Posts written by z e f

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    Mayleen
    Mayleen;
    TESTO MESSAGGIO

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    <div style="float: left; margin-right: 10px">[URL=http://eirydia.forumcommunity.net/?t=59163759][IMG=Mayleen]http://image.forumcommunity.it/1/6/8/9/2/0/3/1473020304.png[/IMG][/URL]</div><div align="right"><div style="font-family: Georgia; font-size: 26px; color: #53b83d; line-height: 20px; border-bottom: 1px dashed #d78345"><i></i>Mayleen;</div></div><div style=" line-height: 8px">[size=3][font=calibri]TESTO MESSAGGIO[/font][/size]</div>
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    Dagan
    Dagan;

    Bene.
    Dagan si sfregò mentalmente le mani, ben soddisfatto di quello che stava riuscendo a fare. Pensava che sarebbe stato pressapoco impossibile avvicinare la principessa o portarla in disparte, e invece era proprio quello che stava riuscendo a fare, alla faccia di qualsiasi difficoltà. La situazione si era anche presentata da sola. Non aveva nulla di programmato.

    Ringraziò mentalmente la signora degli alcolici mentre con disinvoltura si allungava a passare un braccio attorno alle spalle della principessa.
    In realtà era tutta una tattica, poiché sperava che l'idromele avesse dato alle principessa talmente alla testa da permettergli di rubare il ciondolo senza che lei se ne accorgesse minimamente.

    Oh, sì. Davvero? Interessante! il tutto mentre fingeva amabilmente di seguire i discorsi da ubriaca dell'elfa.
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    Dagan
    Dagan;

    Ho davvero bisogno di sedermi
    Dagan emise solo una brevissima risata proprio in faccia alla principessa, che in realtà si tradusse come in un'espirare troppo violento. Inutile, voleva sembrare serio, davvero, ma in quella circostanza non gli riusciva proprio.
    Il sorriso beato della principessa e la sua voce da ubriaca... niente da fare, non riuscì a trattenersi.

    Si ricompose un attimo dopo, annuendo convinto alla principessa, mentre la portava verso uan delle panche in pietra leggermente più lontani dalla folla, accanto ad un paio d'alberi che delimitavano il viale.
    Sembra che l'idromele vi sia piaciuto, altezza. esordì dopo averla fatta sedere, guardando la folla e le luci che invece continuavano ad alternarsi.
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan riportò subito lo sguardo verso la principessa, senza essere in realtà riuscito ad appurare chi fosse insieme alla principessa. Dopotutto, c'era molta gente. Forse Corydan era anche da qualche parte a cercare di osservare la loro scenetta da lontano. Chissà quante risate si stava facendo.

    Lasciò subito il suo bicchiere sul tavolo accanto a loro per cercare di sostenere la principessa, in modo che non facesse un capitombolo dalle gambe malferme.
    Troviamo un posto tranquillo per sedere. suggerì, pregustando l'idea. Non gli sarebbe dispiaciuto affatto se la principessa si fosse addormentata come spesso capita agli ubriachi. Sarebbe stato a cavallo, neanche avrebbe dovuto fare la fatica di non far notare a Lys il suo piccolo furto. E di sicuro avrebbe pensato di averlo perso nella festa.

    Circondò le spalle della principessa con un braccio per condurla da qualche parte a sedere.
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan si sforzò di non ridere di fronte alla scena. La principessa ubriaca, che prima si atteggiava a signora composta e riservata, era davvero un tocco di classe. Ciò che lo divertiva maggiormente era proprio il fatto che seppur da ubriaca continuasse ad essere lieve e gentile come solo le principesse sanno fare. Era insito nella loro natura?

    Senza allontanarsi da lei, allungò di nuovo mano alla bottiglia di idromele, riempiendole ancora una volta il bicchiere. Si chiese se avrebbe pagato tutte quelle consumazioni.
    Volevo solo offrirvi un altro po' di idromele, mia signora. da quando era diventato un attore così abile? Come mai non era ancora scoppiato a ridere?
    Avrebbe fatto bere la principessa finché lei non sarebbe più stata in grado di rendersi conto di aver perso il ciondolo.
    Poi, quasi all'improvviso, alzò lo sguardo su tutti i partecipanti della festa. La principessa non poteva essere da sola?
    Se non c'erano dame di compagnia, almeno ci sarebbero state delle guardie. Quanta gente gravitava intorno alla principessa al momento? Magari erano distratti.
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    Dagan
    Dagan;
    Pur non potendo far traspirare la sua soddisfazione, Dagan sorrise. Mascherò il suo piacere con pura letizia per il bere insieme, ma in realtà si godeva la scena della principessa che continuava a bere per soddisfare la sua sete. Probabilmente non aveva mai bevuto prima. Si sarebbe ubriacata così facilmente?

