Quest Primaria: Messaggeri verso Maj'krat

Fazione Regno

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  1. Eirydia
     
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    PremesseGruppo A: — Diretto a Maj'krat alla Corte di Re Duinhir.
    Elen Cross — Messaggero elfo
    Tichondrius Hellfalas
    Fëanor Curufinwë
    Rosalinda

    L'ordine del post è lo stesso con cui sono stati sopracitati i pg nel gruppo.


    Narratore;

    L'autunno era ormai giunto sulle lande di Eirydia e la stagione pittrice si era finalmente manifestata in tutta le sue tonalità di rosso, arancione e marrone.
    Ovunque il suono delle foglie calpestate era il più diffuso, ma quella mattina era particolarmente presente sul confine sud dei Boschi Withirfield, lì dove crescono le prime colline.
    Un gruppo di impavidi guerrieri, potenti maghi e forzuti compagni avanzava a cavallo proprio lì, producendo il tipico rumore autunnale.
    Sulla destra e sulla sinistra della formazione, due figuri galoppavano levando il vessillo reale della casata Aedesil: una spada di foglie sormontata da una corona.

    I quatto, infatti, erano stati convocati a corte il giorno prima. Senza conoscersi, sapendo solo che il Re aveva mandato a chiamarli, si erano presentati nella sala delle udienze nel castello di Aresmelle.
    Il sovrano aveva spiegato loro che il loro compito sarebbe stato quello di dirigersi a Maj'krat, la città sotterranea dei nani, per recapitare un messaggio.
    Poco prima di consegnare la pergamena con il sigillo reale alla mezz'elfa del gruppo, il Re aveva levato in alto le mani e aveva sussurrato parole incomprensibili in una lingua arcana, invocando quattro nastri che si erano diretti verso i quattro convocati. I nastri di un bel verde vellutato si erano attorcigliati su una parte del corpo degli invitati, cominciando quasi a bruciare. Quando Re Eledhwen aveva abbassato le possenti braccia, i nastri erano caduti a terra, lasciando al loro posto un simbolo dai cangianti riflessi smeraldini sulla parte del corpo precedentemente occupata dal nastro. Un simbolo rappresentante quattro foglie sottili disposte a ventaglio.
    Siete stati marchiati dal patto magico. Aveva detto il re. Questo indica che siete obbligati a portare a termine la vostra missione, qualunque cosa accada. Manterrete il segreto con gli estranei e non aprirete assolutamente il messaggio senza che siate al cospetto di Re Duinhir. È tutto, siete congedati.

    I marchi del Patto Magico rifettevano la luce malata del sole autunnale come una pellicola sulla pelle, mentre galoppavano sui destrieri e lasciavano finalmente dietro di loro i boschi Withirfield.
    Dovevano raggiungere le montagne dei nani a sud, quasi dall'altra parte della cartina.
    Quali sorprese attendevano gli avventurieri?

    ObiettiviElen inventi una motivazione per la quale un personaggio del suo genere sia stato incaricato dal Re degli elfi di essere messaggero.
    • Ognuno dei PG spiegerà (anche in varie occasioni) com'è stato contattato dal Re degli elfi e spiegazioni verosimili di tale scelta.
    • I PG faranno la conoscenza*
    • I PG passeranno una notte accampati (1° accampamento)
    • La role non durerà meno di 4 pagine.
    • La role termina al raggiungimento del Castello di Hollet (2° accampamento)

    *Quando parlo di personaggi che fanno la conoscenza non intendo che si presentino e basta. Di certo non tutto in una volta, ma ricordate che i personaggi impareranno a conoscere e collaborare con i loro compagni di squadra.
    Ricordate che, anche se la Quest Principale è atta a portare le redini della storia di Eirydia, i vostri personaggi sono persone vere. Non vi sentiate perciò vincolati o ingessati nel compiere solo e solamente la missione. Ognuno dei personaggi ovviamente sa qual è l'obiettivo comune e il suo obiettivo è perseguirlo, ma contemporaneamente potrebbero saltar fuori la storia personale del personaggio, alcuni suoi modi di pensare o i valori che li animano. Abbiate passione quando ruolate e non vi limitate soltanto al riempire il post del vostro turno. Gli scrittori scrivono una storia per comunicare qualcosa al mondo e per rappresentare le loro ideologie mettono i loro personaggi in alcune situazioni perché queste si manifestino. Le Quest Pincipali danno esattamente questa occasione a voi e il vostro pg.
     
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    Elen;
    La mezz'elfa ebbe una delle sorprese più grandi in tutti i suoi 57 anni quando venne chiamata a cospetto del re:doveva portare un messaggio di vitale importanza ma come era stato possibile?non ricordava di aver compiuto gesta tali da donarle una reputazione di quel tipo.
    Le sue qualità erano, fra l'altro, quasi inutili quindi l'unica spiegazione logica era che la sua famiglia, molto influente in alcuni settori, aveva fatto un paio di accordi affinchè le venisse assegnato quel ruolo.
    L'unica spiegazione logica è questa
    Si convinse la maga in sella al suo cavallo mentre si godeva lo stupendo scenario autunnale di Eyridia e il suo sole gentile e tiepido, il tempo perfetto per un viaggio.
    Non doveva dimenticare lo scopo di quell'avventura ma godersi il panorama non poteva certo far male senza contare che il movimento del cavallo, dal pelo bianco e brillante, e il vento la rilassavano completamente.
    I loro erano sicuramente ottimi cavalli proveniente dalle migliori scuderie del regno messi a disposizione per assicurarsi di portare a termine quel compito nel modo più sicuro e veloce possibili, nel mentre Elen era riuscita a fare amicizia con il suo compagno di viaggio assicurandosi almeno un amico nel gruppo.
    I suoi compagni era molto diversi fra di loro:vi era un uoma molto grande che incuteva un certo timore alla piccola mezz'elfa, una ragazza dai capelli biondi che le dava invece una sensazione rassicurante e un elfo dagli occhi rossi come i suoi.
    L'uoma gli incuteva si timore ma voleva almeno provare a parlare con lui prima di partire per la spedizione vera e propria, poteva anche essere un gigante buono quindi non meritava, come nessuno d'altronde, di essere giudicato dalla sua apparenza.
    La ragazza sembrava una persona facile con cui parlare oltre a qualcuno con cui Elen avrebbe potuto stringere una amicizia molto duratura oltre alla possibilità di aiutarsi a vicenda con lo studio della magia.
    L'elfo non dava alcuna impressione particolare alla maga ma,in quanto appartenenti alla stessa razza, era certa che avrebbero trovato il modo di comunicare.

