Posts written by Edgard Strolgher

  1. .
    uomadied_zpse6b1384a
    Tichondrius;
    Il viaggio dopo l'attacco del golem stava procedendo bene e finalmente la compagnia stava uscendo fuori dalla foresta che circondava Aresmelle. In quel punto del tracciato, troppo lontano dalla capitale del regno degli elfi, i sentieri non erano curati dalla magia per tanto erano impervi e con fasce alberate molto vicine tra loro. Per Tichondrius era un problema attraversarle poiché doveva tenersi sempre accovacciato per evitare i rami ma, man mano che si infoltiva, divenne necessario farsi largo a colpi di spada mentre le donne potevano ancora tenere la testa bassa per evitare di prendere colpi in testa.
    Il fatto di essere quasi fuori, rappresentava ben più di un semplice fatto positivo, cioè quello di essere quasi sull'orlo di rientrare nei giusti tempi di marcia, ma gli alberi cominciavano a farsi più radi, poiché il bosco stava per finire e questo era un sollievo per Tichondrius che stava comunque consumando energie per menare continuamente fendenti per tagliare i rami, e comunque l'interazione della spada che aveva sottratto al suo avversario faceva sentire estremamente energico, diminuendo in modo radicale il livello di stanchezza percepito. Anche se Tichondrius aveva moltissima energia, tagliare continuamente rami per quarantacinque minuti farebbe stancare chiunque, ma con gli effetti benefici della spada la stanchezza era veramente poca, con l'unico accorgimento di sentirsi strano e facilmente irritabile dai rami, dai boschi, dal fatto di dover subire tutto quel fastidio solo per attraversare il sentiero. Desiderava bruciare l'intera foresta ed erano pensieri di certo non da lui. Anche le piante sono esseri viventi e, in quanto tali, anche loro osservano l'uo essendo ciò che sono e adempiendo al loro ordine vitale e funzionale. Visto che compivano il loro dovere, era sacrilego dare alle fiamme l'intera zona solo perché la sua stazza gli rendeva difficile il passaggio...eppure spesso si era trovato a desiderarlo davvero.
    In alcuni momenti avrebbe giurato di aver visto uno strano scintillio sulla lama, come qualche goccia di lava. Non poteva chiedere alle donne che lo seguivano perché essendo estremamente piccola come superficie e avendo praticamente il suo corpo come ostacolo visivo, non potevano vedere la spada. Comunque si convinse che era qualche goccia lasciata dal golem o la sua immaginazione. Di certo non poteva essere il suo desiderio di dar fuoco alla foresta poiché non aveva poteri magici, ne legati al fuoco ne di qualsiasi altra natura o entità.
    Quando la foresta cominciava a mostrare i primi segni di distanza e di piccole radure, questa volta naturali, l'uoma poté mettere via la spada visto che finalmente poteva passare senza rischiare di prendere qualche botta alla testa.
    Prima di essere completamente fuori dalla foresta, era meglio cercare di fare una pausa per il pranzo. Il bosco offriva molti animali selvatici da poter cacciare e fuori sarebbe stato più difficile procurarsi del cibo. Inoltre, galoppare evitando rami, radici, alberi e tronchi aveva affaticato i cavalli più in fretta del normale ed era loro pieno diritto di riposare un po. Anche Tichondrius aveva bisogno di fermarsi, il suo braccio gli doleva per la fatica dei molti tagli e sferzate fatte per liberare la strada e anche le due maghe sarebbero stato stanche a questo punto visto che l'uoma era quello fisicamente più temprato le due poverine dovevano sentirne il bisogno più di lui.
    Fece quindi gesto con la mano di fermarsi non appena trovarono un luogo adatto. L'uoma quindi disse fermando il suo cavallo e girandolo per avere di fronte le ragazze:
    Suggerirei di anticipare il momento di pausa pranzo a prima di essere fuori dalla foresta. Le fonti di cibo saranno scarseggianti una volta fuori. Non so quali sono le vostre abitudini alimentari per tanto avrete voi il compito di procurare del cibo. Potete raccogliere funghi o nutrimento vegetale o potete cacciare, per me è indifferente. Io penserò al fuoco e alla cura dei cavalli!
    L'uoma scese dunque dal suo frisone da guerra che aveva le dimensioni di un rinoceronte e l'altezza di un giovane elefante e, dopo che le ragazze smontarono per andare a procurare il cibo, prese i brocchi delle sue compagne che avevano normali dimensioni.
    Li guidò tenendo le redini alla ricerca di un corso d'acqua. In un bosco come quello per poter permettere la crescita rigogliosa di così tante piante, di corsi d'acqua, anche piccoli ce n'erano a bizzeffe. A loro bastava uno sufficiente a far abbeverare i destrieri. Dovette scendere a valle in una repressione per trovare il piccolo laghetto naturale. Lasciò quindi le redini per permettere agli animali di bere a sazietà e nel frattempo, attendeva a braccia conserte.
    Lasciò ai cavalli tutto il tempo di cui necessitarono e quando ormai non attingevano più all'acqua andò a recuperarli.
    Appena afferrò le redini di uno dei brocchi, gli sfiorò il muso e l'animale fu come colto da un attacco strano. Si fece indietro e provò anche a scalciare per allontanare via l'uoma. Tuttavia, il guerriero ci sapeva fare con gli animale e lo riafferrò e e gli massaggiò il muso per tranquillizzarlo. L'animale non sembrò riprendersi del tutto, era probabile che il suo aspetto, rispetto a quello delicato delle due ragazze innervosisse i cavalli come innervosiva molti dei suoi nemici. Riprese quindi anche gli altri due cavalli e ritornò alla radura.