    Si appostò più vicino a lei pian pianino, senza farsi notare: poteva essere un'ottima occasione per rubare il ciondolo senza farsi notare.
    Allora? Com'è?
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Proseguirono più silenziosi che mai e dopotutto senza molto sforzo: i goblin erano molto spaventati e non sembravano aver voglia di chiacchierare, come nessun altro nel gruppo.
    Seanah si lasciò seguire, facendo attenzione a dove metteva i piedi: non avrebbe urtato sassolini rumorosi per nulla al mondo. Non sapeva quanto bene potesse sentirci Eani, ma preferiva non scoprirlo.

    Proseguirono per un tratto che gli parve infinito, anche se non seppe dire se si trattasse solo della tensione con cui l'avevano percorso. Non c'era nulla, solo roccia e niente mostri, ma i rumori quando c'erano si intensificavano. Più si avvicinavano, e più Seanah notava che nei momenti di silenzio che aveva individuato prima, in realtà si sentiva un profondo fruscio intermittente. Eani respirava.
    E forse... stava dormendo.

    Le sue conferme giunsero quando intravide un'enorme coda uncinata. Certo che aveva un bel coraggio ad addormentarsi, quel cucciolo di tarrasque, dopo aver buttato all'aria la tana dei goblin.
    Aveva quella specie di pelle rocciosa di un curioso color terra-rossiccio che si sarebbe facilmente confuso con la roccia.
    Si fermò un attimo, indicando ai compagni la presenza del tarrasque. Doveva decidere bene cosa fare. La luce avrebbe potuto disturbare il sonno di Eani oppure potevano passare in silenzio?
    Per di più. Dove diavolo era l'uscita di cui avevano parlato i goblin?

    Scoccò una silenziosa occhiata a Procopias, come chiedendogli dove andare e lui fece il terrorizzato cenno di proseguire più in fondo nel corridoio dove Eani ronfava beatamente.
    Il corpo del cucciolo di tarrasque occupava quasi tutto lo spazio, ma forse sul lato sinistro del corridoio c'era una piccola striscia di roccia lasciata libera. Eani sembrava dormire appallottolata sul fianco sinistro, quindi in quel modo dava loro le spalle, se fossero passati di lì. L'unico problema era il percorso stretto e inframmezzato dagli aculei lungo la colonna vertebrale del cucciolo di mostro.

    Seanah fece un cenno con la testa. “Di qua.”
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Il gruppo riprese a camminare, mentre i goblin adesso li seguivano anche più impauriti di prima.
    La luce di Esther era diventata in quel momento indispensabile: ormai erano nel buio più nero e Seanah si chiese se da un momento all'altro non avrebbero incontrato la creatura.

    Vedi altri mostri?
    Stava infatti per rispondere con una smorfia che ci vedeva quanto lei, ma un rumore, una specie di fruscio profondo, lo fece zittire.
    Silenzio. sibilò a tutti, fermandosi e sentendo un braccio verso l'esterno per rafforzare a gesti il concetto di non proseguire, oltre di fare silenzio.
    Aveva bisogno di capire bene di cosa si trattasse: il primo rumore che aveva udito distrattamente non gli piaceva per niente, ma voleva essere sicuro.
    Il fruscio basso parlava di una creatura grande, anche se non poteva vederla. Non si muoveva sempre, perché a volte il rumore spariva per lunghi secondi, fino a quasi diventare minuti.

    Sentiva troppo poco da lì, ma aveva la netta sensazione che si stessero avvicinando ad Eani.
    “Piano.” mimò con le labbra agli altri, sperando che con la luce di Esther potessero davvero vederlo ed interpretare cosa volesse. Fece un leggero cenno di seguirlo con la mano e riprese a camminare silenzioso. La probabilità di aggirare completamente il Tarrasque cominciava a concretizzarsi nella sua testa, e non gli sarebbe dispiaciuta affatto come opzione.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Per la prima volta dopo tanto tempo, Seanah si ritrovò a pensare che uno dei suoi compagni di squadra fosse davvero utile. Il più delle volte odiava collaborare o trovava le abilità dei colleghi non così utili alle missioni. Invece, tra la luce e il supporto da lontano con l'arco e le frecce, per la prima volta Seanah vedeva Esther rendersi utile nella battaglia.
    Allora aveva davvero la buona mira di cui parlava.

    Per tutto il tempo in cui erano stati insieme, la giovane elfa non aveva fatto altro che nascondersi dietro di lui. Era praticamente la prima volta che la vedeva in azione.

    La freccia dell'elfa colpì il morlock su una gamba e tanto bastò a fargli perdere l'equilibrio per farlo cadere dalla parete. Ci volle poco perché Seanah sfruttasse l'occasione per finirlo.
    Altri due cercavano di allontanarsi impauriti, ma ecco di nuovo l'elfo affondare silenziosamente i pugnali e soffocare lamenti e gemiti.

    I nemici erano ormai praticamente tutti riversa a terra.
    Ecco i terribili amici di Eani. fece con voce seccata, pulendo la lama del pugnale. Andiamo.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    I morlock erano creature piuttosto inutili nella visione di Seanah. Nonostante i goblin sembrassero terrorizzati e Esther non paresse da meno, Seanah in realtà non riusciva a prendere quella situazione davvero sul serio.
    La luce illuminò pian piano altre figure nella penombra che sembravano voler rifuggire l'incantesimo luminoso. Erano più di uno.

