Posts written by z e f

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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Seanah colpì la bestiaccia sul collo, piantando un pugnale nella sua gola e appendendocisi con tutto il peso che aveva. Il pugnale percorse il collo della bestia come una mezza luna, prima che Eani stessa con un ruggito di lamento e con una leggera impennata cercasse di raggiungerlo con i denti e con gli artigli per farsi lasciare.

    Seanah poté solo compiacersi con sé stesso di aver utilizzato il pugnale dalla lama avvelenata, prima che una zampata della bestia lo lanciasse di nuovo lontano.
    La zampata che per Eani doveva essere stata semplicemente come scacciare una mosca fastidiosa, scaraventò invece l'elfo contro la parete destra della galleria.
    Seanah cadde prono senza avere l'occasione di raggiungere la bestia alle spalle come si era invece prefigurato.
    Non avrebbe avuto tempo di alzarsi ed evitare un secondo attacco: Eani stava già raggiungendolo. Ma aveva le pozioni esplosive, e fu veloce a far scivolare una mano in tasca per recuperarle.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Seanah ritoccò terra con un'acrobazia, approfittando della spinta che la ferita inferta gli aveva concesso, in modo di allontanarsi per un solo attimo dalla portata di Eani. Era più vicino al gruppo, adesso, ma non avrebbe sprecato troppo tempo in quei paraggi: il solo tempo di afferrare una pozione curativa perché le ferite potessero risanarsi e permettergli di combattere meglio e guadagnare tempo. Non che dovesse davvero provare a colpire il cucciolo di Tarrasque: probabilmente non gli avrebbe semplicemente fatto nulla.
    Gli bastava saltarle alle spalla, magari solo per farsi seguire. Doveva prendere tempo, nient'altro.

    Mandò giù il liquido viscoso e rosso della pozione in un sorso solo, sentendo già alcune energie tornare e il dolore diminuire. La ferita non s'era rimarginata completamente, ma di certo non bruciava così tanto come prima. Poteva continuare a muoversi, almeno.

    Saltò di nuovo in avanti verso la bestia mentre questa correva con un ruggito per raggiungerlo. Era quasi all'altezza del collo della creatura, e notò che la pelle del cucciolo in quel punto era meno spessa della schiena. Forse in qualche modo avrebbe potuto colpire lì.
    Non resta che provare.
    Con le armi di roccia che gli erano cresciute intorno alle braccia, Seanah cercò di colpire.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Il mutagene aveva fatto effetto: il suo corpo aveva acquisito una specie di corazza, un'armatura fatta di uno strato minerale.
    Seanah si vide il Tarrasque correre incontro e anche lui fece lo stesso: non voleva che Eani arrivasse troppo vicino al gruppo e soprattutto ad Esther che stava mescendo la pozione. Non aveva bisogno di distrazioni ulteriori: già sentiva la mente della giovane elfa senza un minimo di barriere che si preoccupava per la battaglia che stava per aver luogo.
    Sarebbe stato in grado di tenere testa ad un tarrasque?
    Lo vedremo. si disse Seanah stesso. Anche perché, in caso contrario, poteva rivelarsi l'ultima battaglia per lui.

    Quando fu abbastanza vicino alla creatura saltò in alto, con la forza aumentata che il mutagene gli conferiva. Aveva intanto caricato un colpo con quelle sorta di armi che erano le sue braccia di roccia, ma nulla: la corazza di Eani non pareva neanche un po' scalfita.
    Erani rispose con un verso adirato e indietro l'elfo con un colpo di corno, perché si allontanasse da lei.
    Era praticamente impossibile da schivare o parare: il corno di Eani spezzò qualsiasi difesa di Seanah, che ricevette un marchio rosso addosso somigliante ad un montante di spada e fu rilanciato all'indietro.
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    Benvenuta Meridas, siamo tutti impazienti di conoscere i personaggi che albergano nella tua mente e che presto approderanno anche ad Eirydia.
    Dacci qualsiasi idea ti piaccia per migliorare il forum, mi raccomando divertiti, e nel caso di dubbi chiedi pure.

    Buon gioco!
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    Dagan
    Dagan;

    Dagan rimase per un attimo a guardare la schiena della principessa e quella del suo effeminato accompagnatore che si sentiva chissà chi.
    Elfi.
    Anche quando i due si furono allontanati completamente, Dagan rimase per un lungo attimo seduto senza fare niente. Un po' con gli occhi persi nel vuoto.

    Avanti, che seccatura. ripensò a quel Ferydan che gli aveva soffiato l'occasione da sotto il naso. Doveva essersene accorto. In ogni caso, non aveva nessuna prova per accusarlo in futuro, sarebbe stata la sua parola contro quella di Dagan.
    Emise un leggerissimo ringhio nel fondo della gola e si alzò in piedi. Yasil, Yasil.

    Si piazzò le mani in tasca, stava per dirigersi di nuovo verso dove aveva lasciato i compagni, ma quando imboccò il vialetto del roseto, Corydan sbucò da un sentierino nascosto.
    Dagan sussultò. Che fai? Sei anche un guardone, ora?

    Corydan fece un gesto vago con la mano, passandogli un braccio intorno al collo con fare abbastanza brillo.
    Sta' zitto. Devi dirmi come sei andato con i consigli di zio Cor!

    Dagan strinse le labbra in una espressione furba seppur vagamente seccata.
    Un disastro, come sempre. Vedi? Tu hai un bel cinque dita in faccia. rise.
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    xD
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    up
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    xD
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    xD
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    Up
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    up
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    Dagan
    Dagan;

    Maledetto.
    Dagan si riscosse subito al colpo di tosse dell'elfo, che si avvicinò con un portamento che Dagan interpretò come altezzoso. Gli stavano antipatici gli elfi, forse proprio perché sembravano sempre così altezzosi e al di sopra di qualsiasi cosa.