    Tali pensieri non uscirono dalla testa della mezz'elfa che era troppo timida per tentare di intavolare un discorso cn uno di loro, la sua unica speranza era che qualcuno prendesse l'iniziativa così da permetterle di dare voce a quello che rimaneva rinchiuso nella sua testa incapace di uscire senza un aiuto esterno.
     
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    Tichondrius;
    Il mondo nasce avvolto nel caos e nella confusione ma, molte razze che lo popolano contribuiscono ad alimentare tali macchie disonoranti. Da quando il primo gruppo di uoma ha sbarcato sul suolo di Eirydia, la debolezza delle menti prive della determinazione e dell'ordine, ha richiesto a gran voce il loro contributo per risolvere le dispute che allontanano l'ordine. Gli infedeli di questo continente non comprendono l'uo e tutto ciò che ne deriva. Tuttavia gli uoma non sono contrari a condurre la gente che lo richiede sulla via dell'uo. Molti dei fratelli di Tichondrius avevano messo le loro corna e le loro spade al servizio degli uomini bassi che avevano consegnato il suolo sopra le montagne come loro spazio vitale, seppur riluttanti. Il volere dell'uo e stato da sempre disciplinare e portare ordine, e se ciò doveva avvenire attraverso gli uoma a vantaggio di altri popoli, restava pur sempre un sacro volere, che ogni uoma seguiva coscienziosamente.
    L'ultimo dei problemi di disputa degli infedeli derivava da un'aspa lotta tra il regno, che persino nel caotico mondo in cui gli uoma erano sbarcati rappresentava la legge, e i ribelli che si ostacolavano ad esso allontanandosi dal loro ruolo in questo sistema sociale. Pare che i ribelli avessero completato con un discreto successo una campagna di reclutamento nel suolo del regno. Ciò aveva rappresentato una grave onta per i regnanti. Alle cariche basse non era concesso sapere le decisioni che venivano prese da chi aveva il potere, un'altro grave pantano che ostacolava questa gente. Non vi è alcuna organizzazione se solo chi impartisce gli ordini è custode della conoscenza. Per tanto Tichondrius non sapeva come i re degli elfi e dei nani avessero preso la cosa e come intendevano reagire, tutto ciò che sapeva, era che la risposta a questa domanda era stata affidata ad una piccola mezz'elfa.
    Fare in modo che il messaggio arrivi a destinazione era una priorità ed una responsabilità assoluta. Per questo, alla giovane, era stata affiancata una scorta. Uno era Tichondrius, uoma esperto nel combattimento e nelle discipline marziali, addestrato e organizzato dallo stampo militare e dall'ordine dell'uo, poi c'era una maga dai capelli dorati, anch'essa era particolarmente minuta ma a quanto pare era una Lotav, un'essere pericoloso dotato di magia priva di un Eeme, un tutore che controlli i suoi poteri. A dire la verità in ciascuno dei suoi accompagnatori, Tichondrius sentiva su di loro l'odore della macchia della magia, ma a quanto pare alle razze inferiori non aveva alcun senso controllare i loro macchiati ed impedire che la serpe magica danneggi gli altri e se stessi. L'elfo maschio dai capelli corvini e gli occhi rossi sembrava il più portato all'uso marziale, i suoi muscoli avevano conosciuto in minima parte l'allenamento e la disciplina, anche se era lontano anni luce dalla perfezione dettata dall'uo.
    Tichondrius, la maga umana e l'elfo, dovevano scortare e proteggere la mezz'elfa portatrice del messaggio sino al re degli nani Duinhir per conto del re degli elfi Eledhwen. Sul bicipite sinistro, Tichondrius, aveva inciso il simbolo di un patto magico che li legava all'uso di ogni mezzo per il completamento della loro missione. Il gigante uoma si sentiva infettato dal tocco della magia ed era disgustato del fatto che gli elfi dubitassero dell'onore di un cultore dell'uo. Anche senza nessun patto magico come garante, il guerriero avrebbe dato la vita per completare la missione, l'uo non si compie magicamente ma con la volontà dei fedeli. Tuttavia, in quel momento era solo una pedina nel gioco del sistema di Eirydia e per tanto, l'uo esigeva da lui di piegarsi a tali regole. Dopotutto un re ricopre lo stesso ruolo di un Vorimos e per tanto è colui che disciplina l'ordine dei suoi guerrieri, anche se spesso il criterio delle sue scelte poteva non essere chiaro.
    L'eterogenea composizione del gruppo andava sopperita da un'attenta organizzazione come l'uo comandava. Solo un uoma era in grado di portare in quella squadra i mezzi necessari all'ordine e forse Tichondrius ne doveva assumere tutte le responsabilità.
    A parte questo, il viaggio per ora procedeva senza intoppi, ciascuno di loro aveva ricevuto un cavallo. Bestie tra le migliori delle stalle reali degli elfi ma che non bastavano a reggere il peso di un uoma adulto. Per tanto, Tichondrius aveva ricevuto un Frisone barocco potenziato da uno strano rituale magico applicato da uno degli stallieri. In quelle condizioni aveva la mole quasi doppia rispetto agli altri ronzini ma almeno riusciva a sostenere senza problemi il peso di Hellfalas, nelle sue condizioni naturali sarebbe stato allo stremo già da diverse battute.
    La cavalcata metteva in risalto il paesaggio autunnale che si estendeva in lungo e in largo dinanzi ai loro occhi, erano ancora nel territorio appartenente al regno degli elfi tra le colline a sud di Aresmelle. Da poche miglia, avevano superato il confine dei Boschi Withirfield la vegetazione tipica dei boschi continuava a seguirli anche se si faceva man mano più rada. Gli zoccoli dei cavalli calpestavano le foglie dai colori tipicamente autunnali, staccatesi dagli alberi giunti al loro stato di secchezza e provocando il tipico rumore scricchiolante dei tessuti vegetali privati della loro ninfa vitale quando si spezzano. L'intero orizzonte che rientrava nel loro campo visivo mostrava gli stessi segni dell'arrivo della morte del ciclo vitale delle piante, il ciclo racchiuso nell'arco di un anno e che preannunciava i giorni freddi. Il sole calava in fretta in quel periodo e i cavalli dovevano spronare i loro muscoli per compiere almeno ottocento miglia prima di fermarsi per fare una pausa. Tichondrius, che aveva condotto numerosissime marce forzate prima d'ora, riteneva che avrebbero galoppato per cinque ore fermandosi solo per abbeverare e far riposare i cavalli sino all'ora di pranzo dove avrebbero riposato tutti. L'elfo e l'uoma, avrebbero cacciato qualcosa, l'elfo doveva esserne in grado mentre le donne accendevano il fuoco, con la loro magia applicata ad un minimo di esperienza di viaggio, doveva essere un giochetto da bambini. Avrebbe concesso loro due ore, poi avrebbero galoppato per altre quattro ore sino al crepuscolo per poi accamparsi per la notte. Supponendo di riuscire a mantenere questa andatura senza intoppi e senza difficoltà dovrebbero riuscire ad arrivare al castello di Hollet in due giorni. Osservando attentamente il gruppo si poteva notare che le due donne avevano una massa muscolare quasi inesistente, con ogni probabilità erano maghe, mentre l'elfo, anche se era un cultore della magia, possedeva comunque un certo tono muscolare allungato, ciò voleva dire che il suo stile di lotta, prevedeva colpi veloci e non duraturi, era sicuramente una qualche versione di assassino applicato alla magia, pochi colpi portatori di morte. L'uoma invece era un guerriero da mischia, il loro gruppo poteva sicuramente essere coordinato strategicamente.
    Il masso che avevano appena superato, dimostrava che erano in aperta collina ben allineati con il loro percorso e soprattutto, considerando l'inclinazione del sole, in tempo con i calcoli di marcia. Con il favore dell'uo sarebbero arrivati a metà della congiungente tra Aresmelle e Hollet prima che faccia buio.
    Che l'uo ci assista!
     