    Legò i destrieri ad un albero con le redini e preparò un bivacco da campo per contenere eventuali fiamme. Prese delle pietre focaie dal suo equipaggiamento e taglio qualche ramo secco. Aveva notato che le sue compagne erano particolarmente sensibili, quindi scelse parti di legno malate che assorbivano la linfa della pianta e che rischiavano i propagarsi della malattia oppure parti rinsecchite lo affaticavano. In questo modo non solo avrebbe dovuto evitare di impensierirle e dare loro motivo di dissentire, ma avrebbe aiutato a rinforzare il livello di fiducia che le ragazze nutrivano nei suoi confronti accettandolo come adeguato leader e membro del gruppo cercando di comprendere anche i suoi modi e la sua disciplina guadagnandosi la loro stima.
    Sistemò la legna nel bivacco e sfregò le due pietre per accendere il fuoco. Li avvenne di nuovo qualcosa di strano: falle due pietre uscì una scintilla molto vivace e vigorosa che fece divampare subito il fuoco. Tichondrius si guardò intorno per avere conferma della stranezza ma di nuovo l'unico ad aver notato la cosa era solo lui.
    Era mai possibile che la spada del golem fosse l'oggetto che conferisse a quell'essere i poteri del magma?
    Ed era mai possibile che ora la stessa spada stesse fornendo gli stessi poteri anche a lui?
    Tichondrius non amava la magia e la cosa non gli piaceva. Fu tentato di buttarla ma di nuovo avvertì il pizzicore al braccio dove aveva il simbolo del contratto magico del re degli elfi e gli fu impossibile lasciare la spada, anzi avvertiva nel suo animo più profondo un senso di bisogno...quella spada gli serviva, era utile e poteva fare la differenza tra una missione compiuta e una missione fallita. Più che altro non lo fece per se stesso, ma per la salute della mezz'elfa.
    Con quella consapevolezza, l'uoma mise la spada nel fodero al posto della sua e tenne invece la sua in mano in modo da limitarne l'utilizzo e sperare che i suoi influssi si arrestassero in modo da poterne disfarsene appena la missione sarebbe stata completata.
    Risolto anche questo problema, l'uoma restò in attesa nella sua solita posizione a braccia conserte aspettando l'arrivo delle ragazze per preparare il pranzo.
    Una volta che il gruppo si sarebbe rifocillato e riposato avrebbero ripreso il viaggio verso il compimento della loro missione.

    CITAZIONE
    • Siamo quasi fuori dalla foresta
    • Fuori dalla foresta scarseggia il cibo
    • Prima di essere definitivamente fuori ci fermiamo per mangiare
    • Elen e Rosalinda devono raccogliere il cibo
    • Tichondrius prepara il fuoco, il campo e si occupa dei cavalli

  2. .
    0jew_zps8q0rsfkb
    Alistair;
    Ognuno del trio aveva fatto la sua buona presentazione e si doveva anche ammettere che aveva saputo qualcosa di Adara che ancora non sapeva come la sua provenienza dalla scuola di magia e la sua nascita e crescita tra i maghi, anche se risultava alquanto ovvio vista l'entità dei suoi poteri elementali.
    Certo non immaginava che l'interesse di Adara verso la natura del mutaforma fosse così fervente da rappresentare uno dei suoi obiettivi principali. All'inizio della loro collaborazione, la maga, aveva detto di nutrire interesse verso di lui e le sue capacità di alterazione fisica ma non credeva che fossero tanto forti. Quanto al ritrovare i suoi genitori doveva ammettere che anche Alistair avrebbe voluto, ma per quanto lo riguardava, il fatto di essere stato abbandonato in quanto mutaforma capace di diventare solamente l'antropomorfo, poteva solo rafforzare l'idea che andare a cercarli e trovarli come mutaforma in grado di assumere aspetti molto diversi poteva solo spingerli a ripudiarlo ancora di più.
    Lo spirito di osservazione di analisi e la capacità di giudizio di Alistair si misero in moto ancora una volta. Adara aveva accennato ad un favore da chiedere e quando l'aveva rivista fuori dal villaggio aveva perso la sua capacità di autocontrollo in vista di una qualche emozione forte, inoltre aveva persino aspettato fuori dal villaggio, il che era poco utile visto che vi erano entrati insieme per sbrigare le loro faccende, era chiaro che era stata sconvolta da qualcosa di molto molto rilevante e se avesse avuto qualche traccia o punto di partenza per i suoi genitori sarebbe stato un perfetta anello di congiunzione per tutti i dettagli insoliti registrati dalla sua mente.
    Zero era ben disposto a seguirli e non aveva intenzioni poco gradevoli riguardo alla mutazione di Alistair ma ancora una volta emerse la sua poca capacità di socializzazione avendo troppo timore di essere un peso e cercando un modo alternativo per mantenere la loro velocità. Per Alistair non aveva nessuna importanza il modo in cui l'elfo avrebbe dovuto tenere il passo, purché non li rallentasse.
    Mettiamo subito in chiaro alcune cose!
    Primo: Se la tua presenza era un problema non avremmo acconsentito alla tua presenza, al tuo viaggio insieme a noi ne tanto meno al farti salire in groppa.
    Secondo: Ognuno ha i suoi scopi e noi nutriamo rispetto per i tuoi, tanto quanto i nostri.
    Terzo: La prima regola per una buona collaborazione è la creazione di legami e dare del voi è una pratica per gli sconosciuti con cui non si hanno ancora legami. Sei il nostro compagno di viaggio quindi...meno formalità.
    Chiarite queste semplici cose, vorrei aggiungere che non mi interessa come troverai il modo di stare al passo senza rallentarci, purché tu lo faccia. A questo punto suggerirei che gli obbiettivi miei e di zero sono conseguibili in ogni parte del mondo per tanto sarà Adara a decidere dove andare in funzione delle tracce per trovare i suoi genitori...

    Il suo tono era sempre molto educato e aveva assunto un tono amichevole cercando di far sciogliere il loro nuovo compagno e cercando di convincerlo ad abbandonare quel suo stato di rigidità che ancora lo teneva lontano a livello relazionale. A quel punto la parte di Alistair finiva in un certo senso e lasciò il tempo ad Adara e Zero di discutere i termini del viaggio in modo da lasciare alla maga la possibilità di asseverare all'elfo se poteva insegnargli qualche trucco magico per andare alla loro velocità oppure se doveva mandar giù il fatto di dover cavalcare un lupo mannaro.