    L'aveva visto? Mentre cercava di guadagnarsi il ciondolo di nascosto?
    A pensarci, le guardie non avevano dovuto aver tolto gli occhi dalla principessa un solo attimo. Come aveva fatto a pensare che potessero essere degli sprovveduti simili?

    Dagan si esibì in un fintissimo sorriso seguito da un breve inchino. Il piacere è tutto mio.
    E, niente, non poté far altro che lasciarli andare.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Era il piano più folle che avesse pensato negli ultimi tempi. Però era anche la situazione più folle in cui si fosse mai trovato. Nemmeno un drago poteva competere con un terribile tarrasque, niente poteva farlo.
    Seanah aveva afgrontato guerre, carestie, bestie feroci delle montagne e il freddo glaciale senza possibilità di scaldarsi. Ma davvero niente poteva essere messo a confronto della creatura che aveva davanti.

    Era un suicidio, lo sapeva. Ma tanto lo era comunque. Se doveva morire, preferiva che succedesse combattendo la bestiaccia per sconfiggerla che scappando da lei senza scampo.

    Recuperò dalla borsa da cintura l'unica dose di mutagene che aveva con sé e lo bevve velocemente in un sorso solo. Ricordava ancora la prima volta che era successo. Era rimasto nauseato per ore.

    Conservò la boccetta sentendo immediatamente la forza nei muscoli crescere. Sentiva come se ogni movimento sarebbe stato semplicissimo e privo di sforzo.

    Crebbe leggermente di statura mentre si ricopriva di una specie di strato di liscia pietra durissima. Sulle braccia la pietra prese forma di aculei e artigli, come se fosse sempre armato.

    Col tempo aveva fatto l'abitudine a quella specie di trasformazione che però gli rendeva la mente meno lucida. Seanah aveva imparato non senza sforzo a concedersi all'ira della battaglia in quelle occasioni, funzionava meglio.

    Eani era ormai quasi arrivata, girando anche lei al bivio. Seanah si girò per guardare come Esther se la stesse cavando, anche se sapeva che non avrebbe potuto correggerla nel mentre. Avrebbe avuto bisogno di mezz'ora, forse addirittura un'ora, per avere la pozione pronta.

    Avrebbe resistito abbastanza?
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Seanah si guardò alle spalle, chiudendo la fila. Eani li avrebbe rincorsi?
    Dai libri della biblioteca di suo padre aveva imparato che una volta svegli, i tarrasque puntavano alla distruzione indiscriminata. Questo di certo non deponeva molto bene.

    Eani infatti si riscosse e ruggì nello stesso modo che aveva usato prima, quando l'avevano sentita per la prima volta dalle stanze degli ospiti.

    Un tarrasque non era semplicemente vincibile. D'accordo, era un cucciolo, e forse non aveva ancora sviluppato la dote della rigenerazione, ma nessuno glielo assicurava. Ed in secondo luogo, se mai questo fosse stato vero, rimaneva comunque una bestia enorme, al limite del colossale.
    Per fortuna il condotto era molto più agevole per i piccoli da percorrere che per Eani.

    Correte!! fece Procopias, raggiungendo un bivio e imboccando il tunnel destro. Ci ucciderà, ci ucciderà!
    Seanah sapeva perfettamente che il goblin aveva ragione. Aveva davvero fatto tutta quella strada per morire così?

    Poi ebbe un'idea anche se non era sicuro che avrebbe funzionato. I tarrasque non potevano morire, ma passavano la gran parte della loro vita a dormire.
    Perché non aveva neanche una pozione soporifera con sé?

    Cercò nella sua borsa da viaggio.
    Esther! Prendi!
    Estrasse dalla borsa una pergamena e la tese ad Esther durante la corsa.

    Devi mescere questa pozione! guardò indietro ad Eani, l'avevano distanziata un poco. Si levò la borsa a tracolla e tese anche quella all'elfa. Usa gli ingredienti che ho qui dentro. Io prenderò tempo per te.
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    Seanah Dorchadas
    Seanah;

    Passarono in un silenzio assorto e concentrato, carico di tensione e terrore. Ogni tanto Eani emetteva qualche suono che poteva ricordare il russare delle persone, un suono improvviso, e Seanah scattava sull'attenti a puntare gli occhi sulla bestia che però non si svegliò. Si chiese di nuovo perché i goblin fossero così stupidi da allevarlo ma gli importava di più di uscire, in quel momento.

    Passarono dall'altra parte, tutti in silenzio. Si vedeva adesso il muso di Eani rivolto verso il ventre e coperto dalle zampe artigliate. Come se non si fosse mai sveglio e non avesse rischiato di uccidere tutti gli abitanti della tana. Compresi gli ospiti.
    Dannata bestiaccia. si sentì di insultarla mentalmente l'elfo di Knagwar e proseguì per la galleria con un cenno per farsi seguire dagli altri.

    Non l'avesse mai fatto: proprio mentre si volta a guardare Procopias e compagnia, Tonto inciampò in un aculeo di Eani con tanto di urlo improvviso e piagnucolio di terrore.

    Seanah non ebbe né la calma, né il distacco di pensare “Ti ammazzo” che il cucciolo di tarrasque smise di respirare ritmicamente insieme al suo russare. Mosse la testa, alzandola repentino, come spaventato, le orecchie dritte. Si girò verso il gruppo e Seanah poté vedere i suoi occhi piccoli e neri.

    Eani drizzò gli aculei e si alzo sulle zampe, ringhiando

    Lo ammazzo. ora sì che Seanah lo pensò. Ma era tardi.
    VIA CORRETE! fece spazio al gruppo perché se la dessero a gambe.
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