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    Fëanor Curufinwë salta un turno, per mancata risposta entro 3 giorni. Il post passa a Rosalinda.

     
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  5. Eirydia
     
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    Narratore;
    Il messaggero e la sua scorta erano partiti da poco e, con gran fortuna del messo del re, ancora abbastanza vicini per essere raggiunti a qualche giro di clessidra di cavallo.
    Un elfo giovane, dai fluttuanti capelli biondi intrecciati, galoppava sulle tracce dei messaggeri reali diretti a Maj'krat per informarli di una nuova del re.
    Cavalcò al galoppo nei Boschi Withirfield, sfrecciando nel verde finché non spuntò fuori dalla vegetazione, al confine sud del bosco.
    Si sarebbe volentieri fermato ad ammirare la distesa verde e collinosa che si stendeva davanti a lui, ma fu costretto a proseguire.
    Il suo cuore si alleggerì non appena scose in lontananza quattro figuri a cavallo, in formazione, che reggevano gli stendardi della casata reale degli elfi.
    Finalmente li aveva trovati.
    Spronò il cavallo al galoppo e li raggiunse a grande velocità.
    Milords! Miei signori! chiamò in lontananza con la sua elfica voce soave.
    Miei signori. Sono qui per portarvi un messaggio dal Re. ripeté affiancandosi ai loro cavalli, finalmente raggiunti.
    Mi manda ad informarvi che elfo Fëanor Curufinwë è richiesto a corte. Il re necessita di voi, milord. Prego, farete ritorno ad Aresmelle con me
    Aspettò che l'altro scacciasse la sorpresa e si unisse a lui.
    Fate buon viaggio, messaggeri. salutò prima di trotterellare via a cavallo, questa volta seguito dal Curufinwë.

    Avviso

    Fëanor Curufinwë esce dalla role, causa mancata presenza.

    Ordine del post rievocato! Potete ruolare liberamente, senza seguire un ordine preciso, purché sia coerente.
    Per le brattaglie, si deciderà un ordine di volta in volta, quando necessario.