    Intanto Alistair stava cercando di fare una ricostruzione mentale sul fatto che Adara era fuori dal villaggio ad aspettare Alistair e probabilmente qualcosa l'aveva spinta ad allontanarsi. Aveva detto che era nata e cresciuta nelle vicinanze, più precisamente, nella scuola di Hollet e per tanto anche i suoi genitori doveva aver marciato da quelle parti e aver frequentato quei posti. Per il loro gruppo le cose erano facili con Alistair-Lupo e Adara che si serviva dei poteri del vento, per i genitori, invece, doveva essere stato molto più difficile essendo costretti a viaggiare a piedi, nella migliore delle ipotesi con un cavallo. Sulla base di queste considerazioni era probabile che la loro scomparsa dipendesse da una qualche fuga che partiva proprio da qui. Non si poteva escludere che Adara avesse trovato qualche indizio nelle vicinanze fuori dal villaggio e che fosse esattamente il piacere che voleva chiedere al mutaforma.
    Il tempo per Adara e Zero di parlare c'era stato e a quel punto si poté inserire Alistair.
    A proposito. Che cosa intendevi chiedermi?
    Disse rivolgendosi ad Adara, anche se una mezza idea se l'era fatta.
  3. .
    uomadied_zpse6b1384a
    Tichondrius;
    Quando lo scontro fu terminato, Tichondrius permise al gruppo di riprendersi dallo stress e dall'alterazione emotiva che aveva provocato il trovarsi di fronte un golem di lava. Per questo probabilmente sarebbero andati un tantino fuori orario rispetto alla tabella di marcia ma era molto meglio viaggiare con un piccolo margine di ritardo e con tutti i membri in buone condizioni che attecchire troppo sull'orario e la puntualità e creare fatica e malcontento nella propria truppa.
    Così l'uoma restava al centro della radura in una perfetta replica di quanto era stato prima con poche ma sostanziali differenze. Mentre prima era a braccia conserte mentre una spada era conficcata nel terreno proprio di fronte a lui, ora manteneva la stessa posizione ma ben due spade gli stavano davanti. Quella che aveva strappato direttamente dal golem assieme al suo stesso braccio stava alla sua destra. Mentre la sua fedele spada stava alla sua sinistra.
    Le rune sulla lama erano di una lingua mai vista prima e che Tichondrius non conosceva. Era molto strano, la disciplina uoma prevedeva di conoscere le rune magiche e quelle della magia oscura con particolare maestria per poterle affrontare e riconoscere in quanto reietti delle discipline magiche. Eppure queste non erano ne magiche e ne di magia nera. Era molto strano che una lama fosse incisa con delle rune che non appartenevano a nessuna delle due. Esistevano pochi tipi di rune che non conosceva ed erano quelle sacre, che utilizzavano gli Oldar per i riti religiosi. Nella comunità degli uoma, benché in date prestabilite partecipassero tutti ai riti, nessuno escluso, solo gli Oldar avevano il permesso e il tempo per studiare le rune sacre che erano moltissime e complicate. Tichondrius però, anche se non le conosceva ne sapeva almeno distinguere l'aspetto. E non erano rune sacre.
    Comunque non era una cosa importante quindi avrebbe lasciato perdere anche se l'uo non lasciava l'incertezza del caso, gli eventi bisognava gestirli con la volontà, la determinazione e lo spirito e per tanto, non avrebbe potuto permettere di avere una spada con rune dai poteri sconosciuti per sempre. Avrebbe dovuto farla analizzare da qualche esperto non appena possibile. Una cosa era certa, in quanto portatrice di magia era una spada sbagliata, che non seguiva la disciplina perfetta dell'uo, ma di certo non si poteva sperare che anche i mastri forgiatori che avevano prodotto un simile portento potessero essere guidati da una fede altrettanto forte. Gli effetti che aveva prodotto la spada nello scontro con il golem erano strepitosi, normalmente questo avrebbe dovuto convincere chiunque che la spada era sostanzialmente malvagia e pericolosa, ma visto che aveva anche curato le ferite che si era procurato aveva effetti benefici, quindi poteva fidarsi.
    Nonostante tutto, Tichondrius doveva ammettere che non era solito usare armi sottratte ai nemici, per gli uoma le armi sono parte dello spirito guerriero di un individuo vengono forgiati per una particolare persona e destinate a servirle in eterno. Era anche vero che la loro cultura permetteva di trattare le spade dei nemici molto forti come premi, reliquie o cimeli e considerando la forza dell'avversario appena battuto, poteva concedersi di avere quell'arma per se.
    In più sentiva uno strano formicolio al braccio dove gli era stato impresso il patto magico. Era chiaro da subito che il patto magico li avrebbe obbligati a portare avanti la missione ad ogni costo e fare ogni cosa possibile per la sua buona riuscita. Forse c'era lo zampino della magia del re degli elfi ad influire sull'insolita decisione di appropriarsi di un'arma magica. A quanto pare, tutto attorno a lui, gli stava suggerendo di tenere quella spada. Tanto valeva rassegnarsi e dare il benvenuta alla sua nuova arma.
    Perso com'era nei suoi pensieri legati alla spada non fece caso alla mezz'elfa che gli si era avvicinata. In confronto alla sua statura, sembrava di stare vicino ad un umi, un bambino uoma. Era molto piccola già di suo, se avvicinate ad un gigante come erano gli uoma era un contrasto evidente, da aggiungere che Tichondrius era considerato enorme dalla sua gente, il che era tutto dire.
    La messaggera la ringraziò per l'aiuto.