    Seanah estrasse uno dei pugnali che gli erano rimasti, lanciandolo a tradimento verso il nemico che in realtà non aveva ancora dato segno di volerli attaccare. Eppure non gli importava: era abbastanza sicuro che sarebbe successo e, se così non fosse stato, in ogni caso avrebbe ridotto la possibilità. Non voleva noie, non mentre andava ad incontrare un Tarrasque.
    Il pugnale volò dritto nella fronte del nemico, che rimase congelato dopo un breve gemito e cadde al suolo dalla parete a cui era aggrappato.
    Era solo una questione di tempo: si avvicinò a recuperare il pugnale che aveva lanciato, pronto a tagliare velocemente la gola del morlock accanto a quello morto che cercava di allontanarsi. Anche per quello non ci fu scampo, eppure tutto si svolse completamente in silenzio.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    La tana era piuttosto buia, e questo fu il primo elemento che fece storcere le labbra a Seanah: più si sarebbero inoltrati e meno avrebbero visto, fino ad essere completamente incapaci di vedere.
    I goblin e il tarrasque vedevano al buio, lo sapeva. Ma non sarebbe stato lo stesso a lungo andare con lui ed Esther.
    E' troppo buio. commentò soltanto. Ricordava una volta in cui Belenther gli aveva mostrato un estratto che rendeva luminosa una boccetta di liquido solo agitandola, ma poi non aveva mai imparato a produrne una.
    Tsk. di certo quella mancanza non li avrebbe aiutati in quel momento. Prima o poi si sarebbero dovuti lasciare guidare dai goblin.

    Il suo orecchio si piegò sulla destra: aveva cominciato già a sentire dei leggeri rumori. Sembravano proprio delle creature che camminassero sulle pareti di roccia. Uno dei goblin emise un gemito spaventato. Gli amici di Eani.
    Seanah ringhiò internamente al terrore dei goblin che trovava eccessivo ed immotivato, voltandosi verso i nemici che presto avrebbero fronteggiato.
    Intravide quasi subito un omuncolo con pelle pallida e viscida ed enormi occhi sporgenti. Camminava a quattro zampe sui muri come un ragno, ma aveva forma umanoide.
    Seanah assottigliò gli occhi. Morlock.
    Erano quelle le creature di cui i goblin avevano tanta paura? Poteva occuparsene velocemente.
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    Dagan
    Dagan;

    È molto alcolico?
    Dentro di sé, Dagan avrebbe voluto sorridere. Se un attimo prima non aveva neanche la lontana idea di far ubriacare la principessa, in quel momento l'idea di vederla brilla lo divertiva. Dopotutto non c'era niente di male e forse in quella maniera avrebbe potuto avvicinarsi di più al ciondolo, magari proprio sfilarglielo dal collo seza che nessuno lo notasse.

    Non molto. mentì, accostando il bicchiere di idromele alle labbra.
    L'avrebbe provato: voleva vedere quanto tempo la principessa avrebbe resistito. Qualche volta gli era capitato di fare gare alcoliche in taverna e si era scoperto abbastanza discreto.
    Ed è ottimo.
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan doveva ammetterlo: mai si sarebbe aspettato un'interazione simile. Era forse per quello che Llet lo aveva fermato prima che estraesse le armi?
    Quando ripresero la fune per ritornare in superficie, Dagan lanciò un'ultima occhiata ai morlock, come se volesse assicurarsi che essi non decidessero di attaccarli alle spalle mentre andavano via.
    Invece nulla: i due esserini brutti erano rimasti incantati e guardavano la schiena della principessa che andava via con gli occhi vagamente luminosi e sognanti.

    Mentre chiudeva la fila per andar via, cercando di imitare l'aria trionfante che Lys aveva assunto per la Crociata della Terra Smossa, ridacchiò silenzioso.
    Aspettò di essere fuori e lontano da orecchie indiscrete per sussurrare con faccia teatralmente superiore.
    Oh, quindi anche la principessa ci sa fare. commentò.

    Si piazzò le mani sui fianchi, cercando di orientarsi dalla posizione del sole.
    A sud, dai goblin, ha detto. ribadì quindi, pensando alle parole di Oughis. Idee?
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan sorrise all'indecisione della principessa e decise che le avrebbe proposto la bevanda che più aveva preferito lui. Non frequentava spesso la taverna di Verddan Chouchen, perché la trovava non proprio economica, ma possedeva anche le migliori bevande che avesse mai provato.

    Idromele della cantina Chouchen. sorrise alla signora che aveva chiesto le loro ordinazioni. La donna sorrise e si mise subito all'opera, riempiendo due bicchieri.
    Questo fermentato di miele ha fiori di sambuco e acacia. spiegò, celando una punta di fierezza nella voce per quella ricetta. È ritenuta il dono degli dei per eccellenza.

    Porse loro i bicchieri.
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