     
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  6. #The Mad Hatter#
     
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    SPOILER (click to view)
    domani rispondo in perfetto orario
     
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    Tranquillo non ci sono più ordini del post, non sei obbligato se non ce la fai ^^ Non ti abbiamo richiamato come cone Feanor perché tu ci sei ancora come utente sul forum Giulio sembra essere andato via... o comunque è troppo poco presente per far parte di una quest principale >-<
     
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  8. #The Mad Hatter#
     
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    roleRosalinda_zps1e617f3f
    Rosalinda;
    Dopo aver ritirato il proprio premio per aver portato al mago Schimdt i componenti dell’Entrika , Rosalinda , che era sempre stata un po’ dubitosa sull’identità del mago , fu molto felice nell’aver ricevuto quel libro di storia della magia .Appena uscita la sua idea era quella di andarsi a sdraiare sotto ad un albero e cominciarlo a sfogliare .Però la sua curiosità si spostò su di un presunto pezzo di carta che poi si presentò una lettera con il marchio del castello di Maj’Krat .Strano , no ? Una lettera con il marchio nobile lasciata per terra proprio sull’uscio di una tenda .Ma non era tanto questo che la incuriosì quanto più il nome inciso sopra la lettera : Per la sottoscritta Rosalinda ( Scritto sottolineato ) .In quel momento pensò : La famosissima Rosalinda di cui se n’è sentito parlare per anni e anni adesso è convocata addirittura alla corte reale di Maj’Krat .Ovviamente era sarcastica .Come faceva una ragazza , mai conosciuta e rimasta nell’ombra , ad essere convocata in una corte suprema ? Forse era a causa del suo passato da ladra .Non credeva , infatti era impossibile che una normale ex-ladra potesse venire convocata .Comunque il motivo per cui doveva essere convocata era di certo nascosto dentro quella lettera .Perciò si decise a prenderla in mano e la apri strappando il marchio che cadde a terra e a cui Rosalinda non badò affatto perché era intenta a leggere :

    Per la signorina Rosalinda ;
    Buongiorno . Forse questa lettera le potrà sembrare inusuale dato che la nostra attenzione non si era mai soffermata su di lei .Difatti questa lettera le è stata recapitata per un motivo che le verrà spiegato al suo arrivo alla corte .Pertanto la preghiamo di recapitarsi al più presto alla sala delle udienze nel castello di Aresmelle .
    La ringraziamo ; Firmato : Comitato

    Lettera abbastanza leggera ma che metteva le cose in punto .Perciò decise di dirigersi verso il castello di Aresmelle il quale era poco lontano dato che la ragazza si trovava proprio nella città omonima .Nascose il libro sul retro della dimora del mago e si incamminò verso il castello che si poteva ben notare dal luogo in cui si trovava .Arrivata dinanzi al grande o meglio immenso portone del castello , spinse , con entrambe le mani una delle due porte del cancello , e si ritrovò dentro la sala principale del castello .Da lì un giovane scudiero del castello la condusse dentro la sala delle udienze .Dovettero procedere per qualche scalino ma alla fine si ritrovò davanti alla porta della sala dove , da quel momento , si trovò da sola .Aprì la porta usando al maniglia in ottone e vide dentro la sala : un uoma dalle dimensione imponenti , una giovane mezz’elfa abbastanza leggera ( alla’apparenza ) e un elfo da capelli lunghi e neri .Vedendo l’uoma la primo sguardo , egli le incusse timore poi però vide che sembrava un uoma abbastanza fedele e di buon animo perciò si rassicurò e andò a vedere fuori dalla finestra cosa ci fosse , per far passare il tempo e starsene indisturbata .Intanto ripensò agli altri due : La mezz’elfa le sembrò abbastanza , possiamo dire , dolce e tranquilla , una solita mezz’elfa che non va a cacciarsi nei guai e resta calma e senza timori ; Mentre l’elfo le sembrò abbastanza agghiacciante .Difatti non aveva mai visto elfi di quel genere nel corso della sua vita .Però le sembrava anche un elfo abbastanza fedele e onesto .
    Il corso dell’attesa proseguiva con lei che continuava a guardare fuori dalla finestra adesso seduta sul davanzale appoggiando la testa sul muro e guardando un punto fisso senza provare emozioni e mantenendo una faccia tranquilla .Ad un certo punto venne loro spiegato ciò che era accaduto e cosa dovevano fare : Proteggere la mezz'elfa che doveva recapitare un messaggio al re .Così essi poterono partire ma il loro viaggio fu bloccato da un cavaliere che riportò indietro l'elfo mentre gli altri tre proseguivano a cavallo .


    Edited by #The Mad Hatter# - 6/6/2014, 15:11
     
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    Mad, eravamo già a cavallo, il messo ci ha raggiunti per richiamare l'elfo. Attualmente abbiamo superato da poco il confine dei Boschi Withirfield. Per facilitarti le cose posterò uno schema di quello che è successo ad ogni turno. Praticamente devi leggerti solo i resoconti!