    Le azioni, mia piccola serah, non avvengono per caso e la compassione non è un fiore raro che sboccia nelle anime terrene, l'uo stabilisce il preciso compito e ruolo di ogni essere vivente. Era nostro ruolo fare questa missione, è ruolo dei cavalli portarci a destinazione, è ruolo nostro prenderci cura di loro e non spronarli oltre le loro possibilità, era nostro ruolo avere la meglio sul nostro nemico. L'uo è disciplina, è ordine...seguendo i suoi insegnamenti la forza viene coltivata dentro se stessi come una pianta crescendo forte e rigogliosa. La tua pianta è debole, non perché tu sia debole, l'uo ha previsto per te le tue abilità facendotene dono, ma tu non credi in te stessa! Non credendo in te è come non essere convinta o soddisfatta di sposarsi sulla proiezione che l'uo ha insito in te... - Si voltò verso Elen con uno sguardo intenso ma anche molto affettuoso, che stonava sulla faccia rude e dura del colosso - accetta i doni che l'uo di ha dato, abbine cura come fossero un tesoro e nutrili con l'autostima!
    Passarono diversi secondi in cui il messaggio che era un po' forte ebbe il suo effetto. L'uoma era un buon capo, si preoccupava non solo della missione e della sua riuscita, non trattava i suoi uomini come meri strumenti, aveva abbena dato consigli ed incoraggiamenti ad un messaggero da proteggere. Questo era il Tichondrius sia per Elen, sia per Rosalinda, sia per qualsiasi uomo sotto il suo comando. Per la sua cultura, per il suo modo di parlare, per la sua disciplina ferrea era difficile da smuoversi dalla sua dura corazza e dalla sua rigidità. Ma era davvero un gran guerriero e un'ottima guida.
    Dopo qualche secondo arrivò una seconda domanda, sempre da Elen, e riguardava le intenzioni del golem.
    Il golem probabilmente non voleva nulla da noi, quello che dovremmo chiederci è cosa voleva da noi l'essere oscuro che l'ha evocato. I simboli del terreno erano chiaramente di magia nera. Una piaga che infetta questa terra...la magia oscura può celare un essere oltre i limiti di qualunque senso, anche i più sviluppati. Se non sappiamo chi...non sapremo neanche perché...
    Il suo volto tornò a scrutare tra gli alberi, come un'attenta vedetta pronta a ghermire il minimo movimento e a garantire per la sicurezza del suo gruppo. Ciò significava che la conversazione era terminata ma c'era tempo e possibilità per altre domande durante il viaggio.
    In ogni caso, il tempo di sosta si era protratto anche troppo a lungo, vista la delicatezza della situazione.
    La pausa è finita. In sella!
    L'uoma estrasse con forza le spade piantate nel terreno e, dopo aver messo la sua fedele arma nel suo fodero dietro la schiena del colosso, assicurò al cavallo l'altra spada in modo che non creasse fastidio durante il viaggio ne a lui ne al suo cavallo e non rischiasse di far male a nessuno. Avevano già avuto un assaggio della potenza di quell'artefatto e non era il caso di sfidare la sua pericolosità. Salì quindi in groppa al suo destriero attendendo che le sue compagne fossero sui loro cavalli.
    Così facendo, con un colpo di caviglie ai fianchi del cavallo ricominciarono il viaggio sotto la guida maestra dell'uo.
    Imboccarono il sentiero bruciacchiato e semidistrutto al centro della radura uscendo dal lato sicuro verso il castello di Hollet. Considerando il ritardo, avrebbero dovuto fare una cavalcata di venti minuti nel buio della notte per recuperare, non potevano fermarsi nella foresta di Alisan, era troppo pericoloso considerando la situazione. Dovevano raggiungere il castello, al massimo potevano fermarsi nel parco della scuola. Vista la stagione autunnale non avrebbe gravato troppo fare due terzi di un giro di clessidra senza il favore della luce, inoltre quella sera doveva esserci la luna, quindi non doveva essere troppo per nessuno.
    Il sentiero si confermava quello dell'ultimo tratto, ormai il regno degli elfi era molto distante alle loro spalle e nessun elfo si addentrava così in profondità per tracciare sentieri con la magia. Per questo si cavalcava in fila, con Tichondrius avanti a guidare il gruppo e le due maghe al suo seguito. Gli alberi erano stretti e Tichondrius doveva cominciare a fare attenzione per non beccare punte di fogliame o rami, con la sua dimensione era il primo ad avvertire di questi problemi mentre le sue accompagnatrici era ancora lungi da doversene preoccupare.
    Ma metà della mattina era passata da un pezzo e mantenendo quell'andatura, con il sole sopra di loro significava che stavano procedendo svelti con minimi guadagni sulla scaletta dei tempi. Far riposare i cavalli quando non erano ancora molto stanti era stato un colpo di fortuna visto il naturale districarsi degli eventi che aveva coinvolto la compagnia. Tichondrius, come sua natura era silenziosissimo ma il viaggio era lungo e le donne potevano parlarsi proseguendo le fasi della conoscenza e della costruzione di una stima e fiducia che avevano già cominciato durante la recente pausa.
    In tre giri di clessidra sarebbero stati fuori dalla foresta.
    Che l'uo non ci abbandoni!


    CITAZIONE
    • Il golem è stato affrontato e sconfitto
    • Tichondrius ha sottratto la potente arma del suo avversaria
    • Tutto suggerisce ad un'arma dai poteri enormi e dalle caratteristiche benefiche forse è stato un vecchio bottino dell'evocazione ormai perduta
    • La compagnia ha prolungato la sosta per recuperare le forze
    • Il viaggio è ripreso
  4. .
    0jew_zps8q0rsfkb
    Alistair;
    Entrambi i suoi interlocutori accettarono l'idea di pernottare come aveva suggerito Alistair e per tanto, facendo educatamente strada, il mutaforma condusse i due alla taverna andando a parlare con l'oste per farsi avere una camera. Restando in disparte dai due, in modo da non far pesare ne sulle economie di Adara che doveva occuparsi di spezie e erbe varia, ne su quelle del neo-acquisito Zero. Nessuno doveva patire le conseguenze negative di quel pernottamento e per tanto, Alistair, cercò di giungere ad una trattativa con il proprietario della locanda, avrebbero usato la stanza per una notte e lui avrebbe fornito loro un legname pregiato che sarebbe servito in modo eccellente per il riscaldamento riscaldando di più e durando più a lungo della legna comune. L'oste era scettico e per tanto, Alistair dovette fingere di andarlo a recuperare fuori dalla locanda.
