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Finalmente il sole.
Dagan trovò piuttosto bizzarro il racconto frammentario di Esther. Non aveva idea di quale mostro l'elfa stesse parlando ed in qualche modo credeva che se lo potesse essere inventato. Fino ad un attimo prima la sua mente era annebbiata, aveva detto Belture. Forse l'aveva sognato, quel mostro.
In ogni caso, io sono Dagan. rispose, per sdrammatizzare un po' l'aria terrorizzata e spaesata di lei e la cupezza della palude.
In lontananza fuori dalla melma e dagli alberi neri, Dagan rivide il drago Ven insieme ai loro cavalli.
Il gruppo si avvicinò alle bestiole e Dagan, da gran galantuomo qual era, non si lasciò sfuggire l'occasione per invitare Esther a salire con lui sul suo nobile destriero.
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La scalata non fu complessa: a Dagan bastò scalare la parete aiutato dalla brava fune collegata al rampino e presto si ritrovò sul davanzale della finestra.
All'inizio non gli sembrò così strano trovare la porta della stanza semiaperta, ma quando si affacciò fuori con discrezione capì quasi subito che qualcosa non andava: una persona con un pesante mantello nero con cappuccio calato sugli occhi gli stava venendo incontro proprio in quel momento.
Dagan soffocò un esclamazione. Aveva per un attimo ceduto all'ansia credendo si trattasse dei padroni di casa, ma si smentì all'istante. Quale padrone di casa girava così coperto per non essere riconosciuto, in casa propria?
Capì d'un tratto di non essere l'unico ladruncolo lì dentro.
Abbassò gli occhi sulla mano guantata stretta a pugno dello straniero: stringeva in mano una catenella di oro bianco con un pendente di zaffiro a forma di cuore.
Eh no!
Allungò di istinto un braccio per cercare di fermarlo.
Edited by Kiramor - 2/11/2016, 23:58 |
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Dagan si assicurò il rampino con la fune in spalla, guardando verso l'edificio di casa Lalaith con annessa la locanda gestita dalla famiglia.
Vuoi entrare con quello? Non è esattamente il metodo migliore per scassinare una porta. fece Corydan, incerto.
Dagan sbuffò una risata.
Macché scassinare. Lo sai a cosa serve un rampino?
Lo aveva preso in prestito dell'officina di Dirk e non era esattamente sicuro che il mezzo nano sarebbe stato felice di scoprirlo. Anzi, non sarebbe stato affatto felice di scoprire che voleva commettere in furto, a dirla tutta.
Dagan, se ci scoprono!
Ssh!
Il giovane si appostò sotto la prima finestra aperta che trovò. Non aveva idea di quale fosse la camera per la principessa Lys di Aresmelle ma era sicuro che una volta dentro ci avrebbe messo molto poco a capirlo.
Aveva mandato Corydan stesso come "spia" a scoprire che Lys non indossava il suo ciondolo di zaffiro quella sera. Non poteva esserci momento migliore.
D'accordo, ora rimani qui e fai il palo. Mi raccomando. disse all'amico mentre lanciava con precisione il rampino perché si agganciasse al davanzale della finestra aperta. Entrare sarebbe stato un gioco da ragazzi.
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Ripassare nella palude per uscirci fu forse più difficile di entrarci. Dagan era stato molto emozionato di metterci piede perché sapeva che stava avvicinandosi al suo obiettivo. Adesso invece stavano andando via quasi senza la benché minima idea di cosa fosse successo.
Avevano almeno trovato Esther, Dagan era contento che avrebbero potuto chiedere a lei. Magari le avrebbe descritto uno Yasil cresciuto.
Aiutò l'elfa recuperata ad attraversare le pozze melmose e altri passaggi difficili. Allora.... di che creatura parlavate, prima?
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Dagan espirò stringendo le labbra, pensando al drago che faceva la guardia ai loro ronzini. Avrebbero dovuto scortare Esther per tutta la palude prima di poter saltare in sella.
Tese una mano all'elfa che sembrava un bel po' confusa.
Venite. tese una mano. Vi riportiamo ad Aresmelle.
Edited by Kiramor - 1/11/2016, 13:44 |
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Belture, Dagan, è qui!
Dagan diede una pacca emozionata anche a Llet quando la principessa annunciò il ritrovamento.
Anche se dalle indicazioni dell'elfo cercatore aveva capito che non avrebbero incontrato proprio nessun rapitore di Esther, ancora era fiducioso di poter ottenere informazioni su di lui parlando con l'elfa.
Al richiamo tutti accorsero formando quasi subito un capannello attorno alle due.
State bene, Esther? Siete ferita? domandò Llet, mentre però l'elfa rispondeva con uno spaventato timore per un tarrasque.
Un tarra-che? esclamò Dagan con una leggera smorfia. Esther, come siete arrivata qui?
Non pensò nemmeno un attimo di essere stato troppo diretto per una che aveva l'aria più sperduta di un cerbiattino lontano dalla mamma.
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Dagan? Allora, che cosa facciamo stasera?!
Erano un paio di giorni che Corydan era molto annoiato, e non trovava niente di meglio da fare che cercare qualche idea divertente da Dagan nelle pause di lavoro. Corydan lavorava in una locanda ed era discretamente bravo a cucinare, ma quando non era di servizio aveva tanta voglia di far stupidaggini in giro con gli amici.
Peccato che questa volta Bron e Prox erano fuori paese, entrambi impegnati nell'utilizzo di un nuovo prototipo inventato da Prox. Forse Bron era andato con lui per proteggerlo dai famelici procioni.
Dagan non aveva pensato più ai mostri che sembravano aver tanto spaventato la principessa fuori da Tenar ormai tempo prima, ma non aveva dimenticato il gioiello blu che le apparteneva e che desiderava ad ogni costo.
Era rimasto solo lui a far compagnia a Corydan, ma aveva programmi migliori della solita bevuta in taverna.
Sarai impazzito! Vuoi... commettere un furto verso un reale di Aresmelle?? Ti faranno tagliare la testa!
Dagan sorrise sornione e sbuffò insieme. Andiamo, perché non lo gridi più forte?
Indicò la festa fuori da casa Lalaith. Non ti hanno sentito.
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