    uomadied_zpse6b1384a
    Tichondrius;
    La cavalcata procedeva regolare e senza nessun imprevisto. L'uo stava soffiando positivamente alle vele del loro veliero che solcava tranquillo incoraggiato da un vento favorevole. Ma, ogni uoma lo sa bene, che l'uo ha progetti che nessuno può immaginare. A lui piace giocare con i destini e con i dadi del caso macchinando fili invisibili che hanno una loro sottile influenza sulle minuscole ed insignificanti vite che popolano questa terra.
    Stavano galoppando ormai da alcune ore. Il tempo e il paesaggio dopo il limitare del bosco di Withirfield si manteneva pressoché costante. La vegetazione occupava quasi ogni angolo disponibile ma la delicata ed elegante magia degli elfi era in stretto contatto con la natura e, benché ogni magia fosse una maledizione per chiunque la possedeva e per coloro che gli stavano intorno certe volte risultava particolarmente utile. Per gli elfi questo era un discorso particolarmente ampliato. La loro magia era utilizzata per costruire le case, per far crescere gli alberi, per tracciare sentieri sicuri che attraversavano boschi talmente fitti da essere invalicabili per moltissimi esseri, specialmente per un uoma. Quegli orecchi a punta sembrava non sapessero fare nulla senza, tuttavia quando si applicavano con i loro poteri riuscivano a fare davvero delle opere d'arte di rara e raffinata bellezze. L'uo per quanto selettivo verso qualcosa di utile non aveva estirpato dal cuore degli uoma la capacità dello stupore e della meraviglia. In particolare la loro filosofia verteva in modo particolare sulla venerazione della bellezza insita nelle spade, nelle corazze, negli scudi...essendo un popolo di guerrieri riversavano negli strumenti di guerra il loro interesse. Gli elfi infatti avevano spade e scudi dalle forme molto particolare, sottili, filiformi, leggerissimi e spesso anche più duri delle migliori creazioni uoma. Molti scudi e corazze riproducevano gli echi delle forme e delle armonie naturali. Foglie, fiori, rami, alberi...gli uoma sapevano apprezzare quella bellezza e, riconoscendone lo stesso stile nel vestiario e nelle loro abitazioni sugli alberi, per gli elfi silvani, e le case cittadine (per gli elfi di Aresmelle), era capaci di scovarne una qualche bellezza anche se faticavano a comprenderla sino a fondo ma fermandosi ad una determinazione grossomodo superficiale.
    Il paesaggio era inghiottito dai boschi sebbene si trovasse in zona collinare. Ogni tanto lo spazio che attraversavano era sgombro dalla moltitudine di piante e si liberava in qualche radura o zona di sosta. Tichondrius sospettava la magia degli elfi anche in quelle radure. Non solo sembravano molto strane vista la densità degli alberi per ogni battuta di terra, ma erano sempre provviste di corsi d'acqua ruscellare o stagna.
    Proprio mentre stavano attraversando una di quelle radure aperte apparentemente artificiali, da dietro sentirono le grida di qualcuno. L'uoma tirò le redine del suo imponente destriero per frenare la sua cavalcata e comprendere cosa stesse succedendo. Quando riuscì a far voltare il cavallo vide la splendida immagine di un elfo su un brocco di Mithlond. Uno dei destrieri degli elfi, spesso utilizzato per i messaggi assolutamente urgenti. Una delle creature più veloci del pianeta. Non c'era da stupirsi se aveva raggiunto il gruppo in poco tempo nonostante la loro galoppata forzata. Andava considerato che i loro cavalli erano decisamente più lenti nonché rallentati dalla formazione compatta e dall'equipaggiamento dei cavalieri che trasportavano.
    Sul volto del messo era dipinta a colori sgargianti contornati di biondo e ornato con una chioma legata con una treccia, il sollievo di aver raggiunto la compagnia. Tichondrius si fece avanti per incontrare il messaggero e recuperare ciò che rendeva tanto urgente la sua presenza li.
    Le notizie erano poco buone e particolarmente scoraggianti. L'elfo maschio di nome Fëanor Curufinwë, era stato chiamato a corte sotto necessità del re obbligandolo a sciogliersi dalla compagnia appena messa in piedi. Questo avrebbe abbassato i membri per il corpo a corpo ad uno, con soli due supporti a distanza.
    Mentre i due elfi si allontanavano cambiando irrimediabilmente la formazione e tutte le strategie ad essa vincolate, Tichondrius sentiva montare dentro il fastidio per quell'imprevisto. Il livello di organizzazione necessario per avere buone probabilità di successo per la loro missione era improvvisamente alzato di livello rendendo necessaria una certa presa di posizione.
    Spronò il cavallo e si posizionò di fronte alle due donne, ormai uniche compagne di missione dell'uoma.
    Serah! - termine uoma per chiamare gli umani, era discretamente adatto visto che erano un umana e una mezz'elfa, era praticamente adatto per il 75% - L'imprevisto a cui abbiamo appena assistito richiede un'adeguata riorganizzazione delle nostre risorse. Se non vi sono obbiezioni intendo portare la disciplina dell'uo all'interno di questa impresa!
    La sua voce era profonda e bassa, poteva sembrare una voce molto intimidatoria se non fosse pacata e calma e animata solo dalla grande autorità con cui l'uoma parlava. Il nostro obiettivo principale è portare il messaggio a destinazione e proteggere il messaggero, voi! - Rivolto alla mezz'elfa. - Cavalcheremo a destrieri spronati fermandoci solo per far abbeverare i cavalli, il loro limite è il nostro limite. Riposeremo anche noi solo per nutrirci e per dormire. Ad ogni campo base verranno definiti turni di guardia sul momento in base alle necessità che si presenteranno. Durante i combattimenti evitate ogni contatto fisico militando nelle retrovie e lasciate a me il corpo a corpo. Con la dipartita dell'uthane - termine uoma per chiamare gli elfi - sono l'unico in grado di sostenere il contatto diretto ed è mio dovere tenervi vive e in salute. In marcia!
    La cultura dell'uo, impediva agli uoma di aggiungere qualsiasi parola extra, ma di focalizzare tutta la loro enfasi, energia, vigore ed attenzione verso ciò che è essenziale. Per tanto, non era necessario aggiungere nient'altro e, girando il suo cavallo verso la direzione del loro obbiettivo e spronando il suo cavallo mastodontico, riprese la marcia alla volta di Maj'Krat.


    CITAZIONE
    • Siamo stati chiamati al cospetto del re che ci ha ordinato di recapitare un messaggio al re dei nani
    • Elen è il messaggero, dobbiamo difenderla e farla arrivare a destinazione
    • Siamo stati marchiati con un patto magico che ci vincola a portare a termine la missione a qualunque costo
    • Abbiamo cavalcato fino a superare i confini del bosco di Withirfield
    • Un elfo si è portato indietro Feanor
    • Tichondrius prende il comando definendo i dettagli della marcia
    • Si riprende il viaggio!
     
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  10. #The Mad Hatter#
     
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    SPOILER (click to view)
    Meglio postare con un ordine perchè , se no , so' già che Edgard posterà ogni 3 secondi che l'altro posta confondendo la trama e senza lasciare tempo ad una ltro per postar .Perciò decidiamo .
     