    Fece segno ai suoi compagni di aspettarlo li, poi andò fuori e, mutandosi in kerottero ben attento a non essere visto da occhi indiscreti, creò il legno che serviva. Lo mostrò all'oste usando la magia arcana per generare una piccola fiamma. La dimostrazione fu estremamente convincente, in fondo il legno proposto per lo scambia aveva davvero doti molto migliori di quello comune. Così, Alistair procurò a tutti un pernottamento che non avrebbe gravato sui coefficienti economici di nessuno, tanto meno su quelli del mutaforma che non aveva nemmeno un soldo e che non voleva farsi debiti nei confronti di nessuno.
    Ottenuto il via libera, poterono salire al piano di sopra tramite una rampa di scale in legno con un montante di ritorno. Era una bella soluzione per un edificio così piccolo, risparmiava molto spazio. Le camere non erano molte ed erano tutte occupate, per tanto due uomini e una donna avrebbero dovuto dormire nella stessa stanza. Non c'era nessun bisogno di prendere la cosa negativamente ne per il personale, ne per i componenti del gruppo, dormire nella foresta in tre e dormire in una stanza in tre è la stessa cosa, inoltre Alistair poteva dormire sul pavimento come licantropo, ormai si rifiutava di dormire da umano in modo da sfruttare le doti sensoriali per percepire eventuali minacce. Non stava scritto da nessuna parte che dormire al chiuso e al coperto garantiva una maggiore protezione. Molti furti e assassini avvenivano più nelle locande che nelle foreste.
    Sistematisi nella stanza, Alistair andò ad aprire la finestra per far areare la camera. Dopo che tutta la compagnia era dentro e la porta fu chiusa era giunto il momento di mettere le carte in bella vista e lasciare che l'elfo avesse l'opportunità di scegliere se seguirli o meno.
    Se non vi dispiace, mi permetto di dare un benvenuto a Zero nella nostra squadra, se avrà intenzione di restarci... - I modi di Alistair, in quanto educato da un ambasciatore e diplomatico, nonché studioso elfico, erano educatissimi e i suoi modi discostavano enormemente dalla sua natura di mutaforma che era per la maggior parte ferale e manteneva una minima parte umana, benché fosse solo fisica, mentre la sua umanità mentale era pressoché assoluta - Le presentazioni: io sono Alistair, sono un mutaforma. Sono in grado di trasformarmi in varie creature assimilando le caratteristiche fisiche degli animali e legandole alchemicamente ad energia primordiali e abilità aggiuntive. Lo scopo del viaggio che abbiamo intrapreso è quello di selezionare, ricercare ed assimilare un determinato numero di mutazioni. Le motivazioni sono simili alle tue, per accrescere i miei poteri. Non c'è dubbio che sono un compagno di viaggio singolare, e come è stato già definito dall'esperienza avuta fin ora, è difficile entrare in relazione con me, non perché io sia problematico ma perché sono l'unico mutaforma esistente e forse l'unico che potrà mai esistere. Si distinguono diverse problematiche per chi tratta con me: o è spaventato, o vuole i miei poteri per scopi personali o è intimorito dalle mie mutazioni. Sarò lieto di accogliere le tue buone intenzioni di crescita e potrò aiutarti anche io visto che sono anche un mago arcano. E' anche giusto aggiungere, in tuo interesse, che non è un viaggio a scopo unidirezionale, non esiste soltanto il mio scopo e possiamo coltivare l'obiettivo dell'intero gruppo e l'obiettivo individuale di ciascuno. L'unico avviso che ho da darti, è che devi essere mosso da motivazioni forti per intraprendere questo viaggio con noi. Grazie alle mutazioni e ai poteri dell'aria abbiamo procediamo alla velocità di un lupo mannaro. A quanto ne so, nemmeno i cavalli elfici riescono ad equiparare quella velocità, solo i brocchi di Mithlond. Come ho detto anche prima, posso portarti in groppa io. Un'ultima cosa, hai detto che sei in grado di percepire il potere magico visto che hai compreso subito di avere di fronte una maga, quindi penso che tu sia in grado di percepirne anche l'intensità, se ciò è vero dovresti anche comprendere che sappiamo essere molto pericolosi per i nostri nemici. Ciò potrebbe rendere saggio cercare di restare un compagno, o meglio un amico.
    Alistair aveva pronunciato ogni singola parola con il massimo garbo e l'educazione, adatto perfino ad un proclama pronunciato dinanzi alla corte del re degli elfi. Ciò avrebbe dovuto garantire per l'elfo una certa sicurezza, nel senso che sebbene alcune parole potessero sembrare una minaccia o una provocazione, il suo tono era stato calibrato con cura per far sentire il giovane ben accetto nel gruppo. Infatti Alistair non aveva nessun problema ad averlo con loro, visto che era perfino disposto a portarlo in groppa. Era buona usanza e sicuramente doveva essere molto apprezzato, almeno in teoria, dire tutti i dettagli di una collaborazione, di un viaggio insieme, di una convivenza, di una missione, di un affare...in questo modo, la persona che si ha di fronte ha tutta l'opportunità di sviscerare i dettagli, trarne tutte le dovute valutazione e scegliere come meglio crede o come meglio gli conviene la decisione più adeguata alle sue esigenze.
