una bassa parabola e si infranse sul muso di Eani, producendo un suono di vetro infranto seguito subito dopo da una forte esplosione. Il forte rumore fece tremare il suolo e le pareti, rendendo Seanah sordo per qualche secondo. Il tarrasque, per di più, emise un possente ruggito e cominciò ad agitarsi come un forsennato, colpendo di tanto in tanto la volta con i numerosi corni che aveva sul dorso e sul muso.

    Seanah rotolò di lato per cercare di alzarsi in piedi e quando vide Esther protesa verso di lui che gli mostrava la pozione, improvvisamente capì che la voce che aveva sentito era vera e cosa avesse detto.
    Lanciala! esclamò, non riuscendo neanche bene a sentire la sua stessa voce.
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