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    Elen;
    Il viaggio procedeva tranquillo ed Elen si godeva il paesaggio verde respirando ogni singolo, piccolo, incantesimo che rendeva quell'ambiente così paradisiaco che veniva voglia di mettere le tende li e dormire diventando una cosa sola con la natura ma la loro missione gli impediva un così piacevole passatempo.
    A pensarci bene se il tempo lo avesse permesso Elen avrebbe potuto evocare lei stessa il suo mezzo di trasporto e sicuramente si sarebbe sentita molto più al sicuro ma anche quel cavallo era simpatico e sembrava che anche lui avesse una certa simpatia per la mezz'elfa che di tanto in tanto lo accarezzava.
    Se continuava così rischiava di mandare al diavolo il suo addestramento ma era così bello ricevere e dare affetto che quel pensiero non sfirò nemmeno la mente della ragazza che ora mostrava un dolce sorriso, un sorriso che sembrava avere il potere di scacciare qualsiasi preoccupazione in chi lo guardava.
    La pace di quella spedizione fu interrotta da un messaggero elfo, per una qualche ragione il loro compagno elfo doveva tornare al palazzo e la cosa rattristò Elen che sperava di poterci parlare almeno una volta e capire che tipo di persona era.
    Nonostante la sua timidezza non le dispiaceva farsi degli amici se erano questi ultimi a prendere l'iniziativa e a farla uscire dal suo guscio costruito nei tanti anni di ingiustizie e tirannia sopportati nella famiglia paterna.
    La mezz'elfa cercò di riprendersi ma, prima che ne avesse il tempo, l'uoma fermò il cavallo e raduno sia lei che la ragazza umana:dovevano discutere la loro organizzazione ora che avevano perso un valido membro della loro compagnia.
    Spiegò il loro obiettivo principale enfatizzando sia l'importanza della mezz'elfa che il loro limite costituito dai cavalli.
    La prima cosa zittì la povera Elen che non era mai stata cos' importante in quegli anni e non aveva mai avuto una responsabilità così grande, responsabilità che l'uoma gli faceva pesare ancora di più.
    Sapeva che non lo faceva con cattiveria ma il semplice fatto di rendere più pesante un fardello di quell'entità la metteva sotto una considerevole quantità di stress.
    La seconda cosa la fece riprendere un pochino poichè non voleva che quelle magnifiche creature si stancassero troppo e fnissero per ammalarsi a causa della troppa fatica così disse con una voce flebile, anche se l'intenzione originale era quella di esprimere il proprio parere con forza e decisione:vane speranze per la piccola e timida Elen
    Non dovremmo stressare troppo i cavalli, in fondo sarà grazie a loro se riusciremo a raggiungere Maj Krat in tempo
    Era raro per lei dire la sua e in quel caso aveva il terrore che l'uoma la dominasse fisicamente, con la sua statura, e psicologicamente, con la sua sicurezza e disciplina:se anche ciò fosse accaduto era contenta di essere riuscita ad esprimersi e, segretamente, sperava nell'appoggio dell'altra ragazza.
    Sembrava gentile e sicuramente non avrebbe apprezzato uno uso così forzato di quegli animali così belli e possenti.

    Il viaggio riprese dopo quella parentesi con un Elen ancora più intimidità dalla presenza dell'uoma e, segretamente, invidiò l'elfo che era stato richiamato ma si riprese dicendosi che era un occasione per dimostrare a se stessa che non era inutile, non sempre almeno.


    Il nuovo ordine è
    eduard(capo spedizione+riassunto)-evil-mad

    escludendo il narratore che eventualmente non influenzerà l'ordine scritto sopra se per voi va bene xd
     
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  12. #The Mad Hatter#
     
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    SPOILER (click to view)
    Ok è deciso l'ordine
     
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    Rosalinda;
    Il viaggio a cavallo proseguiva lentamente a passo abbastanza leggero per non stressare troppo quei poveri cavalli .se fosse stato per la ragazza , ella avrebbe sicuramente deciso di usare la magia per proteggere la mezz’elfa e arrivare più velocemente la .Ma , come ben si sa , una decisione è , a tutto e per tutto , una decisione e , soprattutto , in quel caso la decisione non doveva essere messa in discussione .Era stata proprio la commissione del re ad avere deciso cosa dovesse accadere e cosa bisognava fare , ovvero proteggere la mezz’elfa che avrebbe dovuto recapitare il messaggio .Rosalinda viaggiava accanto al cavallo dell’altra giovane , mentre l’uoma procedeva a spasso più spedito davanti alle due .Rosalinda , che era abituata fin da bambina a cavalcare cavalli , guardava il magnifico paesaggio che la natura le mostrava : ruscelletti che si diramavano e pieni di piccoli sassolini lucenti da colori brillanti ( per la maggior parte delle volte bianchi ) e sassi più grossi su cui si posavano farfalle o altri piccoli insetti di ogni genere ; grandi prati fioriti e ben curati , si vedeva che lo erano ; alberi in lontananza che formavano una zona forestale al cui interno si poteva solo vedere il buio e , infine , la stradina su cui stavano procedendo , piena di sassi che , ad ogni passo dei cavalli , si sentivano rotolare sulla via in terra .

    Ad un certo punto , l’uoma , che era rimasto in silenzio fino ad allora , si ritrovò come svegliato in quel momento tanto che disse che i cavalli dovevano essere usati per camminare e , ogni quanto , bisognava fermarsi per farli abbeverare .Aggiunse , inoltre , che ad ogni campo base bisognava designare i turni di guardia ..Rosalinda ascoltò con interesse le decisioni che prese l’uoma e poi sentì , dalla giovane accanto , che , secondo lei , non bisognava far sforzare quei cavalli .Sembrava abbastanza imbarazzata in quel momento e Rosalinda lo notò così decise di intervenire a suo favore : Giusto , povere bestiole sono .Bisorrebbe lasciarli respirare per un attimo , no ? Pensate un mondo in cui siamo noi i cavalli e loro le razze dominanti .Vi piacerebbe essere sfruttati un questo modo? A me no .Detto questo attese la risposta definitiva alla questione sul riposo e poi aggiunse : Poi , per quanto riguarda i turni , per me va bene .Finita la discussione i ragazzi ripresero il viaggio sempre tenendo gli occhi puntati verso ogni direzione e , a volte , buttando un occhio sulla mezz’elfa che , secondo Rosalinda , poteva sentirsi un po’ osservata , perciò decise di guardarla raramente e guardare di più sulle aree circostanti .
     