    Probabilmente, dopo il suo lungo monologo, avrebbe potuto voler aggiungere qualcosa Adara, che poco prima aveva accennato anche ad un favore da chiedere ad Alistair. Lui non sapeva ancora di cosa si trattasse e non era certo saggio cominciare a fare congetture su cosa mai potrebbe trattare, specialmente considerando che l'avrebbe saputo direttamente dalla maga non appena ne avrebbe avuto l'occasione. Alistair, inoltre, non aveva bisogno di denaro, di armi, di protezione di aiuto, di qualcuno che procurasse il cibo o cucinasse. La sua era semplicemente una compagnia, per tanto non aveva bisogno di imporre un ruolo o dei compiti, quindi avrebbe lasciato ad Adara eventuali dettaglio organizzativi e logistici. Poteva anche scegliere la rotta, per Alistair qualunque luogo conteneva potenziali creature da assimilare ed essenze arcane ed inoltre, tra un'assimilazione e l'altra, la compagnia, avrebbe potuto fare a turno e portare avanti i propositi di ciascuno dei membri.
    Dal punto di vista bellico, il gruppo era eterogeneo ma anche molto simile. La capacità di osservazione e di analisi di Alistair si era messo in moto già da un pezzo: l'elfo possedeva delle lame, tipico del combattimento degli elfi silvani, ma era anche un mago, non sapeva la natura o l'elemento della sua magia, ma l'avrebbe scoperto in seguito; Adara aveva il potere dell'aria e a quanto pare anche del fulmine, visto l'attacco sferrato ai banditi che avevano aggredito la scorta del nobile arrogante; Alistair aveva il potere più variegato e più vasto, ciò non voleva certo dire che era più forte degli altri, ma poteva coprire ogni singolo ruolo sia tattico, sia da combattimento, sia logistico, sia cognitivo, sia di guardia e ciò avrebbe permesso al gruppo di evitare i turni di notte passati svegli e molti altri dettagli poco comodi quando si procedeva in gruppo. Selz'altro avrebbe trovato il modo di rendersi utile e questo riduceva il quantitativo di problemi di cui preoccuparsi. Sempre se Zero avrebbe accettato alla fine di condividere il viaggio con lui...
  5. .
    benvenuto luca...il fatto che tu non sia un tipo serio è una gran fortuna perché sei capitato in un forum di matti di gente molto allegra! Non vediamo l'ora di conoscere il personaggio con cui ruoleremo :) buona permanenza!
  6. .
    0jew_zps8q0rsfkb
    Alistair;
    Alistair stava abbastanza lontano dai due per non immischiarsi ma era anche sufficientemente vicino da comprendere diverse cose. Innanzitutto l'elfo non era solo impacciato, non era un esperto cultore dei rapporti sociali per questo si sentiva in seria difficoltà, inoltre molte cose che in un rapporto comunitario sarebbe bene tenere per se, nel ragazzo emergevano visibilmente a chiunque gli stava attorno.
    Dalle sue stesse labbra uscì il motivo per cui aveva avvicinato Adara. Voleva unirsi a lei perché aveva percepito il suo potenziale magico e voleva imparare le arti magiche di base. Se era in grado di percepire il potenziale delle persone era un bene per Alistair non stargli vicino. Considerando che si trovava in difficoltà a parlare con la maga, se percepiva il potenziale magico di Alistair che attualmente aveva ben cinque creature dentro di se di cui una un predatore arcano potrebbe aver avuto paura di lui, e considerando come lo guardava, probabilmente era innervosito dalla presenza del mutaforma già da ora. Purtroppo però, Alistair e Adara stavano già viaggiando insieme. L'elfo poteva essere dei loro, se non li rallentava, ma dubitava seriamente che un elfo senza un brocco di Mithlond potesse andare alla velocità di un lupo mannaro a meno che non avesse qualche potere particolare che glielo consentisse. Comunque se voleva aggregarsi ai due maghi, che stava diventando un gruppo di maghi visto che anche lui aveva della magia di base, doveva sapere che avrebbe dovuto viaggiare con Adara e anche con Alistair. Sperava solo che nel percepire i suoi poteri non fuggisse via terrorizzato. Per saperlo non restava che provare. Alistair si avvicinò ai due e, rivolgendosi ad Adara, disse:
    Per quanto mi riguarda può unirsi a noi, se non hai nulla in contrario. Se non è in grado di reggere la nostra velocità di marcia, lo porto in groppa io!
    Attese che la compagna potesse dire la sua e poi lasciò marinare la situazione per qualche secondo, visto che l'elfo era in gradi di percepire il potenziale magico doveva imparare a convivere con Alistair che ne era come se ne avesse per sei: Alistair, antropomorfo, licantropo, wendigo, kerottero e molclaw. E che sicuramente nel corso del loro viaggio ne avrebbe acquisito sempre di più.
    Comunque ciò che lo preoccupava era un'altra cosa, se Adara doveva essere andata a fare scorte per il viaggio, come mai si era esposta fuori dal villaggio, poteva probabilmente aver cercato fuori delle erbe, ma non ne aveva con se, qualcosa l'aveva trattenuta. Inoltre era un'abile occultatrice di emozioni, ma Alistair era un bravissimo osservatore e riusciva a percepire che c'era una sorta di emozione pulsante in lei, era successo qualcosa che l'aveva smossa. Qualcosa di cui Alistair non era ancora stato messo al corrente.
    Comunque, se l'elfo doveva venire con loro doveva anche essere messo al corrente dei loro piani. Non sarebbe stato affatto giusto che Adara e Alistair dovevano essere a conoscenza dei motivi del loro viaggio, delle rotte e degli obiettivi e il giovane Zero, invece, no. Innanzitutto dovevano capire se potevano fidarsi di lui e se era sufficientemente saggio e prudente portarlo con loro nel viaggio e poi avrebbero dovuto condividere con lui i dettagli di ciò che stava coinvolgendo più persone unendole nello stesso viaggio.
    Parlando a tutti, quindi, disse:
    Se deve unirsi a noi, signor Zero, suggerirei di fermarci nel villaggio una notte e mettere al tavolo le trattative per una buona convivenza durante il viaggio. Così, noi tre, tutti, potremmo valutare bene questa scelta e prendere la decisione migliore. C'è un'osteria vicino al centro del villaggio con delle camere al piano di sopra. Non è il massimo della comodità ma non credo che sia un problema per chi è già abituato a dormire nella foresta! Cosa ne dite?