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    Tichondrius;
    Tichondrius si erse in tutta la sua autorità nel portare ordine e disciplina nel gruppo, non si era certo comportato da dittatore conoscendo gli usi e le abitudini delle altre razze fuori dalla comunità degli uoma. A loro bisognava far comprendere l'essenza e la necessità delle cose, delle scelte e degli obbiettivi per poterne comprendere l'importanza ma, come si aspettava perfettamente il suo intervento non fu affatto approvato dal resto della compagnia. L'uo rappresentava una disciplina ferrea che veniva vista di cattivo occhio dalle razze che proclamavano con eccessivo ardore il concetto di libertà. Le regole per loro sono una riduzione alle scelte di un individuo senza comprendere che la forma verbale "regolare" significa "regolo" tradotto "righello", uno strumento che consente alle menti sperdute ed insicure una strada e un tracciato che aiuta loro ad andare diritto e vivere la vita in maniera giusta. Non essendo cultori dell'uo non sapevano cosa ciò volesse dire e cosa ciò poteva comportare, tutto ciò che catturava la loro attenzione in quel momento era la salute dei cavalli. Eppure Tichondrius non aveva mica detto di volerli spronare oltre il loro limite, ma aveva appunto fatto un piano accurato che girava proprio attorno alla salute e al benessere dei cavalli. Le marce forzate richiedono sempre di sforzare i cavalli, ma non è che i cavalieri non subiscano la stanchezza di stare molto tempo in sella ad un destriero considerando gli scossoni dovuti alla galoppata, le mani che stringono le redini, la postura senza schienale tenuta a lungo tempo, i muscoli delle gambe che si stringono saldi sulla sella, il resto del corpo che sostiene il suo stesso peso.
    L'uoma si voltò con lo sguardo decisamente irritato e disse alzando anche un po' la voce:
    I cavalli, come ogni essere vivente seguono il loro ruolo nel mondo. Ogni essere che segue il proprio destino ha il pieno rispetto dell'uo e di ogni uoma vivente. Non ho mai detto e nemmeno pensato di intaccare minimamente la salute dei nostri destrieri, ho infatti parlato di soste regolari per la loro incolumità! Loro hanno importanza per la missione tanta quanta ne ha il messaggero. E' mio dovere assicurare ogni mezzo che abbia effetto sull'efficienza dell'impresa. Spero che sia l'ultima obbiezione!
    L'uoma era abituato a conferire con i membri della sua stessa specie. Tra cultori dell'uo e della disciplina non succedevano mai queste cose. Di solito veniva scelto un membro di grande rilievo morale e tattico per dirigere un'intero comando, che poteva essere di un solo membro o anche di un centinaio ma l'ordine a cui tutti erano abituati dava la piena consapevolezza che ogni decisione di chi era al comando era presa nell'interesse di ogni uomo come di ogni spada. Qualsiasi membro, qualsiasi mezzo, qualsiasi strumento che serviva per la missione era un braccio del gruppo, perderlo significava mutilare l'intera impresa. Per questo i cavalli avrebbero avuto la massima cura di Tichondrius e lui esigeva che anche le due maghe avessero la stessa cura. Il successo della missione dipendeva ma molteplici fattori: velocità di marcia (meno tempo ci mettevano ad arrivare meno rischi avevano possibilità di incontrare), spirito di squadra (dovevano aiutarsi vicenda e fare gruppo compatto), qualità del comando (se il gruppo obbediva fidandosi del leader, le sue decisioni e la sua capacità di giudizio segnavano un elemento fondamentale), capacità di combattimento complessiva (se nel gruppo c'erano membri eccessivamente deboli che richiedevano continuo supporto per la sopravvivenza, l'efficienza dell'intero gruppo veniva minata) infine, e non poteva mancare, un minimo di fattore fortuna (se attraversavano una zona braccata dai banditi mentre erano impegnati ad assaltare una diligenza, potevano fare una missione simile ad una scampagnata).
    Tichondrius sapeva che la sua razza, specialmente il loro tenore di vita e la loro disciplina era malvista dalle altre razze. Il dubbio dell'uoma è che le due compagne di missione non fossero portate e non fossero pronte per l'uo a causa della negativa influenza della società in cui hanno vissuto la cui mancanza di un obiettivo ultimo e maggiore spezza la spada di volontà che fende le difficoltà e gli sbandamenti della vita. Tichondrius, come ogni uoma, non era tipo da dare spiegazioni e da perdersi in chiacchiere inutili, ma aveva già contravvenuto agli usi ed abitudini per sforzarsi di far comprendere a razze meno ferrate la grandezza e l'utilità, nonché l'affidabilità delle dottrine che seguiva l'uo e che egli stesso seguiva. Se le due donne avessero collaborato e sarebbero state abbastanza aperte di mente avrebbero potuto accogliere ed imparare molto da quella esperienza che li aveva condotti ad incrociare le loro vite. Tichondrius avrebbe fatto il bene di ogni singolo elemento e mezzo di quella squadra. Se n'era assunto la responsabilità, proprio perché tra gli uoma il comandante non vomita e impartisce ordini, ma ha la responsabilità della sicurezza e della riuscita generale di tutto ciò che rientra sotto la sua giurisdizione.
    Con questi pensieri nella testa, la compagnia stava attraversando la fascia alberata che segnava la metà del percorso che li avrebbero portati nella pianura prima di Hollet. La collina continuava impennandosi in una leggera salita. Il sentiero si faceva più impervio e i fiumi più radi, era chiaro che gli elfi di Aresmelle non si spingevano così lontano solo per disciplinare il territorio e per rendere l'immensa foresta che li circondava adatto al passaggio di una compagnia a cavallo.
    Formazione in linea!
    Gridò Tichondrius a causa della necessità di procedere uno dietro l'altro per il nuovo andamento del sentiero. Dovevano almeno ritenersi fortunati che ce ne fosse ancora uno e che non venisse completamente inghiottito dalla vegetazione. Intanto il sole si faceva alto, si stava avvicinando il momento di fare la prima sosta. I cavalli avevano ancora energia ma il loro fiato si stava facendo secco. Forse dopo aver visto i metodi logistici del gigantesco guerriero le due donne si sarebbero cominciate a fidare della sua capacità di giudizio. Giunti alla prima radura con corso d'acqua, Tichondrius alzò il pugno e chiamò l'alt.
    Fermi qui! Facciamo una pausa!
    Smontò dal mastodontico cavallo, reso così grosso dalla magia elfica. E gli tolse l'imbracatura e la sella. Glie diede un colpetto sul sedere e lui andrò trotterellando a bere dal corso d'acqua.
    L'uoma piantò quindi il suo spadone enorme a terra al centro della radura e si mise a braccia conserte all'erta, con ogni senso teso all'arrivo di intrusi.
    Speriamo non debba dire loro anche che possono distendersi e riposarsi...
    Il sole era lungo la congiungente del Tenar, descrivendo un angolo di 48°, l'ombra proiettata al terreno mettendosi di fronte al sole a a circa ore sette.
    Erano in orario sulla tabella di marcia. L'uo gli accompagnava!
     