  7. .
    0jew_zps8q0rsfkb
    Alistair;
    Dopo aver terminato la lettura dei ricercati e quei pochi quanto nulli affari che lo potessero trattenere in un villaggio era tornato nel punto in cui si sarebbe dovuto incontrare con Adara. Probabilmente il tempo che era trascorso le doveva essere più che sufficiente a trovare tutto ciò di cui aveva bisogno per rimettersi nuovamente in marcia ma dal punto in cui avevano parlato l'ultima volta non si vedeva nessuno.
    Era probabile che alla sua compagna servisse più tempo per finire gli acquisti. Anche se al mago sembrava tutto molto strano. Era vero che conosceva ben poco sulle spezie e sulle erbe aromatiche ma aveva studiato abbastanza da sapere che per avere l'occorrente per poter insaporire i piatti anche partendo da zero, e quindi non avendo niente, non ci voleva così tanto.
    Inizialmente attese li intorno pazientemente. Si mise poggiato sulle pareti in legno di una delle abitazioni del villaggio e guardava i passanti. In un posto così piccolo, tutti si conoscono e gli stranieri risultano evidenti come una lucciola solitaria nel buio e per tanto. Alistair li veniva adocchiato da tutti. Eppure non aveva certo la faccia del criminale. Se si indossavano abiti da cacciatore o da mago non era un problema per la gente se ti fermavi qualche ora in un villaggio. Il problema è se si avevano vestiti da bandito. Si riconoscevano per essere abbastanza anonime e scure per potersi mimetizzare tra la folla e compiere un furto. Ma i suoi abiti non era certo di quel tipo. Molti maghi erano anche viaggiatori e nomadi quindi non doveva essere poi così strana la sua permanenza li, eppure continuava ad avere su di se i loro sguardi e intanto il tempo passava senza che ci fosse alcuna traccia della sua compagna di viaggio. Decise quindi di coprirsi il naso fingendo di grattarsi e compì una mutazione parziale limitata solo al naso del licantropo e cominciò ad annusare l'aria in cerca della ragazza. Le tracce partivano da dove era lui e disegnavano un percorso all'interno del villaggio. Doveva averle lasciate mentre comprava le sue cose e sbrigava i suoi affari. Poi però conducevano fuori dal villaggio verso nord. Alistair quindi si diresse verso l'uscita del villaggio nella direzione in cui andavano le tracce della sua compagna. Dovette abbandonare la sua mutazione seppur parziale per non andarsene in giro con la mano al naso e destare una dose maggiore di sospetti rispetto a quelli che già stava attirando su di se. Per questo dovette procedere a memoria su dove aveva percepito l'odore. Appena fuori dal villaggio avrebbe potuto trasformarsi e cominciare le ricerche in modo più appropriato.
    Quando arrivò al confine la vide ferma sull'ingresso e con un uomo di razza elfica che la stava avvicinando. Inizialmente fu spinto dall'istinto di trasformarsi e aggredire quell'elfo, poteva avere cattive intenzioni e se doveva viaggiare insieme a quella donna avrebbe dovuto quantomeno esserle di supporto in modo da potersi aiutare reciprocamente. Stava quasi per scattare e procedere con la trasformazione quando l'elfo disse semplicemente "Salve" in modo anche un po impacciato e alquanto timido.
    Da un simile atteggiamento non si evinceva certo un intento aggressivo. Per tanto Alistair si avvicinò compostamente a loro senza dire nulla e rimanendo un po' in disparte. Non sapeva ancora cosa voleva l'elfo ma probabilmente voleva chiedere qualcosa ad Adara, quindi era meglio lasciarlo fare.
  8. .
    Fenris :D
  9. .
    volentieri ^^
  10. .
    bene...dopo gli esami allora ne riparliamo ^^
  11. .
    in realtà nn è difficilissimo una volta capito il criterio e il metodo!

    se volete (a tempo libero, però) posso fare qualche realizzazione in 3d degli edifici più importanti di eirydia! Chessò...il castello degli elfi, o di hollet
  12. .
    si ne farò altri ma non su questo modello credo...

    per gli interni un paio d'ore, gli esterni massimo mezz'ora!
  13. .
    Grazie ^^
  14. .
    0jew_zps8q0rsfkb
    Alistair;
    Il potere della nuova mutazione pulsava dentro di Alistair quando si avvicinò alla sua compagna per tornare al villaggio. A quanto pare l'aveva seguito nella sua impresa ed era stata ad osservare l'intero processo di ricerca, di assimilazione, di trasformazione e di simulazione delle facoltà acquisite.
    A quanto pare per Adara era stato un vero piacere quello di assistere al processo e riteneva anche che quella fosse la sua forma preferita, anche se non aveva ancora visto la forma wendigo. Dopo essersi ricongiunti, tornarono insieme al villaggio. Mentre la donna faceva i suoi acquisti, chiede ad Alistair che tipo di sapori preferiva.
    Il fatto era che, per Alistair, quella era una domanda molto difficile. Tra gli elfi non si usava mangiare carne e quindi non si utilizzavano erbe o spezie per dare sapore. Tra gli elfi si mangiava solo roba vegetale e dal sapore naturale, non si utilizzava alterare il gusto originale di ciò che si andava a mangiare. In linea di massima, Alistair non conosceva nemmeno il sapore delle spezie. Per la maggior parte era un'informazione che aveva acquisito con lo studio di botanica e delle varie pianti imparando a riconoscerne molte solo per l'uso che ne facevano gli esseri umani come condimento per il cibo.
    Era anche vero che le sue abitudini alimentari erano molto cambiate da quando aveva lasciato il regno degli elfi. Ora la sua dieta era quasi interamente di carne, ma era anche perché era il modo più facile di ottenere il cibo attraverso le sue mutazioni, che quasi interamente era per la forma mannara, che possedeva da molto più tempo e la usava ormai come mutazione di base.