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    Elen;
    La ragazza diede man forte ad Elen che le fu grata per il sostegno ma la presenza dell'uoma le impediva di esprimere la sua gratitudine a parole, avrebbe fatto ciò in un secondo momento poichè le era davvero grata per essersi esposta solo per aiutare un inetta come lei.
    La mezz'elfa ebbe, però, anche l'impressione che la loro guida fosse abbastanza innervosità dal suo intervento e da quello di Rosalinda.
    Era come se avessero insultato la sua cultura o un qualche ideale a lui caro, probabilmente fra gli uoma era normale avere quel tipo di comportamento. Aveva sentito dire che, più di altre razze, erano fissati con la disciplina e l'autocontrollo e talvotla tentavano di diffondere la loro filosofia a chi gli stava intorno.
    La mezz'elfa non era completamente d'accordo con quella visione del mondo poichè la realtà non si poteva tradurre solo in regole e obblighi ma c'erano anche altre cose che erano necessarie alla sopravvivenza degli esseri viventi come il riposo, la bontà d'animo e la pietà in alcune occasioni.
    Elen sapeva che era una visione del mondo infantile ma non avrebbe rinuniciato facilmente a credere alla buona fede delle persone solo perchè glielo si imponeva.

    Queste riflessioni presero buona parte del viaggio, grossomodo finchè l'uoma non spiegò alle due con una espressione evidentemente annoiata in volto cosa intendeva con l'affermazione di prima:Elen aveva frainteso il senso della frase ma anche l'uoma era in fallo per il suo modo di esprimersi, troppo freddo secondo la ragazza.
    Pensandosi anche quella spiegazione, per quanto chiara, era stata fornita in modo tale da considerare i cavalli e qualsiasi essere vivente solo uno strumento e questo Elen non l'avrebbe mai accettato:una persona era una persona e non un qualcosa da usare finchè non si rompe ma stavolta avrebbe tenuto per se la sua opinione.
    Era ormai chiaro che il modo di pensare degli uoma era completamente diverso dal suo e anche i loro ideali non andavano d'accordo con i suoi anche se si sarebbe sforzata di farseli piacere durante il viaggio.

    Rimase in silenzio tutto il tempo ma notò che gli sguardi non erano più su di lei, avevano capito che si sentiva a disagio?se così fosse stato allora aveva dei compagni di viaggio sensibili abbastanza da leggere, e accettare, i suoi modi di fare e ciò era raro, molto raro.

    L'ambiente intorno a loro cominciò a cambiare e il sentiero si fece più stretto ma l'ambiente era meraviglioso come quanto erano partiti anche se le prime roccie cominciavano ad affacciarsi ai lati della strada e diventavano sempre più grosse man mano che si procedeva, la mezz'elfa sperò che non sarebbero finiti su qualche sentiero di montagna:non reggeva quel tipo di luoghi.
    Preferiva in genere prati fioriti che si perdevano a vista d'occhio con fiori di ogni colore e dimensioni, una volta aveva sognato di una distesa fiorita dominata da un fiore grande quanto il castello di Dwyn:un sogno stupendo per lei che amava la natura.
    Vide il segnale dell'uoma e si destò dal suo sogno ad occhi aperti, si stavano fermando per una pausa e la cosa le fece piacere.
    Non era stanca ma non voleva che il suo nuovo amico si stancasse troppo, in fondo era anche lui un esser vivente e meritava una vita lunga e confortevole.

    Mentre i cavalli si abbeveravano Elen si appoggiò ad un masso per rilassarsi notando in seguito che si trovava a breve distanza dalla ragazza, sapeva di doversi presentare ma il suo corpo come al solito rifiutava di muoversi.
    Il risultato fu il solito:lo sguardo della mezz'elfa era intento a scrutare cosa stesse facendo quella ragazza nella speranza che la notasse e cominciasse un dialogo, una volta fatto quel primo passo lei avrebbe potuto ringraziarla e parlare con lei circa una cosa che l'aveva incuriosità sin dall'inizio del viaggio:la scelta del mezzo di trasporto.
     
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