    Comunque, la dieta a base di carne fatta con le mutazioni non prevedeva mai nessun aroma e nessuna spezia. Molto semplicemente era catturare una preda e mangiarla. Di rado, come la sera prima, poteva capitare qualcosa di diverso come doverla cucinare sul fuoco ma era comunque un evento speciale dettato dal fatto che stava cenando insieme a lei e ne stava condividendo la preda, altrimenti l'avrebbe mangiata cruda mantenendo la forma del lupo.
    Ora che gli veniva fatta quella domanda, però, come avrebbe risposto? Di sicuro, come Adara aveva detto la sera prima, ci teneva a cucinare lei e per tanto doveva essere una cosa che non avrebbe rinunciato facilmente. In ogni caso per lei quella domanda era solo per avere un'idea dei suoi gusti, e quindi non doveva essere un problema essere sincero e dire la verità.
    Non ho nessuna preferenza, sono cresciuto tra gli elfi e loro non la usano, le mie abitudini alimentari sono cambiate da quando mi sono messo in viaggio, ma avendo a disposizione le mutazioni non ho mai condito o cucinato nulla. Segui i tuoi di gusti...se nel corso del tempo svilupperò apprezzamenti o preferenze te lo farò sapere!
    In questo modo poté lasciare piena libertà alla ragazza di scegliere i sapori che preferiva. Visto che si parlava di acquisti, Alistair non leggeva da molto tempo e cominciava a sentirne un po' la mancanza quindi andò in giro a cercare un modo per leggere un po'.
    Un paesino piccolo come quello non aveva praticamente nessuna libreria e ciò rappresentava un piccolo problema nel recupero di libri. Tuttavia, in una piccola bottega nel centro del villaggio x'era un paio di testi semplici tra cui una storiella per ragazzini. Alistair non aveva soldi e praticamente non aveva modo di prenderlo se non rubarlo ma, dato che era una cosa che escludeva tassativamente e che se l'avesse comprato non avrebbe avuto modo di portarlo con se con tutte le sue mutazioni, aveva bisogno di una biblioteca o qualcosa del genere dove poter leggere al momento senza dover portare via il testo.
    In questi casi c'è sempre un sistema molto semplice ma anche estremamente utile: chiedere informazioni.
    Sarebbe stato sgarbato chiedere ad un uomo che vende libri se c'era una biblioteca, lo poteva considerare un'insulto alla sua merce. Per tanto, uscì dal negozio senza prendere nulla e si diresse nel centro abitato per chiedere a qualcuno. Domandò ad un uomo che sembrava colto se ci fosse una biblioteca o un posto per consultare qualche testo per avere informazioni. Essendo molto piccolo come villaggio, avevano una piccolissima biblioteca di consultazione nel municipio. L'edificio in legno al centro della città di fronte alla guardia cittadina. Alistair ringraziò educatamente e si diresse verso l'edificio indicatogli. Era piccolo e in legno, probabilmente il primo edificio edificato in quell'area.
    Entrò al suo interno e trovò un banco davanti all'ingresso con un uomo intento a scrivere.
    Buongiorno! Volevo consultare un testo dai vostri archivi.
    Non sapeva ancora cosa volesse leggere e a cosa fosse interessato, perciò rimase sul vago. In risposta, il suo interlocutore, gli disse dove poteva trovare i testi e, ringraziando, il mutaforma vi si diresse.
    Trovato l'archivio, diede un'occhiata in giro. C'erano delle piante degli edifici, una mappa della zona, una pianta della città, dati di possesso, di acquisto, una lista degli abitanti, atti notarili, registro delle contabilità, leggi, direttiva di adeguamento dettate dal castello di Hollet, lista dei ricercati...lista dei ricercati?
    Quello poteva essere un testo utile. Se avrebbero dovuto continuare a viaggiare insieme Adara avrebbe dovuto comprare spesso qualcosa e per tanto le servivano soldi. Quel testo poteva essere utile visto che era soltanto una copia, quel tipo di volume infatti, non era relativo ai ricercati di una sola città, specialmente per un paese così piccolo, non poteva essere tanto voluminoso, ma era dato direttamente dall'elenco dei manifesti del regno.
    Avendo una mente e una memoria ben temprata dai suoi studi, diede un'attenta analisi dei vari volti e dei loro nomi, se mai avessero avuto bisogno di denaro, potevano cercarne qualcuno e alzare il loro budget. Dopo averne memorizzati un bel po' e ritenendo che potesse bastare, pensò anche che avrebbero potuto sbrigare lavoretti in cambio di merce, se proprio dovevano, quindi potevano esserci altre soluzioni. Si sapeva, comunque, che catturare ricercati era molto più redditizio ed inoltre per due maghi era la cosa più facile e semplice da fare.
    Uscito dallo stabile tornò dove si era separato con la sua compagna di viaggio. Attese quindi nei paraggi che tutto fosse pronto in modo da partire non appena fosse stato il momento.
  15. .
    br_zps6fe7144d
    Malin;
    Malin mentre mostrava la pirite alla ragazza, venne avvicinato da un'altro essere. Sembrava a priva vista un comune gatto ma essendo apparso nel nulla e soprattutto, PARLANTE, doveva avere sicuramente qualcosa di particolare e inusuale.
    E' della pirite, un minerale poco comune ma i nani sono espertissimi nel trovare ed estrarre i minerali. E' il lavoro naturale per noi!
    Subito dopo la ragazza chiese che cosa ci avrebbe fatto.
    Un proiettile mia cara, o meglio il progetto di un proiettile che verrà poi messo in produzione.
    Subito dopo cambiò espressione diventando poi seria e anche un po dispiaciuta. Si stava congedando sperando di rivedersi in futuro.
    Ma certo giovanotta, puotreste sempre venire a farti un giro dalle montagne di Maj'Krat. Comunque sono Malin Danderfluff, per servirvi!
    Visto che aveva fatto la sua parte e compiuto il suo dovere imboccò la strada che lo avrebbe riportato su quella dannata barca, di ritorno per il regno dei nani.
233 replies since 9/2/2007
.